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Dopo la Sardegna e alcune altre regioni più interessate dalla siccità, l’emergenza idrica investe tutta l’Italia. Il bacino idrografico del Po è a secco e il lago di Bracciano, riserva idrica di Roma, risulta un metro e quaranta centimetri sotto la sua soglia. «E’ emergenza siccità in tutta Italia. In condizioni di scarsità, come dimostra l’esempio di Roma, sono necessarie le interruzioni della fornitura», ha scritto via Twitter l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti. Si tratta di sospensioni dell’erogazione programmate, quindi pianificate nel dettaglio dai tecnici di Abbanoa al fine di limitare quanto più possibile disagi e disservizi, pur tenendo presente il fine ultimo, ovvero garantire il servizio durante le ore del giorno in situazioni di forte criticità come quelle attuali.
Secondo gli esperti il 2017 si classifica, infatti, ai primi posti degli anni più caldi da oltre due secoli, con riflessi drammatici non solo rispetto al comparto agricolo ma anche negli usi civili. Sassari è già in emergenza, così come il Sulcis, con la città di Iglesias sotto restrizioni. Anche ad Alghero non è stato più possibile garantire l’acqua h24. Abbanoa – impegnata in un salto tecnologico che punta sull’innovazione e l’efficientamento di impianti e reti – sta anche portando avanti un massiccio piano di manutenzioni straordinarie per l’ammodernamento ed efficientamento del sistema (obsoleto e datato) di reti della Sardegna (12 milioni di metri cubi di acqua in meno immessi in rete nel 2016, risultato del lavoro di Abbanoa contro le perdite idriche). Obiettivo: arrestare le dispersioni – causate da rotture delle condotte – quindi risparmiare risorsa.
Bidighinzu (Ss): 15 Comuni sotto restrizione. In Sardegna soffre soprattutto il sassarese. A causa delle condizioni dell’invaso del Bidighinzu (i dati del Distretto idrografico della Regione segnano al 30 giugno una disponibilità inferiore al 15 per cento rispetto alla capienza massima) l’Enas – Ente acque della Sardegna – ha imposto ad Abbanoa una riduzione di 70 litri al secondo (dai 450 litri si passerà a 380 litri) sulla portata prelevata dal lago e lavorata dall’omonimo potabilizzatore del Bidighinzu.
Il Gestore ha già sollecitato l’Enas a eseguire l’intervento programmato che consentirà di potenziare il passaggio di acqua grezza dall’invaso del Temo al Bidighinzu tramite un impianto di sollevamento per avere maggiore risorsa in quest’ultimo invaso ma in attesa che vengano effettuati questi lavori, Abbanoa ha dovuto attuare un piano di emergenza. A partire da mercoledì 19 luglio l’erogazione è stata sospesa dalle 20 fino alle 6 del mattino successivo nei quartieri di Sassari dipendenti dal serbatoio di via Milano: Luna e Sole, Monte alto e medio, Monserrato, centro storico alto (da piazza Castello fino via Duca degli Abruzzi), Porcellana, Tingari, Valle Gardona e Gioscari. Il resto della città sarà approvvigionato dal potabilizzatore di Truncu Reale che tratta l’acqua grezza proveniente dal Coghinas, ma le chiusure notturne dell’erogazione (h. 21.00 – 6.00) riguardano anche gli altri Comuni alimentati esclusivamente dal Bidighinzu: Ittiri, Tissi, Ossi, Uri, Olmedo, Sorso, Sennori, Osilo, Muros, Codrongianos, Ploaghe, Chiaramonti, Nulvi e Thiesi.
Iglesias, poca acqua dalle fonti. Calata anche la quantità di risorsa a disposizione di Iglesias. Per ripristinare nuovamente i livelli nei serbatoi e stabilizzare il servizio in città, dal 13 luglio è stato necessario procedere con chiusure serali dell’erogazione a partire dalle 19.00 e fino alle 5.00 del giorno seguente. Ad oggi la portata prelevata da Igea risulta ridotta a circa 60 litri al secondo a causa dei lavori conseguenti l’incendio del 26 giugno. Questa riduzione (anche se in parte compensata dal prelievo di 30 litri al secondo dall’invaso di Punta Gennarta) unita all’aumento dei consumi dovuti alle alte temperature e alla riduzione di acqua in arrivo dalle sorgenti, diminuita del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sta determinando l’esaurimento delle scorte idriche.
Alghero, meno acqua in arrivo a Monte Agnese. In sofferenza risulta anche Alghero. A causa di una ulteriore riduzione di fornitura di acqua grezza da parte dell’Enas – Ente acque della Sardegna – nel potabilizzatore di Monte Agnese al servizio di Alghero si è registrata una diminuzione dell’acqua potabile prodotta e di conseguenza la riduzione dei livelli nei serbatoi. Per assicurare adeguate scorte e far fronte all’aumento dei consumi di questi giorni, Abbanoa sta procedendo con chiusure programmate dell’erogazione, sempre nelle ore serali.
Abbanoa ha già sollecitato l’Enas al ripristino della portata necessaria per il potabilizzatore di Alghero che è di circa 420 litri al secondo: una quantità sufficiente che eviterebbe di effettuare le restrizioni. Il Gestore ha anche sottolineato come le chiusure e le riaperture comportino sbalzi di pressione che generano problemi nelle reti.
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