Edoardo Tocco (FI): «Nel disegno della rete ospedaliera si tenga conto dei centri convenzionati».
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Si anima il dibattito sul futuro dei centri accreditati, dalle case di cura sino agli enti di riabilitazione e ai laboratori analisi, nel sistema sanitario della Sardegna. Se ne è occupata nei giorni scorsi la commissione Salute del Consiglio regionale, il cui vice presidente Edoardo Tocco (FI) è intervenuto a difendere il ruolo dell’ospedalità privata nel panorama della sanità isolana.
«Lo scenario che andrà a delinearsi con la nuova rete ospedaliera andrà valutato attentamente – sottolinea Edoardo Tocco -. – Nei lavori della commissione abbiamo auspicato di tenere conto delle strutture convenzionate, per sopperire anche alle lunghe liste d’attesa e ai tempi biblici nelle cure all’interno della sanità pubblica. Nel disegno della rete ospedaliera si deve mettere in evidenza anche la funzione svolta dall’universo privato – aggiunge Edoardo Tocco – visto che queste strutture in Sardegna coprono solo il 3 per cento della spesa sanitaria. Una cifra irrisoria rispetto ad altre realtà della Penisola. I criteri approvati per riorganizzare la rete di cure sono estremamente rigidi ed è come se mettessero in una gabbia di ferro il sistema ospedaliero, con sforbiciate insopportabili per il comparto privato, sempre più al collasso. Non vorremmo che questi atti di indirizzo – ha concluso Edoardo Tocco – possano danneggiare la qualità dell’assistenza sanitaria con disagi infiniti per i pazienti e il taglio dell’occupazione nei diversi centri.»
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