L’intervento del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, al convegno sul Piano Sulcis e sulla ricerca svoltosi ieri nella sala convegni della Sotacarbo.
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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, è intervenuta ieri al convegno sul Piano Sulcis e sulla ricerca svoltosi ieri nella sala convegni della Sotacarbo.
Di seguito l’intervento integrale.
«Buongiorno,
ringrazio l’on. Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis e il presidente della Sotacarbo Alessandro Lanza per l’invito al convegno di oggi: “UNA RIFLESSIONE CRITICA PER UNA PROGETTAZIONE AVANZATA”.
E allora colgo con piacere questo invito alla riflessione critica. In primo luogo non esimendomi dal rilevare che QUELLO CHE CHIAMIAMO PIANO SULCIS MANCA, ALLA BASE, DI UNA PIANIFICAZIONE STRATEGICA A PIÙ LIVELLI, CHE AVREBBE MERITATO E CHE MERITA UN PIENO COINVOLGIMENTO DI TUTTE LE PARTI SOCIALI, a partire e in primis dai Sindaci, che avrebbero dovuto essere i principali attori protagonisti del Piano.
E non posso, a proposito, non constatare che, nella mia breve esperienza di Sindaco e dagli studi effettuati sul Piano Sulcis, I PRIMI CITTADINI SONO ESCLUSI DALLE SCELTE e chiamati solo a prendere atto dell’allocazione delle risorse, una volta che queste sono state effettuate.
UN PIANO CHE SPESSO PREVEDE ATTIVITÀ DEL TUTTO SLEGATE DAL CONTESTO ECONOMICO E PRODUTTIVO DEL SULCIS, ad esempio come è avvenuto con la detassazione fiscale, che non ha prodotto i risultati sperati: un risparmio per gli imprenditori, ma non un aumento dell’occupazione. Il piano inoltre sembra salvaguardare le attività produttive esistenti, ma non traccia la rotta per alternative produttive.
Insomma, IL SULCIS IGLESIENTE SEMBRA RIMANERE ANCORATO ALLA MONOCOLTURA INDUSTRIALE. MANCA UN PROGETTO DI PIÙ AMPIO RESPIRO. UN PROGETTO A LUNGO TERMINE.
In definitiva, IL PIANO SULCIS NON HA RAGGIUNTO I RISULTATI AUSPICATI, come lo stesso coordinatore riconosce.
Ci sarebbero però ancora dei fondi disponibili (mi risulta diverse decine di milioni di euro) da destinare a progetti di sviluppo.
In questo caso, a nostro modo di vedere, SI POTREBBE INVESTIRE NELLA RICERCA APPLICATA nel settore del risanamento ambientale, su fonti energetiche rinnovabili e, in particolare, nel settore “Smart City”.
RICERCA APPLICATA CHE POTREBBE GENERARE NUOVA OCCUPAZIONE, in un territorio falcidiato dalla crisi occupazionale, dagli alti tassi di emigrazione e dalla carenza di prospettive per il futuro dei giovani.
Riteniamo però che le risorse del Piano Sulcis non debbano essere esclusive e che, comunque, non siano sufficienti al rilancio del nostro territorio.
PER IL RILANCIO DEL NOSTRO TERRITORIO, RIVENDICHIAMO ANCHE I FONDI DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE, CHE SI DEVONO AGGIUNGERE AL PIANO SULCIS, essendo questo un piano straordinario, ossia che non esclude le risorse ordinarie.
Sempre per quanto concerne il Piano Sulcis, il comune di Carbonia, il 27 dicembre del 2016, sollecitato dal coordinatore Tore Cherchi, ha lavorato a capofitto per presentare 12 proposte progettuali, di cui la gran parte legate a infrastrutture e turismo e alcune di respiro territoriale, coinvolgendo altri Comuni del Sulcis.
Ad ogni modo, nonostante i limiti e le criticità del Piano Sulcis, la nostra Amministrazione comunale si è dimostrata pronta a collaborare ed è pronta a mettersi a disposizione per una programmazione che sia veramente territoriale e che parta dal basso, augurandosi che l’assessorato alla Programmazione regionale ci coinvolga con la dovuta urgenza come attori della programmazione territoriale.»
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