Alessandro Massidda (Fialc Cisal): «Non si permetterà per nessun motivo al mondo, la chiusura dell’ultima grande fabbrica del territorio».
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Si moltiplicano le prese di posizione fortemente critiche sullo stop imposto dalla Regione Sardegna in conferenza di servizi, a Roma, all’autorizzazione alla Portovesme srl per l’utilizzo delle vasche interne allo stabilimento per lo smaltimento temporaneo degli scarti di lavorazione.
«A distanza di circa di una settimana dall’ultimo problema che ha scongiurato all’ultimo momento la fermata della Portovesme srl, ci si ritrova oggi, ad affrontare una condizione semplicemente assurda – dice Alessandro Massidda, segretario regionale Fialc Cisal -. Malgrado il parere favorevole del ministero dell’Ambiente, della Provincia e dello stesso comune di Portoscuso sull’utilizzo provvisorio delle vasche situate all’interno dello stabilimento, che scongiurerebbero temporaneamente la fermata della Portovesme srl (fino alla definizione della procedura per la realizzazione della nuova discarica), la Regione Sardegna, esprime il parere sfavorevole sulla possibilità di utilizzo delle vasche. Questo vorrebbe dire sentenziare la chiusura della fabbrica, con la perdita di migliaia di buste paga nel territorio più povero dell’intero paese.»
«Ribadiamo che non è più accettabile un atteggiamento tanto irresponsabile da parte della Regione, incapace oramai di dare risposte su tutti i fronti, sulle innumerevoli vertenze aperte da troppo tempo – aggiunge Alessandro Massidda -. Una regione totalmente inutile, assente su tutti i fronti, una classe politica che dovrebbe essere cacciata per l’incapacità di gestire anche le vertenze più semplici. Non si permetterà per nessuno motivo al mondo, che questa classe di menefreghisti, causi la chiusura dell’ultima grande fabbrica del territorio.»
«Se hanno deciso di far chiudere la Portovesme srl e tutto il settore industriale della Sardegna, lo dicano chiaramente, abbiano almeno il coraggio di affermare pubblicamente, senza nascondersi, il loro vile intento, cioè quello di far morire l’intero territorio oramai agonizzante – sottolinea ancora il segretario regionale della Fialc Cisal -. Non c’è più tempo per le mediazioni, questa classe politica di menefreghisti e incapaci, va cacciata immediatamente, oramai dovrebbe essere chiaro anche agli ultimi strenui difensori di questa classe politica, che anche un commissario, sarebbe più efficace ed incisivo di questi inutili personaggi, che stanno distruggendo l’economia della Regione, portandola a livelli di paesi da terzo mondo.»
«Se avessero un briciolo di dignità, dovrebbero dimettersi domani mattina – conclude Alessandro Massidda -, considerando che stanno giocando sulla pelle di migliaia di famiglie disperati.»
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