24 November, 2024
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La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto sotto la direzione del presidente Francesco Pigliaru, ha nominato Cinzia Laconi direttore generale della Centrale regionale di committenza. Con questa nomina, che segue l’istituzione della nuova struttura deliberata nel maggio scorso, la Centrale di committenza diventa operativa. Si tratta di un altro importante tassello della riorganizzazione e razionalizzazione complessiva della macchina regionale.
Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, è stato approvato il protocollo operativo per l’informazione e l’assistenza ai soggetti che ritengono di aver avuto in passato una esposizione lavorativa all’amianto e per la sorveglianza sanitaria di coloro che vengono valutati come ex esposti. I dettagli del protocollo saranno resi noti in una conferenza stampa che sarà convocata nella mattinata di giovedì prossimo, 15 giugno.
L’Esecutivo ha dato il via libera all’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017 e pluriennale 2017-2019 dell’Agenzia agricola regionale Argea Sardegna, proposto dall’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria.
Su proposta dell’assessora Maria Grazia Piras, la Giunta ha dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica. Il Programma sarà illustrato in una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni.
In tema di Internazionalizzazione, è stato poi approvato un atto di semplificazione che consente di modificare la composizione delle reti o dei raggruppamenti di imprese che hanno partecipato agli avvisi per la promozione nei mercati esteri. Agli avvisi hanno partecipato 162 imprese per un totale di 20 aggregazioni e un finanziamento di 8 milioni di euro.

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La Giunta regionale ha approvato un “Piano cantieri” da 25 milioni di euro destinati ai disoccupati per favorirne il reinserimento sociale e nel mondo del lavoro. Tre milioni per realizzare, attraverso un bando con gli aiuti de minimis o in esenzione, impianti per il trattamento di sottoprodotti di origine animale in modo da garantire il corretto smaltimento e alleviare il disagio a produttori e operatori della grande distribuzione dopo la chiusura, per violazione delle norme sanitarie e ambientali, dell’unico impianto esistente in Sardegna: situazione difficile, ulteriormente complicata dalle restrizioni sulla peste suina. Due milioni per interventi a favore della destagionalizzazione dei flussi turistici in modo da rafforzare il complesso delle azioni finalizzate all’allargamento del mercato.
La Giunta, approvando una delibera presentata dalla Presidenza, ha rimodulato in questo modo 30 milioni di economie della programmazione FSC (Fondo sviluppo coesione) 2000-2006. La riprogrammazione sarà sottoposta al Comitato d’indirizzo per l’inserimento nell’ambito della programmazione FSC 2014-2020 (il Patto per la Sardegna firmato a luglio scorso). Con una successiva delibera il piano cantieri sarà definito nei dettagli.

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La sua decisione di candidarsi a sindaco della sua città da vicepresidente del Consiglio regionale aveva stupito i più, considerato che un’eventuale elezione a sindaco, avrebbe comportato le dimissioni dall’Assemblea di via Roma e la sua surroga con il primo dei non eletti nella lista provinciale di Forza Italia, l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Sant’Anna Arresi Paolo Luigi Dessì. Ignazio Locci, 43 anni, avvocato, non si è fatto condizionare dalle voci contrarie, alcune anche vicine, si è candidato con la lista civica “Nautica, Edilizia e Turismo” ed ha vinto le elezioni, con 2.583 voti, il 37,96%, davanti ad Alberto Mariano Fois (lista “Genti Noa”), che ha ottenuto 2.334 voti, il 34,30%. Al terzo posto si è classificato Massimo Melis (lista “Sant’Antioco Attiva”) con 1.090 voti (16.02%), quarto ed ultimo Marco Massa (lista “Insieme per Sant’Antioco”), vicesindaco uscente, con 796 voti, l’11,70%.

Vediamo la prima intervista realizzata da Nadia Pische con il neo sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci.

 

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Si apre un nuovo fronte nella crisi drammatica che da anni sta facendo sprofondare il Sulcis Iglesiente in una crisi sempre più profonda. La Reno, azienda dell’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu che opera da decenni nel territorio con circa 200 dipendenti, ha annunciato il licenziamento di 40 dipendenti. La decisione è la diretta conseguenza del forte ridimensionamento degli appalti da parte dell’Enel per la Centrale termoelettrica Grazia Deledda.

Ninetto Deriu, da noi interpellato questa sera, ha confermato la drammaticità della situazione, per la quale, purtroppo, non si vedono vie d’uscita. Le organizzazioni sindacali hanno convocato l’assemblea straordinaria urgente dei lavoratori per domani mattina, alle 7.30, nella sala riunioni del Consorzio industriale di Portovesme, ma gli spazi per giungere a soluzioni in grado di scongiurare i licenziamenti, al momento, appaiono molto limitati.

Ninetto Deriu negli anni scorsi ha avviato progetti di diversificazione delle proprie attività, indirizzate soprattutto verso il settore turistico. Nel 2002 ha rilevato la ex Ila dal fallimento per oltre tre milioni di euro e ne ha investiti altrettanti per il rilancio con la Port.Al. e la Consul, con una produzione orientata prevalentemente verso scafi imbarcazioni di lusso in alluminio, ma dopo tre anni si è arreso alla burocrazia, soprattutto per l’impossibilità di realizzare un mini impianto eolico per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria per la produzione, e due anni fa ha rinunciato, mettendo in vendita all’asta impianti e macchinari.

Ninetto Deriu ha presentato anche il progetto per la realizzazione del Centro termale Coquaddus, per il quale ha previsto un investimento di 20 milioni di euro con la creazione di 200 posti di lavoro stabili. Ad oltre sette anni dalla sua presentazione, la Giunta regionale non ha assunto nessuna decisione circa il raggiungimento di un’“Intesa”, necessaria ed indispensabile per superare i vincoli posti dal Piano Paesaggistico Regionale.

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Il Centro regionale di Programmazione, ha pubblicato il bando – “Aiuti alle imprese per la competitività (T2)”, indirizzato alle imprese micro, piccole e medie operanti da almeno due anni che rispettano i parametri previsti dalla base giuridica utilizzata.
La procedura di presentazione delle domande, che avverrà attraverso il sistema informatico SIPES, partirà dalle ore 10.00 del 22 giugno 2017 e sarà a sportello, secondo l’ordine di arrivo delle stesse.
Le domande possono essere presentate fino al 29 settembre 2017, salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse.

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La professoressa Annalisa Bonfiglio è la nuova presidente del Crs4. «Il Crs4 è una realtà importante, strategica per la ricerca ed ormai consolidata non solo in Sardegna ma anche nel territorio nazionale e internazionale, grazie alla lungimiranza dei governanti di 25 anni fa che l’hanno voluto e alla sensibilità di chi anno dopo anno ha lavorato duramente per costruire un ecosistema così strategico e importante», ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci dopo l’insediamento del nuovo Consiglio d’amministrazione, ridotto a tre componenti come prevedono le indicazioni del ministro Madia, con a capo la presidente Annalisa Bonfiglio, già nel Cda, che succede a Luigi Filippini.

«Voglio ringraziare davvero di cuore gli uscenti e in particolare Luigi Filippini, che in questi anni ha dato un forte impulso all’attrazione di investitori stranieri e dunque all’internazionalizzazione del Crs4, un esempio per tutti l’insediamento a Pula di Huawei, e che ha creduto fortemente nella realtà e nelle ulteriori potenzialità della Sardegna. Adesso abbiamo necessità di rilanciare fortemente tutto il settore della ricerca – ha sottolineato Raffaele Paci – e la nomina della professoressa Annalisa Bonfiglio, prorettore per il territorio e l’innovazione, a cui auguro buon lavoro, è garanzia di continuità e sarà decisiva per stringere ulteriormente i rapporti con il mondo della ricerca. La presenza nel cda di Mario Mariani, figura di spicco nel campo del supporto alle start up tecnologiche e della digitalizzazione delle imprese, consentirà allo stesso tempo di mantenere un forte e assolutamente indispensabile legame con la realtà imprenditoriale.»

Il vicepresidente della Regione ha ricordato che ricerca e innovazione sono due pilastri della politica della Giunta, che in questi settori sta investendo con convinzione. «I 30 milioni ottenuti con il Patto per la Sardegna sono stati programmati insieme ai 6,5 in dotazione quest’anno alla legge 7, dopo il confronto con la Consulta per la Ricerca, le Università, gli Enti pubblici, il partenariato economico e altri 128 milioni sono programmati per gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione perché facciano sinergia con il sistema della ricerca. Un impegno forte – ha concluso Raffaele Paci – perché la ricerca e l’innovazione sono gli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per far cadere le barriere geografiche, imporci con le nostre competenze nelle realtà internazionali e allo stesso tempo attrarre investitori da tutto il mondo».

Il Parlamento europeo ha approvato oggi nuove etichette energetiche per gli elettrodomestici che consentiranno ai consumatori di scegliere prodotti che riducono il consumo energetico e le relative fatture.

La nuova scala che va da “A” a “G” è stata approvata martedì dai deputati con 535 voti favorevoli, 46 contrari e 79 astensioni. Tale scala, al passo con il progresso tecnologico, mostrerà l’efficienza energetica degli elettrodomestici.

I clienti saranno in grado di scegliere i prodotti più efficienti al fine di ridurre i consumi energetici e le fatture, mentre i produttori saranno incoraggiati a innovare e investire in prodotti più efficienti dal punto di vista energetico.

I clienti dovrebbero trovare nei negozi le nuove etichette di rating, senza le indicazioni “+” (“A + / A ++ / etc.”), non prima della fine del 2019. Per tenere il passo con i miglioramenti tecnologici sull’efficienza energetica, ogni volta che il 30% dei prodotti venduti sul mercato dell’UE rientrerà nella classe A o quando il 50% dei prodotti rientrerà nelle prime due classi di efficienza energetica, A e B, la scala sarà aggiornata.

Le etichette saranno affisse sui prodotti in formato stampato e consultabili online. Nel caso di aggiornamenti che incidano sull’efficienza energetica di un prodotto già acquistato, il fornitore dovrà informare il cliente.

Qualsiasi annuncio visivo o materiale promozionale tecnico dovrà far riferimento alla classe di efficienza energetica e alla scala disponibile sull’etichetta. Saranno inoltre lanciate campagne di informazione per i consumatori, al fine di evidenziare le versioni appena introdotte delle etichette.

La Commissione, infine, dovrà creare un database di prodotti, con informazioni tecniche per aiutare le autorità nazionali a monitorare la loro conformità, e un portale online per il pubblico. Dovrà inoltre aiutare le autorità di vigilanza del mercato e fornire ai consumatori informazioni aggiuntive sui prodotti, oltre a elaborare le linee guida per l’applicazione del regolamento e le migliori pratiche da attuare per il test dei prodotti.

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Dopo una sentenza del Tribunale di Cagliari e la conseguente applicazione della legge “Severino”, nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, a Oscar Cherchi (Forza Italia), in base alla decisione della Giunta per le elezioni, è subentrato dopo un rilievo sull’ineleggibilità del candidato Emanuele Cera, il candidato Domenico Gallus.

La surroga del consigliere Oscar Cherchi a favore di Domenico Gallus è stata approvata con 29 voti favorevoli, 11 contrari e 3 astenuti; subito dopo il neo consigliere Gallus ha prestato giuramento.

Successivamente l’Assemblea ha iniziato ad esaminare il Testo unificato sulla raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei ed ipogei ed il presidente ha dato la parola al relatore Eugenio Lai (Art. 1 – Sdp) per illustrare il provvedimento.

Aprendo il suo intervento Lai ha affermato di sentirsi «in imbarazzo perché, in effetti, non è cambiato nulla rispetto a 15 giorni fa: molti consiglieri non conoscono la legge, molti, pur conoscendola, hanno presentato emendamenti che la modificano in profondità, nell’Aula si registrano significative divisioni». «Per cui – ha proseguito – è arrivato il momento di discutere la legge ma se qualcuno ha opinioni diverse (anche radicali) è bene che le manifesti, purché non si continui con la politica del rinvio con motivazioni strumentali, perché la Sardegna ha bisogno di una legge». «Anche perché – ha detto ancora Lai – stanno nascendo complessi contenziosi giudiziari, molte amministrazioni stanno procedendo con regolamenti fai da te e il territorio sta subendo gravi danni ambientali causati dalla raccolta selvaggia». «Se non si discute oggi – ha avvertito il consigliere – mi dimetto da relatore, purché credo che tutti debbano assumersi la responsabilità di non intervenire».

Il capogruppo di Forza, Italia Pittalis, ha ricordato che la questione è stata affrontata in conferenza dei capigruppo ma, nello stesso tempo, ha richiamato l’attenzione del presidente Ganau sulla necessità che, nella prossima riunione, il presidente Francesco Pigliaru riferisca al Consiglio sulla crisi politica della Regione e sulla questione degli assessorati vacanti.

Iniziando la discussione generale il consigliere Pier Mario Manca (Pds) ha dichiarato che «la Regione ha bisogno di una legge organica su raccolta commercializzazione dei funghi unita alla salvaguardia dell’eco sistema». Il testo, a suo avviso, «raccoglie proposte diversificate e risente probabilmente di un certo appesantimento burocratico, anche se non vanno dimenticati gli aspetti positivi: la distinzione dei tesserini fra raccoglitori amatoriali e professionali, i permessi speciali a pagamento per i non residenti e la formazione, tutte misure che assicurano un impatto minimo sui territori; così come sono positivi gli interventi per la salvaguardia dell’habitat naturale e la tutela della salute dei raccoglitori e dei consumatori, anche per gli ipogei che in alcune zone stanno diventando fonti di integrazione al reddito per molte comunità della Regione».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha lamentato, come già era stato evidenziato nel dibattito precedente, «la presenza di appesantimenti burocratici mentre singolarmente vengono trascurate le competenze dell’assessorato della Sanità che invece va coinvolto proprio per introdurre norme a tutela della corretta conoscenza del prodotto ed inoltre, quanto ai tesserini, occorre che possano essere rilasciati on line, cosa che ora non è possibile». Ci sono poi altre dimenticanze, secondo Crisponi, «che vanno senza dubbio corrette, se si vuole anche in Aula, a cominciare dalla commercializzazione in cui vanno messe a punto le differenze fra epigei e ipogei (tartufi) con questi ultimi che fanno registrare movimenti interessanti di mercato».

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, concordando in buona parte con le osservazioni di Crisponi e dello stesso relatore Lai, ha osservato che «il testo risente di composizioni e ricomposizioni per cui non può essere approvata cosi com’è e ci sono molte osservazioni da fare, a partire da una sorta di regionalizzazione dei funghi piuttosto discutibile, da un sistema di autorizzazioni troppo macchinoso e da una burocrazia aggiuntiva non adatta all’argomento, una sorta di nuova burocrazia del fungo scientifica e tecnica appesantita oltretutto da sanzioni eccessive». «Ci sono insomma molte cose su cui riflettere ancora anche in commissione – ha concluso Deriu – senza dimenticare che si sta intervenendo su rapporto fra uomo e terra e sulla salute del bosco, abbastanza per chiedersi se la legge in esame è fatta bene».

Dopo l’on. Roberto Deriu ha preso la parola l’on. Lorenzo Cozzolino (Pd), che ha definito questa legge «un notevole passo avanti che va a tutelare un bene economico privo a oggi in Sardegna di tutele normative. Molto ancora si può e si deve fare per emendare la proposta, come le norme sulla modalità per il rilascio del patentino per la raccolta».

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «non serve entrare pere la seconda volta nel merito di una proposta che il Consiglio conosce bene. Questa non è una legge che nasce per punire ma per prevenire sotto il profilo sanitario i rischi derivanti da una vendita e da un commercio indistinti dei funghi. Ma tutti gli emendamenti presentati priverebbero di  senso questa proposta, al punto che sarebbe meglio lasciare le cose come sono».

Ha preso poi la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi), che ha detto: «La Sardegna attende l’approvazione di questa norma e mi chiedo chi sia interessato dentro quest’Aula a che la legge non passi. C’è un grande giro di affari tra Sardegna e Umbria, dove il prodotto sardo viene preso, venduto e trasformato come se fosse di Norcia».

Per l’on Gianluigi Rubiu (Udc) «questa è una legge burocratizzante e punitiva. Una legge preistorica, che nasce per complicare la vita ai sardi. In particolare, sono ridicole le norme sul rilascio del tesserino che abilita alla raccolta. Che senso ha consentire a chi ha 65 anni di effettuare la raccolta senza il patentino ma solo nel territorio comunale? E siete sicuri che tutti conoscono i confini?».

L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, ha preso la parola per la Giunta e ha detto: «La Regione ha senza dubbio necessità di una normazione puntuale del settore, sia per gli aspetti sanitari che per quelli economici. Alcuni funghi sono poi un ottimo indicatore biologico della qualità dei nostri ecosistemi  e vanno pertanto considerate le modalità di raccolta e di commercializzazione. Un apporto dell’assessore alla Sanità, peraltro, può essere importante».

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato poi la parola all’on. Eugenio Lai, che ha detto. «Se c’è l’assessorato pronto a garantire che lavorerà su questa legge velocemente, possiamo essere d’accordo sul ritorno in commissione del testo. Non possiamo però perdere tempo: vogliamo un impegno chiaro della Giunta».

L’on. Piermario Manca (Pds) ha chiesto «date certe, una volta per tutte. Se è necessario sospendiamo il Consiglio e vediamo in commissione gli emendamenti».

L’on. Domenico Gallus ha chiesto il ritorno in commissione del testo di legge e ha rivolto dai banchi un saluto all’on. Oscar Cherchi. «Mi tocca l’onore ma anche il dispiacere di sostituirlo. Dichiaro sin d’ora che in questo anno di presenza in Consiglio regionale non avrò vincolo di partito e di coalizione».

Su proposta del presidente l’Aula ha votato a favore del rinvio in commissione della legge.

L’Aula ha deciso di rinviare alla prossima seduta di mercoledì prossimo 21 giugno (ore 10.00) la nomina del Difensore civico e del Garante regionale per l’Infanzia.

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Il Piano di razionalizzazione del sistema camerale proposto da Unioncamere e trasmesso in questi giorni al ministero dello Sviluppo economico è finalizzato a ricondurre il numero complessivo delle Camere di Commercio entro il limite di n. 60.

Tale proposta prevede l’imposizione dell’accorpamento alle Camere di Commercio di Nuoro e Sassari, nonostante entrambe abbiano manifestato la volontà di conservare la loro autonomia e ricorrano tutte le condizioni per l’applicazione alla C.C.I.A.A. di Nuoro della deroga prevista dall’art. 10, comma 1, lett. b, della L. n. 124/2015 (ovvero la possibilità di mantenere […] le camere di commercio nei territori montani delle regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e collegamenti pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico).

La concessione dell’autonomia, negata a Nuoro, è invece proposta dall’Unioncamere per C.C.I.A.A. di Sondrio, per la quale si prevede di applicare un’analoga possibilità di deroga. Questo, nonostante le condizioni di rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico della C.C.I.A.A. di Nuoro, siano migliori rispetto a quelle dell’Ente camerale di Sondrio.

In merito al suddetto Piano, nella giornata di ieri, il presidente di questa Camera di commercio, Agostino Cicalò, ha inviato una comunicazione al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedendo un incontro urgente per illustrare la posizione della nostra CCIAA e per poter individuare possibili interventi per la salvaguardia dell’autonomia della Camera di Commercio I.A.A. di Nuoro al servizio dell’economia del territorio di riferimento.

Sempre nella giornata di ieri, il presidente Cicalò ha trasmesso anche una comunicazione al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, chiedendo un incontro urgente per illustrare la posizione delle CCIAA di Nuoro e Sassari, in vista della convocazione della Conferenza Stato Regioni, nella quale la Regione Sardegna sarà chiamata a pronunciarsi in merito alla proposta del Piano di razionalizzazione del sistema camerale.

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Pieno sostegno alla vertenza dei lavoratori della Wind3 di Cagliari è stato espresso dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale presieduta da Luigi Lotto. Una presa di posizione chiara che si tradurrà in un atto ufficiale del Consiglio: si pensa a una risoluzione della Commissione o a un ordine del giorno unitario da votare in Aula.

Un pronunciamento ufficiale dell’Assemblea sarda è stato sollecitato in mattinata dai sindacati sentiti in audizione dal parlamentino delle “Attività Produttive”. La vertenza riguarda circa 340 operatori sardi il cui posto di lavoro è a serio rischio dopo la decisione della Wind3 di cedere un ramo d’azienda a una società di out source. «Un’operazione ingiustificata – secondo i segretari di categoria Francesco Marongiu (Slc Cgil), Jimmy Uda (Fistel Cisl) e Tonino Ortega (Uilcom) – la Wind3 è una società sana con i bilanci in utile non ha la necessità di ridurre i costi del personale esternalizzando un servizio. Al momento della fusione di Wind con Tre, il nuovo operatore aveva garantito al Governo il mantenimento dei livelli occupazioni e del business aziendale in Italia. Questo non sta avvenendo, Wind 3 non sta cedendo un ramo d’azienda ma solo un servizio prima assicurato dalla società Tre».

La vertenza riguarda complessivamente 900 lavoratori distribuiti in quattro Regioni (Sardegna, Sicilia, Lazio e Liguria). Domani, a difesa dei posti di lavoro, è in programma una manifestazione nazionale in vista dell’incontro al Mise fissato per giovedì 15 giugno. «Non abbiamo armi a disposizione per contrastare la cessione del ramo d’azienda – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – per questo è necessario un sostegno della politica. Chiediamo al Consiglio regionale e alla Giunta di promuovere un coordinamento tra gli esecutivi della quattro regioni interessate per dare più forza ad un’azione nei confronti del Governo nazionale».

Un appello raccolto dalla Commissione. I consiglieri regionali Piero Comandini (Pd), Ugo Cappellacci (Fi) e Stefano Tunis (Fi) hanno sollecitato un coinvolgimento diretto del presidente della Regione Francesco Pigliaru ricordando il precedente favorevole del call center Vol2: «Nel 2010 si riuscì a salvare circa 470 posti di lavoro – ha detto Ugo Cappellacci – la politica anche questa volta può fare molto. Occorre individuare gli strumenti per trovare una soluzione alternativa alla cessione del ramo d’azienda. Ma per far questo occorre pressare il Governo unendo le forze con le altre regioni». Posizione condivisa da Piero Comandini e Stefano Tunis che hanno appoggiato l’idea di un coordinamento tra le regioni interessate: «Alla base del business di Wind3 c’è una concessione governativa – ha detto l’esponente del Pd – può essere lo strumento per convincere Wind3 a fare un passo indietro». Questa di Wind3 non è un’operazione a costo zero: «C’è il rischio che lo Stato debba farsi carico dei costi degli ammortizzatori sociali di una società che produce utili – ha sottolineato Stefano Tunis – un aspetto che non  può passare in secondo piano».

Al termine dell’audizione, il presidente Luigi Lotto ha assicurato l’impegno della Commissione: «Faremo di tutto per dare il massimo contributo alla vostra vertenza – ha detto Luigi Lotto – insieme alla Giunta decideremo quali azioni portare avanti».

In mattinata la Commissione ha sentito anche i rappresentanti sindacali dei lavoratori del Consorzio Agrario della Sardegna, ente con 104 dipendenti in pianta organica e 48 sedi distribuite nel territorio regionale.

Il Consorzio, da tempo in crisi, ha accumulato negli anni un passivo di circa 45 milioni di euro. Un buco di bilancio che ha indotto la direzione dell’ente ad applicare il contratto di solidarietà ai dipendenti con conseguente riduzione dell’orario di lavoro a 26 ore settimanali. Per abbattere i costi di gestione, il Consorzio ha inoltre annunciato la chiusura delle sedi di Nuoro e Santa Maria La Palma e il trasferimento dei 17 dipendenti negli uffici di Oristano e Cagliari.

«I lavoratori non sono sacchi di patate – ha detto la segretaria della Flai Cgil Annarita Poddesu – i trasferimenti di sede creeranno forti disagi ma ciò che preoccupa di più è la mancanza di una strategia per il futuro. Il Consorzio ha annunciato la presentazione di un piano industriale che però non è ancora arrivato. Chiediamo alla politica di lavorare insieme a noi per scongiurare la chiusura delle sedi di Nuoro e Santa Maria La Palma ed individuare un percorso di rilancio».

«Se siamo oggi in queste condizioni lo dobbiamo all’incapacità del Cda dell’ente – ha proseguito Mariano Masala segretario del Sinalcap Sardegna – non si può pensare di risanare i bilanci con il solo ricorso al contratto di solidarietà». «Il Consorzio agrario svolge un ruolo strategico nel territorio – ha sottolineato il segretario della Fai Cisl Bruno Olivieri – in molte aree dell’Isola ricopre una funzione sociale che non può venire a mancare».

I rappresentanti dei sindacati, rispondendo alle domande dei membri della Commissione Luigi Crisponi (Riformatori), Piero Comandini (Pd), Mario Tendas (Pd), Mariano Contu (FI), Antonio Gaia (Upc) e Gianluigi Rubiu (Udc), hanno poi respinto l’accusa di aver sottoscritto il contratto di solidarietà contro la volontà dei dipendenti: «Quell’accordo è stato firmato perché il Consorzio non ha lasciato altre vie d’uscita – ha detto Annarita Poddesu – l’alternativa a quella firma erano i licenziamenti. I sindacati hanno l’obbligo di difendere i posti di lavoro».

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha preso atto della posizione dei sindacati ed annunciato un ulteriore approfondimento da parte della Commissione: «Siamo davanti a una situazione complessa – ha detto Lotto – nei prossimi giorni rifletteremo su come affrontarla coinvolgendo la Giunta regionale e l’assessore competente».