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Adempimenti relativi all’istituzione dei due Tribunali Ecclesiastici Interdiocesani, l’annosa questione dei trasporti in Sardegna, presentazione dell’indagine sulla catechesi in Sardegna, possibili accorpamenti degli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero, attività e prospettive pastorali per la Regione Ecclesiastica emerse dall’incontro dei Vescovi con gli Incaricati regionali dei diversi settori. È il corposo ordine del giorno della riunione della Conferenza Episcopale Sarda, radunatasi a Donigala Fenughedu il 6 giugno 2017.
In vista del G7 sui Trasporti che si terrà a Cagliari il 21 e 22 giugno, la Conferenza Episcopale Sarda ha voluto offrire una propria riflessione su alcuni dei più vistosi e preoccupanti problemi che investono la nostra Isola in questo delicato e determinante settore, perché possano trovare risposte adeguate nell’importante summit. I ritardi e le inadeguatezza collocano la Sardegna quale fanalino di coda anche rispetto a tutte le regioni del Sud Italia, con in più l’handicap dell’insularità. «Una delle nostre rivendicazioni, ormai ventennali – affermano i Vescovi – è il riconoscimento di una vera continuità territoriale a Roma come a Bruxelles. Al Governo si chiede di farsi primo portavoce a Bruxelles per definire adeguate norme di attuazione dell’articolo 74 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), proprio in quanto regione insulare e periferica. La Sardegna ha il diritto di accedere alle deroghe agli aiuti di Stato e alle compensazioni fiscali perché un cittadino sardo non potrà mai essere – sul fronte trasporti – uguale a un cittadino italiano ed europeo».
In attuazione delle recenti norme emanate da Papa Francesco per i procedimenti canonici in materia matrimoniale, volti a semplificare e rendere più vicine ai fedeli tali procedure, al posto dell’unico Tribunale Ecclesiastico Regionale Sardo (TERS), ogni Diocesi ha ora un proprio tribunale Diocesano per i così detti “processi più brevi”, presieduto dal Vescovo: sono i processi dove insieme all’accordo tra le due parti (marito e moglie), sono anche molto evidenti le ragioni che rendono nullo il matrimonio. Per il processo ordinario, che in genere è in contradditorio e dove più complessa si presenta l’indagine circa la sussistenza delle ragioni di nullità, sono stati istituiti, invece, due Tribunali Interdiocesani: il Tribunale Interdiocesano della Sardegna per le Diocesi di Cagliari, Sassari, Oristano, Iglesias, Ales-Terralba, Nuoro, Ozieri e Tempio-Ampurias e il Tribunale Interdiocesano di Nuoro e Lanusei. Contestualmente, viene anche istituito il Tribunale Regionale di Appello, per la seconda istanza, che finora era quello del Vicariato di Roma. Come tribunale d’appello rimane sempre anche la Rota Romana.
Sono gli organismi che, in collegamento con quello Centrale, amministrano i beni e le risorse che concorrono ad assicurare un’integrazione mensile per i sacerdoti. Al fine di semplificare e ottimizzare l’efficienza degli stessi istituti, secondo le linee tracciate a livello nazionale, anche la Sardegna ha avviato una riflessione nel merito, che vedrà i primi risultati all’inizio del prossimo autunno. Sono in campo due ipotesi: tre Istituti delle rispettive Metropolie (Cagliari, Oristano Sassari), o libere fusioni tra le Diocesi viciniori.
Su iniziativa della Commissione Catechistica Regionale, sotto la guida di Monsignor Ignazio Sanna e di don Paolo Pala, è stata promossa un’indagine su “Attori, strutture e culture della Catechesi nelle diocesi della Sardegna”. Ne è stato curatore il Prof. Luca Diotallevi, ricercatore e docente di sociologia presso l’Università Roma Tre, coadiuvato dalla dott.ssa Roberta Ricci. Ai Vescovi, presenti anche i Direttori degli Uffici Catechistici Diocesani, è stata fatta in anteprima una presentazione dei risultati emersi dalle risposte di 207 parroci e di 1923 catechisti parrocchiali. Successivamente gli stessi risultati saranno presentati alla Facoltà Teologica della Sardegna e a tutti i Catechisti dell’Isola.
La Sardegna in vista del Sinodo dei Vescovi sui Giovani, che si terrà nell’ottobre del 2018. Nello spazio destinato all’annuale incontro dei Vescovi con tutti gli incaricati regionali dei diversi ambiti pastorali, l’attenzione si è soffermata soprattutto sulla Pastorale Giovanile, di cui si occuperà il Sinodo. Comincia a mettersi in moto un’azione congiunta sul piano regionale e nazionale volta a riavvicinare quella gran parte del mondo giovanile che non trova più nella Chiesa un punto di riferimento, un luogo di ascolto e di proposta di vita. È un’occasione che la Sardegna e le diocesi sarde non intendono perdere. Si tratta di adeguare atteggiamenti, contenuti, metodo e linguaggio. Nella consapevolezza che i giovani vanno innanzitutto ascoltati, capiti, amati e accompagnati.