24 November, 2024
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Esiste nell’organismo del nutrito gruppo di supercentenari sardi un tipico Microbiota isolano responsabile di lunga vita? A questo fondamentale quesito cercherà di dare soluzione inappuntabile il “Centro Studi Centenari Sardi” realtà scientifica frutto della collaborazione tra Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità, Fernanda Velluzzi UO di Obesità della AOU di Cagliari, Andrea Loviselli, coordinatore del Corso di Scienze Motorie dell’Ateneo cagliaritano, Paolo Usai Satta Gastroenterologo dell’Azienda Brotzu, Donatella Petretto, Aldo Manzin e Carlo Carcassi dell’Università di Cagliari.

«In genere pensiamo ai batteri come a una delle cause per cui ci si può ammalare – sottolinea Roberto Pili – questo è’ vero solo in parte perché negli ultimi vent’anni anni abbiamo cominciato a conoscere come ci siano decine di miliardi di batteri presenti nel nostro intestino il così detto “Microbiota”, un ecosistema integrato che porta beneficio alla salute intestinale, al sistema immunitario, alle nostre ghiandole.»

L’organismo umano ospita un numero di batteri sino a 2,7 volte maggiore delle nostre cellule. Col travaglio del parto, passano dalla madre nell’intestino del neonato, determinando già nei primi istanti una trasmissione dei dati ambientali. Questa flora batterica che nell’adulto consta di circa 600 generi e oltre 40.000 specie di batteri può arrivare anche a decine di miliardi di unità, costituisce un organismo vero e proprio chiamato “Microbiota” che continuamente riceve e trasmette informazioni all’ospite uomo.

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che in particolare il Microbiota condiziona la spesa energetica e soprattutto condiziona ed è condizionato dall’ambiente alimentare in cui si vive e produce di conseguenza fattori che possono peggiorare o migliorare lo stato di salute. Nell’obesità, la “grande madre” di tutte le malattie cosiddette non trasmissibili, quali tumori, diabete e cardiopatie ischemiche, il microbiota può essere causa per sé dell’aumento di peso o può condizionarne la risposta alla terapia.

«Dati recenti hanno individuato una sorta di firma di estrema longevità nella alta frequenza del genere Eubacterium limosum nei centenari studiati – riprende il presidente della Comunità Mondiale della Longevità – è ormai consolidato che la Sardegna, è una delle zone blu del pianeta per l’alta prevalenza di centenari, caratteristicamente e insolitamente di sesso maschile. Queste evidenze rendono il Microbiota un candidato ideale per ulteriori studi sui markers dell’invecchiamento e le patologie correlate con l’età, le disabilità e la mortalità.»

Questa equipe di ricerca ha in progetto la verifica e la codificazione sulla popolazione centenaria dell’isola, di un potenziale Microbiota isolano e l’analisi di particolari relazioni genetiche con l’espressione microbiotica intestinale. L’insieme dei dati anamnestici, clinici, di laboratorio (totalmente non invasivi) saranno oggetto di indagine statistica per la costruzione del “modello ideale” confrontabile con analoghe rilevazioni in zone del pianeta a bassa “centenarietà” come la Bielorussia, per valutarne le differenze di composizione ed un eventuale nesso causale con la longevità stessa.

«Questo progetto – conclude Roberto Pili – intende individuare sia elementi nutrizionali migliorativi per arrivare alla definizione di una Dieta mediterranea funzionale, sia testare soluzioni che potrebbero indirizzare verso la tipizzazione riconosciuta più correlata a longevità e benessere.»

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«Si apre una prospettiva concreta e importante per la risoluzione definitiva della lunga vertenza degli Lsu della Sardegna, con la rimozione del principale ostacolo normativo che fino a oggi ha impedito alle Regioni, compresa la Sardegna, di giungere al completo svuotamento del bacino dei propri lavoratori socialmente utili.»

È il commento dell’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura all’approvazione in commissione Lavoro del Senato dell’ordine del giorno presentato dal senatore Ignazio Angioni e sottoscritto dai colleghi sardi Giuseppe Luigi Cucca, Silvio Lai e Luciano Uras. La proposta, condivisa anche dal vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, impegna il Governo ad «attuare le condizioni per riavviare la stabilizzazione degli Lsu», rimuovendo le sanzioni per il superamento dei limiti assunzionali per gli enti che vi procedano.
«Siamo davanti alla prova che solo la buona politica può risolvere i problemi – aggiunge l’assessore Mura -. Grazie al lavoro svolto in piena sintonia in questi mesi con il senatore Angioni e con i colleghi d’Aula sardi del Partito Democratico da un lato, e con il ministero del Lavoro dall’altro, siamo convinti di avere trovato una possibile soluzione del problema. Da anni infatti le Regioni vengono sollecitate a presentare piani per incentivare la stabilizzazione per i residui lavoratori socialmente utili presso gli enti locali nei quali, ogni anno, vengono impegnati in forza di apposite convenzioni firmate da ciascuna Regione con il ministero del Lavoro. In Giunta – ricorda Virginia Mura – abbiamo già presentato e approvato un pacchetto di misure particolarmente vantaggiose per i Comuni che intendono stabilizzare i lavoratori che già utilizzano, ma in diversi casi la buona volontà di sindaci e amministratori si è dovuta fermare davanti ai limiti assunzionali che le normative attuali impongono e che ora contiamo vengano superati.»

«L’ordine del giorno proposto dal senatore Angioni – aggiunge l’assessore Mura – va proprio a intervenire su questo ostacolo, tenuto conto che il definitivo svuotamento del bacino, almeno per la Sardegna, è un obiettivo a portata di mano: nella regione, su un bacino che in origine era di oltre seimila addetti, restano oramai solo 52 lavoratori socialmente utili, e puntiamo a scendere a meno di quaranta unità entro le prossime due settimane, quando in Giunta presenteremo una rimodulazione ancora più efficace degli incentivi già operanti.»
Il Piano triennale di incentivi varato dalla Giunta regionale prevede, per favorire le stabilizzazioni nel comparto pubblico, la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. Previsti anche incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli Lsu, che consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha chiesto un incontro al ministro degli Affari Regionali Enrico Costa. Il tema è la Finanziaria della Regione Sardegna impugnata dal Governo su richiesta dello stesso Ministro, relativamente a due norme formali.
Il presidente Pigliaru, che ha ricevuto martedì comunicazione delle motivazioni alla base dell’impugnazione, scrive di dover prendere atto «di un mutato atteggiamento che, nella seppur doverosa e necessaria verifica della legislazione regionale, appare oggi estremamente formale e poco incline a porre in essere l’auspicata collaborazione istituzionale volta a contenere nei limiti strettamente fisiologici il ricorso al contenzioso istituzionale».Assicurando un impegno per la modifica della norma regionale, così da evitare «una impugnativa che, aldilà degli aspetti formali assume un chiaro significato politico», Francesco Pigliaru auspica, in chiusura della lettera, che l’incontro permetta di «riannodare i fili di una positiva e fattiva collaborazione volta a integrare e rendere sinergiche le azioni dei rispettivi livelli istituzionali».

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«E’ necessario che la Giunta riferisca al Consiglio sulla difficile situazione dei lavoratori della Ico (società che fornisce servizi alla camera di Commercio di Cagliari) che potrebbero essere licenziati entro il 30 giugno prossimo ed individui, nello stesso tempo, gli strumenti più adatti per evitare che vada disperso un consistente patrimonio di conoscenze e professionalità, con ricadute negativi sui servizi alle imprese ed ai cittadini.»

La richiesta è contenuta in una mozione sottoscritta dai consiglieri regionali di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda che ricordano, fra l’altro, «l’importanza dei servizi assicurati dai lavoratori Ico, in alcuni casi da oltre 15 anni, nell’ambito delle attività istituzionali della Camera di Commercio: l’Albo delle imprese artigiane, servizio di mediazione extragiudiziale delle controversie, registro delle imprese, ufficio, bilanci, certificazioni ed altro». «Siamo nel cuore del lavoro quotidiano delle Camere di Commercio, come ben sanno tutti i cittadini e gli operatori che vi si rivolgono – ricordano i consiglieri di Art. 1 – Sdp – e non comprendiamo le ragioni di un taglio lineare di questa portata, anche in considerazione del fatto che l’Ente camerale non dispone attualmente di professionalità interne in grado di fornire le stesse prestazioni e che i servizi al pubblico vanno comunque garantiti.»

«In un momento in cui il sistema camerale sardo si trova al centro di una politica nazionale di tagli ed accorpamenti – concludono i 4 consiglieri di Art. 1 – Sdp -, in presenza di ulteriori ridimensionamenti sul territorio sardo l’intervento della Regione è quanto mai necessario.»

 

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Nella valutazione sull’utilizzo dei fondi FEIS (Fondo europeo per gli investimenti strategici) stamane i deputati del Parlamento europeo hanno chiesto maggiore equilibrio geografico, supporto alle piccole imprese e investimenti innovativi e più rischiosi.     

I deputati si dicono preoccupati per il fatto che l’UE-15, dove il divario d’investimento era già al di sotto della media, abbia ricevuto il 91% dei fondi FEIS. Hanno inoltre sottolineato una distribuzione settoriale irregolare, con il 46% del totale dei finanziamenti FEIS utilizzato per progetti legati al settore energetico, mentre solo il 4% dei fondi è destinato alle infrastrutture sociali, alla sanità e all’istruzione. Hanno quindi richiesto un limite del 30% per settore.

La finalità del FEIS consiste nell’assicurare l’addizionalità, ovvero un aiuto alle inefficienze del mercato e il sostegno alle operazioni che non si sarebbero potute effettuare senza la partecipazione del Fondo. Il concetto di addizionalità deve essere ulteriormente chiarito, per far sì che i progetti sostenuti siano innovativi e pioneristici, quindi più rischiosi di quelli consuetamente sostenuti dalla Banca europea per gli investimenti (BEI).

I progetti di taglia ridotta e transfrontalieri mancano di un sufficiente supporto da parte del FEIS. La BEI e il polo europeo di consulenza sugli investimenti (PECI) devono promuovere l’utilizzo delle piattaforme d’investimento, raggruppando insieme progetti minori e fornendo assistenza tecnica, al fine di raggiungere la diversificazione geografica e tematica degli investimenti.

La risoluzione non legislativa è stata approvata con 477 voti favorevoli, 105 contrari e 35 astenuti.

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Maggioranza e opposizione in Consiglio regionale hanno approvato una mozione per evitare la fermata degli impianti della Portovesme srl.

«Dal Consiglio regionale rivolgiamo alla Giunta un pressante appello per un intervento emergenziale e straordinario in grado di accelerare le procedure riguardanti il nuovo stabilimento della Portovesme Srl, perché una fermata degli impianti sarebbe un danno irreparabile per il Sulcis e per tutta la Sardegna.»

Lo ha dichiarato il consigliere del Partito democratico Cesare Moriconi, primo firmatario della mozione, sottoscritta da 33 consiglieri di maggioranza ed opposizione, che manifestato la fortissima preoccupazione di tutta la politica per un problema, quello della realizzazione della nuova discarica dell’azienda, «aperto fin dal 2010 con ben 4 conferenze di servizi che si sono concluse senza una decisione».

Cesare Moriconi, dopo aver ricordato la pesante incidenza della vicenda su un territorio «che, purtroppo, in base a tutti gli indicatori economici, è il più povero d’Italia» si è soffermato sulla realtà della Portovesme Srl, «azienda che ha investito nell’innovazione tecnologica e nella tutela dell’ambiente risorse ingenti conquistando significative quote di mercato e che oggi rappresenta per molti aspetti una eccellenza nazionale, con 1.300 dipendenti diretti ed altri 700 circa impegnati nell’indotto».

«Ci troviamo in una fase delicatissima della vita dell’azienda – ha concluso Moriconi – perché la vecchia discarica è esaurita e la nuova non è ancora autorizzata, quindi il processo produttivo rischia di interrompersi entro la fine dell’anno, un rischio che dobbiamo assolutamente scongiurare».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, nel condividere il contenuto della mozione, ha avvertito che «se la Portovesme Srl dovesse chiudere la responsabilità sarebbe solo della politica: questa vicenda è stata sottovalutata e trattata come un fatto ordinario ma il progetto della nuova discarica è stato presentato il 31 gennaio ed è intollerabile che, da allora, non ci sia stato un dialogo fra azienda ed assessorato dell’Ambiente». «Per questo – ha concluso – la politica deve voltare pagina ed il presidente Francesco Pigliaru deve assumere i poteri di commissario straordinario, hanno già svolto questo ruolo ex presidenti come Renato Soru ed Ugo Cappellacci, bisogna andare avanti senza esitazioni».

L’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, in apertura, ha parlato del “paradosso spaventoso” per la mancata soluzione di un problema «che è tutto in capo alla Regione e va affrontato con strumenti straordinari». Sul piano operativo, Cappellacci ha formulato una proposta in due punti: verificare la fattibilità tecnica di prolungare l’esercizio della discarica esistente per evitare la fermata degli impianti in attesa della realizzazione della nuova, e costituire una task force «che lavori mattina, sera e notte fino al risultato finale».

Per il gruppo Cps, il consigliere Antonio Gaia ha espresso pieno sostegno alla mozione che, a suo giudizio, «rappresenta un esempio negativo di carenza di programmazione che mette di fronte alle sue responsabilità una intera classe dirigente» ed ha auspicato che la politica sappia affrontare in tempi brevi e con un approccio globale «il complesso problema dei rifiuti in Sardegna».

Anche la consigliera Annamaria Busia del gruppo Misto ha aderito in modo convinto alla mozione consiliare «perché – ha spiegato – la situazione non consente ulteriori ritardi, soprattutto a danno di un territorio come il Sulcis che altre vicende hanno letteralmente massacrato».

Un pressante appello al presidente Francesco Pigliaru è arrivato infine da Fabrizio Floris che, in rappresentanza della Rsu della Portovesme Srl, ha sostenuto che «la fabbrica non si può fermare». Fabrizio Floris ha ripercorso brevemente le tappe più significative della vita dell’azienda, dalle grandi difficoltà dei primi anni del ‘2000 ad un rilancio economico e produttivo fondato su innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente,  sviluppo e specializzazione delle risorse umane. «Oggi – ha aggiunto – siamo una realtà all’avanguardia e le nostre discariche hanno superato le procedure più rigorose ottenendo le migliori certificazioni europee.»

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«Non è più necessario che tutti i Comuni lavorino con particolare impegno per inviare le richieste danni da siccità agli uffici di Argea. È infatti intenzione dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura presentare apposita delibera in Giunta, per la richiesta di stato di calamità naturale al Governo, che riguarderà l’intero territorio della Regione Sardegna.»
Lo ha precisato questa mattina l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, per non caricare di ulteriori impegni gli uffici dei comuni sardi. «Le strutture dell’Assessorato e delle Agenzie stanno completando il lavoro di stesura della delibera, frutto dei risultati di monitoraggio condotti negli ultimi mesi sui diversi territori dell’Isola».

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, è intervenuto in riunione plenaria, a Strasburgo, sull’entrata in vigore della legge europea che abolisce i costi del roaming.

«Sono orgoglioso di ricordare che oggi, 15 giugno 2017, si chiude l’epoca del roaming nell’Unione europea. Si tratta di un grande risultato – ha detto prima della votazione Antonio Tajani -. I cittadini, gli studenti, chi viaggia per lavoro, i turisti, potranno muoversi in tutta l’Unione senza costi addizionali per le loro chiamate o per l’utilizzo della rete Internet.»

«Realizziamo un altro importante tassello del nostro mercato unico, del nostro essere europei. Ringrazio il Parlamento per aver portato a positiva conclusione una battaglia durata anni, se pensiamo che la prima volta che quest’Aula si è espressa contro i costi eccessivi del roaming è stata nel lontano 2005 – ha aggiunto Antonio Tajani -. Da allora ci siamo battuti ottenendo una costante diminuzione dei costi. Fino ad arrivare alla completa abolizione del roaming, che possiamo verificare a partire da oggi. 

Vorrei ringraziare nominalmente tutti quelli che hanno contribuito a questo straordinario risultato nel corso di quest’ultimo decennio. Ma la lista sarebbe troppo lunga. (…) 

Ringrazio questa Aula per la forza e la tenacia nel portare avanti per anni una battaglia giusta. Mi auguro che gli Stati membri applichino le norme concordate in modo serio e diligente.

E chiedo alla Commissione di assicurare il rispetto di queste regole, anche in presenza di deroghe ed eccezioni.»

«Posso confermare, a nome di questa Aula – ha concluso Antonio Tajani -, che il Parlamento europeo vigilerà affinché da oggi i nostri cittadini possano davvero godere di questo beneficio. E’ un altro importante passo per un’Unione più forte e più vicina ai nostri cittadini.»

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Il comune di Giba ha dichiarato lo stato di calamità naturale, attraverso l’adozione della Delibera di Giunta n. 38 del 29/05/2017.
Gli agricoltori e gli allevatori professionali (non hobbisti) che hanno avuto danni alle colture a causa della siccità, possono presentare la scheda di segnalazione del danno compilando il modulo disponibile sul sito internet del Comune e presso gli uffici comunali, entro martedì 20 giugno 2017 alle ore 14,00, secondo una delle seguenti modalità:
1. consegnando a mano all’Ufficio protocollo del Comune, la scheda di segnalazione del danno (compilata in ogni sua parte, firmata e completa di copia di documento di identità del richiedente ed eventuale documentazione fotografica);
2. inviando all’indirizzo pec del Comune protocollo.giba@legalmail.it la scheda di segnalazione del danno (compilata in ogni sua parte, firmata e completa di copia di documento di identità del richiedente ed eventuale documentazione fotografica).

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E’ stata finalmente riaperta al traffico, questa mattina, la via Cesare Battisti, all’ingresso della città dalla strada provinciale n° 78, dove la presenza di una palazzina fatiscente, dalla quale cadevano parti di intonaco e calcinacci, al centro di una controversia legale, ha richiesto prima l’interdizione al traffico veicolare di un’ampia parte della carreggiata sulla via Cesare Battisti, a pochi metri dall’incrocio con la via San Narciso, con inevitabili disagi e rischi per la circolazione, sia in ingresso che in uscita da Carbonia, fino a che, il 25 novembre 2016, è stata disposta la completa chiusura al traffico, con ancora maggiori disagi per l’ingresso e l’uscita dalla città.

L’edificio fatiscente che ha creato il problema è stato messo in sicurezza e, venuti meno i pericoli per il transito degli autoveicoli, è stata disposta la riapertura al traffico della strada.

«L’immobile fatiscente sito nel tratto antistante il civico 42-44 è stato infatti messo in sicurezza senza necessità di essere demolito – spiega il sindaco di Carbonia, Paola Massidda -. La situazione di pericolo grave ed imminente per l’incolumità pubblica, che aveva giustificato in data 25 novembre 2016 l’adozione di un’ordinanza sindacale di chiusura al traffico della via Cesare Battisti, è stata eliminata a seguito dei lavori di messa in sicurezza.»

«Ci dispiace che i cittadini di Serbariu abbiano dovuto subire questi disagi. Finalmente siamo riusciti a mettere in sicurezza un’area che da diversi anni presentava pericoli dal punto di vista edile. Lo abbiamo fatto nel minor tempo possibile, superando gli ostacoli burocratici legati soprattutto al fatto che si trattava di un bene privato sottoposto ad amministrazione di Sostegno. Oggi è stato riaperto il traffico dei veicoli in via Cesare Battisti – conclude Paola Massidda , una via che rappresenta la porta di ingresso della città per tutti coloro che arrivano a Carbonia provenienti dai paesi del Basso Sulcis.»

Le foto allegate sono state scattate poco fa da Giulio Usai.