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La Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Gavino Manca (Pd), ha dato il via al ciclo di audizioni sul testo unificato delle proposte di legge n. 167, 228 e 36 in materia di lingua sarda. L’articolato predisposto dalla sottocommissione formata dai consiglieri Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp), Gianmario Tendas (Pd) e Alfonso Marras (Udc) si colloca all’interno delle disposizioni della legge 482/99 e pone al centro la scelta volontaria delle amministrazioni locali e delle scuole, con una serie di politiche di incentivo per l’utilizzo, la salvaguardia e l’insegnamento della lingua sarda.
I sei dei trenta articoli della proposta di legge che riguardano l’istruzione e la scuola (articoli: 20, 21, 22, 23, 24 e 25) sono stati l’argomento dell’incontro con il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani e con il dirigente tecnico dell’Usr, Ottavio Marcia, che hanno fin da subito rimarcato l’inapplicabilità delle disposizioni della riforma Moratti per ciò che attiene la cosiddetta “quota di flessibilità regionale” (inserita nella proposta di legge al comma 2 dell’articolo 20) per l’inserimento di altre discipline nei curricula della scuola primaria e secondaria, confermando dunque il tradizionale “esercizio dell’autonomia scolastica”, per l’utilizzo della lingua sarda nell’insegnamento delle diverse discipline.
Il direttore Feliziani ha quindi mostrato apprezzamento: per «il pieno rispetto delle competenze statali sull’insegnamento scolastico», per l’istituzione dell’albo regionale degli insegnanti abilitati e per le previste attività di formazione a carico della Regione. Il dirigente Marcia ha evidenziato, in riferimento alla scelta dei genitori di avvalersi o meno dell’insegnamento della lingua sarda a scuola, che l’esercizio di tale opzione è da intendersi soltanto come «adesione volontaria dei genitori all’insegnamento della lingua sarda, qualora questo sia offerto dalla scuola».
Il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, e il direttore dell’associazione nazionale dei Comuni, Umberto Oppus, nel corso dei rispettivi interventi in audizione hanno salutato con favore il confronto sul testo unico in materia di lingua sarda e hanno fatto esplicito riferimento al bilinguismo, auspicandone una efficace introduzione in Sardegna così come è accaduto in altre realtà del Paese. Il presidente Anci ha quindi rimarcato la centralità della politica linguistica ed ha affermato che in Sardegna «un’efficace politica linguistica deve connettersi con le politiche sull’istruzione».
L’assessore della Cultura e della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, ha mostrato apprezzamento per la proposta della Commissione sulla limba e l’ha definita «un importante passo in avantiı» anche in considerazione del «crescente sentimento nel popolo sardo per i valori dell’identità e dell’appartenenza».
Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi confermato l’impegno del parlamentino della Cultura per favorire l’approdo in Aula del provvedimento sulla lingua prima della pausa estiva ed ha preannunciato un’accelerazione dei lavori nonché ulteriori audizioni riservate a tutti i soggetti e le organizzazioni interessate dalle norme sulla lingua sarda.