22 December, 2024
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O.S.A.P.P.: «E’ grave la situazione nelle carceri dell’Isola».

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L’O.S.A.P.P., l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, lancia l’allarme sulla grave situazione nelle carceri dell’isola, dove l’ormai cronica carenza di personale di polizia penitenziario sta creando gravissime problematiche al mondo penitenziario.

«È di qualche settimana la notizia che e stata ridimensionata la pianta organica regionale di circa 250 unità (ad oggi ci sono 1.631 poliziotti effettivi nell’isola)... – si legge in una nota del segretario regionale Roberto Melis -. A fronte degli oltre 1.800 previsti,senza dimenticare che oltre il 30 % di codesti poliziotti è prossimo al pensionamento. Tale carenza, aggiunta alla continua crescita della popolazione detenuta, sta creando gravi malumori e stati di agitazione tra tutto il personale. In diverse realtà sono state imposte le turnazioni a 8h su 3 quadranti, limitando notevolmente il benessere di tutto il personale di polizia il quale si trova a dover affrontare turni di servizio massacranti e al limite della sopportazione.»

«In diversi istituti i cosiddetti eventi critici si susseguono con una cadenza quasi giornaliera, esempio su tutti la Casa circondariale di Sassari Bancali dove oramai il personale e allo stremo delle forze, ad oggi ancora non e presente un comandante effettivo appartenente al ruolo dei commissari penitenziari. Nonostante le recenti richieste di interventi da parte dell’Osapp alle varie istituzioni, purtroppo, a oggi nulla pare “muoversi” – aggiunge Roberto Melis -. Relativamente ai dati che descrivono la realtà detentiva in Sardegna non si può fare a meno di considerare la crescita continua dei cittadini privati della libertà, infatti, ad oggi In Sardegna sono presenti circa 2.100 reclusi. Il carcere di Cagliari-Uta, come del Resto quello di Sassari bancali continuano ad essere le più gravi realtà del sistema detentivo in Sardegna. Relativamente ai numeri però non ci si deve dimenticare e si deve rimarcare anche la situazione particolarmente delicata delle due Case di Reclusione destinate ai detenuti in regime di alta sicurezza quali Tempio P. (Nuchis) dove sono ristretti circa 180 detenuti a fronte dei circa 160 posti previsti e quella di Oristano (Massama) circa 260 detenuti per 250 posti previsti.»

«La situazione, peraltro al limite pare essere a Sassari (Bancali) dove sono presenti 430 detenuti per 360 posti con 90 in regime di 41bis e 20 in regime AS e da pochi giorni nonostante la grave carenza di personale e stata aperta una nuova sezione detentiva, il tutto nonostante la Direzione dell’istituto sassarese per questioni di sicurezza (Ma contro il volere di ben 7 OO.SS. su 8) abbia imposto la turnazione in 3 quadranti da 8 ore. Davanti a questa situazione – sottolinea ancora Roberto Melis – bisogna sottolineare la carenza di Direttori “effettivi” che sono solo 5 per dieci Istituti, gli stessi a volte devono anche dirigere 2 o 3 istituti contemporaneamente, totalmente assenti invece i vice Direttori, sono carenti anche le figure degli operatori appartenenti alle equipe di trattamento quali educatori, psicologi, etc.»

«Così non si può andare avanti anche perché il carcere non può essere un contenitore del malessere sociale, paragonabile ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. In ultima battuta, ma non per importanza, non si possono non evidenziare le carenti relazioni sindacali tra OO.SS – Direzioni – Prap le quali a parere del sindacalista dovrebbero essere alla base di tutto il sistema penitenziario. L’O.S.A.P.P sempre a tutela di tutto il personale di polizia penitenziaria e in attesa che le istituzioni possano prendere dei più celeri provvedimenti in merito – conclude Roberto Melis -, non indietreggia, ma continua e continuerà a stare al fianco di tutti i poliziotti penitenziari i quali quotidianamente svolgono i propri compiti con senso di appartenenza e abnegazione, nonostante le molteplici problematiche.»

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