24 November, 2024
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Su proposta dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, la Giunta regionale ha rinnovato per il prossimo triennio il mandato all’Amministratore unico della Carbosulcis S.p.a. ad attivare gli incentivi all’esodo a favore del personale in attuazione del Piano autorizzato dalla Commissione UE e dalla legge regionale 29/2014, adottato per armonizzare l’impatto sociale della programmata chiusura della miniera di Nuraxi Figus.

 

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La Giunta Pigliaru ha approvato il bilancio per l’anno 2016 di IGEA Spa, società in house della Regione. L’esercizio si è chiuso per la seconda annualità consecutiva in utile, che nel 2016 si attesta a 665mila euro. Dopo anni di pesante criticità, migliorano sensibilmente la gestione dei debiti pregressi ed il fatturato. A breve la Giunta darà prospettive di medio termine alla società, esaminando il piano industriale per il prossimo triennio.

Michele Caria, amministratore unico di Igea.

 

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, ha approvato una delibera che interviene sulla lunga vertenza degli Lsu della Sardegna, in vista del definitivo svuotamento del bacino di lavoratori socialmente utili sardi, obiettivo oramai a portata di mano. Attualmente il bacino è composto di 52 lavoratori (a fronte dei circa seimila che ne facevano parte all’inizio) e, grazie al Piano di incentivi varato dalla Giunta con precedenti delibere, e all’atto approvato oggi, che gli dà ulteriore attuazione, si prevede di scendere ulteriormente a circa 35 lavoratori nelle prossime settimane.
La delibera approvata ieri, anzitutto, conferma, anche per il 2017, l’integrazione regionale all’assegno di utilizzo in attività socialmente utili (ASU) versato dall’Inps e pari a 580,14 euro mensili lordi per lavoratore. Grazie all’integrazione regionale (di 419,86 euro), l’ammontare complessivo per lavoratore raggiunge dunque la somma di 1.000 euro lordi.
I lavoratori, inoltre, potranno recuperare le giornate di lavoro perdute (ed i relativi emolumenti) all’inizio del 2017: la convenzione con il ministero del Lavoro, infatti, quest’anno si è potuta sottoscrivere solo il 19 gennaio, per via di un approfondimento, svolto a livello nazionale, dalla Corte dei Conti sulla situazione dei lavoratori socialmente utili. Questo ritardo va a penalizzare fortemente dal punto di vista del reddito i lavoratori che, non per loro volontà, hanno dovuto sospendere le attività dal 1 al 18 gennaio. Per consentire il mantenimento dei livelli economici delle famiglie dei lavoratori interessati, viene dunque riconosciuta una ulteriore integrazione, in misura pari agli importi che sarebbero spettati al lavoratore per il periodo in questione, a condizione che venga anche recuperata la relativa prestazione oraria.
Novità anche per la gestione degli incentivi all’esodo per gli Lsu: a occuparsi delle procedure amministrative sarà d’ora in poi IN.SAR. Spa, la società partecipata dalla Regione e da Italia Lavoro che vanta un’esperienza importante nella materia, essendo il soggetto che storicamente ha seguito l’evolversi della vertenza. Il Piano triennale di incentivi varato dalla Giunta regionale per favorire l’assunzione degli Lsu prevede, per le assunzioni dei lavoratori socialmente utili nel comparto pubblico, la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. Gli incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli Lsu consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.

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Via libera della Giunta regionale alla prima variazione di bilancio di 22 milioni di euro che passa ora all’esame del Consiglio regionale. «Abbiamo deciso di non lavorare a un unico assestamento di bilancio ma a una prima variazione parziale a cui seguiranno altre in base alle disponibilità di risorse che man mano riusciremo ad avere – ha detto l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Le esigenze da soddisfare con questa prima manutenzione legislativa sono già molte: siamo riusciti a recuperare 22 milioni con una intensa opera di spending review attraverso la chiusura di conti correnti regionali non più utilizzati da tanti anni. Oggi diamo risposta alle esigenze più urgenti, dai Consorzi di Bonifica alle Province, dai Vigili del fuoco, che svolgono un ruolo assolutamente fondamentale nella campagna antincendi, agli eventi turistici e sportivi e allo stesso tempo assolviamo ad obblighi di legge già determinati. Nei prossimi mesi interverremo sulle altre priorità. Ancora una volta stiamo mettendo ordine nel bilancio regionale con grande impegno e con la massima e totale trasparenza.»
Dieci milioni di euro vanno al comparto dell’acqua, destinati a Enas per il pagamento dei costi energetici dei Consorzi di bonifica dando un importante ristoro agli agricoltori. Le Province beneficeranno di 4 milioni per garantirne il funzionamento messo in pericolo dai continui e ingenti tagli dello Stato; 1 milione sarà disponibile per gli eventi turistici, 800mila vanno alle società sportive per svolgere i campionati nazionali, 170mila euro ai vigili del fuoco. Per quanto riguarda le spese obbligatorie, 3 milioni e 650mila euro vanno al Fondo spese obbligatorie e 2 milioni e 300mila euro al Fondo passività potenziali.
Il disegno di legge prevede inoltre l’abrogazione di alcune norme impugnate dallo Stato per evitare il contenzioso e una serie di variazioni interne agli stanziamenti degli assessorati.

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La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge, proposto dall’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, che interviene sulla riprogrammazione di 14 milioni di euro, stanziati nella legge di stabilità 2017, che hanno l’obiettivo di sostenere le imprese del comparto ovino attive nella produzione agricola primaria e di far fronte quindi al deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte nella campagna 2016-2017. 12 milioni andranno direttamente ai pastori e gli altri 2 saranno destinati all’acquisto di formaggi ovini Dop per sostenere interventi sociali e di assistenza verso soggetti indigenti.
La legge regionale 13 aprile 2017, n. 5, art. 5, comma 31, destinava 14 milioni al finanziamento di un programma di distribuzione gratuita di formaggi pecorini DOP prodotti in Sardegna a favore di soggetti a rischio povertà ed esclusione sociale presenti nel territorio regionale e demandava alla Giunta regionale l’adozione del programma degli interventi e le relative modalità attuative su proposta degli Assessori competenti in materia di Politiche sociali e di Agricoltura e sentita l’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo (Oilos).
Nel corso dei diversi incontri tenuti con l’Oilos e le Organizzazioni professionali agricole è stata rappresentata la necessità, in maniera sempre più pressante, di riprogrammare le risorse stanziate, destinandole direttamente e in gran parte a sostenere le imprese del comparto ovino attive nella produzione primaria per far fronte al deterioramento delle condizioni di produzione e di mercato del latte venute a crearsi nella stagione 2016-2017.
Tali accadimenti di carattere finanziario si sommano al susseguirsi di una serie di eventi atmosferici eccezionali e dannosi (piogge intense di dicembre, nevicate e tromba d’aria di gennaio, gelate di aprile e siccità tuttora in corso), che hanno accentuato le criticità produttive delle aziende ovine. Nel corso delle ultime due campagne lattiere le imprese del comparto, infatti, hanno subito il crollo del prezzo per litro di latte di oltre il 40 per cento. Una flessione direttamente legata alla caduta del prezzo del Pecorino romano DOP che rispetto allo stesso periodo del 2015 si è ridotto quasi del 50 per cento.
Tenuto conto dell’aiuto e del quadro normativo dell’Unione europea, vigente in materia di aiuti di Stato, il sostegno diretto a favore delle imprese pastorali sarà attuato in applicazione e rispetto dei regolamenti dell’UE che determinano il funzionamento degli aiuti “de minimis” per il comparto agricolo.

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Nuova riunione del Comitato riconversione RWM martedì 25 luglio, dalle 18.00 alle 20.00, presso “I Giardini della Biodiversità”, Chiesa altomedievale del Salvatore – Via Leonardo da Vinci, 2, a Iglesias.

All’ordine del giorno figurano i seguenti punti:

  1. Accettazione nuove adesioni.
  2. Aggiornamenti.
  3. Prossime iniziative del Comitato.
  4. Varie ed eventuali.

Oltre ai soci, possono partecipare alla riunione, senza diritto di voto, anche altre persone interessate alle attività del Comitato.

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E’ stata presentata stamattina a Cagliari, nella sala Anfiteatro di via Roma, la nuova strategia di AREA nel settore delle manutenzioni delle cosiddette case popolari, più attenta al contenimento dell’uso delle risorse naturali e ai progetti di green economy, che potrebbe rappresentare una grande opportunità per il mercato sardo dell’edilizia. Un grande piano di riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio residenziale della Regione, che consiste in 25mila alloggi in tutta la Sardegna.
L’incontro, al quale hanno partecipato gli assessori dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini e dell’Ambiente Donatella Spano, insieme all’amministratore unico di AREA Maria Giovanna Porcu, è stato l’occasione per illustrare alle imprese il nuovo programma MA.ST.E.R. con il quale AREA intende portare avanti un insieme di iniziative di recupero e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, con lo scopo di fornire indicazioni utili agli operatori economici affinché siano in grado di cogliere questa opportunità.
«La Regione sta investendo molto nella riqualificazione del suo patrimonio edilizio residenziale, perché il tema della casa è una nostra priorità – ha detto l’assessore Balzarini – stiamo portando avanti azioni importanti come i cantieri a Sant’Elia e il bando per l’efficientamento energetico, e apprezziamo il nuovo corso di AREA improntato all’innovazione e non solo alla conservazione, perché in linea con i nostri obiettivi, che vanno verso modalità più veloci e concrete di avvicinarsi al mondo delle imprese.»
«Investire in maniera consistente sulla ristrutturazione degli edifici, come sta facendo AREA con il programma MASTER, anziché creare nuove lottizzazioni con relativo consumo di suolo, è già di per sé un intervento coerente con una scelta ambientale consapevole e una pianificazione urbana sostenibile – ha aggiunto l’assessore Spano -. È importante sottolineare come anche la presenza e cura del verde insieme all’edilizia residenziale, sia una garanzia non solo di qualità estetica ma soprattutto di presidio delle funzioni ambientali per la salute e il benessere dei cittadini, attenuando gli effetti delle ondate di calore, riducendo il rumore e migliorando la qualità dell’aria (pensiamo alle barriere antirumore, alla pavimentazione degli spazi comuni). L’efficientamento energetico, la promozione del recupero del materiale in seguito a demolizione, l’uso di materiali quali intonaci, malte e calcestruzzi o vernici muniti di etichetta ambientale, evidenzia l’attenzione di AREA e del progetto MASTER verso la sostenibilità ambientale. È apprezzabile, inoltre, l’inserimento di premialità specifica sull’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici e personale addestrato per la gestione ambientale del cantiere.»

AREA investirà 18 milioni di euro, di cui 12 milioni per la manutenzione straordinaria e 6 per quella ordinaria, a cui si aggiungono 19 milioni di risorse regionali più ulteriori fondi statali.
Le azioni si svilupperanno attraverso accordi quadro come quello stipulato con Sardegna Ricerche: un protocollo di intesa per promuovere azioni di divulgazione, formazione e conoscenza del mercato per garantire la più ampia partecipazione.
All’iniziativa di ieri mattina hanno collaborato anche le associazioni di categoria interessate, come Confocooperative, Lega Cooperative e Aniem Sardegna.

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«L’inconcludenza e la totale incapacità nel gestire le grandi vertenze del territorio da parte della politica regionale e dell’ente provincia del sud Sardegna sono a dir poco sconcertanti. Gli assessorati regionali dell’Industria e dell’Ambiente, assieme alla provincia del Sud Sardegna, hanno disatteso totalmente gli impegni assunti nei confronti della vertenza Portovesme srl sulla questione della discarica. Dopo aver affermato che sarebbe stato sufficiente un semplice atto autorizzativo, oggi ci comunicano che l’ipotesi deve essere soggetta a valutazione di impatto ambientale?»

Alessandro Massidda, segretario Fialc Cisal, commenta così gli sviluppi della vertenza della Portovesme srl sulla discarica di Genna Luas.

«Non si può più accettare un tale menefreghismo da parte delle istituzioni preposte e deputate per dare risposte ai problemi – aggiunge Alessandro Massidda -. Questa situazione non è più sopportabile. Questa classe politica e la burocrazia stanno portando alla chiusura dell’ultima grande fabbrica produttiva del territorio. Adesso è il momento di dire basta e di portare avanti azioni molto più incisive. Il tempo delle promesse, delle rassicurazioni è finito.»

«Non si permetterà la chiusura dell’ennesima realtà produttiva a causa di una classe politica di menefreghisti , metteremo in atto tutto ciò che sarà possibile, per scongiurare questo ennesimo dramma occupazionale, perché il territorio, già all’esasperazione, non sarà in grado di sopportare questo ennesimo colpo, e potrebbe configurarsi un reale problema di gestione dell’ordine pubblico – conclude Alessandro Massidda -, perché le organizzazioni sindacali non saranno più in grado di gestire la situazione, e la responsabilità di tutto questo, sarà solo ed esclusivamente di questa classe politica di incapaci e inconcludenti.»

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Durissima presa di posizione del segretario generale Cisl Sulcis Iglesiente Fabio Enne e del segretario generale Femca Cisl Nino D’Orso, sulla situazione d’emergenza della Portovesme srl.

«A distanza di 2 settimane, esattamente dal 4 luglio, data in cui si è svolto un incontro richiesto da Confindustria Sardegna per fare il punto della già gravissima situazione della Portovesme srl – scrivono in un comunicato Fabio Enne e Nino D’Orso – la Cisl presente ai massimi livelli confederali e di categoria, dichiarava un sonoro rifiuto verso la scandalosa indifferenza istituzionale per la soluzione, transitoria e definitiva, delle problematiche che impedissero la fermata degli impianti.»

«A questo la Cisl, nella stessa sede di Confindustria, ha espresso malessere nei confronti dell’Azienda invitandola a recuperare corrette relazioni industriali, nello stesso tempo dichiarava a Cgil e Uil, un comportamento corretto, rispettoso ed attento, in particolare sull’unità di intenti – aggiungono Fabio Enne e Nino D’Orso -. La registrazione delle cose dette in riunione può essere utile per capire la nostra posizione odierna, oltreché, documentare la nostra linea sulla vertenzaLa stessa Confindustria, dopo avere sentito le nostre posizioni, condivideva e invitava tutti ad essere più efficaci nelle azioni da mettere in campo per portare a casa i risultati. La nostra proposta oggi è confermata dalla mancanza di risposte immediate e utili ad evitare la fermata produttiva. Abbiamo indicato una direzione verso Roma, Ministero Ambiente, perché alcune soluzioni percorribili dipendono dallo stesso.»

«Sono state fatte richieste di incontro verso il Ministero, a dire il vero, anche in questa occasione con richieste separate, e per essere conseguenti, pareva ovvio arrivare al Dicastero, con la sana determinazione che in altre circostanze abbiamo inseguito e perseguito unitariamente. Anche oggi assistiamo ad iniziative che dovevano prevedere una decisione da intraprendere fra tutti i soggetti coinvolti, ivi compresa la Cisl, ma purtroppo registriamo le solite azioni inconcludenti e poco utili – sottolineano ancora Fabio Enne e Nino D’Orso –. Occupare una sede in “disuso”, può servire a togliere le ragnatele. Proseguire a far finta di niente pur di non disturbare chi ha le responsabilità sulle procedure da attivare immediatamente per salvaguardare la continuità di marcia dello stabilimento, non rientra nella nostra caratteristica. Lo stabilimento è un bene prezioso che non può essere gestito nelle sue problematiche da stati ansiosi né tantomeno da metodi che tendono a primogeniture poco funzionali, quando esse oltre a non ottenere i risultati sperati, creano fratture nei rapporti e nel raggiungimento degli obiettivi. Vogliano, questa volta, informare i livelli regionali della Cgil e della Uil, partendo da una nostra convinzione che, in considerazione di quanto suddetto, ci obbliga ad attraversare il Tirreno in solitudine come organizzazione ma in forte compagnia con i tanti che sono stufi di una Politica del nulla.»

«Partiremo a Roma e faremo tutto ciò che sarà possibile per ottenere veloci soluzioni da questo Governo e dal Ministero competente. Restiamo convinti – concludono Fabio Enne e Nino D’Orso – che il nostro ruolo sindacale debba essere autonomo dai partiti e preferiamo un serio confronto con l’Azienda, anche con toni altri se necessario, esigendo dalla stessa e dai suoi rappresentanti, il massimo rispetto.»

 

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Incredibile: nella riunione tenuta alla Presidenza della Regione il 15 giugno, sono state individuate ed assicurate alcune soluzioni transitorie per garantire la continuità di marcia dello stabilimento, fra le quali l’aumento di 25mila tonnellate (equivalenti alla marcia per 1 mese) nell’attuale discarica. Una procedura totalmente amministrativa che l’amministratore straordinario della Provincia ha assicurato potersi completare nell’arco di una decina di giorni.

Oggi, con l’iniziativa della RSU si scopre che lo stesso Amministratore aveva da poco appreso che il procedimento sarebbe ben più complicato.

Un dettaglio non da poco visto che quel mese ulteriore, cioè settembre, è indispensabile per lo svolgersi delle pratiche per le altre soluzioni sempre transitorie. Fatto che se non superato avrà come conseguenza la fermata dell’impianto e la continua inaffidabilità di tutte le Istituzioni presenti alla Presidenza della Giunta il 15 giugno.

Il presidente della Giunta, il suo staff, gli assessori competenti e l’amministratore della Provincia battano il giusto colpo per impedire l’ulteriore disastro che sarebbe totalmente a loro carico!

E non c’è un minuto in più da perdere!

Roberto Puddu

Segretario Camera del Lavoro CGIL Sulcis Iglesiente