La Giunta regionale ha stanziato centotrenta milioni di nuova finanza per le imprese della Sardegna.
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La Giunta regionale ha stanziato centotrenta milioni di nuova finanza per le imprese della Sardegna. La destinazione dell’importo è stata decisa e programmata nella seduta di ieri su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. I fondi sono destinati a: supporto del sistema imprenditoriale in tutte le sue forme, sostegno alla reindustrializzazione delle aree industriali, sistema di incentivazione per le imprese, attivazione di procedure di incentivazione nazionale a favore delle imprese e, infine, riqualificazione urbana ed efficientamento energetico. «Una risposta importante, 130 milioni totalmente nuovi che vengono messi a disposizione delle imprese che sono la spina dorsale dell’economia regionale – dice Raffaele Paci-. Siamo sempre più convinti che la ripresa, lo sviluppo, l’occupazione, la possibilità di uscire definitivamente da questa terribile crisi che per anni ha paralizzato la Sardegna passi proprio dalle imprese. E noi, come Giunta, stiamo facendo il possibile per sostenere il mondo delle imprese con tutti gli strumenti a nostra disposizione». Questa nuova tranche di finanziamento alle imprese coinvolge anche gli assessorati del Turismo con l’assessore Barbara Argiolas e dell’Industria con l’assessore Maria Grazia Piras.
«Con queste nuove risorse – dice l’assessore Barbara Argiolas – confermiamo la nostra attenzione nei confronti delle piccole e piccolissime imprese. Sul bando T1, all’assessorato al Turismo sono arrivate quasi 500 domande da parte di piccole aziende dell’artigianato, commercio e turismo e coi 10 milioni di euro che stiamo riprogrammando a partire dall’autunno rilanceremo una delle misure più importanti varate in questa legislatura. Anche il bando per gli investimenti più ingenti, quelli oltre i 5 milioni di euro, ha ricevuto manifestazioni di interesse da parte di imprese turistiche ricettive, a dimostrazione che anche questa è una misura che aiuta a stare sul mercato in modo concorrenziale e guadagnare nuove quote. Stiamo mettendo a disposizione delle imprese di ogni dimensione un panel di offerte finanziarie che le aiutino a stare sul mercato in modo concorrenziale, rinnovare i loro processi industriali e avviare l’industrializzazione. E lo stiamo facendo coi bandi a sportello, la formula migliore per accorciare i tempi dell’amministrazione e avvicinarli a quelli delle imprese.»
Le risorse sono state rese disponibili grazie al meccanismo dei fondi di rotazione che, una volta spesi e rendicontati all’Unione Europea, tornano liberi con l’unico vincolo, imposto dal regolamento comunitario, che mantengano la stessa destinazione d’uso dei precedenti. Quindi, nel meccanismo della cosiddetta “finanza circolare”, sono soldi che vengono spesi, utilizzati e rendicontati e che poi tornano disponibili per ulteriori utilizzi. L’obiettivo della delibera è, dunque, quello di definire le linee generali per l’utilizzo delle risorse derivanti dalle restituzioni degli strumenti di ingegneria finanziaria attivati nel ciclo di programmazione 2007-2013 delle risorse Fesr. Ulteriori risorse liberate provenienti dal Fondo sociale europeo (FSE), in applicazione dello stesso principio, verranno a breve messe a disposizione del sistema Sardegna per interventi su microcredito, finanza inclusiva e Fondo cooperative.
«Siamo molto soddisfatti di queste risorse, che arrivano proprio nel momento in cui percepiamo, dopo diverso tempo, una sensibile voglia di reinvestire da parte delle imprese, testimoniata anche dal numero di domande arrivate per i bandi già chiusi – sottolinea l’assessora Piras -. È molto importante, inoltre, accanto al rifinanziamento dei bandi in corso, anche aver destinato parte importante di queste risorse al Fondo per la Reindustrializzazione delle Aree Industriali, perché c’è stato un momento in cui queste risorse erano esaurite, proprio mentre aumentavano le domande da parte delle imprese.»
Si tratta di 112 milioni disponibili dalla chiusura del programma precedente e 18 derivanti da restituzioni. 25 milioni sono destinati al cofinanziamento del Contratto di sviluppo nazionale, che arriva così con la dotazione iniziale di 40 a un totale di 65 milioni; altri 25 vanno al Fondo di competitività FRAI (Fondo per la reindustrializzazione delle aree industriali), che può essere utilizzato per esempio all’acquisto o riutilizzo di capannoni industriali abbandonati; 20 milioni rifinanziano la procedura del modello Jessica, fondo di finanziamento rotativo con due linee (efficientamento energetico e riqualificazione urbana): in questo modo viene garantita l’operatività del fondo riuscendo allo stesso tempo ad attivare ulteriori importanti finanziamenti sia con Bei (Bianca europea degli investimenti) che con Cassa depositi e prestiti. Infine, i soldi destinati ai bandi: 10 milioni per attivare un nuovo bando T1 (investimenti da 15 a 150mila euro), 10 milioni in più (oltre ai 10 già stanziati) per il bando T2 in corso (da 200 a 800mila euro), 20 milioni al T3 previsto per i primi mesi del 2018 (finanziamenti da un milione e mezzo a 5 attraverso contratti di investimento), altri 20 milioni infine per il T4 che si aggiungono ai 10 già messi a correre (manifestazioni d’interesse per finanziamenti che superano i 5 milioni).
«Le imprese – conclude Raffaele Paci – hanno voglia di ripresa e ricominciano a investire: compito della Giunta, come già stiamo facendo sin dal primo giorno, è accompagnare e sostenere con ogni mezzo questo percorso.»
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