E’ in programma domani, 8 luglio, a Porto San Paolo, l’inaugurazione della personale di Stefano Masili “Ispinas de Su Dimòniu”.
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E’ in programma domani, 8 luglio, a Porto San Paolo, l’inaugurazione della personale di Stefano Masili “Ispinas de Su Dimòniu”. In occasione del Vernissage, Claudio Moica presenterà il libro “Contraddizioni di un uomo”.
«Le mie opere si sono articolate nel tempo secondo sequenze narrative, ma è il ciclo delle Agavi, il progetto a cui sto lavorando da diverso tempo – dice Stefano Masili -. Non si sceglie un progetto ma è lui che ti sceglie. Delle agavi ho subito la fascinazione ed ho sentito la necessità impellente di raccontare l’altalena di emozioni e sensazioni che mi perseguitano. Seduzioni, inganni, percezioni di foglie carnose accartocciate e riarse, radici e spine legnose, danza elegante di luci, toni e mezzi toni di verdi turchesi. Sintesi di agavi ridotte a fibre essenziali.»
«Nate dall’acqua, dai colori azzurro cobalto e verde mare per poi morire bruciate nell’arsura della terra, dai colori fuoco metallo, gli aranci e i rossi cadmio. Insomma AGAVI…
«Ripetere lo stesso dipinto per qualcuno potrebbe sembrare noioso, questo di sicuro non è il caso del pittore Stefano Masili che ha effettuato uno studio meticoloso sulle Agavi, soggetto preferito dall’artista – scrive Claudio Moica -. Masili è innamorato della sua terra natia e, attraverso i suoi quadri, ne trasmette il carattere forte degli abitanti, costretti da sempre ad emigrare per sopravvivere e quindi ad adattarsi a nuove situazioni proprio come fanno le piante che dipinge.»
«Nello studio il pittore parte dall’analisi del mito raffigurato dal personaggio di Agave, una Baccante di Dioniso che nel suo delirio di ebbrezza colpisce a morte il proprio figlio, Penteo, credendolo un mostro e ne porta la testa in trionfo mettendola sulla sommità di un bastone, contrapponendole la metafora della vita in cui la madre può morire mettendo al mondo il figlio; ma si intravede anche e soprattutto il percorso creativo dell’artista che, partito dalla contestualizzazione della pianta nel territorio in cui vive, ne analizza, attraverso un percorso certosino, ogni minimo particolare. Quindi la spoglia di ogni materialità pleonastica, lasciandola alla sua natura originale che è il colore – aggiunge Claudio Moica -. Dall’origine alla compiutezza e poi il come back a ciò che l’ha generata, il file rouge della vita che Masili interpreta magistralmente con le sue opere dedicate ad una pianta che, apparentemente, agli occhi dei distratti potrebbe mostrarsi semplice e grossolana ma che, nella visione del pittore, mostra tutte le sue potenzialità.»
«Nascere, morire e poi rinascere – conclude Claudio Moica – questo il messaggio che l’artista dona al mondo perché la bellezza si possa trovare nella genuinità che la natura ci regala: le agavi.»
La mostra sarà visitabile fino al 28 luglio.
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