16 November, 2024
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Il 30 luglio scadono i termini per la presentazione delle domande per poter svolgere, in deroga, la caccia al cinghiale nelle zone infette dalla PSA.

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Il 30 luglio scadono i termini per la presentazione delle domande per poter svolgere, in deroga, la caccia al cinghiale nelle zone infette dalla PSA. Entro e non oltre tale data i cacciatori interessati a svolgere l’attività venatoria nella prossima stagione 2017-2018 dovranno far pervenire le richieste ai Servizi di sanità animale delle ASSL competenti per territorio. Si chiude invece il prossimo 30 settembre la data per la presentazione delle domande di autorizzazione per le zone non infette dal virus. Non saranno consentite ulteriori proroghe per la presentazione delle domande di nuova autorizzazione, di rinnovo o di comunicazioni relative alle zone non infette. Per quanto riguarda l’elenco dei componenti delle compagnie di caccia, è stata prevista la possibilità di comunicare eventuali modifiche o integrazioni, nelle zone infette, fino al 30 settembre.
I cacciatori possono presentare domanda, sempre in deroga, per il rilascio di una nuova autorizzazione. Da questa stagione venatoria inoltre, con l’obiettivo di semplificare le procedure, è consentito anche il rinnovo dell’autorizzazione rilasciata nell’annata precedente, purché non siano mutati i requisiti fondamentali previsti per lo svolgimento delle attività di caccia. Le istruttorie relative all’adozione delle autorizzazioni di rilascio o rinnovo sono eseguite dai Servizi di sanità animale che chiedono al Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale (CFVA) il parere di competenza.
La formazione obbligatoria per i cacciatori è assicurata dall’Agenzia Laore Sardegna e si terrà fino al prossimo 31 ottobre, secondo un calendario di appuntamenti che toccherà diversi territori dell’Isola. I soggetti referenti delle compagnie di caccia e i sostituti dei referenti che abbiano già ricevuto l’attestato di partecipazione al corso, nell’annualità venatoria precedente, sono esentati dalle lezioni. La formazione si inserisce nelle azioni di contrasto alla diffusione della PSA e in quelle di monitoraggio del virus nelle popolazioni dei cinghiali. I cacciatori infatti sono tenuti a prelevare campioni sugli animali abbattuti che poi saranno analizzati dai laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, incaricato di verificare la presenza di PSA o Trichinella. I partecipanti alle attività venatorie al cinghiale sono inoltre tenuti a rispettare tutte le normative igienico sanitarie dettate dal piano di eradicazione della Peste suina africana.

Il mancato rispetto delle disposizioni, l’inosservanza dell’obbligo di formazione e la mancata corrispondenza tra i dati sul cacciato in possesso del Servizio veterinario e quelli in possesso del CFVA comporta, tra l’altro, la revoca dell’autorizzazione e la sospensione della caccia per 30 giornate consecutive, anche se ricadenti nella successiva stagione venatoria.

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