La commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro ha concluso la sua missione in Sardegna.
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«La nostra missione in Sardegna si chiude con quattro proposte per garantire ai lavoratori sardi esposti all’amianto parità di trattamento rispetto a quelli delle altre regioni. In questi due giorni abbiamo sentito la quasi totalità dei soggetti interessati. Sono emerse una serie di contraddizioni rispetto ai dati e alle informazioni fino ad oggi disponibili su questo delicato argomento. A queste contraddizioni vogliamo dare una risposta.» Così la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, senatrice Camilla Fabbri, ha chiuso la visita nell’isola che ha toccato ieri la sede della prefettura di Nuoro ed oggi quella di Sassari. In entrambe le occasioni sono stati ascoltati i rappresentanti delle istituzioni, i lavoratori e le associazioni che li rappresentano, i sindacati, oltre ai rappresentanti di ATS, Inail e Inps.
«Abbiamo già da 4 anni aperto un focus su questo problema – ha aggiunto Camilla Fabbri – e su sollecitazione del senatore Silvio Lai abbiamo voluto approfondire le specificità della Sardegna. Al termine delle audizioni abbiamo individuato quattro proposte: prima di tutto ci rivolgeremo all’Inail per capire rispetto alla relazione Contarp del 2003 se, alla luce di tutto quello di cui si è venuti a conoscenza successivamente, non ritenga di rivedere le conclusioni di quella relazione. Ci rivolgeremo direttamente all’Inail nazionale, senza voler smentire il lavoro fatto ma per capire se quel lavoro può essere aggiornato con elementi nuovi. Da parte nostra, chiederemo poi una perizia anche coinvolgendo l’Istituto superiore di Sanità, vista anche la documentazione acquisita in questi giorni. Proponiamo anche l’istituzione di un tavolo inter-istituzionale tra Inps, Inail e le Procure interessate e l’adozione di un atto di indirizzo sulle questioni previdenziali. Un ulteriore passaggio riguarda, infine, la rivalutazione di alcuni siti per valutare il loro inserimento tra quelli di interesse nazionale: ad esempio Oristano e Ottana. Quando esistono contraddizioni evidenti – ha concluso la Presidente – la politica si deve mettere a disposizione per fare chiarezza.»
Il senatore Silvio Lai che insieme ad altri colleghi parlamentari sardi del PD aveva sollecitato la visita della Commissione: «Serve da subito una verifica ed un approfondimento per arrivare ad avere ad una sintesi tra i dati ufficiali e quelli presentati dai lavoratori e dalle associazioni. Ringrazio la Commissione per la sensibilità dimostrata da subito nel voler venire direttamente a conoscenza del caso. Quello che ci aspettiamo ora è un salto di qualità in questa vertenza. Si aprono spiragli importanti ed una speranza per i nostri lavoratori trattati diversamente rispetto a quelli delle altre regioni. Tengo a segnalare poi che abbiamo riscontrato anche la disponibilità delle istituzioni a rivedere le proprie conclusioni. Il direttore dell’ATS, ad esempio, ha detto che bisogna lavorare per estendere i controlli, su circa 50 mila lavoratori solo un migliaio sono quelli sotto osservazione. Le quattro proposte rappresentano forse la soluzione del problema degli esposti amianto e questo non può che essere un fatto positivo».
Per la senatrice Paola Pelino il nostro compito ed il nostro impegno al termine di questa due giorni sarà quello di lavorare per eliminare le sperequazioni tra lavoratori sardi e quelli del resto della penisola, tra quello che è avvenuto in Sardegna e quel che è avvenuto in altre regioni. Sulla stessa linea anche il senatore Daniele Borioli: «Su questioni come questa serve parità di trattamento in tutto il Paese. È evidente inoltre che abbiamo bisogno di attualizzare gli strumenti e dunque anche del rapporto Contarp del 2003, questo anche per per l’evoluzione di queste patologie».
Al termine delle audizioni, la commissione si è recata a Porto Torres, per un sopralluogo nello stabilimento industriale Eni Versalis.
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