Gianluigi Rubiu: «L’agricoltura è al collasso per la siccità e il ritardo nei pagamenti dei contributi».
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Circa 1.500 agricoltori e pastori sono ritornati in strada, ieri mattina, per chiedere aiuto e interventi urgenti per il settore agricolo al collasso, al centro della Sardegna, con trattori e i pick up, invadendo la statale 131 Carlo Felice nei pressi di Abbasanta, nella nuova manifestazione di protesta organizzata dalla Coldiretti, per denunciare il profondo malessere delle campagne sarde.
I manifestanti hanno denunciato che in Sardegna è caduto il 40% di pioggia in meno con temperature superiori di 1,8 gradi alla media del periodo, dopo mesi praticamente a secco: maggio (-95%), aprile (-71%) e marzo (-73%). La conseguenza di questa situazione è la perdita del 40% delle produzioni agricole con la dichiarazione dello stato di emergenza per l’isola presentata dalla Giunta regionale al Governo nazionale.
Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, in una nota diffusa ieri sera, sollecita «un intervento straordinario per garantire la sopravvivenza di un comparto ormai in ginocchio e assicurare la distribuzione di mangimi e foraggio. L’annata agraria rischia di essere gravemente compromessa senza che arrivino le risorse per il rilancio delle campagne. Il settore è piegato non solo la scarsità delle precipitazioni, ma anche delle lungaggini nei pagamenti dei contributi della pac e i prezzi troppo bassi delle produzioni stanno mandando il mondo delle campagne in tilt – conclude Gianluigi Rubiu – e l’assessore dell’Agricoltura ha sottovalutato il problema, con proclami e dichiarazioni di intenti per il pagamento dei finanziamenti».