23 November, 2024
Home2017Giugno (Page 22)

[bing_translator]

Come preannunciato nei giorni scorsi dall’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta regionale presieduta dal presidente Francesco Pigliaru, ha votato ieri sera il via libera al riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica per la siccità che, a partire dai primi mesi di quest’anno, sta interessando l’intero territorio della Sardegna.
L’Esecutivo ha inoltre dato mandato al presidente Pigliaru e a Caria per la richiesta al Governo nazionale e al Consiglio regionale della Sardegna di individuare e approvare misure emergenziali che consentano di limitare gli effetti dell’evento sull’intero comparto agricolo. L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricevuto mandato specifico affinché richieda al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) di voler proporre l’adozione di un provvedimento normativo che consenta alle imprese agricole, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura del rischio siccità, di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva, secondo le indicazioni dell’art. 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102. Fra queste possibili azioni, ci sono quelle permesse attraverso l’eventuale accesso al Fondo di solidarietà nazionale, con provvidenze di tipo compensativo, che prevedono sconti sulla proroga delle cambiali agrarie, ma anche previdenziali con lo sgravio degli oneri fino al 50%.
«Mercoledì mattina sarò a Roma al Mipaaf per incontrare il ministro Maurizio Martina. Consegnerò nelle sue mani la delibera e la documentazione necessaria che racconta uno stato di estrema difficoltà dovuta alla grave siccità che ha colpito la nostra Isola – ha detto Pierluigi Caria -. Spiegherò al Ministro il livello di forte sofferenza che hanno raggiunto le nostre campagne e le decine di migliaia di aziende agricole e pastorali che da mesi stanno facendo fronte a uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni. Uno stato di cose che si inserisce nel quadro delle altre criticità ambientali che hanno interessato l’Isola dall’inizio dell’anno: le nevicate del 16 e 17 gennaio dove si sono registrate coperture nevose cospicue, anche a quote molto basse; il ciclone extratropicale del 21 gennaio che ha investito soprattutto la costa orientale e quella meridionale della Sardegna con particolare intensità nel Campidano, in Gallura e Ogliastra. E per finire – ha aggiunto l’assessore – ci sono le gelate di metà-fine aprile che, con un’ondata di freddo invernale e sbalzi di 20gradi nel giro di 24 ore, hanno compromesso le colture vitivinicole, cerealicole, orticole e foraggere. In quest’ultimo caso la scarsa produzione di foraggio per il pascolamento e per la fienagione è andata a danno del sistema agro-zootecnico regionale.»
L’assessored ell’Agricoltura ha quindi osservato che illustrerà al ministro Martina il quadro di carattere economico-finanziario che nelle ultime due stagioni ha colpito le imprese ovi-caprine sarde. Con la caduta del prezzo del Pecorino romano di quasi il 50%, il latte ovino ha infatti perso oltre il 40% del suo valore di mercato. «La crisi – ha concluso Pierluigi Caria – è stata caricata, soprattutto, sulle spalle dei produttori primari, i pastori, e questo è francamente inaccettabile e da cambiare quanto prima».
Dai dati della Rete pluviometrica regionale risulta che già nell’anno idrologico 2015-2016 sono state registrate piogge inferiori alla media con deficit di circa il 20% su base regionale. Nell’anno in corso, fatta eccezione per le aree del Flumendosa e della Gallura, si registrano deficit di pioggia che vanno da un minimo del 30% del Campidano a un massimo del 45% del Logudoro. In termini di frequenza storica si sottolinea che per il Logudoro si tratta dell’anno più siccitoso registrato dall’inizio delle osservazioni nel 1922 e per le altre aree dell’Isola fra i primi casi critici registrati in quasi 100 anni di osservazioni. Ancora più drammatica la situazione degli ultimi tre mesi (marzo-aprile-maggio), strategici per le esigenze idriche delle campagne, con deficit intorno al 70% per tutte le aree con punte prossime al 90% per Gallura e Flumendosa. Inoltre, secondo quanto contenuto nel “Rapporto sullo stato di criticità del sistema idrico regionale” approvato con delibera dall’Autorità di Bacino della Sardegna lo scorso 17 maggio, le precipitazioni registrate negli ultimi anni sul territorio regionale sono state così ridotte che il quadriennio 2013-2017 si sta rivelando come uno dei più critici mai registrato in Sardegna a partire dal 1922.

[bing_translator]

Ieri mattina a Roma, nell’Auditorium ‘La Nuvola’ , si è svolta l’Assemblea annuale di Confartigianato. 

Il segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, ha conferito il Premio Giano 2017 al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Il Premio testimonia i valori dell’artigianato, raffigurato nell’opera realizzata in esclusiva dal maestro Davide Servadei con la seguente motivazione: 

«Protagonista delle battaglie per garantire giuste regole all’attività d’impresa e per tutelare la qualità manifatturiera del vero made in Italy. Il presidente Tajani è un esempio prezioso d’impegno istituzionale svolto con sensibilità ed equilibrio al servizio degli ideali comunitari e delle istanze degli imprenditori D’Europa. Confartigianato esprime al presidente Tajani il riconoscimento per la competenza e la passione dedicata a promuovere i valori dell’artigianato e delle piccole imprese».

Nel corso dell’Assemblea, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha dichiarato «senza imprese non si può rispondere ad una delle priorità dell’Europa: dare lavoro e prospettive ai giovani. Per questo è importante dare un forte sostegno all’economia reale semplificando e migliorando le condizioni per la competitività delle imprese artigiane, abbassando la pressione fiscale e favorendo l’accesso al credito, pagando entro 30 giorni il debito alla pubblica amministrazione. Le imprese artigiane esprimono i valori dell’identità europea: libertà d’ intraprendere di fare e di creare». 

[bing_translator]

Massimiliano Zonza si è dimesso da presidente del Consiglio comunale di Carbonia. La decisione era nell’aria da qualche giorno ed è stata ufficializzata dal diretto interessato nel corso della conferenza dei capigruppo svoltasi questa sera. E’ la conseguenza delle polemiche che si sono scatenate nei giorni scorsi dopo la pubblicazione sulla pagina facebook dell’associazione 5 Stelle Carbonia, di un post sessista che in tanti hanno pensato fosse indirizzato all’ex assessore della Cultura Emanuela Rubiu, dopo le sue dimissioni dall’incarico, post poi rimosso.

Dopo alcuni giorni di durissime polemiche sui social network, Massimiliano Zonza s’è assunto la paternità della pubblicazione del post, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio comunale ma – come ha tenuto a chiarire – «i contenuti dei post di cui ho assunto responsabilità non erano indirizzati all’assessore Rubiu, con cui ho avuto sempre rapporti più che cordiali». A quel punto la sua posizione sulla poltrona di presidente del Consiglio comunale è diventata assai scomoda ed oggi, inevitabile, è arrivato l’annuncio delle dimissioni. In questo modo è stato evitato l’esame della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in Consiglio comunale, sottoscritta anche da due consiglieri di maggioranza.

Il sindaco, Paola Massidda, ha diffuso una nota, nella quale ha spiegato che «Massimiliano Zonza ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale, “a seguito dei fatti accaduti nella seduta del Consiglio Comunale del 12 giugno scorso e per gli spiacevoli risvolti conseguenti alla pubblicazione di alcuni messaggi nella rete Internet”. Massimiliano Zonza – ha aggiunto Paola Massidda – si è scusato per aver “creato grave imbarazzo alla persona del Sindaco, dei colleghi di Giunta e dei colleghi Consiglieri comunali tutti”.»

Dopo le dimissioni di Massimiliano Zonza, il Movimento 5 Stelle si trova alle prese con il non facile compito di trovare i sostituti degli ultimi due assessori che hanno abbandonato la Giunta Massidda, Carla Mario ed Emanuela Rubiu, ed un nuovo presidente del Consiglio comunale.

[bing_translator]

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è intervenuto stamane in apertura dell’iniziativa G7allery, organizzata negli spazi della Manifattura Tabacchi dal ministero dei Trasporti, con il supporto di ItaliaCamp. All’iniziativa ufficiale che anticipa e prepara l’apertura dei lavori del G7 a Cagliari, hanno partecipato insieme al presidente Pigliaru, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo. L’intervento dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana è invece previsto nella tavola rotonda di questo pomeriggio.

«Parlare di trasporti in Sardegna? Una sfida, proprio perché è uno dei nostri problemi maggiori – ha detto Francesco Pigliaru -. È il limite alla nostra inclusione, al nostro diritto di pari opportunità con gli altri territori. Ed è chiaro che siamo i più interessati al buon esito di questi lavori, soprattutto perché il tema del G7 unisce alla parola trasporti la parola inclusività.»

G7allery raccoglie le buone pratiche di innovazione e sostenibilità sui temi infrastrutture e mobilità che sono state individuate attraverso il concorso nazionale “Nice to meet you G7!”. Nel percorso vengono presentate anche cinque proposte elaborate in Sardegna e sulle quali Francesco Pigliaru ha messo l’accento nel suo intervento. Il presidente ha ripercorso la «storia di innovazione della Sardegna, che da isola trova nel digitale il formidabile alleato che aiuta a superare le difficoltà geografiche. Altra parola chiave è sostenibilità – ha proseguito -, e unita alla mobilità diventa per noi un grande punto di forza. La Sardegna è paesaggio, ma è anche cultura, storia, archeologia, eccellenze agroalimentari prodotte in un ambiente di qualità assoluta. Immergersi nella bellezza del nostro scenario naturale, soprattutto nelle zone interne, viaggiando in modo sostenibile è un’esperienza straordinaria».

Francesco Pigliaru ha poi sottolineato l’importanza simbolica di accogliere il G7 in Manifattura Tabacchi, «luogo di conoscenza, innovazione e operosità sin dal 1500, che ancora vuole essere spazio dove idee, competenze, progetti ed esperienze si potranno realizzare attraverso il confronto, la partecipazione e la contaminazione reciproca, con particolare attenzione all’innovazione».

In chiusura il presidente Pigliaru ha ricordato l’investimento da 15 milioni per la mobilità elettrica presentato dalla Giunta proprio ieri, che permetterà di realizzare un’infrastrutturazione diffusa per i veicoli elettrici, oltre ad incentivarne acquisto e utilizzo. «Offrire questa possibilità a prezzi accettabili permetterà di dare un’immagine della Sardegna ancora più attenta alla salute e all’ambiente – ha concluso Francesco Pigliaru -, una Sardegna sempre più innovativa e sostenibile».

Sono cinque le proposte presentate: si tratta di un progetto dell’assessorato regionale dei Trasporti su open data e applicazioni smartphone per la mobilità isolana (Open Government for Mobility -2017); di una app del CRS4 sviluppata in collaborazione con ENAC, Camera di Commercio di Cagliari e le società aeroportuali sarde, dedicata ai servizi per i diversamente abili in aeroporto (Airport4All – 2017); della realizzazione nell’aeroporto di Cagliari, attraverso un sistema di sensori, di una delle piste di atterraggio più innovative al mondo, soluzione studiata e realizzata da Università di Cagliari e dell’Illinois, Enac, Sogaer e Regione (Italian SmartRunway 2009- 2017); di uno studio del Mit con l’Università “La Sapienza” sulle esigenze di informazione, registrazione e accesso dei viaggiatori da gestire in modalità mobile con touch point allestito anche all’aeroporto di Cagliari sino a settembre (Digital Identity for Mobility – 2016-2017); di ‘ITS for the people’ del comune di Cagliari, che combina investimenti sul trasporto pubblico con tecnologie di controllo, per ridurre tempi e traffico e consentire la creazione di spazi pedonali e piste ciclabili.

[bing_translator]

È stata realizzata dalla 4Land per conto del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena una nuova e completamente aggiornata carta escursionistica dell’Isola di Caprera. La carta, descrive minuziosamente le caratteristiche della sentieristica allestita dall’Ente Parco sull’isola; la rete dei sentieri è stata progettata dall’Ufficio tecnico dell’Ente Parco a partire dal 2011 con lo scopo di ripristinare gli antichi tracciati nati con finalità militari a partire dalla fine del 1800.  Ad oggi, il progetto generale ha riguardato l’allestimento della segnaletica informativa e direzionale su un totale di 16 sentieri con l’obiettivo di valorizzare una fruizione lenta del territorio e dell’immenso patrimonio paesaggistico e naturalistico dell’Isola di Garibaldi.

La nuova carta escursionistica realizzata in italiano e inglese in formato cartaceo è inoltre disponibile in formato digitale sul sito https://www.avenzamaps.com/a/mv5fxzc per smartphone e tablet. Il download della mappa, completamente gratuito, è offerto dal Parco Nazionale. All’interno della carta sarà possibile ottenere tutte le informazioni relative al grado di difficoltà, ai tempi di percorrenza, alle altimetrie e alle caratteristiche storiche e culturali che caratterizzano i sedici sentieri.

I sentieri di Caprera possono essere percorsi durante l’intero corso dell’anno, gli itinerari proposti si snodano su sentieri battuti e segnalati nella quasi totalità realizzati ad anello percorrendo piccoli tratti su strada asfaltata, costituiti per lo più da percorsi brevi con dislivelli minimi percorribili con una preparazione fisica di base e che collegati tra loro danno la possibilità di escursioni più impegnative adatte a camminatori più allenati. Per uniformarsi alla segnaletica presente sul territorio sardo, corso e nazionale i cartelli informativi del Parco (presenti su tutti i sentieri ad eccezione di Cala Brigantina e Cala Coticcio – ricadenti in zona TA e pertanto accessibili esclusivamente dai residenti o con l’accompagnamento delle guide del Parco) è stata utilizzata quella proposta dal C.A.I., con i relativi tratti di colore rosso-bianco-rosso. I tempi di percorrenza indicati sono stati calcolati riferendosi a un passo medio e non tengono conto delle eventuali soste per riposare o per uno spuntino al sacco: sono quindi chiaramente indicativi e possono registrare delle variazioni in ragione dell’allenamento e della voglia di camminare.

La distribuzione della carta verrà promossa dagli Uffici dell’Ente Parco per mettere a disposizione degli ospiti dell’Arcipelago uno strumento importante per un’efficace fruizione del territorio.

[bing_translator]

«La vertenza della Portovesme srl va risolta immediatamente. Quanto emerso nel corso dell’incontro alla Regione (soluzioni tampone e pressing sull’autorizzazione per il nuovo sito) è un fatto significativo.»

Lo scrive, innuna nota, Emanuele Cani, deputato del Partito democratico.

«È bene rimarcare che chi ha responsabilità decisionali deve assumersele sino in  fondo. Tutto va fatto bel rispetto della legge sempre. Sia quando si presentano progetti e programmi sia quando si tratta di prendere decisioni. La presa di posizione dei sindaci è chiara, così come è chiara la mozione presentata al Consiglio regionale ed il grido d’aiuto di lavoratori e sindacati. Ognuno – conclude Emanuele Cani – deve essere chiamato alle proprie responsabilità. Il Sulcis Iglesiente non può permettersi un’altra chiusura.»

[bing_translator]

Si sono concluse le riprese del lungometraggio di Laura Luchetti “Fiore Gemello”, un film che racconta l’amicizia tra un giovanissimo immigrato della Costa d’Avorio e una ragazzina sarda con una difficile storia familiare alle spalle, due “fiori gemelli” che pur provenendo da contesti molto diversi, sono entrambi alla ricerca della propria innocenza perduta.
Il terzo personaggio della storia è una Sardegna lontana da ogni cliché ma di struggente bellezza, impreziosita dallo sguardo di Ferran Paredes Rubio, il direttore della fotografia di Indivisibili e L’ora legale, tra i tanti. Un Sardegna raccontata anche attraverso i silenzi e i suoni di una natura materna che accoglie i due giovani protagonisti, interpretati dagli esordienti Kallil Kone e Anastasyia Bogach (sarda nonostante il nome), nella loro fuga alla ricerca della libertà.
Le riprese del film – selezionato come progetto in sviluppo dalla Cinéfondation del Festival di Cannes e dal Sundance Lab, prodotto da Picture Show in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Fandango – sono durate cinque settimane ed hanno interessato i comuni di Sant’Antioco, Gonnesa, San Giovanni Suergiu, Ussana, San Sperate, Senorbì, Assemini e Siliqua, coinvolgendo molti professionisti isolani, nella troupe e nel cast, per la sua realizzazione.
Una storia che parte dal locale per diventare universale e che ha scelto la Sardegna come cornice ideale grazie all’assistenza creativa della Fondazione Sardegna Film Commission sin dalle fasi di sviluppo del progetto, ottenendo il sostegno del MIBACT e della Regione Sardegna e l’assistenza della Fondazione per i servizi di assistenza logistica, casting e reperimento dei professionisti locali.
Il film ha visto un largo coinvolgimento territoriale che è stato sottolineato dall’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Giuseppe Dessena: «In questo film è stato toccato il delicato tema dell’immigrazione e il mondo degli adolescenti. C’è inoltre stato il nostro sostegno economico e quello del Mibact, e molti comuni del Sud Sardegna sono stati coinvolti. Voglio sottolineare con questo che l’opera è un mix straordinario e dunque ravvedo tutte le condizioni per un risultato davvero qualità, esattamente Come è stato questo anno di cinema per l’isola, di significativa importanza».
«La Sardegna, grazie al lavoro della Film commission della Regione, si sta dimostrando sempre più location ideale per il cinema, che diventa vetrina anche per territori meno conosciuti come il Sulcis o il Campidano – afferma Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – è il caso di questa pellicola che racconta una storia molto attuale di adolescenza e immigrazione. Una produzione che ha visto il coinvolgimento delle comunità locali ed impiegato maestranze sarde, quindi occasione anche di lavoro e valorizzazione delle nostre professionalità, e che, in una terra dall’ambiente incontaminato come la Sardegna, ha seguito il protocollo green elaborato dalla Film commission per garantire la sostenibilità delle varie fasi della lavorazione. L’ambiente e il paesaggio sono il nostro valore fondamentale e come Regione riteniamo possibile farli diventare occasione di sviluppo sostenibile».
Sentimento condiviso anche dal sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai che sottolinea: «L’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu è lieta che il suo territorio sia stato scelto per le riprese del film. La consideriamo una preziosa occasione per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio culturale e i preziosi esempi di archeologia industriale: noi scommettiamo sul Cineturismo come strumento di marketing territoriale, che oggi rappresenta un segmento di mercato dalle grandi potenzialità».
Conclude il direttore della Sardegna Film Commission, Nevina Satta: «Per la Sardegna Film Commission la preparazione di Fiore Gemello è stata una esperienza straordinaria: la ricerca dei protagonisti del film della Lucchetti ci ha messo in contatto con la macchina dell’accoglienza dei migranti e con la comunità delle scuole primarie e secondarie, vera piattaforma di multiculturalismo del quotidiano, in cui i ragazzi diventano i veri testimoni della nuova identità europea, a cui il cinema rivolge lo sguardo e che dimostra di poter Diventare un importante futuro professionale».
Fiore gemello è il primo lungometraggio selezionato da Cinéfondation girato in Italia con l’applicazione del protocollo green, tema che dal 2014 è al centro delle attività della Fondazione per la promozione di pratiche produttive ecosostenibili sui set cine-tele-audiovisivi.
Il film ha infatti adottato il protocollo green elaborato dalla Fondazione, il Sardegna Green Film Shooting, un vademecum di buone pratiche articolato su 5 punti fondamentali: risparmio ed efficientamento energetico, alloggi e mobilità sostenibile, scelta dei materiali, cibo e risparmio idrico, gestione dei rifiuti.

 

[bing_translator]

Domani, 21 giugno, inizia l’estate, con una situazione delle scorte idriche negli invasi molto critica. A stare peggio, in Sardegna, è il Sulcis Iglesiente, dove al 31 maggio erano invasati 31,75 milioni di metri cubi, il 41,86% del volume massimo autorizzato (75,85 milioni di metri cubi). La diga di Monte Pranu al 31 maggio era sotto il 50%, esattamente al 47,46%, con 23,40 milioni di metri cubi; la diga di Bau Pressiu al 50,30%, 4,15 milioni di metri cubi; la diga di Punta Gennarta era quella che stava peggio, con il 18,84%, 2,28 milioni di metri cubi; la diga di Medau Zirimilis, infine, al 30,97%, 1,92 milioni di metri cubi.

La situazione complessiva è più critica rispetto a un anno fa, quando complessivamente nei quattro invasi erano presenti 37,60 milioni di metri cubi, il 49,57%, ma è interessante confrontare le variazioni invaso per invaso. Ha avuto un calo di circa 6,5% la diga di Monte Pranu, che il 31 maggio 2016 aveva 26,67 milioni di metri cubi, il 54,10%; sta meglio la diga di Bau Pressiu, che aveva 2,52 milioni di metri cubi, il 30,55%; chi ha registrato un crollo è la diga di Punta Gennarta che un anno fa conteneva 7 milioni di metri cubi, il 57,85% (un volume più che triplo rispetto a quello del 31 maggio 2017); in calo anche la diga di Medau Zirimilis che conteneva 1,41 milioni di metri cubi, il 22,74%.

Nelle altre zone idrografiche della Sardegna, sta bene il Tirso, che complessivamente ha 428,48 milioni di metri cubi, il 94%, leggermente meglio rispetto ad un anno fa, quando era a 417,87 milioni di metri cubi, il 91,67%. E’ in calo il Coghinas-Mannu-Temo, con 224,35 milioni di metri cubi, il 61,77%, contro i 255,08 milioni di metri cubi, il 70,23% del 31 maggio 2016. Cresce il Liscia, con 75,05 milioni di metri cubi, il 72,16% (erano 54,14 milioni di metri cubi, il 52,06%). E’ stabile il Posada-Cedrino, con 30,72 milioni di metri cubi, l’80,78% (erano 30,53 milioni di metri cubi, l’80,28%). Sta un po’ meglio l’area idrografica Sud Orientale, con 49,09 milioni di metri cubi, l’80,15% (erano 44,37 milioni di metri cubi, il 72,44% di un anno fa). Sta leggermente meglio, infine, l’area del Flumendosa-Campidano-Cixerri, quella che ha la maggiore capacità complessiva, oltre due terzi di quella dell’intera regione Sardegna, che al 31 maggio aveva invasati 483,76 milioni di metri cubi, il 72,57%, contro i 444,10 milioni di metri cubi, il 66,62% del 31 maggio 2016.

[bing_translator]

Imponente manifestazione di protesta, questa mattina, davanti all’assessorato regionale della Sanità ,contro i tagli alla spesa per le strutture private. In centinaia, tra pazienti in sedie a rotelle e loro familiari, dipendenti ed amministratori  locali, hanno sfilato in maglietta bianca con la scritta azzurra “Io sono Aias”, con chiaro riferimento alla struttura privata che opera con circa 1.400 dipendenti in tutta l’Isola. Hanno chiesto una modifica o la cancellazione della delibera adottata dalla Giunta Pigliaru lo scorso mese di maggio che fissa per le strutture private in convenzione un tetto di spesa dell’ottanta per cento. L’Aias sostiene che quella delibera mette a rischio il futuro dell’associazione, dei suoi lavoratori e, soprattutto, l’assistenza dei pazienti e delle loro famiglie.
Sulla manifestazione, alla quale ha partecipato, interviene Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della commissione Salute: «E’ fondamentale garantire gli stipendi arretrati a tutti i lavoratori e l’assistenza ai pazienti disseminati nelle strutture isolane. Chiederò subito che il caso venga portato in commissione. La riabilitazione che fa capo all’Aias deve entrare a far parte del servizio sanitario regionale, così da assicurare efficienza delle prestazioni ma anche sicurezza e certezza per i diritti dei lavoratori e controllo sulle risorse economiche.»

[bing_translator]

Antonio Gramsci, politico, filosofo, scrittore, critico letterario, quando doveva indicare la sua professione, si definiva “giornalista”. E, di fatto, il giornalismo l’ha praticato davvero con la pubblicazione di centinaia di articoli (almeno 1.500) su molte testate. A cominciare dall’Unione Sarda e poi su L’Unità, L’Avanti, L’Ordine Nuovo, La città futura e su riviste italiane e straniere.
Sull’attività giornalistica del grande pensatore è stato pubblicato di recente un importante volume curato da Gian Luca Corradi (introduzione di Luciano Canfora e postfazione di Giorgio Frasca Polara), che contiene alcune interessanti e attualissime riflessioni di Antonio Gramsci sul giornalismo.
Su questi temi la Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci, l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della Stampa sarda hanno organizzato una tavola rotonda dal titolo “Dal nostro inviato Antonio Gramsci”, che sì svolgerà sabato 24 giugno, alle 18.00, a Ghilarza, presso la Torre aragonese.
Parteciperanno Giorgio Macciotta, presidente della Fondazione casa Gramsci, Giorgio Frasca Polara, già redattore parlamentare dell’Unità e portavoce di Nilde Jotti durante la sua presidenza della Camera, Costantino Cossu responsabile delle pagine culturali della Nuova Sardegna, Giancarlo Ghirra consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Celestino Tabasso, presidente dell’Associazione della Stampa sarda e Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Ai giornalisti partecipanti saranno assegnati tre crediti formativi.