20 November, 2024
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Il sindaco uscente Giorgio Alimonda guiderà ancora la lista “Portoscuso Insieme” nella corsa per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Portoscuso. La lista dei 16 candidati alla carica di consigliere comunale conferma l’ossatura di quella che vinse le elezioni nel 2012 con 1.459 voti, il 39,05%, precedendo Rossano Loddo, candidato della lista “Portoscuso nel cuore”, che raggiunse quota 1.289 voti, il 34,50%, ed è stata integrata con alcuni candidati in rappresentanza, in particolare, del mondo dell’associazionismo.

Questi i 16 candidati alla carica di consigliere comunale: Ignazio Atzori, Stefano Ansaldi, Enrico Atzei, Simona Cappai, Ilaria Dessì, Maria Beatrice Fadda, Salvatore Fois, Roberto Maccioni, Elena Marras, Sara Marrocu, Orietta Mura, Attilio Sanna, Alessio Santus, Attilio Valdes, Ernesto Valdes e Marinella Valdes.

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A Portoscuso la lista “Portoscuso nel cuore” scende nuovamente in campo per le Amministrative dell’11 giugno 2017 con candidato a sindaco Rossano Loddo. Cinque anni, quando vennero presentate cinque liste, Rossano Loddo ottenne 1.289 voti, il 34,50%, secondo dietro il sindaco eletto Giorgio Alimonda che si impose con 1.459 voti, il 39,05%.

Rispetto al 2012 la lista non ha il sostegno dell’ex sindaco Adriano Puddu ma ha candidata alla carica di consigliere comunale Marinella Grosso, ex assessore comunale e provinciale, allora candidata a sindaco con la lista + Portoscuso.

Questi i 16 candidati alla carica di consigliere comunale: Ariu Stefano, Biggio Luca, Cau Federico, Cherenti Simone, Cuccu Susanna, Deidda Luca, Fois Davide, Grosso Marinella Rita, Infantino Ilaria, Loddo Marzia, Melis Erminio, Melis Oriano noto Doriano, Nuscis Maurizio, Serci Laura, Tuveri Sabrina e Vinci Daniela.

Rossano Loddo.

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Alle 20.45 la Dinamo banco di Sardegna inizia a Trento, contro la Dolomiti Energia di Maurizio Buscaglia, la nuova avventura nei play-off scudetto, per il settimo anno consecutivo.

I biancoblu di Federico Pasquini affrontano la squadra trentina nei quarti di finale proprio come due anni fa, quanto sotto la guida di Meo Sacchetti trasformarono quell’esperienza nell’inizio di una straordinaria cavalcata verso il primo scudetto della storia sassarese, al quale aggiunsero la conquista di Coppa Italia e Supercoppa per un triplete da favola.

L’approccio alla prima sfida di stasera al PalaTrento sarà fondamentale, perché l’aver perso l’ultima partita della “regular season” a Caserta e, conseguentemente, il quarto posto, pone la Dinamo nella condizione obbligata di vincere almeno una partita in trasferta, preferibilmente quella odierna o quella di domenica sera, per poter poi decidere la qualificazione alle semifinali con due vittorie al PalaSerradimigni.

Federico Pasquini ritrova Trevor Lacey, ormai recuperato al 100% dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare la parte finale della “regular season” ed ha quindi tutti i giocatori a disposizione.

Questa sera inizia un campionato nuovo, come ha spiegato coach Federico Pasquini nell’incontro con i giornalisti di mercoledì, alla vigilia della partenza per il Trentino: quanto fatto finora si resetta e inizia un campionato a sé stante, fatto di sfide, rivalità, emozioni, vibrazioni uniche e intense.

«Inizia la parte più bella della stagione, quella per cui si lavora dieci mesi e non si vede l’ora di partire, con un ritmo incredibile fatto da tantissimi stati d’animo particolari. In questo quadro, fa più strada che riesce a mantenere più lucidità e razionalità e chi ha la capacità di resettare dopo ogni partita, che sia una vittoria o una sconfitta – ha commentato Pasquini in conferenza stampa -. Questa è la storia dei playoff, la storia bellissima dei playoff, per cui penso che alla fine la differenza la farà la capacità di recuperare tra una partita e l’altra e la capacità di intervenire sui dettagli nel poco tempo che si avrà tra una partita e l’altra. Ci arriviamo abbastanza bene, perché a parte l’episodio di Caserta la squadra è reduce da un periodo buono, in cui ha fatto ottimi risultati e soprattutto ha dimostrato di essere una squadra vera, e penso che questo nei playoff permetta di partire sempre in una condizione di vantaggio. Sappiamo chi è Trento, una squadra che nel girone di ritorno ha fatto 12 su 15 non a caso, una squadra che ha un’energia fisica incredibile, con una presenza a rimbalzo offensivo disarmante. È un gruppo che gioca una pallacanestro leggera, fatta di entusiasmo e di tanta fiducia data da questi risultati. Dobbiamo essere bravi – ha concluso Federico Pasquini – a portare la gara sui nostri ritmi e a giocare come abbiamo fatto un mese fa.»

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Mariano Nonnis, 55 anni, ispettore di polizia in pensione, guiderà da candidato sindaco la lista civica “Prima Nuxis” alle amministrative in programma l’11 giugno per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Nuxis. Pienamente rispettate le quote rosa nella lista dei candidati alla carica di consigliere comunale, nella quale sono presenti cinque donne.

Questi i 12 candidati: Vincenzo Atzori, Matteo Casula, Ilenia Diana, Anna Maria Rita Fois, Dario Melis, Alessandra Melis, Maria Antonietta Pinna, Gabriele Pintus, Giacomo Pintus, Cristina Puddu, Emanuele Ricciardi e Simone Secci.

Mariano Nonnis cinque anni fa risultò il consigliere più votato, con 126 preferenze, nella lista “Continuità per Nuxis” che vinse le elezioni, ricoprì gli incarichi di vice sindaco ed assessore nella prima parte della consiliatura e passò poi all’opposizione.

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La prossima settimana una delegazione della commissione parlamentare antimafia guidata dalla presidente Rosy Bindi arriverà in missione in Sardegna per fare il punto sulla situazione della criminalità organizzata nella regione.

Martedì 16 maggio in Prefettura a Cagliari si terranno le audizioni dei prefetti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, successivamente sarà ascoltato il procuratore distrettuale del capoluogo. Nel corso della missione, verranno approfondite le tematiche relative alla gestione dei detenuti in regime di 41 bis e mercoledì 17 verranno effettuati sopralluoghi alla casa circondariale di Cagliari Uta e al carcere di Sassari.

«La visita della commissione antimafia guidata dalla presidente Rosi Bindi in Sardegna per una missione dedicata al sistema carcerario sardo è un’iniziativa opportuna – commenta il senatore Silvio Lai -. Sarà l’occasione per verificare la sicurezza delle carceri ed il sistema della prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell’isola.»

«Il sistema carcerario sardo è certamente uno tra quelli che ha superato il problema della qualità delle strutture dato che sono stati chiusi sia il carcere di Buoncammino a Cagliari sia quello di San Sebastiano a Sassari, sostituiti da strutture moderne, predisposte per ospitare i detenuti sottoposti al regime 41bis. Ritengo sia importante – conclude Silvio Lai – chiedere alla commissione in questa sua missione la massima attenzione per il sistema di sicurezza delle carceri tenuto conto della particolare condizione territoriale e del fatto che deve ospitare figure appartenenti alla criminalità organizzata che non ha presenza in Sardegna.»

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Due giorni fa, alle ore 1.20 del mattino, il Consiglio comunale di Iglesias ha approvato il regolamento per il funzionamento del Museo Civico Archeologico di Iglesias. Un atto che mi riempie di orgoglio e soddisfazione, un grande risultato di questa maggioranza, una vittoria per tutti coloro che attendevano questo risultato da oltre trent’anni. Ringrazio l’assessore della Cultura Simone Franceschi per l’ottimo lavoro e la commissione consiliare Cultura del comune di Iglesias. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono spesi e si spendono da tanti anni per questo risultato, prof. Luciano Alba prima di tutti. I prossimi mesi saranno dedicati all’allestimento dei locali del Castello Salvaterra, in vista dell’inaugurazione e dell’apertura del Museo.

Riporto il mio intervento in Consiglio comunale in merito:

«Finalmente. Finalmente oggi 11 maggio 2017 siamo qui riuniti ad approvare il regolamento del Museo Civico Archeologico di Iglesias.

Dico “finalmente” perché la nascita di questo museo ha una storia molto lunga, tortuosa e travagliata. Anzi, sarebbe il caso di parlare di “preistoria” più che di “storia”, dato che tutto ha inizio ben oltre TRENTA anni fa, nei primi anni ’80.

Infatti, è già allora che, per fare in modo che l’amministrazione comunale si interessasse al tema in questione, tante associazioni che sono fiore all’occhiello della nostra città da anni ed anni (CISSA, CSI, Italia Nostra, Associazione Mineraria Sarda, FIDAPA, Associazione Lao Silesu, Pro Loco, ASI e così via) si sono prodigate per fare in modo che quest’importantissima opera venisse realizzata, e per fare in modo quindi che i numerosi reperti archeologici trovati all’interno del nostro territorio comunale in seguito alle ricerche scientifiche condotte nella zona venissero resi fruibili alla comunità.

Fu portato avanti un grande lavoro, lungo e puntiglioso, in cui vennero coinvolti attori importanti e rinomati, fra cui il prof. Enrico Atzeni, allora docente di paletnologia del’Università degli Studi di Cagliari e studioso in particolare dell’archeologia dell’iglesiente, che fornì il suo contributo al Comune di Iglesias per la preparazione di una delibera per la parte scientifico-archeologica, nonchè il contributo determinante della nostra concittadina Celestina Sanna che predispose la minuta della prima delibera di giunta.

Fu portato avanti un lavoro in sinergia, quindi, fra le associazioni culturali e l’amministrazione e il Consiglio Comunale, uniti nel raggiungimento di un obbiettivo comune di crescita per una città che già allora prospettava un futuro di sviluppo turistico.

Ho qui la prima delibera del Consiglio comunale, data 4 gennaio 1988, con cui questo consiglio comunale deliberò l’istituzione di un Museo Civico Archeologico Comunale. Parliamo quindi di ben 29 anni fa. La delibera prevedeva la costituzione del museo nei locali del Centro Culturale in via Cattaneo, al primo piano.

Da questo momento, una serie infinita di circostanze ha di fatto interrotto in continuazione l’iter per la costituzione del museo archeologico (prima l’atteso ritorno della biblioteca comunale nella sua sede originaria di via Gramsci, poi l’atteso risanamento dei locali individuati che erano inagibili a causa di infiltrazioni di acqua dal tetto, precarie condizioni igieniche inadatte ad ospitare le vetrine e i mobili in legno, ecc…)

Dobbiamo arrivare addirittura al 9 febbraio del 2010 per ritrovare traccia, negli atti amministrativi, del Museo Civico Archeologico, con cui la Giunta guidata da Pierluigi Carta ha approvato il progetto di Arredamento del Museo Archeologico realizzato dal prof. Luciano Alba, il nostro concittadino che più di tutti in questi anni ha dedicato il suo tempo, il suo lavoro, la sua professionalità e la sua passione per la nascita di questo Museo.

Finalmente oggi, trent’anni dopo, votiamo il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Museo Archeologico. Un atto concreto, un atto che rappresenta uno degli ultimi passaggi per fare questo grande regalo alla nostra città, al mondo della cultura, dell’archeologia e della storia del nostro territorio.»

Gianluca Tocco

Consigliere di maggioranza del comune di Iglesias

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Domani, sabato 13 maggio, alle 21.00,gli appuntamenti con il Festival Echi lontani proseguono nel Palazzo Siotto di Cagliari (via Dei Genovesi 114) con un concerto dal titolo “Viaggio Sonoro da Fontana a Vivaldi”, evento collaterale alla manifestazione Cagliari Monumenti aperti.

Protagonista sarà l’ensemble Soavi Affetti composto da Paolo Cantamessa e Patrizio Focardi  (violino), Rebeca Ferri (violoncello) e Anna Clemente (clavicembalo).

La serata proporrà brani della Scuola veneziana: verso la fine del Seicento l’organismo musicale di San Marco ebbe momenti di gloria nella conduzione di Giovanni Legrenzi (1626-1690), ma altri momenti di splendore apparterranno poi anche al Settecento. In questo senso, l’asse portante del programma del concerto è costituito da quattro delle dodici Suonate a tre, di violini e violoncello col basso per l’organo, Opera prima, di Giorgio Gentili (Venezia, 1669-1737), di cui Soavi Affetti ha recentemente realizzato un’incisione discografica per Brilliant Classics. A queste saranno affiancate composizioni di autori ben più noti e sempre di area veneziana come Giovanni Battista Fontana, Giovanni Legrenzi e Antonio Vivaldi, coprendo un arco temporale di più di un secolo.

Sempre domani, ma alle 11.30, la sezione del Festival “Capitali Europee del Barocco: Venezia”, della quale fanno parte oltre al concerto di domani, quello in programma il 20 maggio, sarà presentata nell’aula magna del Conservatorio dalla musicologa Myriam Quaquero.

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Domani, sabato 13, e domenica 14 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – Asmed-Balletto di Sardegna, nell’ambito della rassegna “1 €uro festival”, presenta “MY ITALY”.

Fascino, storia, sensazioni magiche. Lo spettacolo offre uno scenario in cui si fondono teatro e danza. Di fatto, un omaggio al grande passato dell’Italia, intesa quale culla dell’arte e della cultura. In sostanza, un percorso intrigante quello firmato con “My Italy” dalla compagnia Asmed-Balletto di Sardegna. Lo spettatore può immergersi in una suggestione onirica, quasi Felliniana, fatta di sonorità, immagini, coreografie, canto e situazioni di un’Italia che non c’è più, ma che fa parte della nostra cultura e della nostra storia. La Compagnia Asmed-Balletto di Sardegna, fondata da Paola Leoni nel 1982 è diretta da Massimiliano Leoni. Prima compagnia di danza della Sardegna riconosciuta ufficialmente dalle istituzioni. Le produzioni creano un repertorio originale puntando sempre sulla qualità e sulla diversificazione delle proposte, avvalendosi di coreografi e danzatori illustri della scena italiana e internazionale.

Il cast. “MY ITALY: ideazione e regia di  Ivano Cugia. Con Ivano Cugia, Andrea Gandini, Adriana Monteverde e Michele Brandinu (pianista). Musica di autori vari. Coreografie di Cristina Locci. Danzatori Matteo Corso e Federica Innocente. Costumi di Stefania Dessì, Anna Pinna e Lilli Usai. Organizzazione di Karim Galici. Direzione artistica di Massimiliano Leoni.

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«Tutela e diritti garantiti anche ai lavoratori autonomi che fino ad oggi erano esclusi da strumenti e garanzie riservate solo ai lavoratori dipendenti. Il disegno di legge sul lavoro autonomo è un altro passo in avanti compiuto dal nostro Paese che va incontro alle esigenze di oltre due milioni di persone in Italia. Gli ultimi dati rilevati in Sardegna parlano invece di oltre 27mila tra collaboratori e professionisti che beneficeranno della novità introdotte dalla normativa.»

Lo scrive in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai che commenta così il testo approvato dal Senato nei giorni scorsi.

«Si tratta di un provvedimento che era atteso da tempo che colma un vuoto normativo. Il testo prevede, tra le altre cose, che dal 1 luglio venga riconosciuta in via permanente l’indennità di disoccupazione ai collaboratori coordinati e continuativi. Questa viene estesa anche agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca universitari. Per quanto riguarda invece congedo parentale e maternità i congedi parentali per gli iscritti alla gestione separata salgono da 3 a 6 mesi e potranno essere fruibili fino al compimento del 3 anno di vita dei bambini. E poi ancora gravidanza, malattia ed infortunio non comporteranno l’estinzione del rapporto di lavoro. Saranno deducibili anche per i professionisti le spese, entro i diecimila euro, sostenute per la formazione. Viene promosso e regolamentato il cosiddetto lavoro agile. I centri per l’impiego avranno uno sportello dedicato proprio al lavoro autonomo.  Queste sono solo alcune delle novità che, come detto, andranno a beneficio di tantissimi lavoratori e lavoratrici. In Sardegna i dati parlano di oltre 22 mila parasubordinati e di 4.300 professionisti. Numeri – conclude Silvio Lai – dietro ai quali ci sono storie di vita lavorativa e sacrifici che finalmente grazie all’approvazione di questo disegno di legge potranno avere la giusta tutela.»

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Anche nel Sulcis sono sempre più le aziende dell’agroalimentare e del turismo che certificano prodotti e servizi per sfruttare i nuovi mercati e accedere a contribuiti regionali, nazionali ed europei.

Per conoscere le opportunità di crescita, i bandi regionali (come quelli relativi alle misure del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 in prossima uscita), insieme alle normative e alla regolamentazione del settore, al trend di vendita, ai prodotti più richiesti e alle potenzialità del marketing, le aziende del Sulcis interessate anche ai mercati nazionali ed esteri, si ritroveranno martedì 16 maggio a San Giovanni Suergiu, presso l’Aula Consiliare in via Roma (angolo via Porto Botte), con inizio alle ore 16.30, per partecipare a un seminario tecnico organizzato da Confartigianato Sud Sardegna ed Ecogruppo Italia, dal titolo “Il valore della certificazione biologica nell’agroalimentare e nel turismo. Le opportunità per le imprese del Sulcis”,

Il programma prevede, alle 16.00, la registrazione dei partecipanti poi dalle 16.30 i saluti d’apertura lavori del sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, seguiti dall’intervento del Segretario di Confartigianato Sud Sardegna, Pietro Paolo Spada dal titolo “Le attività di Confartigianato per il settore”, e dalla relazione del General Manager di Ecogruppo Italia, Franco D’Antoni, dal titolo “Cresce il mercato, cresce la voglia di biologico in Italia e all’estero”. Subito dopo spazio gli interventi degli imprenditori del Sulcis.

L’evento, a partecipazione libera e gratuita, è quindi aperto alle imprese di trasformazione agroalimentari (pastifici, risifici, molini, oleifici, caseifici, conserve e marmellate, mielifici, prodotti sott’olio, verdure confezionate, pasti pronti, cantine, birrifici, salumifici), ai produttori primari (vivai, aziende agricole, aziende zootecniche) e alle strutture ricettive (agriturismi, fattorie didattiche, percorsi ecoturistici ed enogastronomici).

In Sardegna sono 2.501 i produttori e trasformatori che operano in questo settore, cresciuto tra il 2014 e 2015 del 3,9%, il cui giro d’affari in Italia ha toccato i 4,2miliardi di euro. Aziende di trasformazione agroalimentare ma anche imprenditori agricoli che nell’isola si prendono cura di oltre 146mila ettari di coltivazioni.

Tutte le attività produttive guardano ormai con sempre maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori italiani e, soprattutto, di quelli internazionali, notoriamente molto esigenti in fatto di ecosostenibilità, sempre con uno sguardo attento alla certificazione di terreni e colture che apre le porte ai finanziamenti per gli imprenditori che adottano le misure per le produzioni biologiche o integrate.

«Il comparto sardo della piccola e media impresa – sottolinea Pietro Paolo Spada, segretario di Confartigianato Sud Sardegna – ha sempre più necessità di avviare i sistemi di controllo per la produzione e la trasformazione del biologico e di ottenere le certificazioni dei propri prodotti». «Queste iniziative sono un’opportunità per tutte le realtà produttive – continua Spada . artigiane, agricole o turistiche, che sul biologico hanno necessità di sviluppare e approfondire gli aspetti normativi, commerciali e del marketing o conoscere le prospettive di vendita internazionali»Per questo, con le aziende, abbiamo deciso di iniziare un lavoro di formazione che le preparerà a nuovi sbocchi commerciali . conclude il segretario di Confartigianato Sud Sardegna – perché se è necessario avere ottime produzioni o coltivazioni è altrettanto necessario averle certificate».

L’appuntamento del Sulcis offrirà informazioni e chiarimenti alle imprese di produzione e preparazione ma anche le opportunità delle produzioni biologiche, integrate e sostenibili alla luce della crescita dei mercati locali, nazionali e internazionali.

Per l’associazione artigiana «è fondamentale che le aziende capiscano l’importanza del guardare con attenzione le esigenze dei consumatori. La Sardegna è un territorio che può puntare alle produzioni di qualità e presentarsi ai mercati, soprattutto quelli esteri, con determinazione mostrando il suo enorme potenziale nel settore agroalimentare».

I dati del biologico in Sardegna e Italia.

In Sardegna (dati Ministero Agricoltura fine 2015), sono 2.501 gli operatori del biologico, in crescita del 3,9% rispetto al 2014. Tra questi 2.287 sono “produttori esclusivi”, 133 “produttori preparatori”, 81 “preparatori esclusivi”. La nostra regione si colloca al settimo posto in Italia (primo posto la Sicilia, seconda la Calabria).

In leggero calo le superfici certificate: si è passati dai 149mila ettari del 2014 ai 146mila dell’anno successivo (-2,6%). In testa ci sono prati e pascoli (59mila ettari), seguiti da pascoli magri (42mila) e da colture foraggere (26mila). La Sardegna occupa il quarto posto nazionale.

Tra le principali colture troviamo i cereali (5.865 ettari coltivati), olivo (3.785 ettari), vite (964 ettari), frutta (531 ettari), ortaggi (491 ettari) e agrumi (48 ettari).

Solo il 4,7% delle aziende agricole della Sardegna e solo il 12,8% delle superfici coltivate sono certificate bio.

In Italia, nel 2015, le vendite dei prodotti biologici hanno raggiunto i 2miliardi e 300 milioni di euro.