25 December, 2024
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Nell’ambito del progetto “Destinazione Iglesias”, giovedì 29 giugno, alle ore 16.00, nella sala riunioni del Centro Direzionale di Via Isonzo, si terrà un seminario tematico dal titolo “Turismo: gli eventi sportivi come attrattori di flussi turistici”. Dopo l’introduzione dell’Assessore al Turismo, Simone Franceschi sono previsti gli interventi di Sandro Salerno, presidente Assoturismo Confesercenti Sardegna e GM di TNatura Events e di Gianluca Nonnis, consulente di comunicazione strategica e media relation.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Consorzio Turistico per l’Iglesiente e con il Centro Commerciale Naturale “Centro Città”.

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Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla destagionalizzazione dei flussi turistici e tre mozioni, tra le quali quella sulla Portovesme srl.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 429 – Giunta regionale – “Interventi di promozione e comunicazione finalizzati alla destagionalizzazione dei flussi turistici.”

Prima di avviare la discussione generale sul provvedimento che stanzia 40 milioni di euro per la comunicazione e il marketing attraverso il sistema di trasporto aereo fino al 2020, numerosi consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha ribadito la sua richiesta di restituire piena operatività alla commissione Governo del territorio perché, a fronte della indisposizione del presidente, «si registra il vuoto dell’assessore e si brancola nel buio e non si può sostenere l’impossibilità di convocare l’assessore dei Trasporti».

Il presidente Gianfranco Ganau ha assicurato che, una volta cessato l’impedimento del presidente Giuseppino Pinna, la commissione riprenderà la sua attività.

Anche il consigliere Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp) si è associato alla richiesta del collega Pierfranco Zanchetta.

Il consigliere del gruppo Misto Francesco Agus ha invece sollecitato un incontro con i capigruppo sulle questioni aperte che riguardano l’Agenzia Forestas, ricordando che «la prima commissione sta proseguendo lo studio del contratto e bisogna fare il punto su una questione che riguarda un servizio primario della Regione».

Il presidente Ganau, annunciando che la conferenza dei capigruppo è già convocata per le 15.00, ha assicurato che il problema sarà affrontato in quella sede.

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco ha richiamato l’attenzione della presidenza sull’impegno formale, già assunto, per calendarizzare in tempi brevissimi due proposte di legge su Forestas,

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, esprimendo il suo sostegno alla richiesta dei colleghi Zanchetta e Pizzuto, sottolineando l’importanza del problema dei trasporti interni per isole minori.

Anche il consigliere del Pds Roberto Desini, si è associato alla richiesta evidenziando la necessità di discutere al più presto una proposta di legge, di 2 soli articoli, ora in commissione.

Dopo quest’ultimo intervento il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza del Dl n. 429, il consigliere Antonio Gaia (Cps), per illustrare il provvedimento.

In apertura, Antonio Gaia ha espresso un plauso all’assessore ed all’intera commissione per i tempi rapidi con cui il provvedimento è stato assegnato all’Aula, mettendo l’accento sul fatto che si tratta «di una legge scarna ma ricca di sostanza perché movimenta risorse importanti per 40 milioni di euro, a sostegno della domanda turistica in bassa stagione; è una scelta strategica e di marketing molto innovativa che non comporta alcun aiuto alle compagnie aeree ed è quindi al riparo da rilievi dell’Unione europea». E’ importante quindi, ha aggiunto, «approvarla in tempi rapidi evitando il rischio di perdere risorse preziose, perché il turismo è parte fondamentale dell’economia sarda e, in questi anni, c’è stato un trend positivo ma con risultati non ancora soddisfacenti, per cui bisogna lavorare molto per sfruttare tutte le potenzialità della Sardegna ed il suo un patrimonio naturale, ambientale e culturale non ancora pienamente valorizzato». Il turista che viene in Sardegna, ha poi ricordato Gaia, «si sposta prevalentemente in aereo; servono quindi collegamenti efficienti e a costi competitivi per invertire una rotta che ha causato gravi danni nella zona di Alghero ma anche nel Nuorese, in definitiva la legge deve il primo passo e la pietra angolare di una nuova pianificazione regionale che dovrà coinvolgere tutto il sistema regionale».

Per la minoranza, il relatore Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di un «singolare prelievo di soldi dai Trasporti, che evidentemente hanno fallito, per trasferirli al Turismo, certificando il fallimento delle politiche di settore dell’assessore Deiana». Il provvedimento, secondo Tedde, «è in parte positivo negli obiettivi generali e però manifesta una totale e pericolosa indeterminatezza, non c’è un progetto o una idea forte e, d’altra parte, il Consiglio è confinato nel ruolo di collettore di risorse, approvando di fatto uno stanziamento di 48 milioni di euro al buio delegando tutto alla Giunta dopo che per 3 anni e mezzo non si è varata nemmeno una bozza di piano di sostegno al low cost». Dopo aver ricordato lo stanziamento precedente della Giunta di 6 milioni di euro per promuovere la Sardegna negli scali sardi che ha prodotto esiti insignificanti, Tedde ha criticato con forza la strategia turistica della Giunta che «solo ad Alghero, ha causato la perdita di 300.000 passeggeri nel 2016 con ricadute negative anche sull’economia sarda in termini di Irpef e Iva». Tornando al merito della legge in esame, il vice capogruppo di Forza Italia ha sottolineato che «da una parte si fa riferimento al modello Abruzzo rivolto ai mercati nazionali e internazionali ma si dimentica che, in quella Regione, c’è solo un aeroporto per cui occorre adattarlo alle esigenze della Sardegna dove invece ce ne sono tre e vanno valutate bene le quote di traffico; in proposito, è il Consiglio che deve dire dove e come».

Il consigliere del gruppo Misto Francesco Agus ha manifestato il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalla Giunta e dalla commissione, e la sua approvazione piena per «un provvedimento snello ed essenziale che copre un buco che però viene coperto un po’ in ritardo rispetto alle esigenze reali della Sardegna». Finalmente abbiamo uno strumento, ha precisato Agus, «ma le decisioni dovranno essere di fronte ad una burocrazia comunitaria spesso molto attenta alle forme più che alla sostanza e, del resto, la destagionalizzazione non è formula magica perché richiede il consolidamento di tutto il sistema Sardegna, dei trasporti interni e di destinazioni attrezzate a rispondere alla domanda turistica; questa tipologia di turismo, in altre parole, può essere una incredibile occasione di sviluppo a condizione che ognuno faccia la sua parte a cominciare da amministratori locali, realtà produttive ed istituzioni regionali».

Il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto (Pd) ha affermato che «fa piacere che il Consiglio affronti questo problema, il grande tema di come promuovere la crescita del turismo in Sardegna con uno strumento mirato che consente di iniziare un percorso virtuoso». Sotto questo profilo, ha aggiunto, «è sbagliato parlare del passato più o meno recente, bisogna invece sostenere il progetto della Giunta senza però rinunciare al ruolo della commissione e del Consiglio, di qui l’impegno della maggioranza e dell’assessore per un passaggio in commissione non appena il piano sarà definito concretamente, per cui non c’è nessuna delega al buio ed anche la settimana prossima la commissione potrà esaminare il progetto». Auspichiamo comunque, ha concluso, «un ritorno positivo che sostenga in termini reali la ripartenza del turismo della Sardegna, un tema su quale ho fiducia che ci sarà anche il consenso della minoranza».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha ricordato che «il progetto è stato valutato con grande attenzione dalla commissione, comprese le criticità che contiene a cominciare dal ritardo di 3 anni e mezzo nell’individuazione di un percorso, per cui è vero che le politiche passate di questa Giunta sono fallite». Della destagionalizzazione peraltro, ha detto ancora Luigi Crisponi, «si parla dagli anni ’80 ed è vero che oggi ci sono risorse significative ma è anche vero che il riferimento al modello Abruzzo da una parte ci protegge dalla burocrazia europea ma dall’altra ci mette di fronte ad un progetto che non conosciamo, senza dimenticare che non c’è destagionalizzazione al mondo che funzioni senza che sia accompagnata da iniziative su tutto il territorio, perché il turismo è un settore economico veloce che non ammette ritardi». Quanto al riferimento al modello Abruzzo secondo Crisponi «si tratta di un percorso ben preciso con presidi intermedi, progetti di filiera e raccordo con i territori per cui occorre trasferire questo schema anche in Sardegna prestando attenzione anche alle piccole comunità delle zone interne».

Il consigliere del Pd Salvatore Demontis ha definito «ottima» l’iniziativa dell’assessore e dell’intera Giunta, perché «promuovere e comunicare il brand Sardegna è cosa diversa dal sostenere le compagnie low cost, cercando invece di fidelizzare il turista senza dimenticare che gli incentivi, pur essendo cosa diversa, non vanno trascurati». Lavorare nei mesi invernali compresi nella finestra da novembre a marzo, a giudizio di Demontis, «è una scelta importante che va sostenuta e, dopo le risorse, dovranno essere definiti gli indirizzi e, in particolare, ora serve che il sistema aeroportuale sia all’altezza di questo compito con particolare attenzione all’aeroporto di Alghero che ancora vive una situazione di forte sofferenza».

Per Forza Italia il consigliere Mariano Contu ha evidenziato che «il disegno di legge affronta per la prima volta nella legislatura il problema della destagionalizzazione turistica, iniziativa importante ma però arriva con grandissimo ritardo dopo la consistente perdita di flussi turistici che in parte ha vanificato il trend di crescita del settore». Le risorse a disposizioni sono ingenti, ha affermato ancora Contu, «ma pianificazione resta inadeguata, per cui è auspicabile che la Giunta faccia presto a tracciare gli indirizzi per gli interventi che poi verificheremo in commissione ed in Consiglio».

Il consigliere del Pd Piero Comandini ha dichiarato che «l’economia del turismo va molto veloce e può cambiare rapidamente e, per questo, dobbiamo essere consapevoli di un mercato altamente competitivo; quindi tutto quello che si fa per radicare questo settore in un sistema come quello sardo è un passo in avanti, soprattutto se riusciremo a risolvere il problema trentennale della destagionalizzazione finora confinato nei dibattiti e nei seminari». Il nostro turismo, ha proseguito Comandini, «fa registrare un aumento soprattutto con gli stranieri ma l’84% delle presenze è concentrato in 4 mesi mentre il resto sono briciole, intercettate da imprenditori particolarmente dinamici». In definitiva, ha concluso, «lo strumento è giusto e l’esperienza dell’Abruzzo è utile anche perché lì si è puntato su risorse assegnate in parte con quota fissa e in parte dopo i risultati, con le compagnie diventate partner di un progetto di comune interesse; significativo, infine, il riferimento al sistema aeroportuale regionale che rafforzerà il messaggio promozionale, anche con l’inserimento del programma all’interno della continuità territoriale 2017-2021».

Per Daniele Cocco (Art. 1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso) questo provvedimento è atteso da tempo. Si tratta di una variazione di bilancio che però deve procedere in sinergia  con  la legge sul turismo ancora all’esame della Terza commissione. Daniele Cocco auspica che  l’iter di approvazione della legge sul turismo si concluda al più presto e che la legge vada nel più breve tempo possibile in Aula. Anche perché tutto il sistema aeroportuale va considerato a 360 gradi con tutti gli aeroporti presenti nell’isola e si deve ragionare con la volontà di entrare in sinergia con le zone interne. Il capogruppo di Art.1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso crede che la proposta licenziata dalla regione Abruzzo ci possa aiutare molto. Le risorse non devono essere assegnate a pioggia ma in base ai risultati prodotti dalle compagnie aeree. 

Angelo Carta (Psd’az – La Base)  ha sottolineato la condivisione che c’è su questo DL anche da parte della minoranza.  Il ruolo del Consiglio però, approvando il testo così come è, è mortificato. L’Assemblea – per Angelo Carta – deve  poter dare un contributo costruttivo e serio.  Per questo sarebbe meglio approvare l’emendamento presentato da Marco Tedde.

Gianluigi Rubiu (Udc Sardegna) ha detto che questo Disegno di legge è  una variazione di bilancio mascherata .  Già in commissione – ha detto Rubiu – abbiamo espresso delle perplessità  e per questo ci asterremo. Noi siamo d’accordo – ha aggiunto il capogruppo dell’Udc – a trovare forme di finanziamento per incentivare le compagnie aeree e navali per destagionalizzare il turismo in Sardegna. Ma in questo DL ci sono troppi elementi di genericità e, a volte, sembra che la gara sia stata prevista per una compagnia aerea ben precisa e già individuata.  L’idea è buona: trovare dei fondi da destinare alla promozione della Sardegna ma non condividiamo che sia solo la giunta  a fare questo. Il Consiglio deve avere un suo ruolo preciso. 

Gianfranco Congiu (Partito dei sardi) trova similitudini tra questo Disegno di legge e la legge 9 del 98 “la legge alberghi” . Congiu nel suo intervento ha  sottolineato che va bene la fretta ma  è necessario stare attenti alle regole degli “aiuti di Stato”. Il capogruppo  del Partito dei sardi ha parlato di “slalom legislativi” e di “equilibrismi  giuridici”.  Sono stufo – ha aggiunto – di dover procedere in questo modo perché alla Sardegna  non è stato ancora riconosciuto uno  status  in virtù della sua insularità.  Attenzione:  ancora una volta stiamo mettendo in campo una norma  programmatica senza un piano d’azione che deve essere a prova di infrazione.

Per Pierfranco Zanchetta (Cristiano Popolari socialisti)  il provvedimento è straordinario e  apre una nuova frontiera. Anche il capogruppo dei Cristiano Popolari socialisti però ha  richiamato l’attenzione sulla deroga agli aiuti di Stato. Non è pensabile – ha detto – che non riusciamo a estendere tariffe accettabili  sui trasporti marittimi ai sardi e a tutti i cittadini,  la Sardegna deve rivendicare la sua specificità.

Marco Tedde (Forza Italia Sardegna) ha rimarcato che  questo DL arriva in aula così veloce per  volontà  dei capigruppo dell’opposizione che, nonostante abbiano ritenuto da subito  che questo DL fosse insufficiente,  hanno fatto  un’apertura di credito nei confronti dell’assessore Argiolas. Per Tedde questo DL  doveva  essere presentato  3 anni e mezzo fa.  Tedde è molto  critico sulle politiche trasportistiche della giunta Pigliaru che ha definito “bizzarre”  e che hanno  fatto perdere centinaia di migliaia di passeggeri  nel 2016 nel solo aeroporto di Alghero. Per Tedde questo DL ha delle falle. Il Consiglio regionale è un mero passacarte e non  si possono attribuire risorse solo secondo il criterio del numero dei passeggeri arrivati nei singoli scali. Per questo – ha aggiunto Tedde –  abbiamo presentato un emendamento per  introdurre un piccolo meccanismo per non penalizzare gli scali del nord Sardegna già in condizioni precarie grazie alla  politica dei trasporti fallimentare di questa giunta.  Questo Disegno di legge è  un primo passo, che presenta aspetti di novità. Ma rischia di essere un mero passaggio finanziario se non si inserisce in un quadro di un progetto complessivo.

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola, per la replica, all’assessore al Turismo Barbara Argiolas. L’esponente della Giunta, dopo aver ringraziato la Quinta Commissione e l’Aula per il lavoro svolto, ha ribadito l’obiettivo del Disegno di legge: l’allungamento della stagione turistica con interventi di promozione e comunicazione  attraverso il sistema di trasporto aereo.

«Puntiamo ad un sistema integrato. Questo è un primo passo – ha detto Argiolas – nelle prossime settimane avremo modo di affrontare un discorso più ampio con la discussione del Testo Unico sul Turismo che si fonda su tre asset: governance, offerta turistica e comunicazione. Serve una strategia generale e una condivisione di intenti di carattere territoriale. Parlare oggi di destagionalizzazione non è facile. L’assessorato è al lavoro e crede nella crescita del settore».

Argiolas ha poi ricordato le iniziative messe in campo in questi mesi attraverso i bandi per l’internazionalizzazione delle imprese, le ciclovie, il turismo lento e sostenibile, la valorizzazione dei piccoli borghi.«Anche la delibera approvata ieri sui centri commerciali naturali è un intervento a favore dei piccoli comuni e un altro strumento per contrastare lo spopolamento».

Sul contenuto del Dl, Argiolas ha voluto tranquillizzare il consigliere Tedde (Forza Italia): «Stanziamo risorse per la comunicazione e la promozione – ha detto l’assessore – le linee di indirizzo saranno sottoposte all’attenzione della Quinta Commissione, su questo c’è il mio personale impegno e quello della Giunta. I criteri terranno conto dei dati sul traffico dei passeggeri nei singoli aeroporti dai quali emergeranno le difficoltà dei territori».

Argiolas ha quindi concluso il suo intervento sottolineando la necessità di mantenere una linea comune per arrivare all’allungamento della stagione turistica e all’infrastrutturazione dell’offerta.«Serve un pacchetto di azioni che consenta a Regione, comuni e imprese di attivare un’offerta qualitativa alta per i mesi di spalla. Il sogno è pensare che si possa lavorare per 9 mesi l’anno. Per far questo serve però l’aiuto di tutti».

Annamaria Busia (capogruppo Misto) ha annunciato il suo voto favorevole: «Nel Dl c’è il riconoscimento di buone prassi come quelle dell’Abruzzo, è inevitabile tener conto delle indicazioni dell’Ue – ha detto Annamaria Busia – l’argomento consente però di tornare alla vexata quaestio del superamento del sistema di deroghe e de loro aggiornamento che mi auguro venga sollecitato dalla Giunta e dal Governo. Questa è la vera questione e il punto dolente sul quale occorre lavorare. Il Presidente riferisca sulle ricadute che il G7 ha avuto in Sardegna».

Voto favorevole ha preannunciato anche Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda): «Il provvedimento è un buon esempio di sinergia tra gli assessorati. Il turista non deve essere solo trasportato ma accolto e fatto diventare un testimonial dell’Isola – ha detto Anedda – per questo sarebbe utile coinvolgere anche gli assessorati all’agricoltura e alla cultura. Occorre inoltre favorire il trasporto interno. Il Trenino Verde è  un elemento di forte attrazione ma serve più attenzione».

Emilio Usula (Rossomori), pur d’accordo con il provvedimento, ha proposto un emendamento orale: «Se vogliamo destagionalizzare non basta la comunicazione attraverso il trasporto aereo ma serve anche quella su nave. La tipologia dei passeggeri è infatti diversa, in nave arrivano cicloturisti, motociclisti e famiglie».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha invece annunciato il suo voto di astensione: «Finalmente oggi si parla di turismo, ma se l’Aula fosse davvero conseguente dovrebbe incentivare il settore anziché tagliare i fondi in Finanziaria. Ci sono due elementi che non convincono: i 12 milioni di euro virtuali cassati dalla Commissione bilancio, che vanno assolutamente recuperati, e la mancata previsione di un criterio basato sui risultati. Le risorse devono essere erogate sulla base dei passeggeri trasportati, altrimenti la discussione è vana».

Anche Marco Tedde (Forza Italia) ha dichiarato il suo voto si astensione. «E’ però un’apertura di credito nei confronti dell’assessore che ha un obiettivo strategico chiaro e condivisibile. Mette in campo risorse importanti ma rimane nell’indeterminatezza quanto a modalità e criteri di spendita delle risorse – ha affermato Tedde – il Consiglio deve poter decidere sui criteri, altrimenti non svolge un ruolo dignitoso. Prendiamo atto dei buoni propositi dell’assessore ma la cornice l’avremmo dovuta scrivere noi e invece non lo stiamo facendo. La Giunta di fatto traccia la cornice entro la quale deve muoversi. E’ una Giunta pigliatutto. Non è un buon risultato per l’Assemblea legislativa».

Il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto (Pd) ha invece affermato che la definizione dei criteri  è di competenza della Giunta. «La Commissione darà un parere preventivo e questo non è di secondaria importanza. Oggi va rinnovato l’impegno a mantenere il programma che ci siamo dati. Vedremo insieme i criteri in Commissione, a noi il compito di migliorarli e di fare proposte».

Per Attilio Dedoni (Riformatori): «La maggioranza finora nulla ha fatto sul fronte dei trasporti. La cura del ferro che propone l’assessore significa che le ferrovie soffrono di anemia. La Giunta sta attuando politiche sul ferrato diverse da quelle utili per la Sardegna. Qual è la possibilità di raggiungere le zone interne attraverso le ferrovie? Quali sono le scelte a favore per il Trenino verde, mezzo efficace per scoprire le tradizioni e la cultura delle zone interne? Non sappiamo programmare. Rimangono scoperti gli scali di Tortolì e Fenosu».

Il relatore del disegno di legge Antonio Gaia (Upc) si è detto contrario agli emendamenti proposti: «Non possono trovare accoglimento per il semplice fatto che la norma non è un sostegno al trasporto aereo, riguarda la comunicazione e il marketing. Attraverso alchimie giuridiche si è cercato di trovare una soluzione al problema ed evitare gli strali dell’Unione europea».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha espresso disagio per tutti i complimenti rivolti alla Giunta. «Siamo tre anni a fare nulla. Il nostro voto sarà di astensione perché non vogliamo essere partecipi in negativo. Vediamo cosa riuscirete a fare, la nostra è un’apertura di credito ma noi non condividiamo metodi e contenuti della Giunta che sono assolutamente fallimentari».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo Upc, pur ribadendo la necessità di un coinvolgimento della Commissione “Governo del Territorio”, ha annunciato il suo voto a favore.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 35 voti a favore e uno contrario.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 1 “Finalità” e dell’emendamento aggiuntivo presentato dal consigliere Tedde (Forza Italia) che chiede di prevedere criteri compensativi per la perdita di passeggeri.

«E’ un emendamento che introduce un principio generale di perequazione – ha detto Marco Tedde – un accorgimento che consentirebbe di rimediare alla situazione dello scalo di Alghero che ha avuto problemi in questi anni. I dati di Assoaeroporti dicono che ha perso 150mila passeggeri nei primi cinque mesi del 2016, -25%. E’ una crisi generale dell’economia del territorio. L’emendamento è un atto di giustizia nei confronti di un’intera provincia».

Emilio Usula (Rossomori) ha ribadito la sua richiesta di inserire un emendamento orale a favore del trasporto navale, mentre Roberto Desini (Pds), condividendo lo spirito della proposta di Marco Tedde, ha presentato un emendamento orale  all’emendamento per  la prevedere  canali prioritari per gli aeroporti che hanno registrato un calo di passeggeri nel 2016.

Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è detto contrario alla proposta di Desini: «Nell’emendamento manca solo il nome dell’aeroporto. Finora abbiamo parlato di visione generale e adesso puntiamo a misure di compensazione territoriale. Perché Desini è stato zitto finora? Adesso che c’è un’opportunità di meritocrazia si vuole premiare chi a causa della politica o di demeriti propri non ha ottenuto gli stessi risultati degli aeroporti virtuosi».

Il relatore Antonio Gaia (Upc) ha nuovamente precisato che il Dl punta alla promozione e al marketing e non ad aiutare il trasporto aereo. «Se così non fosse la norma rischierebbe di essere cassata».

Anche Salvatore Demontis (Pd), pur d’accordo con Tedde ha evidenziato il rischio di un intervento della Commissione Ue. «La perequazione può servire a migliorare il sistema dei trasporti, il Dl però si muove sulla linea della promozione del brand Sardegna. Non vorrei che i buoni intenti dell’emendamento indebolissero il Dl esponendolo alla procedura di infrazione da parte di Bruxelles».

L’assessore Argiolas ha ribadito che le linee guida che verranno sottoposte all’attenzione della Commissione prenderanno le mosse dai dati sulle presenze turistiche e terranno conto delle condizioni dei singoli territori.

Il presidente Ganau ha quindi sospeso la seduta per alcuni minuti. Alla ripresa dei lavori il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato la sua contrarietà alla presentazione di emendamenti orali.

Ganau ha quindi messo in votazione l’articolo 1 che è stato approvato con 31 sì e un no. Respinto invece, con 26 voti contrari e 21 favorevoli, l’emendamento aggiuntivo presentato dal consigliere Tedde.

L’Aula ha quindi approvato in rapida successione, con l’astensione della minoranza, gli articoli 2 “Autorizzazione di spesa”, 3 “Criteri”, 4 “Norma Finanziaria” e 5 “Entrata in vigore”.

Il testo finale della legge ha ottenuto il via libera con i voti della maggioranza (32 su 32 votanti). L’opposizione ha confermato l’astensione.

Il Consiglio ha poi affrontato l’esame di due mozioni sul trasporto ferroviario, la n. 319 (Pittalis e più) sull’istituzione di un treno veloce sulla linea Nuoro-Macomer e la n. 325 (Deriu e più) sul sistema ferroviario sardo, con particolare riferimento alla direttrice Abbasanta-Olbia.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato quindi la parola al capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis per illustrare la mozione n. 319.

Pietro Pittalis ha ricordato all’inizio del suo intervento che «grazie all’iniziativa Trenitalia-Nuorese è stata avviata una petizione popolare inviata ad interlocutori regionali e nazionali per l’istituzione di un treno veloce Nuoro-Macomer per Nuoro e le zone della Sardegna centrale, iniziativa che ha raccolto un grande consenso con oltre 10.000 sottoscrizioni». Il comitato promotore, ha aggiunto Pittalis, «ha messo in evidenza due aspetti: la salvaguardia del diritto costituzionale alla continuità territoriale interna ed la necessità di incentivare l’uso dei mezzi pubblici nell’ottica di una economia sostenibile ed inoltre, quanto allo strumento con cui rispondere alla richiesta, va data attenzione al piano da 400 milioni destinati alla Regione anche se non risulta che la Giunta abbia previsto progetti per la modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie in quei territori ed il collegamento con le altre componenti del sistema regionale». Siamo rimasti sorpresi, ha affermato Pietro Pittalis, «da dichiarazioni su un progetto futuristico Cagliari-Bastia in 40 minuti; ce lo auguriamo ma prima bisogna preoccuparsi di rendere possibile un collegamento efficiente fra i vari centri della Sardegna e, in particolare, vogliamo capire se nella programmazione della Giunta c’è spazio per progetti che riguardino le zone interne e consentano di superare la marginalità di quelle comunità locali».

Successivamente ha preso la parola il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu per l’illustrazione della mozione n. 325.

Roberto Deriu, primo firmatario della proposta, ha dichiarato che «le due mozioni non sono identiche perché partono da punti di vista differenti; la nostra, in particolare, propone al Consiglio un grande investimento strategico che completi la rete sarda con Olbia, Nuoro, Oristano e Cagliari che adesso non sono connesse e su questo intendiamo impegnare la Giunta su una grande decisione». Questa azione di completamento della rete, ha continuato, «sarà un grande investimento per la Sardegna che impegnerà almeno 15 anni ma ci pare un modo corretto per fare politiche di lungo respiro sulle infrastrutture del territorio, per le quali servono grandi risorse e grandi progetti, il coordinamento di diverse istituzioni, lo stimolo presso il Governo e l’Unione europea, insomma un enorme lavoro politico amministrativo». L’altra mozione, ha concluso Roberto Deriu, «che in qualche modo riguarda una parte del tutto, è una cosa diversa, ma si può tentare una sintesi fra i due documenti».

Il consigliere dei Luigi Crisponi ha osservato che «la mozione Pittalis è particolare perché viene dal basso, dai cittadini che sentono un forte isolamento infrastrutturale, ma se poi con un’altra mozione si affronta una realtà più ampia non si può che condividere». Però fa specie, secondo Luigi Crisponi, «sentir parlare della cura del ferro se si confrontano questi annunci con una realtà ben diversa, tenendo presente anche che recentemente hanno portato il Freccia Rossa in Basilicata con 3 milioni e in Puglia con la stessa cifra un treno veloce da Taranto, in entrambi i casi con interessanti ritorni economici». Sono piuttosto preoccupato, ha concluso Luigi Crisponi, «per il continuo sperpero di risorse che non arrivano mai nelle zone interne e aumentano la desertificazione della Sardegna centrale; proprio stamane, per restare in tema, ho depositato una mozione per incrementare la velocità da 90 a 110 sulla Dcn, altrimenti il Nuorese resterà isolato in eterno rispetto al resto dell’Italia e del mondo».

Il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha annunciato di aver firmato sia la petizione che le due mozioni, anche se «sicuramente una prevede un progetto che può essere realizzato in tempi brevi mentre l’altra ha una prospettiva di lungo termine, siamo comunque di fronte ad una buona occasione per sapere le intenzioni della Giunta sul sistema ferroviario regionale e su quello del Nuorese in particolare». Citando alcune iniziative realizzate in altre Regioni, Usula ha ricordato che «in Umbria sono stati impiegati 50 milioni per ammodernare la rete con fondi Fesr ed il ministro Del Rio ha detto che ci sono 300 milioni per la  sicurezza e 400 per le linee più isolate, risorse importanti cui la Sardegna deve guardare con attenzione». Facciamo il punto su quanto fatto e quanto c’è da fare per il futuro, ha suggerito Usula, «perché non ci possiamo accontentare delle promesse del G7 proiettate in un orizzonte lontano ed invece dobbiamo sapere quali risorse sono state impegnate in questa legislatura e con quali risultati, anche per una necessità di trasparenza nei confronti dei cittadini». Se vi avviasse la nuova linea Macomer Nuoro, ha concluso, «sarebbe un grande risultato di legislatura con macchine nuove, più sicure e meno inquinamenti sulla stessa rete».

Angelo Carta (Psd’az – La Base)  ha sottoscritto  la mozione 319 perché la posta in gioco è il diritto alla mobilità per tutto il nuorese.  Il capogruppo ha ricordato che dopo l’iniziativa della minoranza, la maggioranza ha  rilanciato presentando un’altra mozione sull’intero sistema regionale ferroviario. Per Carta, però, è necessario porre l’attenzione soprattutto sul  nuorese , che è a rischio isolamento. Parlare di treno veloce a Nuoro – ha aggiunto –  è chiaramente una provocazione, invece il diritto alla mobilità è un’invocazione. Perché il nuorese deve essere aiutato.

Dopo l’on. Angelo Carta ha preso la parola l’on. Pierfranco Zanchetta (Upc), che ha detto: “Altro che ferro, nel trasporto interno siamo ancora all’età del bronzo. Siamo ancora allo scartamento ridotto e con una rete ferroviaria che davvero grida vendetta. Le due mozioni possono trovare una sintesi ma quella della maggioranza ha un respiro più ampio e mi vede più soddisfatto perché collegare Olbia con Nuoro ed Abbasanta è un’operazione di prospettiva importante per la Sardegna”. L’oratore ha poi aggiunto: «Non dimentichiamo però che ancora la Abbasanta, Buddusò Olbia e la Olbia, Palau, Santa Teresa devono essere completate: anche l’Anas ha molto da fare per la Sardegna».

Per la Giunta ha preso la parola l’assessore Massimo Deiana (Trasporti), che ha replicato agli interventi: ”La rete ferroviaria sarda è mista: 450 km di Rfi Italia a scartamento ordinario e 600 km a scartamento ridotto delle Ferrovie della Sardegna. La Regione ha competenza solo sulla rete a scartamento ordinario e solo su quella può investire. Negli anni ’70 fu persa una grande occasione per potenziare la rete ferroviaria a Nuoro, quando veniva costruita la statale 131 DCN, a non mi pare che oggi Rfi abbia in mente di farlo né possiamo farlo noi.

Sulla tratta Macomer – Nuoro, invece, di appena 58 km, abbiamo investimenti per 81,9 milioni di euro con lavori in corso per la sicurezza e l’ammodernamento, lavori che a breve saranno conclusi. Su quella tratta metteremo in funzione 4 treni che abbiamo appena acquistato e che dovrebbero entrare in funzione a settembre”.

L’esponente della Giunta ha proseguito: “Costruire una rete ferroviaria a scartamento ordinario, senza particolari opere viarie, si devono calcolare tra i 15 e i 18 milioni di euro a chilometro. Dunque, rifare da zero la rete ferroviaria sarda per aumentare la velocità sulla tratta Cagliari – Nuoro o Cagliari – Abbasanta costerebbe circa 900 milioni di euro. Al momento non abbiamo una somma così né noi né Rfi. Abbiamo invece in corso le opere sulla Monserrato – Senorbì e dobbiamo procedere sulla tratta Senorbì – Isili. 

Anche Rfi sta investendo in Sardegna circa 350 milioni di euro e sono previsti nel contratto di programma tra il governo e Rfi. Nei prossimi mesi i treni a scartamento ordinari di Rfi dovrebbero pendolare e raggiungere velocità più elevate. Ma non avendo l’elettrificazione in Sardegna non possiamo avere nemmeno l’alta velocità, che ha costi notevoli: 60 milioni di euro a chilometro”. Rispetto alle mozioni l’assessore ha detto: “Siamo disponibilissimi a fare degli studi per valutare meglio gli investimenti”.

Per replica l’on. Pietro Pittalis (FI) ha detto: “Riconosco serietà nella risposta che ha dato all’Aula, anche in virtù del fatto che a breve andrà ad occuparsi di altro incarico all’Autorità portuale. Ma il quadro tracciato sul sistema ferrato è drammatico e impietoso. Il Consiglio regionale ha il dovere di dare a chi succederà all’assessore Massimo Deiana un impegno che sia chiaro e vincolante. Se non si parte non si arriverà mai”.

Per l’on. Roberto eriu (Pd) “il Consiglio regionale non è un consiglio d’amministrazione, come mi hanno sempre insegnato. E il valore delle nostre azioni si misura nella visione alta di quello che facciamo, come ricordava anche il presidente Pietro Pittalis poco fa. Vogliamo che la nostra Regione presenti gli interessi effettivi dell’Isola presso il governo nazionale, anche nella specificità della Sardegna. Se è vero che non si può fare tutto subito non è però nemmeno impossibile fare qualcosa: facciamo qualcosa, interveniamo sugli assetti infrastrutturali. E per fare questo serve avere ambizione”.

Il presidente Ganau ha disposto una breve sospensione della seduta.

Alla ripresa dei lavori sono state messe in votazione le due mozioni che sono state approvate all’unanimità: la 319 (Pietro Pittalis e più) con 46 voti su 46 e la 325 (Roberto Deriu e più) con 48 voti su 48.

Il presidente del Consiglio ha poi dato la parola a Cesare Moriconi (Pd), primo firmatario della mozione 322 sulla situazione di incertezza che preoccupa i lavoratori della Portovesme srl e sul rischio fermata degli impianti, con gravi conseguenze socio economiche.

La mozione, firmata da 31 consiglieri di maggioranza e di opposizione, impegna la giunta regionale a intraprendere, e riferire al Consiglio regionale, tutte le iniziative utili, urgenti e necessarie al fine di evitare l’interruzione delle attività produttive della Portovesme srl. Moriconi, illustrando la mozione, ha ricordato che la Portovesme srl è la più importante impresa del Sulcis, attualmente, conta 666 dipendenti diretti e circa 600 dipendenti indiretti, ha un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e una ricaduta sul territorio del Sulcis, la provincia più povera d’Italia, di grande rilevanza socioeconomica. L’azienda non ha mai ricorso agli aiuti della finanza pubblica regionale o statale e ha fatto investimenti per circa 300 milioni di euro negli ultimi 15 anni, destinati sia all’ammodernamento tecnologico, sia alla sicurezza negli impianti, sia allo svolgimento delle operazioni di bonifica. L’azienda, da  oltre 15 anni, conferisce gli scarti del proprio processo produttivo nella discarica di Genna Luas, un progetto grazie al quale è stato possibile bonificare un vecchio sito minerario che, così come altri, dopo tanti anni di attività, ha generato gravissime condizioni di inquinamento e rischio ambientale. Però questa discarica entro il 2017 esaurirà la capacità di conferimento e, se non saranno trovate soluzioni alternative, le attività produttive industriali dovranno essere interrotte. L’azienda, sin dal 2010  ha avviato le procedure per l’individuazione di un sito idoneo alla realizzazione della nuova discarica ma a 7 anni di distanza l’iter autorizzativo non è stato ancora concluso. La situazione – ha detto Cesare Moriconi – è gravissima e il rischio della fermata degli impianti, se non si trova una soluzione è molto alto. Dalla  sopravvivenza della Portovesme srl dipende il futuro non solo del Sulcis ma della Sardegna intera. Il Sulcis – ha ricordato Moriconi – è il territorio più povero d’italia, è una delle zone della Sardegna con il più alto tasso di spopolamento, c’è una nascita ogni due decessi. Per la Portovesme srl è necessario trovare soluzioni emergenziali. Questa mozione non è contro qualcuno, ma è una mozione per fornire un aiuto alla Giunta. Perché se entro l’autunno non dovesse arrivare  una soluzione l’impianto è destinato a fermarsi e la linea di produzione non è riavviabile. La Giunta regionale – ha concluso Moriconi – ha il dovere di informare l’aula e vogliamo impegni chiari.

Pietro Cocco (Pd) ha ribadito che la Portovesme srl ha un ruolo importante non solo per il Sulcis ma per l’intera Sardegna. La discarica di Genna Luas – ha ricordato – ha raggiunto il suo limite, con 9 argini realizzati. Ora è arrivato il tempo di dare risposte. Gli uffici devono agire in  fretta, per bene e in maniera zelante. Questo è il compito della politica:  accelerare la burocrazia per evitare che per  paura di decidere non si diano risposte. La Portovesme srl però ha bisogno di un luogo dove scaricare i rifiuti. In attesa che la soluzione definitiva  venga trovata per Pietro  Cocco ci sono due strade: o il commissario della provincia autorizza a scaricare ancora nel nono argine (autonomia 1 mese) oppure il ministero concede l’autorizzazione a scaricare nelle vasche all’interno dello stabilimento (autonomia sette mesi).

Secondo Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, è sbagliato parlare di rifiuti e di discarica. «Quelli prodotti dalla Portovesme srl sono scarti di lavorazione che fanno parte della filiera di produzione, tra 20 anni potranno essere riutilizzati. La discarica può essere una risorsa».

Per l’esponente dell’Udc occorre trovare una soluzione definitiva scartando da subito l’ipotesi della costruzione del decimo anello nella discarica di Genna ‘e Luas. «Occorre accelerare l’iter per la costruzione del nuovo sito per il conferimento degli scarti di lavorazione – ha detto Gianluigi Rubiu – nel frattempo si faccia pressing sul Ministero dell’Ambiente per l’autorizzazione all’utilizzo temporaneo delle vasche di contenimento presenti all’interno della Portovesme srl».

Secondo Rubiu non è invece percorribile la strada del conferimento a discariche private. «Se questa è l’idea c’è qualcuno che non vuole bene alla Portovesme srl – ha detto il capogruppo – le discariche private sono state costruite con vecchi criteri che non garantiscono la sicurezza dell’ambiente. Quella progettata dall’azienda è invece una discarica moderna e sicura».

Ugo Cappellacci (Forza Italia) ha ricordato che il tempo a disposizione per evitare la chiusura della fabbrica è di sole 12 settimane. «Il 30 di settembre scadrà la concessione per l’utilizzo della discarica di Genna Luas – ha detto Cappellacci – il tempo passa velocemente, ogni minuto perso può essere quello decisivo».

Secondo l’ex presidente della Regione «la Portovesme srl è un fiore nel deserto con tecnologia e persone straordinarie. E’ un’azienda competitiva a livello mondiale che opera nel Sulcis e non ha problemi di mercato. In passato si sono fatte battaglie storiche per risolvere la questione energetica. Sarebbe un paradosso, direi un crimine, se si consentisse di chiuderla per un problema burocratico».

Cappellacci ha quindi proposto di individuare un percorso straordinario: «Serve una task force, un’unità di crisi, un commissario. Alla politica si impone di trovare una soluzione. Ci sono due possibilità: l’utilizzo delle tre vasche o il conferimento a discariche private. La seconda è da scartare, rimane la prima sulla quale la competenza è del ministero dell’Ambiente, serve un intervento forte del presidente della Giunta nei confronti del ministero per accelerare il processo. Non commettiamo il crimine di far morire un’azienda sana».

Giorgio Oppi (Udc) dopo aver ricordato la vicenda storica dell’industria pesante nel Sulcis, ha sottolineato la necessità di un intervento forte della politica per provare ad individuare una soluzione.

«Ho fatto l’assessore all’Ambiente e il presidente del Consorzio industriale del Sulcis. In passato abbiamo risolto tanti problemi – ha detto Oppi – i funzionari devono capire che questo è un problema di grande rilevanza economica e sociale per tutto il territorio. La Giunta deve prendere l’iniziativa per accelerare l’iter autorizzativo della nuova discarica. Basta rinvii, serve una risposta chiara. Nel frattempo occorre premere sul Ministero per ottenere il via libera all’utilizzo delle vasche di contenimento».

L’assessore al bilancio Raffaele Paci, in qualità di vice presidente della Giunta, dopo aver ricordato che l’assenza in aula dell’assessore Spano era stata ampiamente preannunciata, ha ribadito l’impegno della Giunta ad assumere tutte le iniziative per difendere il tessuto produttivo del Sulcis.

«Pensare a un futuro diverso di quell’area non significa abbandonare l’esistente – ha detto Raffaele Paci – quello va difeso in tutti i modi, sono posti di lavoro e produzione. Tutto va fatto però difendendo l’ambiente. Non si baratta il lavoro con la salute. La Portovesme srl da questo punto di vista dà tutte le garanzie».

Secondo Paci occorre superare i prossimi mesi in modo da avere la nuova discarica che poi potrà funzionare per i prossimi anni. «La pratica non è vero che va avanti da 7 anni, è stata presentata nel 2016. Abbiamo istituito una cabina di regia che viene seguita dal Capo di gabinetto presso la Presidenza della giunta per dare supporto a tutte le amministrazioni coinvolte. Il tavolo tecnico si è riunito anche questa mattina, i tecnici dell’assessorato e dell’azienda stanno lavorando insieme. Nel giro di qualche mese contiamo che si concluda positivamente l’iter di autorizzazione alla nuova discarica, poi occorrerà preparare il sito. Nel frattempo ci sono altre soluzioni: prima di tutto l’utilizzo delle vasche che assicurano un’autonomia di alcuni mesi. La competenza è del Ministero dell’Ambiente, la Regione ha segnalato l’assoluta priorità della pratica, è stato contattato il Ministro, i tecnici della Regione in continuo contatto con quelli del ministero. L’azienda adesso deve presentare la richiesta per l’utilizzo delle vasche di contenimento, la Regione farà di tutto per farla avere prima del 30 settembre».

Paci, infine, ha ricordato che con le nuove tecnologie i rifiuti possono diventare una risorsa. «Possono essere utilizzati come materie prime. E’ una nuova visione di economia circolare che garantisce allo stesso tempo posti di lavoro e tutela dell’ambiente. Il parere della Giunta alla mozione è favorevole».

In sede di replica il consigliere Cesare Moriconi ha precisato che l’iter per la costruzione della nuova discarica è partito nel 2010. «Non è questo però il problema – ha detto – bene l’impegno della Giunta chiedo però che la prossima settimana venga convocata la Quinta Commissione una ricognizione e una verifica sull’evolversi della situazione».

E’ quindi intervenuto Daniele Cocco (capogruppo Art. 1- Sdp) che ha annunciato il suo voto a favore.

Posta in votazione, la mozione è stata approvata per alzata di mano.

Il Consiglio ha poi iniziato la discussione sulla mozione, presentata dal capogruppo sardista Angelo Carta e sottoscritta anche da altri capigruppo e semplici consiglieri, con cui si sollecita un intervento umanitario a favore dell’indipendentista Doddore Meloni, detenuto nel carcere di Uta da oltre 2 mesi in sciopero della fame e, di conseguenza, in condizioni di salute preoccupanti.

Illustrandone il contenuto, il capogruppo del Pd’Az Angelo Carta ha auspicato l’ampia condivisione del documento, sottolineando che la mozione è animata soltanto da scopi umanitari e si propone di individuare soluzioni dalla detenzione a tutela della salute di Meloni.

Il consigliere Piermario Manca (Pds) ha suggerito di semplificare il testo della mozione concentrandone il dispositivo su contenuti concreti e ricordando che si tratta della vita di una persona che ha lottato per ideali non sempre condivisibili ma è anziano e non mangia da circa 2 mesi.

Il consigliere del Pd Antonio Solinas, premettendo di parlare a titolo personale, ha affermato che è volontà comune non fare il processo alle idee politiche di Meloni e tuttavia, ha precisato, migliaia di cittadini italiani detenuti nelle carceri si trovano oggi nelle sue stesse condizioni. Preannunciando il suo voto contrario, Antonio Solinas ha concluso affermando che non è competenza del Consiglio intervenire su detenuti in carcere per reati comuni.

La consigliera Daniele Forma del Pd ha invece espresso solidarietà umana a Doddore Meloni, pur senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie che lo riguardano né dei suoi convincimenti politici, e comprendendo la difficoltà di separare la sua scelta di lotta politica dalla vicenda personale e dalla decisione estrema di fare lo sciopero della fame. La consigliera, condividendo la preoccupazione dei familiari di Meloni e dei militanti del suo movimento Meris, ha poi preso lo spunto dalla vicenda per suggerire che il Consiglio reintroduca fra le sue competenze quella sui diritti civili.

La consigliera Annamaria Busia del gruppo Misto, favorevole alla mozione, ha messo l’accento sul fatto che l’argomento in questione impone una sorta di mea culpa al Consiglio che non ha nominato il Garante per i diritti del detenuto, figura che avrebbe potuto intervenire a pieno titolo sulla vicenda come su altre. La consigliera si è poi soffermata più in generale sulla situazione della sanità penitenziaria (settore in grande sofferenza) auspicando un momento di riflessione di tutto il Consiglio.

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu si è detto favorevole senza alcun dubbio nel sostenere le ragioni che hanno indotto Meloni a fare lo sciopero della fame, aggiungendo che la mozione è mossa da uno spirito umanitario al di sopra di ogni strumentalizzazione politica, e punta ad alleviare per quanto possibile una situazione oggettivamente grave.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha parlato di un segnale si solidarietà che non sarebbe giusto negare, di un accorato appello che non interferisce sulla vicenda giudiziaria e non ha carattere politico ma esprime solo vicinanza nei confronti di chi da 2 mesi fa lo sciopero della fame e si trova in precarie condizioni di salute. In altre occasioni, ha ricordato Pittalis, abbiamo espresso solidarietà verso persone che vengono da altri continenti, dobbiamo farlo anche per un sardo, compiendo un gesto nobile.

A nome della Giunta il vice presidente Raffaele Paci ha precisato che l’Esecutivo non ha una posizione sul problema né competenza ad intervenire su una mozione che, peraltro, è rivolta al presidente del Consiglio. Tuttavia, ha concluso, se fossi un consigliere la voterei.

Il presidente Ganau, non essendoci altri interventi, ha chiesto al capogruppo sardista Angelo Carta, primo firmatario della mozione, di esplicitare la sua posizione in riferimento alle modifiche del testo suggerite dal consigliere Piermario Manca.

Il consigliere Carta, confermando di voler mantenere il documento nel suo testo integrale, ha chiarito che si prefiggeva tre obiettivi: non alimentare un caso politico, non tracciare un profilo della persona, non sconfinare dalle competenze del Consiglio.

Messa ai voti, la mozione è stata approvata.

Dopo lo scrutinio, il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato la convocazione della commissione Sanità per domani alle 10.00 e l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo. Successivamente ha tolto la seduta. 

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«Oggi il Consiglio di Stato ha ritenuto corretto l’operato della Direzione generale dell’assessorato regionale degli Enti locali che aveva dichiarato decaduto l’aggiudicatario della gara per la concessione dell’ex ospedale marino di Cagliari.» Ne ha dato comunicazione, con un post pubblicato sul suo profilo facebook, l’assessore regionale dgeli Enti locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu.
«Da qui si riparte – ha aggiunto Cristiano Erriu – senza incertezze e in tempi rapidissimi, in stretta collaborazione con il comune di Cagliari per restituire alla Città questo straordinario patrimonio da riqualificare. Un mio personale ringraziamento va ad Antonella Giglio per la sua competenza e ostinazione.»

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Il nome di Meo Sacchetti, grande giocatore ed altrettanto grande coach di basket, resterà eternamente legato a quello della Dinamo, alla cui guida è stato protagonista della storica conquista del “triplete” (Campionato, Coppa Italia e Supercoppa) nel 2015 e, a fine carriera, si trasferirà definitivamente in Sardegna, nelle campagne alla periferia di Alghero, dove ha acquistato una casa con un ampio terreno, nel quale fa l’agricoltore, la sua grande passione, e produce olio di qualità, con le olive prodotte da ben 70 piante. Ieri sera, il coach di Altamura è stato protagonista di una splendida serata di sport e cultura, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, nell’ambito della kermesse letteraria “Io Leggo” del comune di San Giovanni Suergiu, per la presentazione del libro “Il mio basket è di chi lo gioca”, autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista dell’Unione Sarda Nando Mura. Quella di San Giovanni Suergiu è l’unica tappa di presentazione del libro nel Sulcis Iglesiente.

Meo Sacchetti da qualche giorno è il nuovo coach di Cremona, società ambiziosa che, dopo un’amara retrocessione in A2, che lo ha contrattualizzato per 3 anni per tentare l’immediato ritorno in A1, magari già da quest’anno, visto che ha presentato domanda di ripescaggio. Nella stagione appena conclusa, Meo Sacchetti ha guidato l’Enel Brindisi, classificandosi al 9° posto e restando così fuori dai play-off per soli 2 punti.

A San Giovanni Suergiu, sul piazzale antistante la sala consiliare (dove era stato previsto lo svolgimento e lasciata perché si è rivelata quasi una fornace per la temperatura vicina ai 40°), Meo Sacchetti ha ripercorso la sua vita fin da bambino che non ha praticamente conosciuto il padre e la sua doppia carriera di giocatore prima e di coach poi, con Nando Mura, Elvira Usai, Marco Zusa e tanti dei presenti che hanno avuto modo di porre domande e fare riflessioni. «La sua vita è uno straordinario romanzo – ha sottolineato Nando Mura – e non è escluso che un giorno possa essere raccontata in un film».

Meo Sacchetti ha parlato tanto della sua esperienza con la Dinamo, ma anche delle gioie vissute da giocatore, dei grandi del basket («il mio preferito era Larry Bird fino a quando non l’ho conosciuto – ha detto – perché non era certamente un campione di simpatia, ma il più grande di tutti è stato sicuramente Michael Jordan, contro il quale ho avuto l’onore di giocare, rendendomi conto di persona della sua grandezza»), del figlio Brian, contro il quale ha pure giocato e con il quale ha avuto un rapporto particolare alla Dinamo. Stima particolare per Drake Diener, che ha voluto nuovamente con sé in questa nuova esperienza a Cremona, dopo i quattro anni vissuti a Sassari, e con il cugino Travis, che potrebbe tornare a giocare ricostituendo una coppia fenomenale (quando ne parla, gli brillano gli occhi)… Ma anche di David Logan, un fuoriclasse che a Sassari ha visto sorridere solo due volte, l’ultima il giorno dello scudetto, al termine di gara7, a Reggio Emilia…

Meo Sacchetti ha dimostrato anche una grande sensibilità verso i tanti giovanissimi presenti, che ha spronato a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, perché anche lui, quando ha iniziato a giocare a basket, ha incontrato ostacoli e giudizi poco incoraggianti per una sua affermazione ad alti livelli e, con la passione ed il sacrificio, è arrivato fino ai grandi traguardi con la Nazionale, tra i quali il titolo europeo 1983 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1980 a Mosca, anche se – lo ha rimarcato, non ha mai vinto lo scudetto da giocatore, impresa poi raggiunta da coach in panchina. Ed ha aggiunto che non bisogna necessariamente essere dei giganti per giocare bene a basket anche ad alti livelli, anche un atleta di 1 metro e 70 centimetri può diventare un grande giocatore ma per riuscirvi, ovviamente, deve essere più forte e determinato, lavora di più ogni giorno. «Erroneamente – ha sottolineato Meo Sacchettiquando sulla scena comparve un play-maker come Magic Johnson di 206 centimetri, un po’ tutti si sono convinti che per diventare un grande play-maker fosse necessario essere alti come lui, ma era sbagliato, perché Magic Johnson era tanto bravi che avrebbe potuto ricoprire tutti i ruoli e poi sui campi vedi fenomeni fisicamente molto ma molto diversi da lui».

Vediamo ora le interviste realizzate ieri sera, a San Giovanni Suergiu, con Meo Sacchetti e Nando Mura.

          

 

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Prosegue la rassegna letteraria “I monumenti incontrano la lettura” organizzata dalla cooperativa tutta al femminile Cooltour Gallura, che gestisce i siti archeologici di Santa Teresa Gallura. Lunedì scorso, sulla Torre di Longonsardo, si è svolto il secondo appuntamento della rassegna, con Franco Mannoni e Jean Marie Comiti a Santa Teresa Gallura, mentre questa sera ci sarà la terza presentazione: Flavio Soriga parlerà davanti al pubblico dell’Archivio Mario Cervo, a Olbia, dalle 20,30. Nel più grande e prestigioso archivio di musica folk, pop, rock prodotta in Sardegna, Soriga esporrà le sue riflessioni sulla narrativa sarda contemporanea che, grazie a diversi autori di talento (primo tra tutti, il compianto Sergio Atzeni) ha saputo imporsi nel panorama letterario italiano grazie a una produzione di elevata qualità.

Lunedì scorso, mentre il tramonto colorava il mare dello stretto tra Corsica e Sardegna, sulla cima della Torre di Longonsardo si è invece discusso di un argomento molto caro a entrambe le isole: la lingua minoritaria. Jean Marie Comiti, docente universitario, saggista, romanziere ed esperto di lingua corsa, ha dato vita a un dotto e brillante dibattito con Franco Mannoni, politico e scrittore, autore del romanzo autobiografico “Se ascolti il vento”. Sia Mannoni, sia Comiti sono originari di Santa Teresa e davanti alle Bocche di Bonifacio sono cresciuti e si sono formati, culturalmente e personalmente, prima di affrontare nuove sfide lontano dalla Gallura. «In Corsica stiamo lavorando per creare una vera e propria letteratura corsa – ha spiegato Comiti – chi scrive in corso, non scrive in francese. E non esiste una sola, unica variante di lingua corsa ufficiale e istituzionalizzata: noi parliamo di polinomia. Ovvero, ci sono tre differenti ceppi della lingua che parliamo in Corsica: il corso del nord, del centro e del sud. A sua volte suddivisi in tante altre varianti e tutte sono ugualmente legittimate. Il tg in lingua corsa, per esempio, viene presentato secondo la variante linguistica del singolo giornalista. A scuola, il professore di corso insegna la sua, personale variante. Nessuno ha il timore di essere giudicato se usa un vocabolo che viene utilizzato solo nella sua comunità. Vi è quindi uno spirito di tolleranza linguistica che, magari, potreste provare ad adottare anche qui in Sardegna»

La rassegna letteraria “I monumenti incontrano la lettura” è stata ideata e curata dalla Cooltour Gallura, una cooperativa formata da Alessia Chisu, Stefania Simula e Arianna Riva che si occupa di gestire i siti archeologici di Santa Teresa Gallura. La rassegna è stata organizzata in collaborazione con la Fondazione Banco di Sardegna, il comune di Aggius, la Delphina Hotels & Resorts, Carlo Delfino Editore, e con il patrocinio dei comuni di Santa Teresa e Aggius.

I prossimi appuntamenti:

  • 29 giugno Flavio Soriga all’Archivio Mario Cervo di Olbia
  • 7 luglio Vindice Lecis nel parco di Santa Degna ad Aggius
  • 10 luglio Liliana Scarparo e La bottega della strega nella piazzetta di Aglientu
  • 24 luglio Giovanni Floris al sito archeologico Lu Brandali di Santa Teresa
  • 18 agosto Enrica Tesio, sito archeologico Lu Brandali di Santa Teresa

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Igea ha comunicato il persistere del blocco dei propri impianti di Campo Pisano a seguito dei danni causati dal violento incendio che ha interessato alcune zone di Iglesias. La Società ha confermato ad Abbanoa anche per oggi l’impossibilità di poter rifornire di acqua potabile fino al ripristino dell’energia elettrica necessaria alle pompe che attingono la risorsa dai pozzi della miniera che garantiscono gran parte dell’approvvigionamento idrico della città.

A causa del persistere della grave situazione di criticità, oggi è necessario sospendere l’erogazione all’utenza già alle 11.00 e fino a domani mattina alle 6.00 per consentire di immagazzinare nei serbatoi cittadini maggiore risorsa da altri pozzi e dalle sorgenti locali. E’ stato attivato anche un servizio di autobotte che sarà a disposizione dalle 14.00 alle 20.00 nel piazzale in via Fadda di fronte al supermarket Lidl.

Per far fronte all’emergenza anche oggi ulteriori 10 litri al secondo sono stati destinati verso Iglesias rimodulando le portate delle fonti di approvvigionamento di Villamassargia. In questo paese sarà necessario proseguire con un’ulteriore chiusura dell’erogazione dalle 20.00 di stasera alle 6.00 di domani mattina.

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Roberto Giuntini, ordinario di Logica e filosofia della scienza al dipartimento di Psicologia, pedagogia e filosofia (facoltà di Studi umanistici) dell’ateneo di Cagliari, è stato nominato presidente della Silfs (Società italiana di logica e filosofia delle scienze). Il prestigioso riconoscimento è stato determinato dall’assemblea dei soci, svoltasi a Bologna il 22 giugno scorso. Gli specialisti della Silfs erano al lavoro per la “Triennial International Conference of the Italian Society for Logic and Philosophy of Science“.

Apprezzato esperto internazionale di logica quantistica e di informazione e computazione quantistiche, il professor Giuntini – originario di Barberino del Mugello, classe ’60 – docente dal 1998 all’Università di Cagliari, ha fatto parte del Senato accademico, ha diretto la scuola di dottorato in Filosofia e epistemologia ed è stato delegato del rettore per l’e-learning. Numerose le esperienze estere. Tra queste, la presidenza della “International quantum structure association” dal 2010 al 2012. Nel 1998 ha ricevuto il “Birkhoff and von Neumann Prize”.

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La Giunta regionale ha approvato la ripartizione dei contributi per gli spettacoli dal vivo, musica, danza teatro e residenze artistiche. Oltre 6,8 milioni di euro, ripartiti in base alla media contributiva e in parte sulla “premialità”, assicurano le attività per il 2017, come proposto dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena. Dello stanziamento totale, 60mila euro andranno ai nuovi organismi, 135mila euro alle residenze artistiche (con un incremento di 12,6mila euro rispetto al precedente finanziamento) e 6,6 milioni circa saranno distribuiti tra le altre attività dello spettacolo dal vivo, quali musica, danza e teatro.
Giuseppe Puligheddu è stato nominato rappresentante della Regione nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Giorgio Asproni di Bitti. La carica durerà tre anni.
E’ stato approvato il disegno di legge che consente, attraverso l’utilizzo di economie di stanziamento, di recuperare le risorse pari a 7.093.963 per saldare i lavori già realizzati dei sistemi di comando, controllo e sicurezza della linea ferroviaria Monserrato-Senorbì. L’assessore Massimo Deiana sottolinea che, a seguito di questo provvedimento, potranno essere impiegati ulteriori 20 milioni per l’ammodernamento della linea sino a Isili.
Via libera agli indirizzi per l’utilizzo del contributo di 2,2 milioni di euro a favore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna per lo svolgimento di attività straordinarie di interesse specifico della Regione per l’anno 2017. Approvata definitivamente, inoltre, dopo il parere positivo della Commissione Sanità, l’assegnazione ai Plus della prima quota, pari all’80%, delle risorse destinate alla gestione associata dei servizi e al funzionamento degli uffici di piano per l’anno 2017.
Su proposta dell’assessora Donatella Spano, l’Esecutivo ha deciso per l’integrazione dei criteri di salvamento a mare, già precedentemente deliberati, per venire maggiormente incontro alle esigenze dei Comuni sardi nella stipula delle convenzioni con le associazioni di volontariato. Escluso da ulteriore procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), condizionato a prescrizioni, l’intervento di adeguamento della tratta Sant’Antioco – Calasetta nei comuni di Calasetta e Sant’Antioco, presentato da Anas. Sempre nel rispetto delle prescrizioni, non sarà sottoposto a ulteriore procedura di Via il progetto per la mitigazione del rischio idraulico del fiume Cedrino a valle della diga Pedra ‘e Othoni – 2°stralcio – 1°lotto, presentato dal comune di Orosei. Accolta la richiesta di subentro di una società nella titolarità di una delibera del 2013 dove era stata esclusa la Via per il recupero di rifiuti non pericolosi a Bultei, richiamandone integralmente le prescrizioni. Infine, è stato definitivamente approvato lo statuto dell’Agenzia Forestas.
Su proposta dell’assessore Barbara Argiolas, la Giunta regionale ha dato il via libera alla delibera che formalizza l’adesione della Sardegna al progetto interregionale di eccellenza “Italy Golf & More”. Il progetto si propone di presentare l’Italia come destinazione turistico-golfistica unitaria e prevede azioni di promozione dell’offerta golfistica delle regioni coinvolte (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Sicilia e Liguria e ovviamente Sardegna) sui principali mercati europei.
L’assessore Filippo Spanu ha illustrato i contenuti dell’ipotesi di contratto collettivo regionale di lavoro sottoscritta lo scorso 21 giugno dal Coran. Data l’assenza del presidente Francesco Pigliaru, impegnato nei lavori del Consiglio regionale, si è ritenuto opportuno rinviare la discussione della relativa delibera alla prossima riunione della Giunta. Su proposta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, di concerto con gli Affari Generali, è stato poi approvato il riparto di tre mensilità, dal primo luglio al 30 settembre 2017, dello stanziamento del Fondo per la retribuzione di posizione nel bilancio di quest’anno. L’assessore Spanu, nel ricordare che sono in corso interventi finalizzati ad una maggiore razionalizzazione della struttura organizzativa regionale, ha ribadito la necessità di procedere subito con il riparto delle tre mensilità.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, la Giunta regionale ha approvato i criteri per l’assegnazione dei fondi alle associazioni di volontariato, 200mila euro, per la sterilizzazione di cani di proprietà, stanziati nella Finanziaria 2017.
«Per rendere ancora più efficace la sterilizzazione nella lotta al randagismo è oggi necessario che tale pratica trovi maggiore diffusione anche per i cani di proprietà, in particolare per quelli che vivono in ambito rurale – dice l’assessore Arru -. Queste azioni mirate consentiranno di ridurre il sovraffollamento dei canili con la conseguente diminuzione del costo sociale per il mantenimento dei cani randagi, una minor incidenza dei danni provocati dal randagismo sia all’uomo sia agli altri animali, un risparmio di investimenti per la realizzazione di nuove strutture e il miglioramento del rapporto uomo/cane nell’ambiente urbano. In questo sarà fondamentale il contributo delle associazioni – conclude Luigi Arru – che danno un contributo preziosissimo nella lotta al randagismo e sono una forza straordinaria con cui condividiamo il comune obiettivo della tutela degli animali, che passa attraverso la sensibilizzazione delle persone e l’informazione sulle normative nazionali e regionali, da cui comincia il percorso di educazione finalizzato alla lotta al randagismo.» 
Sarà compito dell’ATS predisporre l’avviso, a sportello, al quale potranno partecipare le associazioni iscritte all’apposito Registro nel settore ambiente, sezione tutela degli animali di affezione, alla data del 31 dicembre 2016.
I contributi, fino a un massimo di 5.000 euro per ogni associazione, saranno concessi per la sterilizzazione di cani di sesso femminile di proprietà di privati cittadini con ISEE pari o inferiore ai 20mila euro annui, e dei cani femmina adibiti alla custodia di greggi, appartenenti ad allevatori regolarmente registrati, a prescindere dall’ISEE. Le categorie più a rischio sono infatti quelle dei cani femmina che vivono in ambienti rurali e in luoghi non confinati, in particolare i cani a guardia di greggi o fondi rurali.
Le sterilizzazioni dovranno essere effettuate da medici veterinari liberi professionisti dotati di ambulatorio attrezzato per attività chirurgica.

 

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Si è svolto ieri, all’Hotel Regina Margherita di Cagliari, l’evento conclusivo del progetto internazionale Jump@school, promosso dalla Regione Sardegna e co-finanziato dal Programma Europeo Lifelong Learning Programme (LLP). Partito a maggio del 2014 con una selezione a livello europeo di buone prassi nel contrasto alla dispersione scolastica, il progetto triennale Jump@school ha coinvolto operativamente un consorzio di dieci partner, costituito da istituzioni pubbliche e private, provenienti da sei paesi (Italia, Austria, Germania, Polonia, Spagna e Turchia). Obiettivo di J@S era l’elaborazione di un modello di intervento di contrasto alla dispersione scolastica, la sua sperimentazione sul campo nelle scuole e la valutazione dei risultati, con l’obiettivo di trarre indicazioni da replicare nell’adozione di misure di contrasto al fenomeno dell’abbandono scolastico precoce.
«Abbiamo investito molte energie in questo progetto per approfondire le cause e i rimedi della dispersione scolastica e formativa – ha detto l’assessore della Formazione professionale Virginia Mura -. I dati Eurostat mostrano che la Sardegna già nel corso di questi anni ha ridotto di 5,5 punti percentuali il tasso di dispersione scolastica, che però purtroppo è ancora alto. Questa sperimentazione ha dimostrato che occorre intervenire non solo sulle capacità di apprendimento ma anche sulla motivazione dei ragazzi. Gli studenti a rischio, se coinvolti in un percorso personalizzato come è avvenuto con Jump@school, ritrovano fiducia e comprendono quali opportunità potranno avere nel mercato del lavoro, investendo su sé stessi. La valutazione dei risultati e le criticità riscontrate – conclude Virginia Mura – ci permetteranno adesso di attivare nuovi percorsi formativi di qualità per contribuire al contrasto degli abbandoni scolastici».
«La Giunta sin dall’inizio del suo mandato ha messo grande attenzione al tema della dispersione scolastica – dice l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena -. Abbiamo cercato la massima sinergia con tutti gli attori istituzionali e scolastici, per aggredire questo fenomeno, una incrostazione che è cresciuta e che fa male alla nostra società, operando sia sulle strutture scolastiche che sui programmi. Con il progetto Iscol@ la gGiunta Pigliaru ha messo in campo un investimento iniziale di 150 milioni di euro (che a conclusione sarà di 265 milioni) grazie ai quali sono stati già effettuati l’80% degli interventi programmati sulle scuole. L’altro pilastro è Tutti a iscol@, 40 milioni spesi e altrettanti che investiremo per migliorare la didattica e l’apprendimento di base e per rafforzare le competenze trasversali. Si tratta – conclude l’assessore della Pubblica istruzione – di un’azione disegnata sui bisogni di circa 45mila giovani sardi, destinatari di queste progettualità. Presto inoltre, insieme all’assessora del Lavoro, vareremo l’anagrafe studenti, uno strumento che ci permetterà il monitoraggio della vita scolastica, per capire le criticità e per aggredirle in tempo.»
La fase di sperimentazione sul campo di Jump@school ha coinvolto attivamente 480 studenti di quattro scuole, due sarde (l’lpia Ferraris di Iglesias e l’Ipsar di Tortolì) e due spagnole (due istituti di Valencia). Per i ragazzi è stato elaborato, sperimentato sul campo e poi valutato un modello di contrasto all’abbandono scolastico. Nello specifico, alla metà dei ragazzi a rischio abbandono, 240 in tutto, nell’arco di cinque mesi (dal gennaio al giugno 2016 – è stata affiancata la figura del JumpOperator: un tutor, esterno al corpo docente, che ha lavorato fianco a fianco coi ragazzi, cercando di migliorare il loro rapporto con il sistema scolastico, facendo emergere non solo le difficoltà, ma anche le aspirazioni, gli interessi e le attitudini dei giovani coinvolti. L’impatto di questa attività è stata poi misurato tanto con valutazione controfattuale che qualitativa.
Mentre la valutazione controfattuale (effettuata cioè confrontando i risultati del gruppo di studenti che ha ricevuto il trattamento e quelli di coloro non l’hanno ricevuto), a sei mesi dal termine delle attività non ha ancora rivelato differenze chiare e univoche tra i ragazzi trattati e quelli non trattati, la valutazione qualitativa ha già mostrato come i ragazzi presi in carico, guidati, affiancati dal JumpOperator abbiano ricavato vantaggi significativi. In particolare si sono accresciute la motivazione e l’autostima degli studenti a rischio, che percependosi meno “alla deriva” e più coinvolti dal percorso scolastico, si sono sentiti maggiormente protagonisti del proprio futuro. La figura del JumpOperator, dunque, si è rivelata ideale per garantire ascolto e riservatezza ai ragazzi, per assicurare sostegno e orientamento che la scuola non sempre riesce a fornire agli studenti a rischio, nei suoi approcci tradizionali.
Dal progetto sono scaturite alcune raccomandazioni che, se poste alla base delle strategie politiche, potranno contribuire a contrastare il fenomeno degli abbandoni scolastici. Anzitutto viene caldeggiata la messa in campo di una figura come il JumpOperator, da affiancare ai ragazzi a rischio. In secondo luogo viene sottolineata la necessità di effettuare un monitoraggio rigoroso dei risultati di qualsiasi politica antidispersione, per valutarne i risultati e per correggere il tiro degli interventi messi in campo, dove serve. E’ cruciale, infine, rinsaldare le connessioni con il contesto sociale dei territori in cui il ragazzo studia, rendendo stabili le collaborazioni con il tessuto economico che dovrà accoglierli una volta concluso il percorso d’istruzione e formazione.