23 November, 2024
Home2017Luglio (Page 46)

[bing_translator]

Con le audizioni delle associazioni di tutela e valorizzazione del sardo la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd) ha proseguito il lavoro istruttorio relativo al Testo unico della lingua sarda.

Illustrando la posizione dell’Accademia de su Sardu Oreste Pili ha sottolineato in premessa «la diversità del sardo rispetto alle altre lingue romanze e la sua radice nel latino antico, fino alla biforcazione nelle due macro-varietà campi danese e logudorese». «Rispetto a questo dato di partenza – ha aggiunto – la legge ci piace molto anche per l’introduzione di una grafia unica aperta alla divulgazione ma abbiamo alcuni dubbi sullo standard riservato solo agli atti istituzionali. Ci sembra ancora troppo poco, mentre sarebbe meglio continuare a lavorare sulle due macro-varietà cercando di avvicinarle in un percorso di medio e lungo periodo di almeno 20 anni; poi potrà scattare la scintilla di un sardo comune, se i sardi lo vorranno». Oreste, infine, Pili ha auspicato una attenzione particolare sui neo-logismi, citando l’esempio di parole come “Pc portatile” e sostenendo che anche questi termini vanno rielaborati per fare del sardo una lingua viva.

Per la Fondazione Sardinia il direttore Salvatore Cubeddu ha parlato di «una legge fatta bene che rende centrale la lingua sarda nel processo di riconoscimento dell’identità del nostro popolo estesa a tutti i campi della società». Cubeddu ha poi raccomandato il completamento dell’Atlante linguistico della Sardegna, «come strumento scientifico e didattico indispensabile per la ricognizione dell’intero patrimonio linguistico sardo distribuito nell’insieme dei Comuni dell’Isola».Soffermandosi su alcune significative attività della Fondazione, Cubeddu ha ricordato il lavoro sulla tradizione religiosa che, partendo dalla messa in sardo celebrata a Cagliari in occasione della ricorrenza de Sa Die de sa Sardigna, ha consolidato l’interesse della Conferenza episcopale sarda per la diffusione della lingua nella liturgia.

Una valutazione più critica della legge è stata espressa invece da Maria Doloretta Lai, presidente dell’Istituto Bellieni di Sassari. La legge, a suo giudizio, rappresenta «uno sforzo apprezzabile per dare maggiore importanza alla lingua sarda ma non tiene conto del lavoro sul territorio che è stato fatto da tanti operatori in questi anni, lavoro che va adeguatamente riconosciuto e valorizzato sia nella formazione degli insegnanti che nelle certificazioni linguistiche per gli stessi docenti».

«Nel merito – ha poi osservato Michele Pinna sempre a nome del Bellieni – rischiamo di costruire una nuova struttura di burocrati della lingua con il deserto attorno, spazzando via un grande patrimonio di conoscenze e professionalità». Dopo aver criticato l’assenza dal dibattito delle università sarde, Pinna ha messo l’accento sulla necessità che i docenti acquisiscano “la didattica del sardo” ricordando, in proposito, l’esperienza dell’introduzione dello studio della lingua inglese in Italia, frutto di un lavoro di concertazione fra il governo britannico e il mondo dell’associazionismo.

Per l’associazione Acordu, Alessia Etzi ha individuato nella legge «un impianto sostanzialmente analogo a quello della precedente legge regionale 26 e della 482 nazionale, segno di un approccio troppo timido che andrebbe sviluppato a partire dal mondo della scuola con didattica e pedagogia adeguate». Alessia Etzi ha concluso evidenziando che nella norma c’è una lacuna evidente rappresentata dalla mancanza di riferimenti puntuali “all’informatica ed al mondo digitale” che possono invece rappresentare per il sardo canali espressivi di grandissima potenzialità.

[bing_translator]

Moby e Tirrenia proseguono nella strada della promozione e della valorizzazione del turismo in Sardegna, offrendo tariffe vantaggiose agli associati del Consorzio Costa Paradiso, nella splendida località di Trinità d’Agultu, nella provincia di Olbia-Tempio.

La convenzione prevede uno sconto del 10% sulla tariffa ordinaria disponibile al momento della prenotazione, applicabile a 2 passeggeri con autovettura o moto (al netto di tasse e diritti), su tutte le linee Moby e Tirrenia da e per la Sardegna. L’agevolazione è valida fino alla fine dell’anno salvo disponibilità posti riservati all’iniziativa, sulle date in cui essa è prevista (non cumulabile con altri buoni o voucher emessi per altre iniziative).

Sulle navi Moby e Tirrenia, con le quali è possibile arrivare in Sardegna con prezzi a partire da 39 euro a persona, la vacanza inizia a bordo grazie ai numerosi servizi offerti: dalla zona dedicata allo shopping alle aree bambini, ma anche i cinema, le sale giochi, le show lounge.

Tirrenia ha inoltre avviato un’importante operazione di restyling delle navi a partire dalla Sharden e dalla Nuraghes, entrambe operative ogni giorno sulla linea Genova-Porto Torres: la prima riprende sulle fiancate Batman, il supereroe DC per eccellenza. Nella seconda la protagonista è Wonder Woman, una delle più grandi icone dell’universo immaginario dei fumetti.

[bing_translator]

La fregula sarda è arrivata in Bielorussia. Sono, infatti, 20 i ristoratori che a Minsk, fino a domenica 9 luglio, potranno conoscere, preparare e servire ai clienti la tipica pasta isolana prodotta dal Pastificio Porta di Gonnosfanadiga.

Dopo la missione per la valorizzazione dei prodotti sardi all’estero, organizzata nella Capitale bielorussa all’inizio di giugno da Confartigianato Imprese Sardegna e StoreSardinia, nella quale l’azienda ha incontrato importatori locali, catene di supermercati e titolari di piattaforme di distribuzione, per la fregula c’è stata una interessante e crescente richiesta.

Grazie a questo interesse, il titolare del pastificio gonnese, Riccardo Porta, insieme allo chef cagliaritano Davide Bonu, hanno organizzato un vero e proprio “tour per la conoscenza della fregula sarda”, con l’obiettivo di farla preparare e condire ai più rinomati chef bielorussi e di stuzzicare palato e fantasia dei clienti. Con il prodotto di Gonnosfanadiga, sono arrivati a Minsk anche altri condimenti, rigorosamente sardi, come l’olio o il pecorino.

«Questa operazione dimostra come i progetti pubblici devono creare le condizioni e le imprese, con l’aiuto delle Associazioni di Categoria, devono saper sfruttare le occasioni che si presentano. Occorre che le aziende investano per far conoscere i propri prodotti in modo approfondito – commenta Stefano Mameli, coordinatore di progetto e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – infatti è necessario che gli acquirenti imparino a cucinarlo, a condirlo e a raccontarlo”. “Le imprese, se vogliono crescere e farsi veramente largo nel mondo dell’export devono rischiare in prima persona senza aspettare che ci siano altri a farlo per loro.»

Porta e Bonu, a Minsk raccontano il territorio sardo e la magia di un’isola sempre più conosciuta nell’est, accompagnando gli chef locali all’“esplorazione” dei cibi e della cultura sarda.

«I prodotti sardi sono conosciuti e molto apprezzati anche nell’est Europa – ha affermato Riccardo Porta – il problema è che non tutti sanno come prepararli e abbinarliPer colmare questo gap abbiamo deciso di investire un po’ di risorse economiche e fisiche per “insegnare” agli chef bielorussi le tecniche di cottura e di condimento. Dobbiamo dire che il prodotto piace molto, visti i complimenti e gli ordini test.»

Il pastificio di Gonnosfanadiga, insieme ad altre imprese, ha anche partecipato alla missione di internazionalizzazione dell’agroalimentare isolano svoltasi a febbraio a Mosca, nell’ambito del progetto di internazionalizzazione “StoreSardinia”, finanziato dall’assessorato regionale dell’Industria (Por FESR Sardegna 2014-2020-Asse prioritario III-Azione 3.4.1 all’interno del Piano Triennale dell’Internazionalizzazione) e realizzato da Confartigianato Imprese Sardegna, con la collaborazione tecnica di Deloitte e BegApps.

Nella capitale russa, le realtà provenienti da tutte le province sarde, in circa 200 incontri business-to-business con oltre 80 responsabili di punti vendita, ristoranti e catene di distribuzione di tutta la Russia, presentarono e fecero degustare ben 51 prodotti (33 alimentari e 18 vini). Sempre in quell’occasione, parteciparono al “ProdExpo2017”, la più importante manifestazione euroasiatica per i prodotti dell’agroalimentare che, in 4 giorni ha contato 200mila visitatori, coinvolgendo 2mila espositori provenienti da oltre 26 Paesi di tutto il Mondo. All’interno dello spazio “StoreSardinia” e del Padiglione Italia, oltre 200 persone furono servite durante gli showcooking/degustazioni dei prodotti isolani.

[bing_translator]

La notte scorsa, intorno alle 2.00, i carabinieri della stazione di Teulada, unitamente a personale dell’aliquota radiomobile, hanno arrestato in flagranza del reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, Fabio Cadeddu, 28 anni, operaio di Carbonia, che ieri sera, alle 21.10, sulla strada provinciale n° 2, al km 40, a Villamassargia, presso il distributore Q8, nel corso di un servizio mirato alla prevenzione e repressione dei reati inerenti agli stupefacenti, era stato fermato e controllato, nonché sottoposto a perquisizione personale e veicolare, e trovato in possesso delle seguenti sostanze stupefacenti e materiali, occultate nell’abitacolo e nel cofano posteriore del veicolo:

gr. 12 di cocaina, contenuta in una confezione in cellophane;

2 buste di cellophane con numerosi ritagli dalla forma regolare;

2 pezzi di carta stagnola;

1 busta di cellophane con residui di sostanza stupefacente;

1 coltello tipo pattadese della lunghezza di 16 cm, dei quali 9 di lama;

la somma di 470,00 euro, suddivisa in banconote da 50, 20 e 5 euro.

La perquisizione è stata poi estesa anche presso l’attuale domicilio, con esito negativo. L’Autorità giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari presso la residenza dell’arrestato che oggi sarà trasferito presso il Tribunale di Cagliari, per il processo con rito direttissimo.

[bing_translator]

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, ha autorizzato l’alienazione al prezzo simbolico di un euro del secondo elenco di immobili del patrimonio disponibile regionale, a favore dei Comuni nel cui territorio sono ubicati i beni. L’esponente dell’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru, a Nuoro per partecipare alla presentazione di un libro, ha colto l’occasione per annunciare che tra questi beni vi è anche l’ex hotel Esit del Monte Ortobene.

«Prosegue la gestione e valorizzazione del patrimonio pubblico, nello spirito di sussidiarietà e decentramento ai Comuni – sottolinea l’assessore Erriu -. Parliamo di una parte del patrimonio immobiliare che non è funzionalmente utilizzabile per i servizi regionali, ma che invece è di sicuro interesse per gli enti territoriali i quali, proprio per questo motivo, in molti casi già li utilizzano con contratti di comodato d’uso. Sono sicuro che loro sapranno gestirli e valorizzarli come leva per lo sviluppo del territorio, sapendo di poter contare anche su strumenti finanziari innovativi e su fondi immobiliari per la valorizzazione di immobili pubblici. Per quanto riguarda il caso dell’Esit di Nuoro, il suo recupero contribuirà a dare maggiore valore anche al parco che lo ospita. In questa direzione si collocano l’intesa che sarà siglata con l’Amministrazione comunale barbaricina, centrata su un ambizioso progetto di riqualificazione urbanistica del Monte, e quelle che andremo a firmare con gli altri enti locali interessati.»
Nel nuovo elenco figurano altri immobili piuttosto noti, come l’hotel ex Esit di San Leonardo (Santu Lussurgiu), l’ex stazione di vedetta di Monti Russu (Aglientu), l’ex stazione semaforica di Capo Testa (Santa Teresa di Gallura) e l’ex scuola materna di San Pasquale (Tempio Pausania).
Il primo elenco di beni era stato indicato con la delibera della Giunta regionale n. 26/26 del 30 maggio 2017.

[bing_translator]

E’ in programma domani, 8 luglio, a Porto San Paolo, l’inaugurazione della personale di Stefano Masili “Ispinas de Su Dimòniu”. In occasione del Vernissage, Claudio Moica presenterà il libro “Contraddizioni di un uomo”.

«Le mie opere si sono articolate nel tempo secondo sequenze narrative, ma è il ciclo delle Agavi, il progetto a cui sto lavorando da diverso tempo – dice Stefano Masili -. Non si sceglie un progetto ma è lui che ti sceglie. Delle agavi ho subito la fascinazione ed ho sentito la necessità impellente di raccontare l’altalena di emozioni e sensazioni che mi perseguitano. Seduzioni, inganni, percezioni di foglie carnose accartocciate e riarse, radici e spine legnose, danza elegante di luci, toni e mezzi toni di verdi turchesi. Sintesi di agavi ridotte a fibre essenziali.»

«Nate dall’acqua, dai colori azzurro cobalto e verde mare per poi morire bruciate nell’arsura della terra, dai colori fuoco metallo, gli aranci e i rossi cadmio. Insomma AGAVI…

«Ripetere lo stesso dipinto per qualcuno potrebbe sembrare noioso, questo di sicuro non è il caso del pittore Stefano Masili che ha effettuato uno studio meticoloso sulle Agavi, soggetto preferito dall’artista – scrive Claudio Moica -. Masili è innamorato della sua terra natia e, attraverso i suoi quadri, ne trasmette il carattere forte degli abitanti, costretti da sempre ad emigrare per sopravvivere e quindi ad adattarsi a nuove situazioni proprio come fanno le piante che dipinge.»

«Nello studio il pittore parte dall’analisi del mito raffigurato dal personaggio di Agave, una Baccante di Dioniso che nel suo delirio di ebbrezza colpisce a morte il proprio figlio, Penteo, credendolo un mostro e ne porta la testa in trionfo mettendola sulla sommità di un bastone, contrapponendole la metafora della vita in cui la madre può morire mettendo al mondo il figlio; ma si intravede anche e soprattutto il percorso creativo dell’artista che, partito dalla contestualizzazione della pianta nel territorio in cui vive, ne analizza, attraverso un percorso certosino, ogni minimo particolare. Quindi la spoglia di ogni materialità pleonastica, lasciandola alla sua natura originale che è il colore – aggiunge Claudio Moica -. Dall’origine alla compiutezza e poi il come back a ciò che l’ha generata, il file rouge della vita che Masili interpreta magistralmente con le sue opere dedicate ad una pianta che, apparentemente, agli occhi dei distratti potrebbe mostrarsi semplice e grossolana ma che, nella visione del pittore, mostra tutte le sue potenzialità.»

«Nascere, morire e poi rinascere – conclude Claudio Moica – questo il messaggio che l’artista dona al mondo perché la bellezza si possa trovare nella genuinità che la natura ci regala: le agavi.»

La mostra sarà visitabile fino al 28 luglio.

[bing_translator]

E’ in programma domenica 9 luglio, a Masua, la 5ª Regata della Solidarietà, organizzata da “Amici della Vita Sulcis” con la collaborazione del comune di Iglesias, della Società Cooperativa Sociale Santa Margherita, di KayaKaralis e del Ristorante Belvedere di Nebida.

Il programma prevede il raduno dei partecipanti (kayak, gommoni e imbarcazioni), alle 9.00, a Masua e Portu Cauli.

Alle 0re 10.00, partenza in direzione Canal Grande, dove sono previsti il “Bagno della Solidarietà”, l’attraversamento della Grotta Azzurra e un secondo tuffo al Pan di Zucchero. Alle 0re 12,30, davanti a Porto Flavia la Squadra Italiana di Cani da Salvataggio proporràuna simulazione di intervento in mare aperto, e le imbarcazioni di Guardia Costiera, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia Forestale e le Acqua Scooter della Polizia di Stato affiancheranno i partecipanti insieme a diverse associazioni ( SO.S.A.GO e Golfo del Leone di Gonnesa, Verde Azzurro Pan di Zucchero di Nebida che da anni sostengono l’iniziativa.

Alle 0re 13.00 il rientro a Masua.

Alle 0re 15,30 il Coro di Amici della Vita animerà al 906 Operaio – Belvedere di Nebida il Karaoke della Solidarietà per i turisti e gli iglesienti che desiderano trascorre davanti ai faraglioni di Iglesias un pomeriggio in allegria.

[bing_translator]

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis rilancia il dibattito sulla vertenza dei dipendenti di Forestas. «Con l’impianto della nuova normativa da portare in aula – spiega Pietro Pittalis – si intende applicare il contratto regionale ai dipendenti dell’agenzia con una nuova classificazione del personale». Una battaglia da tempo portata avanti dai lavoratori dell’agenzia, culminata poi nella proposta di legge. «Attualmente – spiega Pietro Pittalis – il regime contrattuale applicato ai dipendenti Forestas è distinto da quello in vigore per tutte le altre amministrazioni del sistema Regione. Trovano applicazione, per le categorie operai, impiegati e quadri, il contratto degli addetti alla sistemazione idraulico-forestale. Per i dirigenti vige la cornice dei dirigenti delle imprese agricole, non applicato perché incompatibile. Serve immediatamente una legge – conclude Pietro Pittalis – anche per mettere fine al lungo braccio di ferro sulle mansioni superiori, con un diritto non riconosciuto per molti lavoratori. La maggioranza appare distratta rispetto alle istanze dei dipendenti, che non godono di un quadro normativo omogeneo ed equilibrato».

[bing_translator]

Cinque anni fa, il 6 maggio 2012, l’esito del referendum (35,50% dei votanti su base regionale – il quorum era fissato al 33,33% – con il 96,87% di sì e il 3,12% di no) cancellò la provincia di Carbonia Iglesias, istituita insieme alle province del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia Tempio, con la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9. Da allora, com’era prevedibile, Carbonia e più in generale il Sulcis, hanno assistito ad un depotenziamento e/o alla cancellazione dei principali servizi, avvenuta, purtroppo, nell’indifferenza generale di istituzioni e cittadini.

Dopo la Provincia, la cui cancellazione avrebbe dovuto portare – negli auspici dei promotori e di quanti hanno sostenuto il referendum abrogativo – grandi risparmi nella spesa pubblica, salvo poi vedere sostituite la provincia di Carbonia Iglesias e quella del Medio Campidano con la “mastodontica” provincia del Sud Sardegna, comprendente ben 107 Comuni, dalla Barbagia di Seulo alla Trexenta, dal Sulcis Iglesiente al Guspinese, con conseguenti risparmi molto limitati se non addirittura irrilevanti, Carbonia, ha perso il tribunale, la sede staccata della Camera di Commercio (ospitata a titolo gratuito nella sede dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, in via Fertilia), insieme a Iglesias ha visto ridimensionato il suo sistema sanitario ed ora vede fortemente ridimensionata e a rischio la presenza degli uffici Inps.

Al 29 novembre 2012, circa 7 mesi dopo il referendum che ha cancellato la provincia di Carbonia Iglesias, l’Inps oltre alla sede di Agenzia complessa di Iglesias, nelle altre due sedi Agenzie di produzione del Sulcis Iglesiente, a Carbonia e Giba, assicurava i seguenti orari di apertura:

Sede di Carbonia

Via Cannas angolo Via Tempio
Orari di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00; sabato e domenica chiusi.

Sede di Giba

Via Principe di Piemonte
Orari di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30; sabato e domenica chiusi.

Nelle due sedi erano impiegati complessivamente 20 dipendenti (rispettivamente 16 a Carbonia e 4 a Giba), con 2 direttori.

Oggi le due sedi hanno orari di apertura ridotti a soli tre giorni la settimana, il martedì, il giovedì ed il venerdì (dalle 9.00 alle 13.00) e il numero di dipendenti è stato drasticamente “tagliato”: 4 sono in servizio a Carbonia, 1 a Giba. Sono stati tagliati anche i servizi offerti all’utenza (a Carbonia è stato chiuso lo sportello per le imprese), con la conseguenza che, per un elevato numero di servizi, gli utenti di Carbonia e del Basso Sulcis devono “obbligatoriamente” recarsi negli uffici della sede di Iglesias.

Il fortissimo ridimensionamento dei servizi offerti all’utenza a Carbonia (dove pure la sede è stata trasferita da via Cannas ai modernissimi uffici di via Trieste, nella ristrutturata sede dell’Inail), non portano all’ottimismo per la prospettiva.

Di fronte a questa nuova situazione molto penalizzante per Carbonia e il Basso Sulcis, oggi si è in presenza di un “silenzio assordante”.

[bing_translator]

Il Parlamento europeo ha approvato l’istituzione di una commissione speciale di dodici mesi per chiarire le carenze pratiche e legislative della lotta al terrorismo in tutta l’UE.

La commissione speciale analizzerà e valuterà la portata della minaccia terroristica sul territorio europeo e esaminerà gli eventuali errori e le mancanze potenziali che hanno reso possibile il verificarsi dei recenti attacchi terroristici negli Stati membri.

La commissione sarà incaricata in particolar modo di esaminare:

  • l’applicazione delle misure esistenti nel settore della gestione delle frontiere esterne
  • le carenze nella condivisione di informazioni giudiziarie e informazioni in materia di applicazione della legge e di intelligence tra Stati membri
  • l’interoperabilità delle banche dati per la condivisione delle informazioni a livello europeo
  • l’impatto della legislazione antiterrorismo dell’UE sui diritti fondamentali
  • la radicalizzazione e l’efficacia dei programmi di deradicalizzazione
  • il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, inclusi i legami con la criminalità organizzata
  • la protezione degli obiettivi non strategici e delle infrastrutture critiche quali aeroporti e stazioni ferroviarie.

Il mandato è stato approvato con 527 voti a favore, 73 contrari e 36 astensioni.