I Riformatori sardi propongono un referendum per l’introduzione del principio dell’insularità nella Costituzione.
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Oggi, alle 12.00, presso la saletta accanto al gruppo del Consiglio regionale, i Riformatori sardi presentano l’iniziativa per l’introduzione del principio dell’insularità nella Costituzione, ritenuto nodo cruciale per lo sviluppo dell’Isola.
Il progetto, che parte con un appello al presidente della Regione Francesco Pigliaru, affinché promuova un referendum capace di unire i sardi in una iniziativa storica per la Sardegna, sarà al centro della politica dei Riformatori sardi nei prossimi mesi e, se necessario, nei prossimi anni.
Il 22 ottobre, Lombardia e Veneto chiameranno a raccolta i cittadini per votare un referendum in cui viene chiesta maggior autonomia, ma soprattutto viene chiesto che le tasse prodotte in Padania, restino in Padania. Il risultato della consultazione elettorale è già scritto e, influenzerà, ulteriormente ed in modo traumatico, le politiche di coesione del paese.
Di fronte a questo mutamento di scenario, la Sardegna non può restare immobile e inerte. Al contrario, deve essere rilanciata immediatamente, con la massima forza e coesione, la “questione sarda”, non più legata alle esigenze del momento, ma con una prospettiva di medio lungo periodo. E questa non può che essere legata al tema della “insularità”. Si tratta di un principio già sancito dalle convenzioni e ben presente nella progettualità teorica di tutta la politica nazionale, che spesso viene invece dimenticato nella produzione legislativa quotidiana e nella conseguente attribuzione delle risorse finanziarie
«Votiamo il referendum sardo lo stesso giorno del Veneto e della Lombardia – chiedono i Riformatori sardi al presidente Francesco Pigliaru – e affermiamo tutti insieme la volontà dei sardi che la Carta Costituzionale tuteli il principio di insularità.»