Rossella Pinna (Pd): «No a misure che mettono in ginocchio la scuola e il territorio nel Medio Campidano».
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Il consigliere regionale del Partito democratico Rossella Pinna, componente della commissione Cultura del Consiglio regionale, ha presentato un’interrogazione all’assessore della Pubblica istruzione e alla Giunta regionale, nella quale esprime preoccupazione per quanto denunciato nei giorni scorsi dalle Organizzazioni sindacali ed in particolare dalla Cgil sui tagli nelle scuole del Medio Campidano.
«Con una nota inviata lo scorso mese di aprile ai dirigenti scolastici – precisa Rossella Pinna – il Direttore dell’Ufficio scolastico territoriale, ha comunicato, fin dal prossimo anno scolastico, la soppressione di ben dodici classi per mancanza di specifiche risorse. I tagli coinvolgono l’Istituto di istruzione superiore di Sanluri, il Liceo di San Gavino, l’ex Ipsia di Guspini, l’istituto d’istruzione superiore Buonarroti di Guspini, le Industriali di Serramanna. Se confermati, il diritto allo studio per i ragazzi del territorio non potrà essere garantito e – aggiunge Rossella Pinna – la scuola del Medio Campidano dovrà pagare un prezzo altissimo.»
«I tagli costituirebbero un ulteriore aggravio alla già difficile situazione economica, sociale e culturale del territorio, tristemente noto come il più povero d’Italia – sottolinea ancora Rossella Pinna -. Dal rapporto ‘Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane’, realizzato dall’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro emergono dati allarmanti riguardo al tasso di Neet (giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano, non frequentano corsi di formazione professionale) che nel 2016 ha toccato la percentuale più alta d’Italia proprio nell’ex provincia del Medio Campidano con il 46,2%, a fronte di quella di Bolzano del 9,5%. I paventati tagli provocherebbero, inevitabilmente, gravissime ricadute anche per le difficoltà oggettive causate dell’interruzione del rapporto di continuità didattica con i propri insegnanti, per l’impoverimento della formazione e per i gravi disagi logistici che obbligherebbero gli studenti ad optare per la città di Oristano o per quella di Cagliari, con tempi di percorrenza coi mezzi pubblici che arrivano fino alle due ore.»
«Soprattutto non si può accettare che a pagare il prezzo siano gli alunni e le alunne che hanno il diritto, al pari dei loro coetanei residenti in altri centri, di vedersi garantita la medesima offerta formativa. Auspico, pertanto – conclude Rossella Pinna – che l’assessore della Pubblica istruzione intervenga al più presto con le opportune soluzioni tese ad evitare i tagli delle classi che comprometterebbero la continuità, la qualità dell’offerta didattica e la crescita formativa, sociale e culturale degli studenti e l’abbandono anticipato degli studi da parte dei giovani del Medio Campidano.»
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