23 December, 2024
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La posizione della commissione regionale Pari opportunità sul caso mediatico “Ombrelline”.

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C’è un’immagine in Italia che circola ormai da giorni e che ha destato l’indignazione di associazioni femminili, ma anche di persone comuni che hanno ancora la capacità di protestare. Otto uomini, esponenti politici, seduti su un palco come ospiti di un convegno e cinque donne alle loro spalle che reggono ombrelli.

La grande platea sembra ancora disposta a sorbirsi le “ombrelline” nei box della formula uno o sui palchi del Giro d’Italia, perché in questa nazione c’è ancora il pregiudizio che se sei sportivo non puoi essere troppo istruito (vedi il caso Donnarumma) e di conseguenza ti viene perdonata ogni forma di sessismo. Nel mondo della politica invece, dove si suppone vi siano persone con una grande levatura morale e culturale, le “ombrellifere” non sono passate inosservate.

La commissione regionale Pari opportunità in Sardegna, proprio in questo momento sta cercando di lavorare non solo su problemi contingenti come la violenza di genere, ma mira soprattutto ad ottenere risultati a lunga scadenza con progetti di educazione nelle scuole e con un’attenzione particolare all’uso del corpo femminile nella comunicazione, pubblicitaria e non.

È pertanto nostro dovere non solo segnalare e stigmatizzare a prescindere dal compenso ricevuto dalle signore, l’immagine in questione come umiliante per le donne ed emblematica di una classe politica disattenta e maleducata, ma segnaliamo anche tutte quelle immagini e filmati dove le donne compaiono come “promessa di premio” al vincitore mentre il maschio è impegnato come sportivo o come politico a raggiungere traguardi importanti ai quali le donne possono al massimo contribuire reggendo il “manico”.

Sono forti queste parole, perché forte è l’offesa quotidiana che tali immagini ancora arrecano a ogni donna che cerca col proprio impegno di sfondare la cappa di maschilismo strisciante che ci delega a poco più che comparse.

Auspichiamo di non dovere più assistere a scene di questo genere in futuro e chiediamo agli esponenti maschili e femminili della politica, della cultura, dello sport e dello spettacolo a usare più attenzione. 

Silvia Fancello

CRPO Sardegna 

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