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Sono stati presentati in commissione Urbanistica del Consiglio regionale i testi della Giunta e di tre gruppi consiliari.
«Con questo disegno di legge, frutto di un grande lavoro degli uffici, di un ampio confronto con i portatori di interesse e di complessi approfondimenti tecnico-giuridici, contiamo di colmare un vuoto legislativo di quasi 30 anni» ha detto l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu illustrando alla commissione Governo del territorio (presieduta da dal vice presidente Antonio Solinas del Partito democratico in sostituzione del presidente Peppino Pinna) il disegno di legge n. 409, nuova legge urbanistica della Regione con al centro «i valori dell’ambiente, del paesaggio e dello sviluppo sostenibile».
«E’ una legge che contiene molte innovazioni anche sul piano procedurale – ha aggiunto Cristiano Erriu – dalla semplificazione con cui si prevede, fra l’altro, la confluenza dei pareri dei diversi uffici in una unica conferenza di servizi, agli strumenti di partecipazione pubblica provenienti dalla riforma Madia.»
«Ma soprattutto – ha evidenziato – fa emergere una nuova idea di urbanistica attenta al ruolo dei Comuni che avranno più motivazioni a predisporre i Piani urbanistici, orientata alla riduzione del consumo di suolo attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente ed interventi di rigenerazione urbana, a favore di una politica di sviluppo turistico fondata non su nuove residenze o ulteriori insediamenti ma sul miglioramento delle strutture e della loro qualità paesaggistica, in coerenza con il Ppr e col ministero del Beni culturali.»
«In altre parole – ha detto ancora Cristiano Erriu riprendendo alcune recenti polemiche – tutto il contrario di quanto raccontato in modo completamente distorto da alcuni organi di informazione; noi crediamo che su questa legge la Sardegna si giochi un pezzo importante del suo futuro, che sarebbe compromesso se passassero atteggiamenti politici ed ideologici contrari ai veri interessi della nostra Regione.»
Al termine della relazione dell’assessore Erriu sono state presentate anche le altre 3 proposte di legge in materia urbanistica all’attenzione della commissione, da parte dei consiglieri Antonello Peru (Forza Italia), Salvatore Demontis (Pd) ed Eugenio Lai (Art.1-Sdp).
Nel suo intervento, Antonello Peru ha messo l’accento sul fatto che «la disciplina organica di una materia complessa come il governo del territorio è una base forte di cui ha molto bisogno una Sardegna che vuole guardare al futuro». «Giusto puntare – ha aggiunto – sugli interventi di riqualificazione nei centri storici e sulle coste con strumenti di premialità consentiti dallo stesso Ppr, e su una zonizzazione flessibile delle diverse aree, adatta alle caratteristiche specifiche dei territori».
Salvatore Demontis, del Pd, ha affermato che la sua proposta «è diversa da quella della Giunta ed ha però lo scopo di migliorarla in alcuni punti, sia semplificando un testo eccessivamente ricco di dettagli, sia soprattutto intervenendo sugli incrementi volumetrici nei 300 metri, che vanno valutati caso per caso nelle dimensioni quantitative e differenziati, nel senso che il 50% può essere destinato alla realizzazione di servizi ed il 50% all’adeguamenti degli spazi ai nuovi s5tandard di mercato». «Quanto ai progetti di particolare valore – ha poi precisato Demontis – ritengo che non si possa derogare al requisito della coerenza con il Ppr, fermo restando che lo stesso Ppr si può adeguare ma a prescindere dall’esistenza di questo o quel progetto».
Secondo Eugenio Lai, di Art.1-Sdp, «la nuova legge urbanistica deve riportare al centro il ruolo dei Comuni che, specialmente in un territorio ricco di specificità come la Sardegna, non possono essere considerati tutti allo stesso modo». «Per quanto riguarda gli incrementi volumetrici – ha aggiunto – per noi è necessario superare gli automatismi della legge 8/2015 e ridurre le premialità dal 25 al 10%, comunque non in senso generalista ma in presenza di certe condizioni». La normativa, a suo giudizio, deve anche prestare attenzione alle zone rurali: «Anche in queste zone dobbiamo considerare in modo diverso le aree libere e quelle infrastrutturale, per rendere vivibili le nostre campagne e riutilizzare i troppi terreni abbandonati».
Successivamente la commissione ha approvato, su proposta del vice presidente Solinas, un calendario di massima dei lavori.
Una sotto-commissione, composta dallo stesso Solinas, dall’assessore, dai firmatari delle 3 proposte di legge di iniziativa consiliare e dal consigliere Giuseppe Fasolino, esaminerà i testi per valutare la possibilità di arrivare ad uno schema condiviso da sottoporre prima alla commissione e poi al Consiglio.
La sotto-commissione dovrebbe completare i suoi lavori entro il mese di settembre per poi dare inizio al ciclo di audizioni ed arrivare «entro l’anno», come ha auspicato Solinas, «all’esame del Consiglio».