23 November, 2024
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Mercoledì 21 giugno in occasione della Festa europea della musica la rassegna Le Salon de musique propone “Le Salon del Musique en fête”, una non stop musicale completamente gratuita in programma da pomeriggio a notte nel Teatro Massimo di Cagliari.

Novità dell’edizione di quest’anno della Festa, organizzata dall’associazione Suoni & Pause, in collaborazione con Sardegna Teatro, il V-Art Festival (FIIA), la Scuola Civica di Musica San Sperate e lo studio di registrazione janeStudio, sono le esibizioni affidate sia a musicisti professionisti che non.

Si comincia alle 18.30, nel foyer del teatro, e si prosegue poi nello spazio “M”, per arrivare a fine serata con “Music for a Body Cage”, lo speciale concerto dal vivo organizzato come evento conclusivo: proporrà la rielaborazione live delle colonne sonore composte dai musicisti Irma Toudjian e Arnaldo Pontis per gli ultimi film del regista Giovanni Coda. Per l’occasione, insieme a loro suonerà anche il giovane chitarrista Matteo Casula, mentre lo stesso Coda proietterà  la sua opera di video-arte realizzata ad hoc e ispirata alla sua ultima mostra “Giovanni Coda_Exposition”, come sintesi dell’evoluzione del linguaggio cinematografico condensata in una particolare rielaborazione video di immagini e riprese provenienti dai suoi ultimi  lavori cinematografici (“Brightness”, il  ”RosaNudo” e “Bullied to Death”).

Ad arricchire la serata saranno le esibizioni della danzatrice Carla Onni e delle attrici Cristina Maccioni ed Eleonora Giua.

 

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Il mare più bello d’Italia è sempre quello della Sardegna. Cinque litorali isolani (su 21 totali in Italia) si sono meritati le 5 Vele e si piazzano nei primi dieci posti nella graduatoria della Guida blu, stilata in base ai dati raccolti da Legambiente e Touring club.

«È la strada giusta: costa e zone interne insieme, per dare ai turisti il modo di conoscere le bellezze di tutta la Sardegna – commenta il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. La Regione sta facendo la sua parte lavorando assieme ai territori, mettendo risorse e progettualità per coniugare la qualità ambientale con lo sviluppo e l’occupazione. Ma, soprattutto, portando avanti azioni condivise che abbracciano tutto il territorio regionale e contribuiscono alla lotta contro lo spopolamento delle zone interne. Lo dimostra il riconoscimento Unesco al Parco di Tepilora, Rio Posada e Montalbo e ne è ulteriore conferma il premio odierno di Legambiente e Touring club: una sinergia costruttiva e vincente.»

«Un’ulteriore conferma della validità del percorso intrapreso dalla Giunta regionale e dalle amministrazioni locali verso uno sviluppo turistico sostenibile che associa tutela ambientale e qualità dei servizi, oltre che puntare su strutturazione di prodotti innovativi e attraenti – afferma l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas -. E’ un riconoscimento autorevole, vista la fonte, e qualificante in quanto proviene direttamente dalle scelte dei viaggiatori, sempre più orientati verso luoghi e mete turistiche “ecofriendly”. Premia l’eccellenza naturalistica dei paesaggi costieri sardi, sempre più apprezzata in ambito nazionale e internazionale come testimoniano i flussi in netta crescita degli ultimi anni (e le previsioni per una nuova estate da record), e gratifica l’impegno della Regione, dei Comuni, degli operatori turistici e dei cittadini, compresi quelli delle piccole comunità, nella strenua salvaguardia dell’integrità dei litorali, tratto distintivo e punto di forza del nostro prodotto turistico.»

«La politica delle buone scelte premia territori e comunità e siamo felici che sia a sua volta premiata – dice l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano -. Sappiamo di vivere in un contesto di grande bellezza e fragilità. Protezione, valorizzazione e sostenibilità sono le parole chiave del nostro lavoro quotidiano e la ricetta che offre alla nostra isola le migliori prospettive di sviluppo.»

Nella classifica dei comprensori costieri con 5 Vele blu, al primo posto assoluto c’è Chia (Domus de Maria); sul terzo gradino del podio sale la Baronìa col parco di Tepilora (nei territori di Posada e Siniscola), non a caso di recente premiato a Parigi con la qualifica di ‘riserva di biosfera’ nell’ambito del programma Mab (Man and Biosphere) dell’Unesco, assieme al Rio Posada e Montalbo; quarto litorale in Italia è Baunei, ottavo quello della Planargia (in particolare Bosa), chiude la top ten di Guida blu la Gallura col parco dell’arcipelago della Maddalena.

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Con le prime tre presentazioni organizzate in queste ultime settimane di giugno, entra nel vivo la rassegna letteraria estiva “I monumenti incontrano la lettura” ideata dalla Cooltour Gallura di Santa Teresa Gallura: martedì 20 giugno, alle 20,30 nel sito archeologico di Lu Brandali ci sarà il primo appuntamento della rassegna, con il progetto “Scrittori da palco”, uno spettacolo con Flavio Soriga e diversi altri scrittori. Al tramonto, con lo sfondo della Tomba di Giganti di Lu Brandali, oltre al reading di Soriga e degli altri autori che fanno parte del collettivo sardo, ci sarà anche un concerto dell’affermata e longeva band reggae/ska cagliaritana Ratapignata. Recita la locandina del progetto: «Sarà una specie di cabaret letterario. Una serata di lettura, musica, canzoni, ballate, ironia, storie e tasinanta». Spazio quindi alle improvvisazioni, al dialogo tra musica e letteratura ritmata in levare, in un contesto ambientale favoloso.

«Siamo pronte per iniziare e siamo sicure che il programma della nostra rassegna estiva contribuirà a far apprezzare l’attuale panorama letterario italiano e, allo stesso tempo, a far conoscere meglio i luoghi culturali in cui si svolgeranno le presentazioni. Sarà una commistione culturale molto interessante» spiegano Stefania Simula, Arianna Riva e Alessia Chisu, le tre socie fondatrici della cooperativa Cooltour Gallura che, da 5 anni, si occupa di gestire i monumenti storici di Santa Teresa.

“I monumenti incontrano la lettura” proseguirà lunedì 26 giugno con un incontro/dibattito tra due ‘intellettuali di coste opposte’: Jean Marie Comiti, professore universitario e divulgatore scientifico di Bonifacio, dialogherà con Franco Mannoni, figura di spicco della politica sarda e originario di Santa Teresa. I due protagonisti della serata, oltre a presentare la loro produzione letteraria, si concederanno delle riflessioni a tutto campo sulla Corsica e sulla Sardegna, due isole gemelle separate dallo stretto delle Bocche di Bonifacio e sarà proprio il tratto di mare a far da sfondo al confronto. L’inizio è previsto per le 19.00, sulla sommità della Torre di Longonsardo, che si affaccia proprio sullo stretto di mare che separa le due isole.

Il terzo appuntamento si svolgerà a Olbia: il 29 giugno, dalle 20,30, Soriga tornerà di nuovo protagonista della rassegna, ma stavolta la sede sarà l’Archivio Mario Cervo di Olbia: un luogo di cultura e confronto che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nelle proposte culturali della città gallurese. «Per noi è un onore essere ospitate nell’Archivio Cervo – spiega Stefania Simula – e siamo veramente entusiaste di poter inserire anche Olbia nella nostra rassegna».

La rassegna proseguirà poi nei mesi di luglio ed agosto con altre quattro tappe tra Santa Teresa, Aglientu e Aggius, e con altrettanti autori: Vindice Lecis, Liliana Scarparo, Giovanni Floris ed Enrica Tesio.

Oltre alle classiche presentazioni con gli scrittori, “I monumenti incontrano la lettura” di quest’anno ha previsto anche un ‘antipasto per creativi’ con un laboratorio di scrittura ideato e curato da Elena Morando intitolato “Per via maestra”. Nelle settimane scorse, un gruppo di appassionati ha partecipato agli incontri che si sono svolti nel centro polivalente del sito di Lu Brandali: «Utilizzando vecchi libri, fumetti, perfino elenchi telefonici, hanno ricavato una storia incentrata sul viaggio – spiega Alessia Chisu – è stato molto interessante, considerato che nel gruppo vi erano alcuni esponenti della locale Consulta per gli anziani e anche due migranti che in questo periodo si trovano nel Centro temporaneo di accoglienza di Porto Pozzo. Il laboratorio creativo si concluderà lunedì 19 giugno, con un reading collettivo a cui parteciperanno tutti coloro che hanno seguito le lezioni delle scorse settimane. Anche in questo caso, l’appuntamento è al sito Lu Brandali». Il 22 giugno, infine inizierà il secondo evento collaterale: un altro laboratorio, stavolta di lettura e riciclo di materiali. Sarà gestito in collaborazione con “Bottega della strega”.

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E’ iniziata ieri, a Portoscuso, con l’inaugurazione della mostra fotografica “Usi, costumi e tradizioni popolari ai tempi della pesca del tonno” curata dall’associazione Sardinian Events ed il convegno “Pesca del tonno, ieri e oggi”, la 47ª edizione della Sagra del tonno, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco con il patrocinio dell’assessorato regionale del Turismo e dell’assessorato del Turismo del comune di Portoscuso ed il contributo di Tonnare Sulcitane.

Questa sera, alle 18.00, è prevista l’apertura degli stand espositivi sul lungomare Cristoforo Colombo e, alle 20.00, ci sarà la degustazione di piatti tipici a base di tonno, con spettacolo di balli tradizionali curato dal gruppo folk Santa Maria di Flumentepido, accompagnati dal fisarmonicista ed organettista Matteo Mura.

Anche domani, alle 18.00, l’apertura degli stand espositivi, e alle 20.00 la degustazione di piatti tipici. Alle 21.30, spettacolo del cabarettista Nicola Cancedda.

Oggi e domani sarà possibile visitare l’antica tonnara “Su Pranu“, la torre spagnola, l’archivio fotografico del comune di Portoscuso, la mostra dei lavori artigianali curata dall’associazione “Sa Fabbrica” di Portoscuso e l’antica chiesa di Sant’Antonio.

                

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A distanza di pochi giorni dalle elezioni che hanno confermato sindaco Giorgio Alimonda, a Portoscuso è già al lavoro la nuova Giunta, composta da cinque assessori, tre uomini e due donne. Nonostante non manchino le novità, è una Giunta che si presenta all’insegna della continuità. Vicesindaco ed assessore dell’Urbanistica e Territorio, Tutela ambiente e Bonifiche, sarà per altri cinque anni Ignazio Atzori, 67 anni, già sindaco del paese prima della 1ª consiliatura della Giunta Alimonda; Orietta Mura, 49 anni, consigliere e delegato della Cultura e della Pubblica istruzione nella consiliatura 2012/2017, la consigliera più votata nella lista con 346 preferenze, è il nuovo assessore dei Servizi Socio assistenziali per la famiglia e della Pubblica istruzione; Sara Marrocu, 37 anni, l’unica esordiente in assoluto, si occuperà di Cultura e beni culturali, Turismo e Spettacolo; Attilio Sanna, 55 anni, sarà assessore per la quarta consiliatura consecutiva, questa volta con deleghe dei Lavori pubblici, Patrimonio e Politiche della casa; altro esordiente in Giunta, infine, Enrico Atzei, 51 anni, consigliere e delegato delle Politiche attive del lavoro, Industria, Pesca, Agricoltura e Caccia negli ultimi cinque anni, nuovo assessore dei Servizi tecnologici e manutentivi, Igiene urbana, Lavoro e Industria.

I cinque assessori scelti da Giorgio Alimonda per la composizione della sua nuova Giunta, sono i cinque neo consiglieri più votati domenica 11 giugno 2017.

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Soffia sulle ventisette candeline Narcao Blues, il primo e più longevo festival blues in Sardegna e tra i più apprezzati nel panorama nazionale: da mercoledì 19 a sabato 22 luglio Narcao, che dalla prima edizione ne è stato la culla, ospiterà un ricco e variegato cartellone con ospiti di caratura internazionale accanto ad alcune tra le più interessanti realtà della scena italiana e con la consueta attenzione nei confronti di quella isolana.

Il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e che si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Negli anni sono stati tanti gli artisti approdati nel paese dell’alto Sulcis per diffondere il verbo del genere di matrice afroamericana: nomi del calibro di Michael Coleman, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Lucky Peterson, tra gli altri. E James Cotton, il grande armonicista americano scomparso lo scorso marzo, alla cui memoria è dedicata questa edizione di Narcao Blues. 

Un’edizione che alternerà nomi di primissimo piano del genere, affiancati da altrettanti punti fermi della scena nazionale, con la volontà di donare ai più fulgidi progetti isolani una ghiotta occasione per valorizzarsi e mettersi in luce. Sul palco di piazza Europa si avvicenderanno dunque gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ogni serata avrà inoltre una coda dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius: protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Sei appuntamenti musicali anticiperanno la quattro giorni di Narcao: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio si rinnova l’appuntamento con South in Blues, prologo ideale al festival, che quest’anno ha per protagonisti l’armonicista statunitense Andy J. Forest e gli italiani Bayou Moonshiners, band vincitrice della competizione indetta dall’Italian Blues Union.

Narcao Blues è organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao. Sponsor: Birra Ichnusa. Il festival registra inoltre l’importante collaborazione del Comune di Perdaxius per lo spazio dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, e dell’associazione di arte contemporanea Cherimus che presenterà nel corso della prima serata del festival un video realizzato nella baraccopoli di Kibera a Nairobi coinvolgendo i tanti bambini e ragazzi di strada locali, accompagnato dalle musiche del dub producer sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda).

Si preannuncia un’edizione di Narcao Blues particolarmente interessante quella che dal 19 al 22 luglio popolerà il paese del Sud Sardegna; una quattro giorni nella quale alcuni tra i più importanti bluesman del panorama internazionale si alterneranno con nomi di primo piano della scena nazionale e di quella regionale. Un’edizione dedicata all’armonicista, cantante e compositore statunitense James Cotton, protagonista in passato sul palcoscenico del festival, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne.

Da sempre Narcao Blues costituisce un’importante vetrina per mettere in mostra le più fulgide e interessanti proposte isolane. E proprio al blues “made in Sardinia” sarà dedicata la serata inaugurale: mercoledì 19 luglio ecco, dunque, salire per primi sul palcoscenico di piazza Europa (ore 21.30) il duo Don Leone composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che recentemente ha firmato l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

Al termine del primo set, la serata propone un inedito intermezzo: in programma la presentazione e la proiezione del video del progetto artistico “Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione Cherimus che partecipa, attraverso l’arte contemporanea, allo sviluppo del patrimonio sociale e culturale – passato e presente – del Sulcis Iglesiente. In collaborazione con Amani for Africa, presenterà il progetto la cui parte sonora è curata dal musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla.

Il secondo set della serata inaugurale registrerà un gradito ritorno, quello di Francesco Piu, che presenterà la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi, in questo caso, è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista sassarese con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers), e dopo innumerevoli aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica), si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

L’intervallo tra il primo e il secondo concerto della serata inaugurale proporrà anche una “lotteria”: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone e altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Narcao Blues entra nel vivo l’indomani, giovedì 20, con “La serata delle armoniche”, chiaro omaggio a “Mister Superharp” James Cotton, il bluesman americano che è stato capace di trasformare quello strumento a fiato, di metallo e legno, in una “nave a vapore, un treno, un sassofono, un uragano, un usignolo”, come scrisse in un suo numero la celebre rivista statunitense Down Beat. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21:30) sarà un’autentica icona del blues italiano: Fabio Treves. “Il puma di Lambrate” ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – sarà di scena a Narcao con Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). 

Gli amplificatori si accenderanno subito dopo per uno dei più importanti musicisti blues viventi, il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, artista rivoluzionario sin dai primi anni Sessanta, ha continuato a creare innovando il genere e rimanendo allo stesso tempo fermamente legato alle radici del blues. Le sua particolari vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e sempre memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata interamente a stelle e strisce e all’insegna della chitarra, venerdì 21 luglio. Apre (come sempre alle 21.30) il blues rock di Eric Sardinas, un gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione a Narcao. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti, ad opera dell’emigrante slovacco John Dopyera) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito e non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che lo hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e la musica R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più lo hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Alle 22.30 il secondo set vedrà finalmente sotto i riflettori del festival Otis Taylor, in esclusiva al Narcao Blues, unica data in Italia, con Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), Otis Taylor è considerato uno degli artisti di spicco della New Wave del blues americano e tra i più innovativi degli ultimi vent’anni. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). Definito dall’autorevole rivista Guitar Player come il più importante bluesman ai giorni nostri, vanta collaborazioni prestigiose (con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri), ed è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Da sottolineare il lavoro svolto nel suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), che rimarca ancora una volta la grande duttilità ed originalità di Otis Taylor nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraversando jazz, rock, funk e tanti altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. È del febbraio di quest’anno la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

Aprono la quarta e ultima serata, sabato 22, i T-Roosters, una formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Nata dalla collaborazione artistica fra Tiziano Galli e Paolo Cagnoni, autori e co-autori di tutti i brani composti, la band propone uno show fatto di pezzi autografi, di cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana. Elemento fondamentale che caratterizza il lavoro del gruppo è la costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. Nel corso della sua esibizione a Narcao, il quartetto presenterà la sua ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

Ma la serata conclusiva di Narcao Blues è tradizionalmente all’insegna della festosità. Ed ecco allora, a guidare le danze nell’ultimo atto di questa edizione numero ventisette del festival, l’estro di Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, Pi Djob è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. L’artista di Dibang fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla testa della sua Afro Soul Gang, un ensemble costruito abilmente per essere vissuto e consumato, dove la robustezza del funky si sposa al soul più puro con sferzante e irriverente originalità. La direzione musicale sarà coordinata dal bassista Bénilde Fodjo Foko, con Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Come di consueto, al termine di ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, quest’anno allestito nel parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, a pochi chilometri da Narcao. Il compito di ad animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetta ai Superdownhome, un duo di rural blues formato l’anno scorso da Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

Giovedì 20 tiene invece banco Moses Concas, il musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo.  

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un disco che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

A precedere e fare da prologo alla ventisettesima edizione di Narcao Blues, un’altra importante serie di appuntamenti: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio i motori del festival inizieranno infatti a scaldarsi con i concerti di South in Blues, momento di avvicinamento alle quattro serate di Narcao che coinvolgerà sei centri del Sulcis in altrettante date. Ad avvicendarsi sui diversi palcoscenici (le piazze definitive verranno annunciate prossimamente) saranno il musicista statunitense Andy J. Forest e il duo italiano Bayou Moonshiners.

Poliedrico artista capace di danzare tra le diverse arti (oltre alla musica, il musicista originario di Pullman è anche un attore, scrittore e pittore), il primo è un virtuoso dell’armonica blues che vanta al suo attivo ben diciannove dischi, disseminati lungo il suo cammino ultra ventennale. Nelle sue tappe in Sardegna, Andy J. Forest sarà affiancato da Leonardo Ghiringhelli alle chitarre, Luca Tonani al basso e Sergio Ratti alla batteria.

I Bayou Moonshiners, ovvero Stefanie Ghizzoni (voce, percussioni, washboard e kazoo) e Max Lazzarin (piano e voce), proporranno brani tratti dal loro ultimo disco, “Living Live”, che racchiude al suo interno freschissime e ballabili interpretazioni di pagine del repertorio di Jelly Roll Morton, Fats Domino, Hank Williams, Mahalia Jackson tra tutti, alternate a pezzi originali. Una miscela esplosiva di blues, ragtime, soul e gospel che è valsa ai suoi musicisti la vittoria all’ultimo Italian Blues Challenge che li ha portati poi a rappresentare l’Italia all’European Blues Challenge che si è tenuto lo scorso aprile a Horsens, in Danimarca, dove hanno conquistato un lusinghiero quarto posto su ventitré proposte in lizza da altrettanti paesi del Vecchio Continente.

 Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. In ventisei edizioni, Narcao Blues ha visto alternarsi sul proprio palco più di 170 artisti in oltre cento serate, diventando un punto di riferimento nel firmamento musicale nazionale. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante, quest’anno alla sua quindicesima edizione, che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti appena cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 Per informazioni, la segreteria del festival Narcao Blues risponde al numero 0781 87 50 71 e all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblus.it .

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L’assessore delle Politiche sociali del comune di Carbonia, Loredana La Barbera, ha diffuso una nota per «informare e tranquillizzare tutti i cittadini esclusi dal finanziamento previsto dalla prima graduatoria del REIS (pubblicata il 13 giugno), comunicando ufficialmente che entro una decina di giorni uscirà un nuovo bando comunale sul Reddito di inclusione sociale. Le risorse previste nel prossimo bando saranno di entità superiore rispetto a quelle stanziate per la prima graduatoria».

«Ciò significa – aggiunge Loredana La Barbera – che nei prossimi mesi riusciremo a dare una copertura economica mensile ad altri circa 100 nuclei familiari della nostra città, oltre ai 50 che già dalla prossima settimana saranno beneficiari del REIS. L’importo varierà dai 200 ai 500 euro al mese. Appena uscirà il nuovo bando – di cui daremo adeguata informazione sul sito Internet del Comune di Carbonia e a mezzo stampa – sarà però necessario, per chi è stato escluso dalla prima lista – conclude Loredana La Barbera -, ripresentare la domanda di ammissione.»

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Si anima il dibattito sul futuro dei centri accreditati, dalle case di cura sino agli enti di riabilitazione e ai laboratori analisi, nel sistema sanitario della Sardegna. Se ne è occupata nei giorni scorsi la commissione Salute del Consiglio regionale, il cui vice presidente Edoardo Tocco (FI) è intervenuto a difendere il ruolo dell’ospedalità privata nel panorama della sanità isolana.

«Lo scenario che andrà a delinearsi con la nuova rete ospedaliera andrà valutato attentamente – sottolinea Edoardo Tocco -. – Nei lavori della commissione abbiamo auspicato di tenere conto delle strutture convenzionate, per sopperire anche alle lunghe liste d’attesa e ai tempi biblici nelle cure all’interno della sanità pubblica. Nel disegno della rete ospedaliera si deve mettere in evidenza anche la funzione svolta dall’universo privato – aggiunge Edoardo Tocco – visto che queste strutture in Sardegna coprono solo il 3 per cento della spesa sanitaria. Una cifra irrisoria rispetto ad altre realtà della Penisola. I criteri approvati per riorganizzare la rete di cure sono estremamente rigidi ed è come se mettessero in una gabbia di ferro il sistema ospedaliero, con sforbiciate insopportabili per il comparto privato, sempre più al collasso. Non vorremmo che questi atti di indirizzo – ha concluso Edoardo Tocco – possano danneggiare la qualità dell’assistenza sanitaria con disagi infiniti per i pazienti e il taglio dell’occupazione nei diversi centri.»

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Edizione numero diciannove per Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale che, come da tradizione, propone in diverse località dell’Oristanese concerti di spessore internazionale ma anche mostre, dibattiti e altri eventi collaterali.

Dodici comuni – Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde –  oltre al capoluogo, Oristano – ospiteranno un ricco cartellone in programma dal 30 luglio al 15 agosto, anche quest’anno connotato da un tema, in linea con la filosofia a cui il festival ha abituato gli spettatori fin dai suoi esordi. 

Ostico ma di cocente attualità il filo conduttore della nuova edizione del festival è “Prigioni”, mentali prima che fisiche, i recinti nei quali ciascuno, più o meno consapevolmente, decide di entrare fino a rimanerne sopraffatto. 

Organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato dello Spettacolo ed Attività culturali ed assessorato del Turismo), dei comuni di Oristano, Mogoro, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, della Cantina Contini di Cabras, e in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi ONLUS, la Curia arcivescovile di Oristano, Rete Sinis, la Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, l’Hotel Mistral 2 di Oristano, il Centro di Salute Mentale di Oristano e la Biblioteca Comunale di Oristano, la diciannovesima edizione di Dromos verrà presentata alla stampa martedì prossimo, 20 giugno, a Cabras, presso la Cantina Contini (via Genova, 48). 

All’incontro con i giornalisti, che avrà inizio alle 11,30, interverranno il direttore artistico della manifestazione Salvatore Corona, il critico d’arte Ivo Serafino Fenu, che cura la sezione del festival dedicata alle arti visive, e i rappresentanti dei Comuni aderenti all’iniziativa.

 

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Il Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias ha tenuto stamane, nella sala consiliare del comune di Carbonia, la prima conferenza stampa per la presentazione delle novità su «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici», previste dalla Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) ma fino ad oggi quasi completamente inattuate.

Hanno partecipato alla conferenza stampa, con il presidente del Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias Graziano Lebiu, l’assessore delle Politiche sociali del comune di Carbonia Loredana La Barbera, il presidente della IV commissione del comune di Carbonia Daniela Marras, le infermiere che hanno realizzato il video proiettato in sala, Lisanna Grosso dell’Ipasvi di Pavia e Valeria Rita Cani dell’Ipasvi di Carbonia Iglesias.

«I motivi e la proposta di recepire nel sito web del Collegio Ipasvi uno spazio di accesso dedicato a soggetti disabili – ha detto tra l’altro Graziano Lebiu – devono quindi essere considerati la prima pietra di un percorso perfettibile, integrabile e rispettoso di altri punti di vista e necessità, ma soprattutto strutturato e curato nel quotidiano del suo evolversi. Sapremo fare certamente sintesi di tutti i contributi che via via saranno posti alla nostra attenzione per arrivare a condividere nel lungo periodo il più corretto e fruibile “risultato” nelle forme e nei supporti sopra espressi. Questa è la finalità della condivisione del “gesto assistenziale ed istituzionale” nell’iniziativa della nostra comunità professionale, e che qui presentiamo unitamente alle curatrici del video, l’infermiera sorda Lisanna Grosso, di Pavia, e l’infermiera Valeria Rita Cani, di Carbonia.»

Lisanna Grosso, originaria di Biella, è stata una delle prime quattro bambine non udenti inserite in un famoso progetto di integrazione tra bambini sordi e udenti e, vincitrice di una borsa di studio “Fulbright-Roberto Wirth”, presto volerà negli Stati Uniti per un’esperienza formativa unica.

«Era un sabato del mese di aprile quando mi arriva un messaggio da Graziano, il quale mi chiese se volevo collaborare con l’Ipasvi di Carbonia Iglesias e di altre province aderenti per un progetto di accessibilità – ha detto nel suo intervento Lisanna Grosso -. Felice di questa perspicacia e sensibilità verso anche le persone sorde, ho accettato subito. Essendo un’infermiera sorda bilingue (italiano/lingua dei segni italiana) ho sempre desiderato e promosso l’accessibilità e di divulgare informazioni e notizie anche alle persone sorde che spesso sono trascurate perché la nostra sordità è invisibile e spesso non ci si accorge che i video con solo l’audio e non sottotitolati o le notizie via radio non ci giungono.»

«Questi primi video in lingua dei segni italiana – ha concluso Lisanna Grosso – sono un primo passo verso la piena accessibilità per la maggior parte delle persone sorde italiane. Si tratta di un buon inizio di un grande progetto.»

Alla conferenza stampa hanno partecipato, tra gli altri, anche il direttore della SC Professioni Sanitarie della ASSL di Carbonia, Antonello Cuccuru, il medico pediatra Paolo Zandara ed il direttore del Centro Servizi culturali della società Umanitaria di Carbonia, Paolo Serra, che si è intrattenuto sulle iniziative messe in atto dal Centro Servizi Audiovisivi e dalla Fabbrica del Cinema per consentire ai diversamente abili pari opportunità nell’accesso ai servizi.

Un’analoga conferenza stampa è in programma mercoledì prossimo, 21 giugno, a Roma, nella sede Ipasvi nazionale, alla quale hanno già assicurato la loro adesione numerose associazioni.