19 November, 2024
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Seconda giornata, a Iglesias, per la tappa inaugurale della terza edizione della rassegna itinerante “Primavera Sulcitana”, manifestazione dedicata alla promozione e valorizzazione del Sulcis Iglesiente con le sue tradizioni culturali, bellezze architettoniche, archeologiche, naturalistiche e, in particolare, le eccellenze del mondo dell’enogastronomia e dell’artigianato.

Ieri, a Iglesias, dopo le incertezze meteo del primo pomeriggio, in serata il centro si è riempito di migliaia di persone, accorse in tutto il centro storico, da piazza Municipio a Piazza Pichi, da Piazza Lamarmora fino alla centralissima Piazza Sella, per assistere alle rievocazioni storiche che hanno riproposto antichi mestieri come il ceraiolo, ceramista, cerusico, cordaio, merciaio, pergamenaio e vinattiere e allo spettacolo di musici e sbandieratori a cura del Quartiere Fontana e del Gruppo Musici di Villa Ecclesiae, un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, nell’antica Villa di Chiesa, respirando atmosfere medioevali.

Tutto esaurito per le visite ai siti minerari di Porto Flavia a Masua e della Grotta di Santa Barbara, nella miniera di San Giovanni.

Grande successo, ancora una volta, per le immancabili degustazioni prodotte con le antiche ricette e proposte nei numerosi stand.

L’edizione 2017 di Primavera Sulcitana si articola in sei tappe ogni fine settimana tra Iglesias (6 e 7 maggio), Carbonia (13 e 14), Teulada (20 e 21), Sant’Anna Arresi (17 e 18 giugno), Calasetta (24 e 25 ) e Carloforte (26, 27 e 28 giugno). E’ organizzata dall’Associazione Culturale “Primavera Sulcitana” con il patrocinio dei comuni di Iglesias, Carbonia, Teulada, Sant’Anna Arresi, Calasetta, Carloforte e l’importante collaborazione degli sponsor Tirrenia, Moby, Ichnusa, Zedda & Piras.

        

 

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Anche quest’anno, lo spettacolo delle pariglie, svoltosi il 30 aprile sul lungomare di Sant’Antioco in occasione dei festeggiamenti per il patrono Sant’Antioco Martire, ha riscosso un enorme successo. Circa 30.000 persone hanno applaudito le spericolate nonché splendide figure dei pariglianti. Il sole ha fatto da graditissima cornice, regalando ai presenti l’occasione di assistere piacevolmente ad uno spettacolo unico nel Sulcis.

Ad aprire, nel parco sul lungomare Silvio Olla, sono stati alcuni figuranti del gruppo folk di Sant’Antioco Martire santo patrono di Sant’Antioco e di tutta la Sardegna, che a cavallo hanno salutato il pubblico intervenuto.

Subito dopo, ha preso il via “Sa cursa po Sant’Antiogu”, una spericolata corsa a cavallo con figure acrobatiche di cavalieri ed amazzoni.

In tutto si sono esibite 8 squadre provenienti da più parti della Sardegna: Santulussurgiu, Abbasanta, Oristano, Palmas Arborea, Padria, i paesi sul lago Omodeo e Fonni.

Organizzata dalla Pro Loco di Sant’Antioco e fortemente voluta dall’Amministrazione comunale,“Sa cursa po Sant’Antiogu” consiste in una vera e propria competizione, con tanto di giudici e premi legati alla tradizione ippica sarda. La giuria era composta da esperti che hanno avuto non poche difficoltà a decretare i vincitori, in considerazione dell’alta preparazione dei pariglianti.

Il presidente Luigi Oppo da Paulilatino, membro del circolo ippico paulese, Pietro Putzolu da Borore, parigliante alla Sartiglia di Oristano ed Antonio Sanna da Bonarcado, parigliante, hanno così decretato: al terzo posto, il gruppo di Oristano formato da Giancarlo Melis, Valentino Bratzu e Ninni Rosa, l’unica donna parigliante nella competizione; al secondo posto, il gruppo di Omodeo formato da Efisio Zucca, Piergiuseppe Spada ed Alessio Barranca; al primo posto, infine, il gruppo di Fonni formato dalla famiglia Cugusi… padre e figli Tore, Giuseppe ed Alberto.

La serata è stata condotta dalla giornalista di Settimo San Pietro Michela Seu che, con descrizioni attente e precise, ha intrattenuto, passo dopo passo, il pubblico per tutta la durata delle pariglie.

Soddisfatti il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, ed il presidente della Pro Loco di Sant’Antioco, Gianni Baghino, per la grande riuscita della manifestazione, che dopo aver ringraziato le forze dell’ordine, hanno salutato il pubblico con la classica frase: “Attrus annos”!

Nadia Pische

                                                                                                           

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Niente da fare per il Cagliari, al San Paolo, contro la lanciatissima formazione allenata da Maurizio Sarri che, con i tre punti, ha scavalcato la Roma al secondo posto in classifica, in attesa della trasferta odierna della Roma a San Siro contro il Milan. I rossoblu erano arrivati a Napoli con l’ambizione di riscattare il pesantissimo 0 a 5 del girone d’andata e cercare di non perdere, ma non hanno avuto neppure il tempo di illudersi, perché il piccolo bomber belga Dries Mertens ha impiegato solo 2 minuti per sbloccare il risultato e incanalare la partita verso un’agevole vittoria della sua squadra.

Il Napoli oggi gioca il miglior calcio della serie A e lo ha confermato anche ieri, realizzando tre reti e andando vicinissima ad altre segnature, soprattutto nel primo tempo, con un calcio spettacolare. Il raddoppio è arrivato al 49’, ancora per merito di Dries Mertens, autore di un tiro angolatissimo dal limite dell’area, quasi un colpo da biliardo. Dopo una traversa di Albiol, al 67’ il Napoli ha arrotondato ancora il risultato, con Lorenzo Insigne, ben servito dal solito Dries Mertens. Il Cagliari ha realizzato il goal che ha fissato il risultato finale sul 3 a 1, appena oltre il 90′, su azione sviluppatasi con un lancio di Joao Pedro per lo scatto di Farias, bel  dribbling su Hysaj e tiro imparabile per Reina.

«Non mi aspettavo certo di prendere un gol dopo un minuto – ha commentato Massimo Rastelli -. In quel momento bisogna essere bravi a non cambiare quello che si era preparato in settimana. Sapevamo di affrontare una squadra forte, che gioca un grande calcio e dovevamo limitare le loro qualità. Quando tenti di allungarti per recuperare il risultato, concedi spazio e la velocità degli attaccanti del Napoli può farti male. Così finisci per restare in una sorta di limbo.»

«Eravamo intimiditi, non riuscivamo ad uscire – ha aggiunto il tecnico rossoblu -. Piano piano siamo migliorati, abbiamo guadagnato campo e proposto qualche situazione interessante; naturalmente il Napoli ha avuto altre occasioni per arrotondare il punteggio. Poi abbiamo incassato il 2-0 ad inizio ripresa e a quel punto è diventato tutto difficilissimo, contro una squadra che in questo momento non ti permette di ragionare, ti viene a pressare alta, gioca ad una velocità impressionante e trova sempre le contromisure ad ogni situazione tattica. Non dimentichiamo che il Napoli ha costretto a fare questo tipo di partita squadre del calibro di Juventus e Real Madrid. Il gol di Farias ha alleggerito la sconfitta. La squadra ha dato tutto, so che non è facile trovare motivazioni quando hai una tranquilla posizione di classifica. Invece i ragazzi hanno corso tanto, ho fatto loro i complimenti. Da domani inizieremo a pensare all’Empoli – ha concluso Massimo Rastelli – vogliamo vincere per conquistare altri tre punti e consolidare la nostra classifica.»

 

 

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Le partite in programma questo pomeriggio per la penultima giornata del girone di ritorno, potrebbero dare gli ultimi verdetti nel girone A del campionato di Promozione regionale. Il Carbonia affronta la trasferta di Oristano, sul campo della Tharros, con tre punti di vantaggio sul Guspini Terralba, a sua volta impegnato in trasferta, sul campo del Bari Sardo. Nel caso di vittoria della squadra di Andrea Marongiu e di una mancata vittoria di quella di Sebastiano Pinna, le due squadre chiuderebbero rispettivamente al secondo e al terzo posto con ’90 di anticipo e i minerari avrebbero il grande vantaggio del fattore campo (con due risultati su tre) nel primo turno dei play-off della Coppa Promozione che potrebbe aprire le porte del ripescaggio in Eccellenza regionale.

Il Carbonia arriva a Oristano con il morale a mille, dopo le ultime brillanti vittorie seguite al pari nel big match con il già promosso Samassi, ma con una formazione largamente rimaneggiata per la assenze, particolarmente pesanti quelle di Giuseppe Corona, Daniele Contu, Giovanni Congiu e Alessandro Cosa. La Tharros non è ancora matematicamente salva e quindi va affrontata con la massima attenzione.

Ha maggiori problemi di classifica l’avversario del Guspini Terralba, il Bari Sardo, terz’ultimo e in piena zona play out ma da qualche mese ostico sul proprio campo. In zona play out si giocano anche Villacidrese-Frassinetti Elmas e Carloforte-Quartu 2000. I tabarchini arrivano all’impegno odierno reduci dalla sconfitta di Villacidro ma con in testa il quarto posto, raggiungibile solo con due vittorie nelle ultime due giornate, oggi con la squadra quartese e domenica prossima a Elmas.

Sugli altri campi si giocano Arbus-San Marco Assemini ’80, Seulo 2010-Samassi, Siliqua-Selargius e Sant’Elena-Monteponi, quest’ultima con la squadra di casa ancora in corsa per il quarto posto e quella iglesiente rassegnata ormai da alcune settimane alla triste retrocessione in Prima categoria.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, la penultima giornata si è aperta ieri con l’anticipo tra la vicecapolista Gonnosfanadiga ed il Guasila, vinto dalla squadra di casa con il clamoroso punteggio di 9 a 0. Oggi si giocano le seguenti partite: Cortoghiana-Andromeda, Atletico Narcao-Atletico Villaperuccio, Seui Arcueri-Fermassenti, Europa 2008 Domusnovas-Libertas Barumini, Virtus Villamar-Senorbì e, infine, Gergei-Villamassargia.

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Il vicepresidente del Consiglio regionale, Ignazio Locci, avvocato, 43 anni, ha presentato questa mattina, a Forte Su Pisu, nel cuore del centro storico di Sant’Antioco, i 16 candidati alla carica di consigliere della lista “Nautica, Edilizia e Turismo”, della quale è candidato alla carica di sindaco per le elezioni amministrative del comune di Sant’Antioco in programma il prossimo 11 giugno 2017.

Ne fanno parte, tra gli altri, due assessori uscenti della lista “Impegno” che cinque anni fa vinse le elezioni confermando alla carica di sindaco Mario Corongiu, Pasquale Renna (deleghe all’edilizia privata, al Suap e all’Urbanistica) e Roberta Serrenti (delega alla partecipazione, accesso ed ufficio relazioni con il pubblico); due consiglieri uscenti di minoranza, Eleonora Spiga e Renato Avellino ed Eleonora Spiga, subentrati rispettivamente ai consiglieri dimissionari Ignazio Locci  e Giovanni Locci il 27 marzo 2014 ed il 14 novembre 2014; tre ex consiglieri, Giorgio Corsini, Salvatorina Iesu e Mario Esu.

Di seguito, la lista dei 16 candidati alla carica di consigliere comunale:

1. Renato Avellino – consulente fiscale, 56 anni

2. Giuseppe Bullegas noto Pinello – ingegnere funzionario pubblico, 64 anni

3. Giorgio Corsini – artigiano, 60 anni

4. Rosalba Cossu – insegnante in pensione, 67 anni

5. Mario Esu – agente assicurativo, 55 anni

6. Francesco Garau noto Checco – ingegnere libero professionista, 36 anni

7.  Salvatorina Iesu – impiegata, 61 anni

8. Giovanni Antonio Inguscio noto Gianni – consulente di impresa, 47 anni

9. Roberta Manunza – consulente del lavoro, 31 anni

10. Giangiuseppe Marongiu noto Giangi – educatore professionale, 41 anni

11. Edoardo Mascia – studente lavoratore, 24 anni

12. Pasquale Renna – funzionario dello Stato, 58 anni

13. Laura Rubisse – farmacista, 49 anni

14. Roberta Serrenti – funzionaria regionale, 31 anni

15. Eleonora Spiga – insegnante – avvocato, 55 anni

16. Alessandro Vacca – pilota navi comandante corporazione piloti Sant’Antioco, 49 anni.

I componenti della lista – scrive Ignazio Locci in una nota di presentazione – hanno sottoscritto il “Patto del candidato”, un atto simbolico che tuttavia vincola i componenti di “Nautica, Edilizia e Turismo” di fronte ai cittadini di Sant’Antioco. Il candidato sindaco e i 16 aspiranti consiglieri «si impegnano a rispettare il Piano di lavoro del progetto di “Nautica, Edilizia e Turismo” redatto secondo i principi di lealtà e correttezza che animano questa alleanza civica e attraverso il quale “Nautica, Edilizia e Turismo” intende cambiare le sorti della città di Sant’Antioco; si impegnano altresì a esercitare il mandato amministrativo esclusivamente per il bene della collettività antiochense, rispondendo a un solo principio morale: garantire migliori condizioni di vita ad ogni singolo cittadino; si impegnano, infine, ad amministrare Sant’Antioco allo scopo di renderla davvero un’isola felice».

 

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La vertenza dell’Aias non si sblocca, i lavoratori proseguono il presidio davanti all’ingresso del centro di Cortoghiana e martedì Antonello Repetto, uno dei dipendenti già protagonista di clamorose forme di protesta quale quella messa in atto due mesi fa, con lo sciopero della fame, davanti al centro di viale Poetto, riprenderà lo sciopero della fame e dormirà all’interno della propria auto fino alla mezzanotte del 12 maggio, per denunciare lo stallo di una vertenza interminabile.

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Il velocista tedesco André Greipel ha vinto la seconda tappa Olbia-Tortolì (221 km) e, grazie all’abbiono di 10″ spettante al vincitore di tappa, è la nuova maglia rosa del Giro d’Italia. Sul traguardo di Tortolì ha preceduto Roberto Ferrari e Jasper Stuyven, centrando la settima vittoria nella corsa rosa (il suo palmares comprende 11 vittorie di tappa al Tour de France e quattro alla Vuelta). Nella classifica generale, il 34enne campione tedesco precede di 4″ l’austriaco Lukas Postlberger, vincitore della prima tappa, e di 8″ la coppia formata da Caleb Ewan e Roberto Ferrari. Vincenzo Nibali, protagonista di un allungo in discesa nel finale, è 13° a 14″, stesso tempo di 49 corridori compresi tra la 7ª e la 55ª posizione.
Nonostante un percorso caratterizzato da numerosi saliscendi e da una salita di una certa difficoltà qual è quella di Genna Silana, la tappa si è sviluppata a ritmi molto contenuti (alla fine la media è stata di 36.299 km/h), caratterizzata come ieri da una fuga lanciata subito dopo la partenza che non ha mai raggiunto un vantaggio rilevante e condizionata da un forte vento.

Domani, terza e ultima tappa in Sardegna, da Tortolì a Cagliari, per complessivi 148 km. Subito dopo la conclusione della tappa, la carovana del giro si trasferirà in Sicilia, dove sono previste le prossime due tappe, martedì da Cefalù all’Etna e mercoledì da Pedara a Messina.

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Archiviato domenica scorsa con la vittoria sul Pescara il capitolo relativo alla salvezza matematica, il Cagliari affronta oggi una trasferta difficilissima come quella del San Paolo di Napoli, con lo spirito giusto e la ferma intenzione di ben figurare al cospetto della lanciatissima formazione di Maurizio Sarri, anche per riscattare il pesantissimo ko casalingo per 0 a 5 subito nella gara del girone d’andata al Sant’Elia, disputata l’11 dicembre 2016.

E’ difficile dire quali sono le maggiori insidie nella formazione napoletana. Massimo Rastelli dovrà studiare adeguate contromisure per frenare gli slanci dei tre piccoli terribili dell’attacco campano, Dries Mertens, José Maria Callejòn e Lorenzo Insigne, ma i pericoli arriveranno anche dalla zona centrale del campo, dove opereranno Allan e Jorginho, desiderosi di ben figurare dopo una stagione che li ha visti spesso come alternative ai titolari, e ancora dal grandissimo talento di Marek Hamsik. E’ quasi superfluo sottolineare che per riuscire a ritornare a casa con un risultato positivo, il Cagliari dovrà disputare la “partita perfetta“.

Massimo Rastelli fa grande affidamento sui suoi gioielli d’attacco, da Marco Sau a Diego Farias e Joao Pedro (autore del goal decisivo, su rigore, domenica scorsa contro il Pescara), per finire a Marco Borriello, che ormai punta dichiaratamente al record personale di reti in serie A, raggiunto con la maglia del Genoa, a quota 18. A quattro giornate dalla fine del campionato, il centravanti di origini campane è a quota 16.

Napoli – Cagliari verrà diretta da Piero Giacomelli di Trieste, assistenti di linea Marzaloni e Alassio, quarto uomo Schenone, arbitri d’area Massa e Manganiello,

Piero Giacomelli, 39 anni, è alla settima stagione nella Can di A e B. L’esordio in serie A risale al 3 aprile 2011, in Genoa-Cagliari 0-1. Vanta 83 presenze in serie A e 39 in serie B.

 

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L’assessorato regionale degli Enti locali, finanze ed urbanistica ha pubblicato una nota contenente le modifiche introdotte, a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale n. 9 del 4 maggio 2017, recante “Disposizioni urgenti finalizzate all’adeguamento della legislazione regionale al decreto del Presidente della Repubblica n. 31 del 13 febbraio 2017 (Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata)”.
La legge n. 9, pubblicata sul Buras n. 22 di ieri 5 maggio, stabilisce che, da oggi, 6 maggio 2017, troveranno applicazione nel territorio regionale le nuove disposizioni contenute nel regolamento.
Nello specifico, le disposizioni riguardano:
– il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica semplificata
– l’elenco degli interventi ed opere di lieve entità (allegato B)
– gli interventi e le opere non soggetti ad autorizzazione paesaggistica (allegato A)
– il modello di domanda per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica con procedimento semplificato (allegato C) e il modello di relazione paesaggistica semplificata (allegato D).
Con riferimento alla disciplina applicabile ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge regionale n. 9 del 2017 si rimanda al parere espresso dal Capo dell’Ufficio legislativo del MIBACT.
L’Assessorato, inoltre, ricorda, che ai sensi dell’articolo 146, comma 7 del d.lgs. n. 42 del 2004 e smi, nonché ai sensi dell’articolo 11, comma 1 del DPR n. 31 del 2017, le domande per la realizzazione degli interventi e opere devono essere presentate all’amministrazione competente al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica ai fini della verifica:
– della riconducibilità alle fattispecie escluse dall’autorizzazione paesaggistica, (allegato A al DPR n. 31 del 2017);
– dell’applicabilità della procedura semplificata, in caso di inclusione della fattispecie tra le ipotesi (allegato B al DPR n. 31 del 2017);
– dell’assoggettamento al regime autorizzatorio ordinario, di cui all’ articolo 146 del d.lgs. n. 42 del 2004.
L’Assessorato, infine, evidenzia che le misure di semplificazione introdotte operano con riferimento al “versante paesaggistico”, conseguentemente nel caso di presenza oltre che di vincoli paesaggistici di vincoli, storici, artistici o archeologici, imposti ai sensi della parte II del d.lgs. n. 42 del 2004. In senso analogo, troveranno applicazione le disposizioni relative alle cosiddette “archeologia preventiva”, con conseguente onere di preventiva comunicazione alle Soprintendenza competenti.

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Si è svolto ieri a Sassari un convegno sulle politiche sanitarie organizzato dal Circolo Intregu, Life e dal gruppo del Pd al Senato. Tra i numerosi qualificati ospiti, c’era Federico Gelli, responsabile nazionale Sanità del Partito democratico.

«Le riforme approvate e proposte a livello nazionale hanno lo scopo di riavvicinare medici e cittadini – ha detto nel suo intervento Federico Gelli, iniziato dalla vicenda vaccini -. Sono provvedimenti che partono proprio dall’ascolto delle istanze che arrivano da addetti ai lavori e pazienti. È il caso della legge sulla sicurezza delle cure e sula responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie, approvata nei mesi scorsi ma anche della nuova norma sui vaccini alla quale stiamo già lavorando. Siamo finiti sul Financial Times e sul New York Times con relativi consigli di vaccinarsi per il morbillo prima di partire per l’Italia, come si fa per le malattie tropicali. In pochi anni siamo scesi sotto la soglia della protezione di gregge e i casi di morbillo dal 2015 al 2016 sono triplicati. Siamo già al lavoro su una legge nazionale al Senato che renda i vaccini obbligatori per le iscrizioni a scuola e daremo grande importanza alla fase di ascolto. E proprio l’ascolto è stata una delle basi su cui costruire la nuova legge sulla responsabilità dei medici e sulla sicurezza delle cure approvata lo scorso 28 febbraio. il primo aspetto importante – ha detto Gelli – è che non si tratta di un provvedimento del governo ma di una legge di iniziativa parlamentare dunque non calata dall’alto. È il frutto di mesi di lavoro e di incontri che ha portato a compimento la legge, dopo innumerevoli tentativi mai arrivati a conclusione in questi, grazie anche al fatto di aver ricevuto carta bianca dal governo, dalla maggioranza e dal Pd. L’impatto della medicina difensiva nei budget della sanità ha prodotto costi che erano oramai diventati insostenibili con oltre 12 miliardi di costi e 300mila cause giacenti nel contenzioso legale in sanità un fenomeno da bloccare e su cui era indispensabile intervenire, e lo abbiamo fatto con il supporto della commissione bilancio che al Senato vedeva come relatore il senatore Silvio Lai.

Ma la nuova norma affronta e disciplina anche il tema della sicurezza delle cure per i pazienti che diventa parte integrante del sistema salute. Dunque si fa carico non solo della tutela ma anche della sicurezza. Elemento centrale della legge è la prevenzione del rischio, bisogna impedire che un errore o un rischio diventi un danno a carico del paziente. Abbiamo quindi inserito la nascita delle funzioni di risk management ed elaborazione del rischio. Queste funzioni dovranno confluire in un centro regionale per il rischio clinico e la sicurezza nelle cure. Così un evento sentinella diventa un patrimonio che deve essere messo a disposizione della prevenzione.

Per quanto riguarda la responsabilità penale degli esercenti le professioni sanitarie: la riforma prevede la punibilità nel caso l’evento si sia verificato per imperizia ed esclude la punibilità quando sono state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida e, in mancanza di queste, alle buone pratiche clinico-assistenziali. Siamo riusciti ad inserire nel codice penale una fattispecie dedicata esclusivamente agli esercenti le professioni sanitarie.

La parte che riguarda la responsabilità civile è quella forse più importante. Anche in questo caso le novità vanno a vantaggio sia dei pazienti, che rispetto ad oggi avranno strade ancora più privilegiate per poter ottenere il risarcimento del danno, anche con la possibilità di un’azione diretta nei confronti delle compagnie assicurative della struttura ospedaliera sia attraverso il tentativo ci conciliazione. Vantaggi anche per gli esercenti le professioni sanitarie perché in caso di azione diretta del paziente nei loro confronti l’onere della prova spetterà a questi ultimi, al contrario di quello che accade invece in caso di azione nei confronti della struttura sanitaria. È una legge sulla quale riponiamo molte speranze ed è un punto da cui partire – ha concluso Federico Gelli – per migliorare le tutele dei professionisti ma anche per dare maggiore sicurezza alle cure per i cittadini.»

Il convegno ha affrontato anche i temi delle riforme in campo regionale e, conseguentemente, era molto atteso l’intervento del direttore dell’ATS Fulvio Moirano.

«L’Azienda Unica per ora ancora non c’è. Fino alla definizione dell’atto aziendale tutto rimane come era prima – ha detto Fulvio Moirano -. Nei giorni scorsi sono state emanate dalla Giunta regionale le linee guida dell’atto aziendale, entro 20 giorni arriveranno le eventuali osservazioni della commissione sanità e poi avremo 30 giorni per definire l’atto aziendale. È necessaria però anche la riorganizzazione delle reti di offerta che anch’essa fa parte integrante del processo di riforma. Così come la nascita dell’Areus, la nuova Azienda regionale per l’emergenza urgenza. Mi è stato dato anche il compito di migliorare la qualità dei LEA che in Sardegna non sono tra i peggiori rispetto al resto dell’Italia ma neanche tra i migliori. E poi c’è la riduzione dei costi ed il miglioramento dei servizi e della sicurezza delle cure dei cittadini.»

Per il direttore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari Antonio D’Urso l’incarico attualmente ricoperto è una grande opportunità professionale. «Stiamo partendo praticamente da zero e siamo pronti anche a raccogliere la sfida della nuova Legge Gelli per quanto riguarda gli aspetti legati al rischio clinico. Questa norma è una grande occasione anche per le aziende e per fare una corretta e adeguata gestione del rischio clinico ma questo solo se non si disperde lo sforzo straordinario fatto e se la norma non viene interpretata come un libro delle procedure».

Il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli si è soffermato sul ruolo, le competenze e le funzioni dell’Ateneo. «La nuova legge è certamente una grande occasione da sfruttare per quanto riguarda la gestione del risk managemente ma serve anche una revisione della legge 517 del 1999. L’attuale modello di governance disciplinato da quella norma infatti non appare ancora attuale e non sembra assicurare il giusto ruolo alla ricerca ed alla formazione, elementi cardine delle AOU insieme ovviamente all’assistenza sanitaria. La proposta dunque è di lavorare alla definizione di una governance più forte ed adeguata ma anche di attivare una rete nazionale delle AOU e soprattutto di fare in modo che la ricerca diventi il perno delle attività».

Cesco Scanu, presidente provinciale dell’ordine dei medici di Sassari ha voluto prima di tutto esprimere soddisfazione per la nuova legge sulla responsabilità dei medici. «Le nostre esigenze sono state ascoltate e sono state riportate nella legge. La data del 28 febbraio rimarrà nella storia della medicina italiana perché era una legge attesa da almeno 20 anni. Questo provvedimento risponde alle sacrosante esigenze di tutela della salute dei cittadini e consegna dignità alle professioni sanitarie. Sicuramente a noi sanitari potrà permettere di svolgere con maggiore serenità la nostra professione. Bisognerà però anche intervenire su alcuni aspetti, ad esempio per quanto riguarda le polizze assicurative per i neo laureati che spesso non possono permettersele.»

Tra gli interventi anche quello del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. «La legge Gelli è una norma che rasserena l’ambiente e consente di risparmiare e di porre fine alla medicina difensiva e offre garanzie per il miglioramento della qualità dei servizi. Per quanto riguarda la riforma sanitaria in Sardegna auspico che l’atto aziendale, strumento riorganizzativo della azienda unica, si possa fare contando su una nuova rete ospedaliera. Occorre per questo che giunta e maggioranza si incontrino per concordarne una rapida approvazione in aula, altrimenti la azienda unica rischia di basarsi su una rete ospedaliera superata. Sono consapevole che sulla proposta della giunta siano state riscontrate ostilità da parte dei territori, ostilità che vanno superate con l’ascolto da parte delle parti politiche e garantendo l’avvio di nuovi servizi prima di cancellarne altri».

I lavori del convegno sono stati coordinati da Carla Fundoni, capogruppo del PD in consiglio comunale. “Quella di oggi è stata un’utile occasione per presentare le ottime riforme nazionali del PD in tema di sanità. Il giudizio sulla legge Gelli è sicuramente molto positivo così come il lavoro dei rappresentati sardi del partito in Parlamento.»

Tra questi anche il senatore del PD Silvio Lai, relatore in commissione Bilancio del provvedimento presente al dibattito.

«Questa legge – ha detto – può far risparmiare 30 miliardi di euro in Italia e 100 milioni di euro solo in Sardegna che fino ad oggi venivano spesi per esami ed indagini inutili prescritti solo per la medicina difensiva. Dati che confermano la bontà e l’utilità della nuova normativa.»