19 November, 2024
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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, si è dimesso. Lo ha fatto inviando una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nella quale sottolinea che si tratta di dimissioni che hanno «radici personali», di essere «molto stanco» e di voler «riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare».

Nato a Sassari nel 1961, Paolo Maninchedda è professore Ordinario di Filologia Romanza, Facoltà di Lingue dell’Università di Cagliari.
Ha insegnato nelle scuole superiori, è stato editorialista dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna e direttore della rivista Bollettino di Studi Sardi. È stato consigliere regionale nella XIII e XIV legislatura ed ha presieduto le Commissioni Permanenti Autonomia e Bilancio.

E’ fondatore, con Franciscu Sedda, del Partito dei Sardi, oggi secondo partito della coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru.

Ecco la lettera di dimissioni integrale.

Carissimo presidente,

ti prego di voler prendere formalmente atto di questa mia lettera, con la quale mi dimetto dalla carica di Assessore dei Lavori Pubblici.
Le mie dimissioni hanno radici personali: sono molto stanco. Le leggi e l’attività tipica dell’ufficio non consentono periodi di riposo per gli assessori.
Ti ringrazio moltissimo per la fiducia che hai riposto in me e non ho niente da rimproverarti.
Non riesco però a liberarmi anche da un senso di solitudine molto profonda, inestinguibile.
È vero che io ho tirato fuori Abbanoa dal tribunale fallimentare, ma Abbanoa non riguarda solo me come Assessore. Invece è iniziato una sorta di tiro al piccione personalizzante, un clima di mistificazioni che celano solo un grande desiderio di ritorno al passato, a quel passato che aveva creato la drammatica situazione che abbiamo affrontato nel 2014. Se si vuole tornare indietro lo si può fare, ma credo che lo si debba fare senza di me. Io porterò al PM Giangiacomo Pilia che mi interrogò appena nominato Assessore i cd con il risultato dei miei anni di lavoro. Da quel giorno in poi saranno altri ad assumersi altre e nuove responsabilità.

È vero che i primi cantieri nelle aree alluvionate li ho aperti e conclusi io con i dirigenti del mio Assessorato. Ma ora sembra che la salvaguardia di Olbia riguardi solo me: i ministeri si prendono tutto il tempo che vogliono, l’Anac pure; altre amministrazioni locali o si contrappongono o non riescono a svolgere i loro compiti e solo una ha dimostrato di avere le competenze e la determinazione giuste. Il rischio idrogeologico o è fronteggiato in modo corale o è una frontiera insostenibile per un solo assessorato e invece abbiamo faticato anche ad avere il personale necessario (che infatti attualmente è insufficiente).

È vero che abbiamo sbloccato tanti cantieri sulle strade sarde, ma è anche vero che la grande questione Anas è lì che incombe sul nostro futuro. Io non accetto che 2 miliardi di euro della Sardegna siano gestiti a Roma da un elefante burocratico tutt’altro che efficiente.
Non accetto che nessuno, dico nessuno, si sia mai chiesto perché gran parte dei lotti della Sassari Olbia siano stati assegnati a imprese che versavano in condizioni disperate. Ed è accettabile che adesso queste stesse imprese che hanno fatto le offerte per vincere gli appalti le vendano ad altri a condizioni sulla cui sostenibilità è sempre legittimo nutrire qualche dubbio? Eppure, nonostante tutte le proteste, tutto prosegue come se niente fosse, con una forte cortina di protezione governativa sull’Anas e nessuno schieramento collettivo sulle posizioni da me rappresentate.

È vero che ho lavorato tanto a mettere ordine in Area, ma è anche vero che, non essendo stupido, so perfettamente di non godere del consenso politico per smontare l’antica e mai sopita articolazione dell’azienda abitativa della Sardegna in sultanati indipendenti coincidenti con i vecchi Iacp. Ho fatto una fatica immensa per fare le prime ristrutturazioni a Sant’Elia e per farne partire delle altre, ma sono drammaticamente solo, immerso in un oceano di burocrazia, di immobilismi standardizzati, di abitudini inveterate.
Voglio anche aggiungere alcune ragioni psicologiche e culturali.
Mi sento particolarmente isolato, all’interno della Giunta, nel percepire come straordinariamente dannosa per la Sardegna la crisi dello Stato italiano. È uno Stato disordinato, violento, immobile, con strutture istituzionali anacronistiche dotate di poteri esorbitanti e interdittivi, che non riesce a produrre ricchezza, che minaccia continuamente le libertà individuali, che ha rinunciato ad investire in educazione, in conoscenza e in solidarietà.

È vero che Giunta e maggioranza, trascinati dal Partito dei Sardi, hanno iniziato a muoversi su terreni nuovi attraverso la legge per l’Agenzia Sarda delle Entrate e i rapporti internazionali (con la Corsica e le Baleari, con l’UE, con la Cina…) ma la gravità delle conseguenze di questa crisi strutturale della Repubblica italiana non è entrata a pieno nell’ordine del giorno e nella coscienza della Giunta, lasciandomi una sensazione di solitudine nel percepire l’urgenza di cambiamenti epocali per noi Sardi.
Sai bene, perché l’ho ripetuto diverse volte, che sogno e lavoro per una rivoluzione pacifica che ponga la questione sarda sotto il titolo di una questione di Stato, di libertà, di autogoverno.

La questione sarda è la questione dello Stato Sardo.

Una sola cosa rende credibili questi ideali: il sacrificio.

Ho patito profondamente, senza darlo a vedere, la faciloneria con cui in diversi ambienti politici, non solo dei partiti ma anche della Giunta, si è sostenuto che in fin dei conti ero pronto a accettare più o meno tutto da parte dei partiti e dello Stato italiano pur di mantenere il mio ruolo. Così, mentre lavoravo con dedizione per dimostrare che i Sardi possono governarsi meglio se si assumono integralmente la responsabilità del loro autogoverno, vi era chi mi rappresentava come un uomo di potere per il potere. Questa campagna per me calunniosa è stata ed è insopportabile.
Mi spoglio di tutti gli incarichi e le responsabilità istituzionali. Da domani riprendo servizio nell’Università, leggo, studio, scrivo e faccio conferenze.
Lo faccio a freddo, senza preparare alcunché.

Sono certo che questo non determinerà alcun problema al prosieguo del tuo governo: il Partito dei Sardi è un Partito dalle spalle forti e con un altissimo senso di responsabilità e penso non ti farà mancare il sostegno per rilanciare la sfida e mantenere l’impegno preso con gli elettori. Ma il partito di cui mi onoro di far parte è un partito di passioni, ricordatelo. Serve un cuore per parlare con loro, serve una bandiera non solo una tabella excel. Parlaci e sicuramente troverai il modo migliore per sostituirmi. Io starò lontano mille miglia dal negoziato. Noi abbiamo teorizzato l’indipendentismo di governo perché sosteniamo che dimostrare di saper fare educhi a far bene e a sapersi autogovernare. Ma abbiamo bisogno che simbolicamente il nostro desiderio di libertà e di autogoverno siano simbolicamente rappresentati. Pensaci.

È solo una scelta personale: voglio riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare.

So di darti un dispiacere, ma la decisione è presa.

Ti prego di prenderti cura di alcune cose in itinere che meritano la tua attenzione.
Difendi la Sardegna dall’Anas.

Entro luglio deve essere aperto il lotto 9 della Sassari-Olbia e il Lotto 3 della SS 195.
Porta in Aula la legge per l’Anas sarda e falla votare: senza di me ti sarà più facile. Magari riesci anche a far approvare la legge sugli appalti che invece, presentata da me, si copre di muffa in Commissione senza che alcuno se ne occupi.

Siamo ad un passo dal garantire alla Regione il possesso delle centrali Tirso 1 e Tirso 2. Non mollare la presa.

A fine mese usciranno i primi bandi di progettazione per le piste ciclabili: ti prego di non abbandonare questo grande piano che abbiamo costruito insieme.
I tecnici dell’assessorato stanno ultimando le istruttorie sulla misura 5.1.1. del Por dedicata ai canali tombati. È il primo intervento sulla maggiore situazione di pericolo dei nostri paesi: concludi la procedura.

È pronto il piano dei Porti: alcuni hanno bisogno di interventi urgenti.
È pronto il piano di 100 milioni di euro di manutenzione delle nostre dighe. Adottalo.
Area ha predisposto un piano straordinario di manutenzione della case popolari, a comiciare da Sant’Elia. Ci ho lavorato tanto. Avrei voluto vedere  tutte le palazzine popolari circondate dai ponteggi.

Lo farai tu.

Nei prossimi giorni Abbanoa presenterà i bandi per il triennio 2017-2020 per un ammontare di circa 300 milioni: aiutali, non lasciarli soli.

Certo della tua comprensione, ti saluto fraternamente

Paolo Maninchedda

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, con delega alla Pesca ed acquacoltura, Pierluigi Caria, ha presentato ad un gruppo di pescatori di La Maddalena i 25 bandi pubblicati dall’Assessorato con una dotazione finanziaria di 17milioni 308mila euro, risorse del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), cofinanziato al 50% dall’Unione europea, al 35% dallo Stato e al 15% dalla Regione.
«Usciamo dal palazzo – ha detto Pierluigi Caria -, perché i bandi e i finanziamenti promossi dalla Regione vanno portati sui territori, raccontati agli operatori con cui è fondamentale confrontarsi costantemente.  Siamo qui per promuovere interventi importanti per tutto il comparto – ha aggiunto Pierluigi Caria – e per fare in modo che i fondi disponibili siano spesi fino all’ultimo euro, evitando quanto successo nella scorsa programmazione dove abbiamo utilizzato solo 6milioni su 15 utilizzabili. Oggi abbiamo a disposizione ben 36 milioni ed è nostro obiettivo, da perseguire insieme alle imprese del mare, non rimandare indietro niente.» Negli ultimi dieci mesi il comparto è stato finanziato con ben 22 milioni 596mila 275 euro.

Pierluigi Caria ha incontrato i pescatori con il consigliere regionale Pierfranco Zanchetta, che ha introdotto i lavori dell’assemblea, mentre gli aspetti tecnici dei bandi sono stati illustrati dagli esperti dell’Assessorato e dell’Agenzia agricola Laore Sardegna. In un fuori programma, l’assessore si è recato nel porto per vedere le barche e parlare con i pescatori.
I punti centrali degli interventi riguardano: innovazione, diversificazione, formazione, trasformazione e commercializzazione, ma anche finanziamenti per l’acquisto di attrezzature a bordo, per la sostituzione o l’ammodernamento dei motori e l’avvio delle attività dei giovani pescatori. Sono previste inoltre azioni di carattere ambientale per garantire la conservazione degli ecosistemi, la formazione e la tutela della salute dei pescatori. Una delle maggiori novità riguarda il finanziamento per la formazione a bordo dei giovani pescatori dove la Regione garantisce una copertura retributiva lorda fino a 40mila euro, per un massimo di 24 mesi, ai disoccupati che non abbiano ancora compiuto i 30.
Con i suoi 1.709 chilometri la Sardegna è la regione d’Italia con la maggiore estensione di coste, il 21,6% del totale nazionale, seguita dalla Sicilia con 1.430 chilometri. Terza regione per numero di battelli, 1.292, dopo i 2.946 della marineria siciliana e i 1.572 della Puglia. Secondo i dati Istat 2016, lavorano nel comparto pesca sardo 2003 persone, mentre sono 123 gli operatori dell’acquacoltura e 342 gli addetti alla trasformazione. I pescatori sardi lavorano anche su circa 9mila ettari di lagune costiere produttive, nella specificità della nostra isola, che includono le eccellenze della pesca dei mitili (cozze, vongole, ostriche), crostacei, cefali, spigole, orate ed anguille.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Raimondo Perra (Psi) effettuerà mercoledì 31 maggio un sopralluogo nella struttura del Mater Olbia per verificare lo stato di attuazione del programma. All’incontro, che si terrà presso la struttura alle 11.30, interverranno oltre i componenti della commissione il manager della Qatar Foundation Endowment Lucio Rispo, i consiglieri regionali del territorio ed il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi.

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Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha pubblicato i bandi per la selezione di 710 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale.
La domanda dovrà essere inviata entro le ore 14.00 del 26 giugno 2017 direttamente all’ente che ha realizzato il progetto prescelto attraverso una delle seguenti modalità:
– tramite Posta elettronica certificata (Pec);
– tramite raccomandata A/R;
– tramite consegna a mano.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha incontrato oggi nella sede dell’assessorato a Cagliari una delegazione cinese guidata dal vice presidente esecutivo della Chinese People’s Association of Friendship with Foreign Countries della provincia di Shandong, Zhang Jigang. All’incontro erano presenti, tra gli altri, il Direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda, il segretario dell’assessore Pierluigi Caria, Antonio Biancu e, in rappresentanza dell’assessore della Cultura, Giuseppe Dessena, il capo di gabinetto Enrico Murgia.
È la prima volta che una delegazione istituzionale dello Shandong approda nell’isola. L’incontro è servito per avviare un rapporto di reciproca conoscenza tra la Regione Sardegna e i rappresentanti di una delle province cinesi più importanti, la terza per prodotto interno lordo e la seconda per numero di abitanti, quasi 100 milioni di persone. Molti i temi trattati: dalla possibilità di interscambi di natura economica a quelli culturali e turistici. «Abbiamo instaurato un primo rapporto con una realtà rilevante – ha detto l’assessore Piras – si tratta di una Provincia con un passato fatto di tradizioni millenarie e un presente che la pone tra quelle più attive del paese asiatico. Siamo interessati a intensificare i legami con lo Shandong – ha aggiunto – e pensiamo che esistano le condizioni per consentire alle nostre imprese di affacciarsi in un mercato nuovo e dalle prospettive interessanti. I prodotti sardi, in particolare quelli del settore agroalimentare, grazie alla loro qualità e alla loro genuinità sono in grado di ritagliarsi fette considerevoli all’estero, soprattutto in Cina. Alcune aziende isolane sono già attive in Asia e altre ancora, per effetto del Programma di Internazionalizzazione varata dal nostro Assessorato, potranno esserlo nei prossimi mesi a conclusione di un percorso che ha visto la pubblicazione di numerosi bandi, azioni di formazione dedicati agli export manager e forum tematici nei settori dell’ICT e dell’agroalimentare». Proprio le eccellenze sarde in quest’ultimo settore, così come le straordinarie bellezze che riguardano il patrimonio storico e archeologico della Sardegna, sono state evidenziate nel corso dell’incontro dai rappresentanti degli assessorati dell’Agricoltura e della Cultura. Dal canto suo, la delegazione cinese ha mostrato particolare interesse per le attrattive turistiche e naturalistiche della Sardegna, conosciuta anche in Cina per la qualità della vita e per essere l’isola “della longevità” grazie all’alto numero di centenari. Nelle prossime settimane saranno definiti i dettagli per un’eventuale missione commerciale da parte di una delegazione sarda nello Shandong.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il vicepresidente Raffaele Paci hanno ricevuto a Villa Devoto i vertici di ZTE, grande multinazionale cinese, quinto produttore in Europa e settimo al mondo di smartphone oltre che di prodotti di telecomunicazione. Per ZTE erano presenti il presidente ZTE Europa e Italia Hu Kun, il vicepresidente enterprise Tan Haipeng e altri importanti dirigenti dell’azienda. Con Pigliaru e Paci hanno preso parte all’incontro il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, il delegato del Rettore per l’ICT Gianni Fenu, i presidenti di Confindustria Sardegna Alberto Scanu e della Camera di Commercio di Cagliari Maurizio De Pascale, il direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il presidente del Crs4 Luigi Filippini, il direttore di Sardegna Ricerche Giorgio Pisanu.
«Attrazione di investimenti, Ict, alta tecnologia. La Sardegna si propone come laboratorio di ricerca e innovazione, forte delle sue consolidate competenze nel settore dell’ICT che le hanno permesso di conquistare il primo posto in Italia per numero di start up innovative e il secondo per attrazione di capitali privati con le joint venture – sottolinea Francesco Pigliaru -. Siamo convinti che la Sardegna offra agli imprenditori nel campo dell’alta tecnologia tutte le condizioni favorevoli per investire: grandi competenze e forte propensione nei settori dell’alta tecnologia, un’amministrazione regionale assolutamente sensibile e attiva su questi temi. Più in generale, un ecosistema che lavora insieme e funziona: per questo oggi, già al primo incontro, abbiamo voluto che con l’amministrazione regionale fossero presenti anche l’Università e il mondo imprenditoriale».
«La Giunta ha già fatto molto per creare condizioni favorevoli ed attrarre investitori internazionali in Sardegna – ricorda Paci -. Basta ricordare la strategia di innovazione intelligente S3 e tutti gli altri interventi a cominciare dalla banda ultralarga, e poi zero tasse per 5 anni per le nuove imprese, l’Irap più bassa d’Italia, burocrazia ridotta all’essenziale, semplificazione amministrativa. Abbiamo quindi tutte le condizioni favorevoli, e lo dimostra il continuo interesse da parte di aziende come appunto la ZTE che – dopo Inpeco, Microsoft, Huawei, Bonifiche Ferraresi, Amazon – sta valutando la possibilità di fare investimenti in Sardegna che, proprio attraverso l’alta tecnologia, non solo può superare l’isolamento ma anche diventare un grande laboratorio di ricerca e innovazione, punto di riferimento a livello internazionale.» 
«L’Ateneo di Cagliari accoglie con entusiasmo questa nuova opportunità di collaborazione, anche perché da sempre si caratterizza come un ateneo multidisciplinare, in grado dunque di offrire la propria esperienza sia nel settore della ricerca ICT, sia negli altri campi che dovessero interessare i nuovi partner. D’altra parte, l’Università di Cagliari ha già solidi e pregressi rapporti con le istituzioni cinesi: è di pochi giorni fa la firma di un accordo con l’Università di studi internazionali di Pechino e con l’Istituto Confucio di Roma.
L’Ateneo cagliaritano – che mette a disposizione il proprio know how per la crescita economica del territorio e per attrarre nuove imprese – è anche un valido esempio di raccordo di ricerca e alta formazione tra pubblico e privato, che anche oggi hanno mostrato grande sintonia.»
«C’è grande attenzione da parte del mondo delle imprese per l’ipotesi emersa nell’incontro di oggi che ZTE possa fare investimenti in Sardegna» assicura il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu che ha anche illustrato le opportunità che offre il Digital Innovation Hub, già messo a disposizione di questa importante ipotesi di investimento. «Durante l’interessante e articolato confronto con i vertici della multinazionale cinese ho anche lanciato l’idea della Sardegna come piattaforma logistica per il Mediterraneo».
Nuovi incontri di approfondimento con ZTE sono già in programma nelle prossime settimane.

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«Il disastro occupazionale dell’area di Cagliari non può permettersi di perdere i 400 posti di lavoro del customer care di Wind Tre!»

Lo sostiene il parlamentare dei Riformatori sardi, Pierpaolo Vargiu, che ha presentato un’interrogazione urgente al ministero del Lavoro e a quello dei Trasporti.

«Il paradosso più drammatico – aggiunge Pierpaolo Vargiu – è che questa volta non saremmo di fronte ai licenziamenti di un’azienda in crisi, ma ad una deliberata scelta strategica di esternalizzazione di un colosso delle comunicazioni che funziona perfettamente e che ha un mercato in espansione. Sarebbe davvero una beffa se lo Stato – che esercita un’importante funzione da regolatore del settore – non intervenisse immediatamente per garantire certezza al know how e ai posti di lavoro dei dipendenti!»

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Mercoledì 31 maggio, alle 10.30, presso i locali della ex Stazione Marittima sul molo Sanità del Porto di Cagliari, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della “Festa del gusto 2017”. L’evento è in programma il 2, 3 e 4 giugno al porto di Cagliari e l’8, 9, 10 e 11 giugno al molo Brin di Olbia.

Interverranno all’evento:

Alessia Littarru, organizzatrice della “Festa del gusto 2017”

Roberto Isidori, commissario straordinario dell’Autorità portuale di Cagliari

Barbara Argiolas, assessore regionale del turismo

Marzia Cilloccu, assessore comunale alle attività produttive del comune di Cagliari

Marco Balata, assessore comunale al turismo del comune di Olbia.

Durante la tre giorni cagliaritana saranno oltre 200 gli stand presenti nella suggestiva location del lungomare di via Roma. Non solo produttori sardi e italiani, la rassegna acquista infatti un respiro internazionale, con molti espositori provenienti dai Paesi europei ed extraeuropei. Con anche la novità dei food truck, veri e propri camion con ruote, all’interno dei quali cuochi esperti preparano questa o quella pietanza. Possibile quindi assaporare le più svariate prelibatezze, tipiche di numerosi angoli del globo. Una novità esclusiva per l’Isola. Uno spazio verrà dedicato a prodotti enogastronomici provenienti dalle zone terremotate del Centro Italia. Un esempio concreto di “integrazione” tra cibo e cultura.

Nel corso della conferenza stampa verrà distribuito, in anteprima ai giornalisti, il programma completo della tre giorni cagliaritana, che comprende tutta una serie di eventi.

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Questa mattina, nella sala riunioni dell’assessorato dello Sport della Regione Sardegna, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 18ª edizione del “Giro delle Miniere”, corsa ciclistica a tappe organizzata dalla società ciclistica Monteponi che si disputerà dal 2 al 4 giugno e che, in prima giornata, sarà valida per l’assegnazione del campionato italiano 2017 di Gran Fondo.

A fare gli onori di casa l’assessore regionale dello Sport Giuseppe Dessena, che ha dichiarato: «E’ un motivo di grande orgoglio presentare un evento così importante e ormai riconosciuto a livello nazionale. Il Giro delle Miniere riveste un ruolo di grande valore sotto il profilo economico e sociale data la sua capacità di coniugarsi alla perfezione con il turismo. All’interno di questa manifestazione c’è uno spaccato importante dell’Isola: il Sulcis attraversa un momento non semplice sotto il profilo economico, ma al tempo stesso è sempre capace di promuovere le proprie bellezze naturalistiche anche attraverso eventi sportivi come questo».

Luigi Mascia, patron della S.C. Monteponi, ha tenuto invece a sottolineare l’importante attestato di fiducia ricevuto dalla Federazione Ciclistica Italiana, che ha affidato al “Giro delle Miniere” l’organizzazione del campionato italiano di Gran Fondo: «Questo riconoscimento ci lusinga in maniera particolare – ha detto Mascia – e conferma quanto il nostro lavoro sia ormai conosciuto ed apprezzato anche oltre Tirreno. Lo scorso anno abbiamo avuto l’onore di organizzare il campionato italiano a cronometro, con ben 170 iscritti al via. La stessa manifestazione, portata quest’anno in Puglia, ha invece fatto registrare 80 partenti. Numeri, i nostri, che assumono ancora maggior valore se rapportati alle ben note difficoltà sul fronte dei trasporti». Per l’edizione 2017, il “Giro delle Miniere” sfonderà il muro dei 300 iscritti, molti dei quali arriveranno non solo da oltre Tirreno, ma anche dall’estero. Inghilterra, Olanda e Belgio, in particolare, saranno le nazioni rappresentate: «Il nostro obiettivo – ha spiegato ancora Mascia – è quello di portare in Sardegna anche le famiglia del corridori. Un aspetto di fondamentale importanza, questo, che ci permetterà di regalare una boccata d’ossigeno  alla filiera economico di un territorio in difficoltà come il Sulcis Iglesiente».  E se il simbolo della Parigi-Roubaix sono i celeberrimi sampietrini in porfido, anche il “Giro delle Miniere”, nel suo piccolo, avrà la propria pietra identificativa: «Si tratta del carbone che viene tutt’oggi estratto dalla miniera di Seruci – ha aggiunto il presidente della Monteponi – verrà donato ai vincitori, così come una serie di prodotti alimentari rigorosamente prodotti nei luoghi attraversati dal “Giro delle Miniere”».

E’ intervenuto alla conferenza anche il presidente del CONI Sardegna Gianfranco Fara: «Siamo reduci dalla tre giorni del Giro d’Italia – ha detto – che grazie all’attenzione dei vari media ha messo in risalto le bellezze naturalistiche della nostra Isola. Il ciclismo è un veicolo promozionale importantissimo sotto ogni punto di vista, e non posso che accogliere con soddisfazione l’iniziativa di una società dal glorioso passato come la Monteponi. Il campionato italiano di Gran Fondo è un fiore all’occhiello che testimonia quanto questa società abbia lavorato bene nel corso degli anni. Il CONI sarà sempre al fianco di questo genere di iniziative».

La parola è passata, quindi, a Claudio Chiappucci. Il vincitore della Milano-Sanremo del 1991, sarà il testimonial d’eccezione del 18° “Giro delle Miniere”: «La Sardegna è la mia seconda terra – ha detto “El Diablo” – qui ho fatto di tutto: dal Giro di Sardegna al Giro d’Italia passando per il triathlon e il ciclocross. Il “Giro delle Miniere” rappresenta anche per me l’occasione di scoprire la tradizione mineraria del Sulcis Iglesiente, una zona della Sardegna che ancora non avevo avuto modo di conoscere a fondo. Sarò lieto di presenziare a una manifestazione in cui, non va dimenticato, i veri protagonisti sono gli amatori che si dedicano al ciclismo con passione e dedizione facendo tanti sacrifici».

Non è mancato l’intervento del presidente del comitato FCI Sardegna Stefano Dessì: «E’ un anno molto particolare per il ciclismo in Sardegna – ha affermato – abbiamo ancora negli occhi l’entusiasmo con cui l’Isola ha accolto il Giro d’Italia. Una passione certificata anche dai numeri del nostro movimento, che sono in crescita in tutti i settori. Ringrazio Luigi Mascia, organizzatore instancabile, e mi auguro che il “Giro delle Miniere” possa appassionare sempre di più i sardi, aiutandoci a costruire un’isola pedalabile 365 giorni all’anno».

In chiusura è arrivato l’intervento di Salvatore Meloni, presidente onorario della FCI Sardegna: «Il Giro delle Miniere può essere uno strumento di grande importanza per la valorizzazione di un patrimonio come l’archeologia mineraria del Sulcis Iglesiente, e speriamo che le istituzioni sappiano cogliere nel migliore dei modi questo aspetto».

Il “Giro delle Miniere” scatterà il 2 giugno, quando è prevista la “Gran Fondo delle Miniere Trofeo Parco Geominerario – Memorial Roberto Saurra”, valida per l’assegnazione della maglia tricolore di specialità. La prova avrà luogo sull’ormai collaudato circuito di 142 km, con partenza e arrivo nel centro abitato di Iglesias. In seconda giornata spazio alla “2ª Coppa Città di Villamassargia”, una tappa interamente pianeggiante di 90 km, in cui i protagonisti saranno, verosimilmente, i velocisti. A chiudere i giochi la frazione del 4 giugno: cronometro “mediocampidanese” di 14 km con partenza da Gonnosfanadiga e arrivo a Pabillonis. Directa Sport Live TV seguirà la manifestazione dedicando uno speciale a ogni singola tappa. I servizi saranno disponibili in rete già poche ore dopo l’arrivo sulla pagina Facebook “Directa Sport Live TV” e sul sito www.directasport.it .

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Slitta a giovedì 1 giugno, alle 11,30, l’audizione in II commissione, prevista in un primo momento per mercoledì, dell’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena. Alle convocazioni delle commissioni si aggiunge anche quella della Prima. Il parlamentino Autonomia, presieduto da Francesco Agus, si riunisce mercoledì 31 maggio 2017, alle ore 16,00. All’ordine del giorno questioni inerenti al personale FoReSTAS e l’esame del DL 416 (Nuove norme sull’ordinamento e sul funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale).