E’ consultabile, sul sito del Dipartimento per le pari opportunità, il bando per il finanziamento di progetti per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere.
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E’ consultabile, sul sito del Dipartimento per le pari opportunità, il bando per il finanziamento di progetti per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere: inserita per la prima volta una linea di intervento a sostegno di programmi di trattamento degli uomini maltrattanti.
Un traguardo invocato e atteso quello raggiunto grazie al Dipartimento per le pari opportunità, frutto del lavoro di sinergia tra le istituzioni, le associazioni e gli enti territoriali attraverso la Cabina di Regia e l’Osservatorio nazionale sul fenomeno della violenza, che ha consentito di redigere un bando per “il finanziamento di progetti per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere” con all’interno importanti novità: sei, le linee distinte di intervento, dai progetti relativi all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza a quelli di supporto attraverso azioni di sensibilizzazione, specifiche per il contesto degli istituti penitenziari, ed ancora progetti per le donne sottoposte anche a violenza economica, senza tralasciare gli interventi volti al miglioramento delle capacità di presa in carico delle donne migranti, incluse le rifugiate.
Il bando, che andrà a finanziare progetti per 10 milioni di euro mirando ad allargare quanto più possibile «il raggio d’azione in attuazione di quanto previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza di genere» contiene una novità che costituisce un primato nazionale e riconosce concretamente l’importanza del lavoro e delle attività di prevenzione per gli uomini autori di violenza. Tra i progetti finanziabili infatti, sono stati inseriti quelli relativi ai programmi di trattamento degli uomini maltrattanti – per un importo di 1 milione di euro – al fine di «affiancare alle azioni repressive anche adeguate attività di prevenzione per gli stessi autori».
Una introduzione normativa che pone l’Italia al passo con gli altri Paesi europei, emersa dalla necessità di rispondere a quanto dettato dall’art.16 della Convenzione di Instanbul, al fine di promuovere «la condivisione di buone pratiche, lo sviluppo di percorsi di aggiornamento degli operatori coinvolti e l’analisi di metodologie e risultati» insieme «all’ampliamento, lo sviluppo e l’integrazione dei progetti indirizzati ad autori effettivi o potenziali», il tutto per poter «aggredire le cause della violenza per ridurne incidenza e impatto».
Un riconoscimento istituzionale che investe con soddisfazione i CAM – Centri di Ascolto Uomini Maltrattanti – di tutta Italia, i quali individuano nelle linee di intervento inserite nel bando del Dipartimento pari opportunità, un importante e necessario lavoro di valutazione delle cause del fenomeno, esteso ad un quadro di criticità allargate. Dalla fondazione del primo Centro nazionale a Firenze nel novembre del 2009, i CAM sono divenuti un luogo ed un riferimento per quegli uomini che vogliano intraprendere un percorso di cambiamento ed assumersi la responsabilità del proprio agito violento.
Altro elemento di innovazione presente nel bando, è rappresentato, infine, dal sostegno ai progetti di animazione, comunicazione e sensibilizzazione, rivolti alla prevenzione della violenza di genere, attraverso la realizzazione di «campagne di comunicazione, educazione, attività culturali, artistiche e sportive, per promuovere i cambiamenti nei comportamenti socio-culturali», con l’intento di eliminare «pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini».
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