18 July, 2024
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La musica come strumento di dialogo tra i popoli del Mediterraneo. Si chiama “Leb Sard Festival” il progetto di cooperazione tra Sardegna e Libano che dopo un primo evento, l’1 maggio a Beirut, il 19 e 20 maggio approda a Iglesias per due giorni di iniziative che vedranno protagonisti due artisti di spicco della scena musicale italiana e libanese: il bandoneonista Fabio Furìa, ritenuto tra i maggiori rappresentanti della scuola di bandoneon in Europa ed il soprano Hiba Al Kawas, considerata in Libano una autentica leggenda vivente.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea tramite la Fondazione Anna Lindh per il Dialogo tra le culture, è stato ideato e realizzato dalla casa di produzione libanese Zico House (capofila), dall’Associazione Anton Stadler e dal comune di Iglesias, con il supporto tecnico di ASESEM (organizzazione non governativa fondata da un gruppo di professionisti ed esperti che lavorano per una società più coinvolta e un ambiente sostenibile) di Beirut, e dell’associazione OpenMed di Cagliari.

Dopo la serata che l’1 maggio a Beirut ha visto Fabio Furìa e Hiba Al Kawas assieme sul palco nell’interpretazione, tra l’altro, di composizioni come “Non potho reposare”, brano tra i più conosciuti del repertorio musicale sardo, e di “Yaduka”, un pezzo della tradizione musicale libanese, ora spetta alla Sardegna ospitare un’altra tappa del progetto.

L’appuntamento è per il 20 maggio a Pozzo Sella (nella Miniera di Monteponi) dove alle 18.30 il duo Furìa-Al Kawas si esibirà in un un concerto che intreccerà la tradizione musicale sarda e quella libanese, per una serata ricca di suggestioni.  Non è un caso che come luogo per l’esibizione dei due artisti sia stato scelto proprio Pozzo Sella: il progetto Leb Sar Festival punta a valorizzare le culture dei Paesi partecipanti non solo attraverso la creatività musicale ma anche attraverso il coinvolgimento delle aree periferiche e dei giovani.  

A precedere il concerto sarà, alle 17.30, una conferenza dedicata, oltre che alla presentazione del  progetto, a un’analisi e illustrazione dell’importanza della cooperazione transfontaliera, come strumento volto anche a incoraggiare vasti e differenti pubblici alla promozione delle espressioni culturali e al dialogo interculturale, coinvolgendo autorità pubbliche come ministeri, comuni, ambasciate e istituzioni private, sino alle scuole e ai media. L’incontro vedrà la partecipazione del vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, del  presidente della Fondazione Anna Lindh Italia, Michele Capasso, del presidente dell’associazione Pozzo Sella, Giampiero Pinna, di quello dell’Associazione Mineraria Sarda, Enrico Contini, e del coordinatore dell’associazione OpenMed, Daniele Cocco. E’ previsto anche l’intervento della direttrice del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, Elisabetta Porrà. Lo spettacolo, infatti, sarà realizzato grazie alla collaborazione dell’Ensemble SCISMA, interamente formato da studenti  dell’istituzione musicale cagliaritana, d’età tra i 17 e i 22 anni. Inoltre, grazie al coinvolgimento della classe di Composizione del Conservatorio, sono stati composti tre brani appositamente per l’occasione, che saranno eseguiti per la prima volta.

I giovani saranno protagonisti anche il 19 maggio quando alle 10 a Villa Bellavista si svolgerà un’iniziativa collaterale del Leb Sard Festival: un incontro in cui si parlerà dei diversi strumenti musicali e dell’importanza della musica quale linguaggio universale per la cooperazione tra i popoli.

Le iniziative organizzate a Iglesias sono realizzate grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Pozzo Sella e dell’Igea che hanno messo a disposizione gli spazi, occupandosi anche di allestirli.

Presentato a marzo a Beirut (dal 1999 capitale della cultura del mondo arabo) in una affollata conferenza stampa svoltasi sotto il patronato del ministro della Cultura, Thattas Khoury, il progetto in Libano ha riscosso un enorme successo richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle più alte cariche istituzionali, di gran parte della stampa e di un vasto ed eterogeneo pubblico.

La serata dell’1 maggio a Beirut, nella Chiesa di St. Louis, ha coinvolto il coro della Rafic Hariri Foundation, composto da 70 giovani tra i 6 e i 17 anni, che si sono esibiti insieme a Fabio Furìa e Hiba Al Kawas. Rafic Hariri Foundation, fondata nel 1984, opera nei settori dell’istruzione, della cultura e dei servizi sociali e sanitari con l’obiettivo di qualificare i giovani libanesi – gestisce 3 scuole superiori e un’Università riconosciuta per l’eccellenza).

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Dati aperti, segnalazione dei disservizi, programmazione del viaggio. Queste le opportunità offerte all’utente del trasporto pubblico nell’isola attraverso il web e le applicazioni dedicate. Si tratta di un progetto del Sistema informativo dell’assessorato dei Trasporti, Sitra, in attuazione dell’Agenda digitale della Sardegna: ieri mattina l’assessore Massimo Deiana con il direttore generale Gabriella Massidda e gli informatici sardi creatori delle app, lo ha presentato alla stampa.
Diversi recenti provvedimenti hanno dato avvio a questi servizi operativi. Con la delibera adottata dalla Giunta regionale il 3 maggio scorso, considerati i risultati positivi ottenuti con la pubblicazione degli Open Data sul trasporto pubblico locale a partire da settembre 2016, l’Esecutivo intende, tra l’altro, promuovere l’apertura dei dati anche per i collegamenti nazionali e internazionali, marittimi e aerei, creando un sistema unico di accessibilità in cooperazione con le società di gestione degli scali.
“E’ un inarrestabile movimento verso la e-democracy: attraverso l’uso della tecnologia è possibile condividere conoscenza – ha detto Massimo Deiana -. Tuttavia, alla facilità di comunicazione non sempre corrisponde nella pratica una disponibilità di dati reali e aggiornati. Per superare questa lacuna, l’assessorato dei Trasporti ha costruito un progetto importante che si è concretizzato nel travel planner in Rete, utile per pianificare il viaggio, e valutare le coincidenze, nello strumento con cui gli utenti possono segnalare i disservizi e in diverse applicazioni innovative, basate sui dati aperti della nostra struttura, già scaricabili.»
Si sta così concretizzando la strategia della Giunta sul tema dell’Agenda digitale e degli Open Data. Attraverso la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, secondo un modello di sussidiarietà orizzontale, si dà impulso alla trasparenza, alla crescita di fornitori di servizi evoluti in grado di supportare l’Amministrazione Regionale nello sviluppo e nella gestione di strumenti di dialogo e alla partecipazione civica in rete.
Gli utenti hanno quindi a disposizione il Travel planner, possono segnalare un disservizio on-line nonché utilizzare già tre applicazioni fruibili sugli smartphone e realizzate a costo zero elaborando i contenuti dell’assessorato dei Trasporti, alle quali si somma l’operatività di Moovit.
Con questo servizio on-line nel portale SardegnaMobilità è possibile cercare le migliori soluzioni di viaggio per gli spostamenti da e per la Sardegna, in nave o in aereo, integrati con i mezzi di trasporto pubblico all’interno dell’isola e con le isole minori. Selezionando l’origine e la destinazione dello spostamento verranno visualizzati i risultati con l’indicazione degli orari e dei servizi.
Dal portale SardegnaMobilità consente di indirizzare le segnalazioni contemporaneamente all’azienda di trasporto e alla Regione. I dati sono analizzati per migliorare la qualità dei servizi, sia attraverso interventi immediati sia attraverso politiche strategiche. Il sistema, promosso in tutti i mezzi e le fermate del trasporto pubblico isolano, sta riscuotendo molto interesse. Nei primi sei mesi di sperimentazione, il servizio ha ricevuto circa 200 segnalazioni e le prime statistiche sulle segnalazioni ricevute suggeriscono i parametri di qualità più sentiti dagli utenti: al 39,4 per cento si chiede più attenzione verso orari e percorsi, al 29,5 riguardo allo stato del mezzo, i rapporti con gli utenti sono oggetto delle segnalazioni nel 21,8 per cento dei casi mentre fermate, stazioni e infrastrutture nel 5,9 per cento.

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Ultime ore a disposizione di partiti, movimenti ed aggregazioni di cittadini per la presentazione delle liste che il prossimo 11 giugno concorreranno all’elezione dei sindaci e dei Consigli comunali. Il termine ultimo scade domani, sabato 13 maggio, alle 0re 12.00.

Nel Sulcis Iglesiente i Comuni interessati al voto sono quattro: Sant’Antioco, Carloforte, Portoscuso e Nuxis. Due di questi quattro Comuni avranno sicuramente un nuovo sindaco, perché a Sant’Antioco e Nuxis, gli uscenti Mario Corongiu e Roberto Lallai non si ricandideranno (il primo per aver completato i due mandati previsti dal Testo Unico sull’ordinamento degli Enti locali e sarà candidato come consigliere nella lista che verrà guidata dal vicesindaco uscente Marco Massa; il secondo – pure alla scadenza del secondo mandato – per scelta personale, in quanto nei Comuni fino a 3.000 abitanti è consentita una terza consiliatura). Tentano la conferma, invece, Marco Simeone a Carloforte (dove ha guidato il Comune da sindaco in due mandati non consecutivi) e Giorgio Alimonda a Portoscuso (alla seconda candidatura).

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato le prime liste, oggi e domani pubblicheremo tutte le altre.

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Domenica 14 maggio 2017, alle ore 10.00, presso la sala conferenze dell’Hostel Marina, Scalette Santo Sepolcro, a Cagliari, si terrà l’assemblea elettiva della Confesercenti provinciale di Cagliari, che avrà il compito di rinnovare gli organismi dirigenti dell’associazione, come da Statuto.

All’assemblea partecipano gli ottanta delegati dell’organizzazione provinciale della Confesercenti, in rappresentanza degli operatori dei vari settori merceologici, in proporzione al numero degli iscritti. Inoltre saranno graditi ospiti l’assessore Regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, ed il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

Sarà una occasione importante per fare il punto sia sulla situazione economica sarda e provinciale, sia sui risultati e sugli apporti che fino ad oggi la nostra associazione ha dato per fornire un aiuto importante per le categorie da noi rappresentate.

La Confesercenti di Cagliari rappresenta il 40% dell’intero panorama associativo della confederazione in Sardegna e ha sedi distribuite nelle tre province di Cagliari, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano.

La sfida che i dirigenti dovranno raccogliere sarà improntata tutta sulla necessità di avviare una nuova stagione di confronto con la politica, al fine di definire le strade che si devono percorrere per portare fuori dalla crisi le migliaia di micro e piccole imprese che in Sardegna ormai soffrono in modo tremendo.

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L’associazione Lìngua Bia ha organizzato un corso avanzato di lingua sarda con un insegnante di eccezione: Mario Puddu.

Lìngua Bia nasce informalmente nel settembre del 2016, quando alcune persone sentirono la necessità di organizzare un corso di sardo.

«Lìngua Bia nasce perché in Sardegna qualcosa non va – si legge in una nota -. Fermatevi un attimo a pensare: siamo sardi e non ci insegnano il sardo a scuola. Siamo sardi e non si parla il sardo all’università. Finora abbiamo organizzato tre corsi di alfabetizzazione alla lingua sarda. Lunedì 15 maggio partiremo con un corso avanzato di lingua sarda. Ogni lunedì, dalle 19.00 alle 21.00, presso la sede di via Mandrolisai 60, a Cagliari, affronteremo la lingua sarda partendo da “punti di divergenza tra la lingua sarda e la lingua italiana”.»

Le domande di iscrizione devono essere inviate a infolinguabia@gmail.com. Il costo del corso è di 50 euro, con la possibilità di usufruire di borse di studio.

Il corso è indirizzato a chi, pur non avendo una conoscenza vasta della lingua sarda, è già alfabetizzato.

L’insegnante sarà un gigante della lingua sarda: Mario Puddu.

Mario Puddu, laureato in pedagogia e docente nelle scuole medie, è autore di numerose pubblicazioni in lingua sarda, compresa la “Grammàtica de sa limba sarda”.

La sua opera monumentale è il “Ditzionàriu de sa limba e de sa cultura sarda”. Insegna da anni, a tutti i livelli, la lingua sarda.

«Tutti coloro che hanno a cuore la lingua sarda – conclude la nota – hanno il dovere di parlarla e scriverla nel modo migliore possibile. Il corso è pensato per loro.»

Mario Puddu.

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Lunedì 1° Maggio, la Basilica di Sant’Antioco, uno dei luoghi di culto più antichi della Sardegna, ha accolto la 658ª celebrazione per Sant’Antioco Martire, il santo venuto dal mare.

Il parroco don Mario Riu, accompagnato da altre cariche ecclesiastiche, da alcuni sindaci del comuni del territorio ed amministratori e consiglieri comunali del paese e dei Comuni limitrofi, da rappresentanti delle forze dell’ordine e da migliaia di fedeli, ha ancora una volta omaggiato il Santo Patrono di Sant’Antioco e di tutta la Sardegna.

Nei festeggiamenti per Sant’Antioco, un ruolo importante è stato svolto anche quest’anno dalla processione de “Is coccois” che si svolge alla vigilia della processione con il Santo.

Alcune donne del paese hanno lavorato e ricamato il pane che è stato poi benedetto nel corso della Messa, in Basilica. Ma, mentre la processione de “Is coccois” ha visto solo la presenza delle donne vestite in costume tradizionale di Sant’Antioco, quella del 1° Maggio ha registrato la partecipazione di 23 gruppi di uomini, donne e bambini provenienti da diverse parti della Sardegna.

Ad aprire il corteo “Is traccas”, abbellite da fiori colorati e profumati come da tradizione della notte dei tempi. Subito dopo i costumi, portatori di storie, di racconti lontani… uomini fieri e donne orgogliose di rappresentare il loro paese, bambini sorridenti, felici di far parte di un così importante momento.

I flash delle macchine fotografiche non si contavano, la magia che da sempre emana la processione è stata presto catturata da professionisti ed amatori.

Rosari, canti e preghiere, hanno accompagnato il simulacro del Santo lungo le vie principali del paese, sino a giungere sul lungomare, dove la processione ha raggiunto il massimo del suo fascino.

Poi, di nuovo in Basilica, per riportare Sant’Antioco al luogo di partenza, nella sua casa che poi, altro non è, che la casa di tutti: la chiesa! Luogo di culto, di preghiera, di confronto e di attenzione nei confronti della sofferenza e del patimento dell’anima e della persona.

Di seguito, pubblichiamo un ricco album di fotografie, a testimonianza della bellezza e della particolarità che cresce ogni anno, dando un carattere sempre più importante a quella che, nel 2018, sarà la 659ª Festa per Sant’Antioco Martire.

Nadia Pische

                               

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Mercoledì 10 maggio, l’aula magna del rettorato dell’Università di Cagliari ha ospitato la cerimonia di consegna delle pergamene agli allievi del master inter-ateneo per Filmmaker svoltosi a Cagliari fra l’estate del 2016 e marzo 2017. Una serata particolarmente sentita dagli allievi.

Alla consegna delle pergamene hanno preso parte il rettore Maria Del Zompo, il direttore del master, Antioco Floris, la coordinatrice, Lucia Cardone (Università di Sassari) e i registi Salvatore Mereu ed Enrico Pau. Entrambi all’interno del Master hanno svolto attività didattica e realizzato due cortometraggi prodotti per l’occasione (rispettivamente “Futuro prossimo” e “Favola urbana N. 2”) e finalizzati a inserire gli allievi in un reale contesto di produzione cinematografica.

Promosso dalle università di Cagliari e Sassari e finanziato dalla Regione Sardegna con i fondi della Legge cinema, al master hanno partecipato diciassette allievi provenienti dalle varie aree della Sardegna. Nel corpo docente un nutrito numero di accademici e professionisti del settore. Sviluppato nell’arco di otto mesi con circa 500 ore di lezione in aula più stage, tirocini e produzioni di cortometraggi.

«Senza la cultura gli artisti non possono interagire con la vita reale. L’Università vi offre – rimarca il rettore, Maria Del Zompo – percorsi culturali per permettervi di migliorare. La genialità è indispensabile ma per crescere serve il confronto e una formazione articolata come quella del master». Antioco Floris (docente Dipartimento storia, beni culturali e territorio dell’ateneo di Cagliari) spiega: «Filmmaker è uno dei rari percorsi organici dedicato nella nostra isola all’alta formazione delle professioni dell’audiovisivo. Il master assume importanza per lo sviluppo del settore e per la creazione di una rete che accomuna istituzioni, professionisti e colleghi». E ancora. «Mai come in questo periodo la Sardegna è così attiva sulle produzioni. Lo scenario ci permette di formare gli studenti in un contesto fertile».

«È nata nel Master una comunità che si stringe attorno al progetto. Abbiamo vissuto un’esperienza molto stimolante e arricchente» le parole di Enrico Pau, nelle sale con il film “L’accabadora”. Salvatore Mereu, regista, tra gli altri, di “Bellas Mariposas”, avverte gli allievi: «Non disperdete l’entusiasmo che avete profuso in questi mesi, questo mestiere richiede tanto. L’esperienza cinema-università è stata meravigliosa, mi auguro continui.»

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Domani e domenica, dalle 9.00 alle 20.00, in occasione della manifestazione “Monumenti aperti” sarà possibile visitare il Palazzo del Consiglio regionale. Gli studenti dell’istituto professionale Enrico Mattei di Decimomannu accompagneranno i visitatori lungo un percorso che permetterà di scoprire le parti più significative della struttura e le opere d’arte dell’edificio dell’Assemblea legislativa.

Le visite partiranno dall’entrata principale,  in via Roma 25 a Cagliari, dove è allestita la mostra: Sironi 1933 – I figurini per Lucrezia  Borgia. Proprio l’esposizione, curata da Giorgio Dettori, realizzata con il contributo della Fondazione di Sardegna e la collaborazione del professor Moreno Bucci, curatore dell’archivio storico del Maggio Musicale Fiorentino, sarà la prima tappa del percorso. I visitatori saranno poi accompagnati al sesto piano del palazzo dove potranno vedere le stanze della Presidenza, la sala Capigruppo e la galleria dove sono esposti tutti i ritratti dei presidenti del Consiglio che si sono succeduti dalla prima legislatura ad oggi. Una sosta sarà fatta anche nel corridoio che ospita “I Portolani” le antiche carte nautiche, manoscritte su pelli di pecora, risalenti ai secoli XVI e XVII. La visita proseguirà con l’accesso all’Aula consiliare e ai corridoi che collegano i due corpi principali dell’edificio.

L’ingresso è libero.

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Sul metano la Sardegna rientra nella strategia energetica nazionale. E’ quanto emerso ieri nella presentazione della Strategia energetica nazionale (SEN) avvenuta ieri a Montecitorio, in audizione alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, dai ministri Carlo Calenda e Gian Luigi Galletti, in cui il Governo esplicita gli indirizzi e la programmazione di politica energetica facendo diretto riferimento alla Sardegna.

«La nostra strategia sul metano, grazie al duro e costante lavoro di questa Giunta sfociato nel Patto per la Sardegna, è stata promossa all’interno dalla “Strategia energetica nazionale” – ha commentato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. È un grande risultato che va verso la risoluzione di uno dei più grossi problemi strutturali della Sardegna. Certifichiamo un ulteriore passo in avanti in attuazione del Patto stretto con il Governo che ci fa essere ottimisti sulla possibile accelerazione delle nostre potenzialità economiche e produttive.»

«Essere ricompresi all’interno del SEN è un grande risultato, anche perché a partire da questo documento ragionano strategicamente tutti i grandi player nazionali ed internazionali – sottolinea l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Il percorso tracciato per portare il metano nell’Isola è ormai una realtà. Ci abbiamo scommesso fin dall’inizio con chiarezza di intenti, determinazione ed entusiasmo. Mi auguro che presto potremo goderne i benefici sia economici che ambientali che si tradurranno in una significativa diminuzione del prezzo dell’energia, ricadute occupazionali e riduzione delle emissioni inquinanti.»

Nel documento del Governo, che riprende i propositi del Piano Energetico Regionale in più parti, la metanizzazione Sardegna è prevista in un modello che viene schematizzato in sette depositi costieri di piccola scala, di cui uno già autorizzato, tre in fase di autorizzazione e altri tre annunciati. Si menzionano inoltre i 600 km di dorsale tra depositi e bacini di domanda e lo sviluppo di reti di distribuzione urbane. Sono infine indicate le aziende che hanno già presentato progetti per la realizzazione.

Ma la SEN non si limita a trattare la questione metano e individua la Sardegna anche quale possibile pilota di area di controllo delle emissioni di Zolfo (SECA) nel Mediterraneo. «Accogliamo con grande favore, inoltre, la candidatura della Sardegna, assieme a Malta, a diventare l’hub del GNL per il rifornimento marittimo, nello scenario delineato da Coop 22 a Marrakech. Questo è un ottimo esempio di come potenzialità di sviluppo possano sposarsi con ambizioni di sostenibilità ambientale», ha detto il presidente Pigliaru.

L’area SECA impegna gradualmente prima i mezzi portuali, poi i traghetti, a moderare le emissioni limitando allo 0,1% lo zolfo nei carburanti marini e riducendo il combustibile tradizionale a favore del metano, economicamente ed ambientalmente più sostenibile. Questa scelta ha una doppia valenza: da un lato certifica che gli obiettivi ambientali posti dal Piano Energetico Regionale sono perfettamente in linea con gli obiettivi europei; dall’altro lato permette agli stessi imprenditori interessati alla metanizzazione della Sardegna di disporre del mercato del rifornimento navale (bunkeraggio), di sicuro interesse.

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E’ dedicato alla figura di Antonio Gramsci, a ottant’anni dalla scomparsa, il nuovo appuntamento con la rassegna “Le Salon de Musique – La via della seta”, in programma questa sera, alle 21.00, al Teatro Massimo di Cagliari.

Per l’occasione andrà in scena “Nino! Nino!”, melologo scritto dall’autrice di origine armena Sonya Orfalian appositamente per questa occasione, e con musiche originali di Riccardo Giagni. Sul palco ci sarà (voce recitante) l’attore Graziano Piazza.

Il 2016 è stato l’anno del 125° anniversario della nascita di Antonio Gramsci, mentre lo scorso  27 aprile è stata la data che ha segnato gli ottant’anni dalla sua scomparsa: nel solco delle celebrazioni per queste ricorrenze Le “Salon de Musique” si inserisce ricordando una delle figure centrali della cultura e della storia politica del nostro Paese. Un’occasione, anche, per contribuire a far conoscere alle giovani generazioni italiane l’universalità, la profondità e l’alto valore morale ed educativo del suo pensiero e delle sue riflessioni: un pensiero che si è esercitato non soltanto su aspetti della civiltà politica italiana ed europea in un’epoca segnata dalle tragedie della Storia, ma anche sui destini e le vicende di popoli e di culture lontane dalle nostre contrade.

“Nino! Nino!” si propone di dare un contributo alla diffusione e alla attualizzazione delle idee originali del grande pensatore e uomo politico sardo, e ha al suo centro la lettura scenica di un testo – accompagnato da suoni e da immagini proiettate –  che intende collegare alcuni spunti della riflessione gramsciana al nostro presente, segnato fortemente dall’incontro e, talvolta, dalla collisione tra popoli e  dimensioni culturali diverse a confronto nelle società in cui viviamo.

Antonio Gramsci, di antiche origini albanesi, non disdegna di occuparsi di temi universali e la sua visione internazionalista lo porta a concentrarsi con generosa passione anche su dolorose questioni che riguardano altri popoli, genti lontane e spesso dimenticate. Tra questi, anche gli Armeni e il loro genocidio.