IlCagliari Dinamo Academy si muove sul mercato per preparare il roster per il prossimo campionato di A2. Ha ingaggiato con un accordo annuale Simone Bonfiglio, playmaker di 29 anni, 181 m, uscito dall’accordo con Piombino per la prossima stagione per raggiungere Zare Markovski che lo lanciò da ragazzino con la maglia della Virtus Bologna. Prossimo obiettivo è Massimo Chessa, al quale è stato proposto un contratto biennale: il 29enne esterno, originario di Sassari, pare orientato ad accettare la proposta della Dinamo Academy rispetto all’alternativa Tortona. E’ seguito con interesse anche Brett Blizzard, al quale è stata presentata una proposta alternativa a quella della conferma a Casale Monferrato.
Si è insediato ieri sera il nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco, eletto l’11 giugno 2017. La sala consiliare di Corso Vittorio Emanuele, com’era prevedibile, si è rivelata insufficiente a contenere tutti coloro che avrebbero voluto presenziare al primo giorno della nuova consiliatura, dopo il successo elettorale della lista “Nautica, Edilizia e Turismo” guidata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Ignazio Locci. E proprio la doppia posizione istituzionale del neo sindaco che, a distanza di 22 giorni, ieri non aveva ancora lasciato il seggio dell’Aula di via Roma, a Cagliari, durante il primo punto dell’ordine del giorno, l’esame della condizione di eleggibilità e compatibilità dei 16 consiglieri eletti, è emerso il primo motivo di “scontro” con le opposizioni, con i candidati a sindaco non eletti Alberto Mariano Fois (Genti Noa) e Massimo Melis (Sant’Antioco Attiva), che hanno chiesto esplicitamente al neo sindaco di ottemperare a quanto prescrive lo Statuto regionale che impone di superare la condizione di incompatibilità e quindi di ineleggibilità entro i dieci giorni successi alle elezioni, perché Sant’Antioco ha bisogno di un sindaco che lavori a tempo pieno per la città. Particolarmente dettagliata la contestazione di Alberto Mariano Fois che ha citato i passaggi dello Statuto che regolano la materia delle incompatibilità e delle ineleggibilità.
Ignazio Locci ha assicurato che a breve farà la scelta che sarà senza alcun dubbio quella di lasciare il Consiglio regionale per fare il sindaco di Sant’Antioco a tempo pieno, ed ha quindi indossato la fascia tricolore e prestato giuramento.
Il neo sindaco ha quindi comunicato la composizione della Giunta (nominata lo scorso 19 giugno e da quel giorno già in carica) e l’elenco dei consiglieri con specifica delega. I consiglieri sono stati quindi chiamati a votare per la scelta dei componenti della commissione elettorale comunale e della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari. Sono state rinviate alla prossima riunione, infine, l’elezione del presidente e quella del vicepresidente del Consiglio comunale.
Ricordiamo la composizione del Consiglio comunale e quella della Giunta.
Il nuovo Consiglio comunale.
Maggioranza.
Lista “Nautica, edilizia e Turismo”, 11 consiglieri: Eleonora Spiga 448 preferenze; Francesco Garau 407; Roberta Serrenti 322; Renato Avellino 286; Rosalba Cossu 273; Salvatorina Iesu 263; Pasquale Renna 226; Mario Esu 17; Pinello Bullegas 162; Giorgio Corsini 160; Roberta Manunza 156.
Minoranza.
Lista “Genti Noa”, 3 consiglieri: Alberto Mariano Fois, candidato a sindaco non eletto; Ester Fadda 420 preferenze; Daniela Dessena 395.
Lista “Sant’Antioco Attiva”, 1 consigliere: Massimo Melis, candidato a sindaco non eletto.
Lista “Insieme per Sant’Antioco”, 1 consigliere: Marco Massa, candidato a sindaco non eletto.
La nuova Giunta .
Eleonora Spiga, consigliere comunale uscente, confermata con 448 preferenze (la più votata della lista e dell’intero nuovo Consiglio comunale), sarà il vicesindaco e si occuperà di Politiche sociali, Famiglia, Politiche giovanili, Politiche attive e Pari opportunità;
Francesco Garau, 407 preferenze, è il nuovo assessore dei Servizi pubblici, Ambiente, Lavori pubblici, Pianificazione urbanistica ed Edilizia privata;
Roberta Serrenti, consigliere uscente, rieletta con 322 preferenze, si occuperò di Sport, Turismo e Spettacolo;
Renato Avellino, consigliere comunale uscente, confermato con 286 preferenze, è il nuovo assessore del Commercio, Artigianato, Pesca, Agricoltura, Tributi, Demanio, Patrimonio ed Affari Generali;
Rosalba Cossu, infine, eletta con 273 preferenze, si occuperà di Beni culturali, Cultura e Scuola.
Il sindaco Ignazio Locci ha tenuto per sé la delega del Bilancio.
Vediamo ora in due brevi filmati, il giuramento di Ignazio Locci e la comunicazione della Giunta e dei consiglieri delegati.
Una formale segnalazione alla direzione nazionale dell’Anas sui gravi ritardi dei cantieri sulle strade statali 195 e 554 e l’immediata attivazione di due tavoli tecnici con amministratori, forze dell’ordine, Protezione Civile e 118 per individuare entro luglio soluzioni urgenti che consentano di superare le emergenze in particolare nella stagione estiva. Sono queste le decisioni prese dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Cagliari Tiziana Costantini su richiesta della Regione, per affrontare i problemi legati ai cantieri infiniti sulle cosiddette strade delle vacanze. Tempi certi per la fine dei cantieri, garanzie sulla sicurezza di cittadini e turisti, soluzioni immediate per affrontare nel miglior modo e con meno disagi possibile la stagione estiva sono state le richieste unanimi degli amministratori presenti. E mentre le notizie sulla 554 sono moderatamente positive, con l’annuncio della riapertura della quattro corsie a ottobre, la fine dei cantieri sulla 195 è ancora molto lontana per problemi legati alla ditta che ha in capo i lavori.
Era stato il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che allora aveva l’interim ai Lavori Pubblici, subito dopo aver incontrato il capo compartimento Anas per la Sardegna Valter Bortolan a scrivere al prefetto Tiziana Giovanna Costantini lo scorso 13 giugno per chiedere la convocazione urgente del Comitato. Oggi Raffaele Paci ha partecipato insieme all’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, alla presenza dei dirigenti Anas, di sindaci e assessori della zona interessata (Capoterra, Domus de Maria, Pula, Sarroch, Villa San Pietro, Maracalagonis, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sinnai, Villasimius) e delle forze dell’ordine. Raffaele Paci ed Edoardo Balzarini hanno consegnato al prefetto un report stilato sulla base della situazione attuale con la collaborazione dei sindaci, che fotografa nel dettaglio le problematiche più urgenti e chiede l’intervento della Prefettura su due fronti: i rapporti con l’Anas e l’attivazione di soluzioni tampone immediate che permettano di superare le criticità aggravate dall’arrivo della stagione estiva. «La priorità assoluta dell’amministrazione regionale è la tutela della sicurezza dei cittadini e dei turisti che stanno arrivando sempre più numerosi con l’avvicinarsi dell’estate – ha detto Raffaele Paci -. Ma la situazione di queste strade è assolutamente inadeguata sia dal punto di vista della viabilità che della sicurezza, in caso per esempio di incidente e ambulanze che hanno urgenza di passare: siamo tornati indietro di vent’anni e questo non è in alcun modo sostenibile. Le tempistiche di realizzazione degli interventi si stanno protraendo oltre i termini inizialmente previsti in modo assolutamente inaccettabile, con notevoli disservizi anche alle attività economiche dell’area. Chiediamo perciò con forza ad Anas – ha concluso il vicepresidente della Regione – di mettere immediatamente in atto ogni iniziativa utile a superare queste condizioni di emergenza e garantire le indispensabili condizioni di sicurezza.» «C’è un limite a tutto – ha dichiarato l’assessore Edoardo Balzarini riferendosi alle numerose sollecitazioni della Regione nei confronti di Anas rimaste senza risposta – non è tollerabile che la sicurezza delle persone sia ostaggio delle valutazioni economiche di un’impresa. Ribadiamo la nostra posizione sul fatto che Anas debba procedere alla rescissione contrattuale, in assenza di risposte concrete dell’impresa entro luglio. L’amministrazione regionale a suo tempo chiese ad Anas una linea più decisa, oggi prendiamo atto che c’è una maggiore attenzione su questo aspetto. Si tratta di una decisione impattante ma eticamente obbligata: sollecitiamo una risposta entro il mese di luglio, non si può più perdere altro tempo. Per quanto riguarda le soluzioni immediatamente praticabili al fine di ridurre il più possibile i rischi e i disagi – ha aggiunto Edoardo Balzarini – proponiamo un tavolo tecnico che in un mese stabilisca come procedere, sulla base di proposte come l’implementazione della segnaletica, l’avvio di una attività informativa rivolta a residenti e turisti, il potenziamento del presidio delle forze dell’ordine sulle strade e la verifica della possibilità di percorsi alternativi.»
In particolare, l’intervento viene richiesto per la tratta dei lavori di costruzione della Nuova S.S. 195 “Sulcitana” – Tratto Cagliari – Pula (lotti 1° e 3° e opera connessa Sud) e dei lavori di ripristino di un tratto della Nuova S.S. 554, danneggiato a seguito di un evento franoso che ne ha comportato lo smottamento per circa 200 metri.
Nelle scorse settimane, l’ex assessore Paolo Maninchedda aveva coinvolto la Procura della Repubblica, inviando segnalazioni sulla pericolosità ed i rischi legati alle due strade.
Appuntamento domani (mercoledì 5) a Monserrato e giovedì (6 luglio) a Quartu Sant’Elena, per la messa in scena di “Tutto il mondo è un paese”, piéce di marionette da tavolo frutto del lavoro di quattordici bambini e ragazzi tra i 10 e i 15 anni, immigrati di seconda generazione, liberamente ispirata a fiabe e racconti dei paesi di provenienza: Kirghizistan, Cuba, Marocco, Tunisia, Ucraina, Bolivia, Romania.
Lo spettacolo è la tappa finale di “Tu sei me!”, iniziativa di Is Mascareddas in collaborazione con l’articolazione sarda della Ong Aidos, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Arcoiris Onlus, l’associazione di volontariato OCI, Organizzazione Cittadini Immigrati e l’associazione Rosa Roja Onlus, inserita nel progetto MigrArti Spettacolo 2017 (il programma di contributi varato lo scorso anno dal Mibact con l’obiettivo di coinvolgere attraverso iniziative culturali le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia).
Sipario aperto alle 18.00 e alle 19.30 nella sala di via XXXI marzo a Monserrato e, agli stessi orari, negli spazi dell’associazione Arcoiris Onlus, in via Genova 36/38,a Quartu Sant’Elena.
Guidati dai maestri burattinai Tonino Murru e Donatella Pau di Is Mascareddas, lo storico gruppo di teatro di figura sardo, tra le realtà più significative del panorama italiano ed europeo, e affiancati dalle mediatrici linguistico/culturali Mariya Stepaniuk, Rachida Kouchrad e Ghidey Sebhat, i ragazzi (Eldar Astarkulov, Giulio Anjel Casanas Mesa, Sinda Rabei, Janina Rudysh, Ajar Nasyrkulova, Inass Lahdibbi, Amir Rabei, Adrian Craciun, Alessandra Yanez Rojas in scena, e Hatim Wiam, Lisa Vorobei, Karis Johanne Pinaicobo, Melissa Dieng, Ndeye Majmouna Diagne) hanno completato un percorso creativo cominciato il 9 maggio e articolato in tre tappe: un laboratorio di narrazione di 15 ore, una fase di 25 ore dedicata alla costruzione di burattini etnici e, preparata da un laboratorio ad hoc di 20 ore, la messa in scena.
Nasce così “Tutto il mondo è un paese”, ambientato nell’immaginario paese di Matukiuccurobó creato dai bambini giocando con le iniziali dei paesi di provenienza: un luogo dove i protagonisti di favole e racconti provenienti da tutto il mondo convivono. È il “Paese del Mondo”, appunto, in cui diversità, caratteri, culture diverse coesistono, non senza sfide, scompiglio e contrasti, ma anche con nuovi incontri e condivisioni. Perché, riflettendo solo un poco, si trova sempre qualcosa di familiare anche nelle cose più diverse e lontane… perché, in fondo in fondo, Tutto il Mondo è un Paese.
In apertura di ciascuna replica è prevista la proiezione della preview di un documentario (di prossima uscita) prodotto dall’associazione di promozione sociale Inmediazione. Nel filmato sono raccontate le varie fasi del laboratorio: il lavoro sulle culture di origine, la fase creativa, quella costruttiva e di messa in scena, con interviste ai burattinai, alle mediatrici e soprattutto ai bambini e ragazzi coinvolti.
«Nel bilancio ci sono 3.094 milioni, più 130 per ripianare il disavanzo della sanità già accertato del 2016. Tuttavia, anche se non ci sono ancora dati ufficiali (che comunque arriveranno a breve) si sa già che ci vogliono almeno 250 milioni per coprire la spesa sanitaria del 2016. Come ha fatto anche quest’anno l’assessore della programmazione a sbagliare i conti? Ma soprattutto da dove pensa di prendere i 120 milioni che mancano?» Se lo chiede il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, che ha presentato oggi un’interrogazione urgente indirizzata al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore della Programmazione Raffaele Paci.
«Sin dall’inizio hanno parlato di sprechi e di tagli alla sanità. Non risulta che abbiano eliminato i primi, nè che siano riusciti in alcun modo a comprimere la spesa, come dimostrano i conti. Tutti gli anni si assiste a questa pantomima. In compenso, la situazione della sanità sarda è precipitata ben oltre il livello di guardia, come dimostrano anche le preoccupazioni espresse a gran voce dai medici e dal personale del SSR – aggiunge Michele Cossa -. La stessa ASL unica è stata impostata contro il buon senso: avrebbe dovuto centralizzare l’amministrazione e decentrare sui territori l’organizzazione sanitaria, mentre si è fatto l’esatto contrario. La medesima cosa stanno facendo con la grande pianificazione: si fa la la rete ospedaliera senza che si sappia nulla della rete dei servizi territoriali. Un modo di procedere – conclude Michele Cossa – che caratterizza questa maggioranza, che inizia a costruire cominciando dal tetto e non dalle fondamenta.»
Il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula sollecita la Regione a «studiare accuratamente sia dal punto di vista ambientale che sanitario, l’area di Portovesme, da anni al centro di un’attività estrattiva fra le più importanti d’Italia nel settore della metallurgia non ferrosa e fortemente inquinata».
Emilio Usula ha presentato una interpellanza nella quale ricorda, fra l’altro, che la più recente relazione dell’Arpas ha evidenziato la «presenza di contaminanti inorganici ed il superamento della concentrazione di alcune sostanze nocive, come il cadmio, fino a 30mila volte oltre la soglia consentita dalla legge. Una situazione che, purtroppo, viene da lontano, perché già nel 2011 uno studio condotto dall’Istituto superiore di Sanità sui Sin (siti di interesse nazionale per le bonifiche) aveva segnalato un “picco” anomalo di malattie respiratorie e di tumori ai polmoni nella zona compresa fra i Comuni di Portoscuso, Carbonia, Gonnesa, San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco».
«Abbastanza, ritengo, per programmare una serie di iniziative – aggiunge Emilio Usula -: adozione di uno speciale registro delle patologie nell’area interessata, avvio di attività specifiche di monitoraggio, censimento dei danni ambientali, bonifiche dei siti e riconversione dei terreni alla loro originaria “naturalità”. Sul piano più strettamente sanitario, sarebbe inoltre opportuno adottare provvedimenti concreti per “la messa in sicurezza” della popolazione a rischio ed introdurre in Sardegna la cosiddetta Vis (Valutazione di impatto sanitario) per tutti i progetti infrastrutturali in campo industriale ed energetico.»
«Sarebbe, infine, molto utile che su questi temi, che toccano da vicino varie zone della Sardegna, si sviluppasse un ampio dibattito in Consiglio regionale – conclude Emilio Usula -, per definire un nuovo indirizzo politico in grado di affrontare in modo efficace i principali “nodi” dell’emergenza ambientale e sanitaria della nostra Regione.»
La cultura e la scienza come strumenti di integrazione e di riscatto, una compagnia teatrale, una casa di accoglienza e un centro di ricerca scientifica assieme per un progetto studiato per consentire a circa ottanta tra migranti, minori extracomunitari, persone tossicodipendenti e donne vittime di violenza, di scoprire nei miti antichi le storie che spiegano il nostro presente. Partito lo scorso 9 giugno, il progetto “Osservatorio Impossibile”, promosso dalla compagnia Teatro Impossibile di Elio Turno Arthemalle, dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari e la comunità Casa Emmaus di Iglesias, si chiuderà giovedì 6 luglio con la visita all’Osservatorio Astronomico di un gruppo di ospiti del Centro di Prima Accoglienza per extracomunitari che scopriranno “Il mito di Europa”.
Così come avvenuto nei tre incontri precedenti (che hanno visto protagonisti donne tossicodipendenti e vittime di violenza, giovani tossicodipendenti e gli ospiti del Centro per Minori Stranieri non Accompagnati), i ragazzi saranno protagonisti di una speciale visita alla sede dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, nei pressi della Cittadella Universitaria di Monserrato. Qui, guidati dagli scienziati, visiteranno la struttura e il museo dell’astronomia ad esso annessa, e scopriranno come funziona il Sardinia Radio Telescope di San Basilio. I giovani assisteranno poi a due spettacoli: il primo al Planetario con gli attori della compagnia Teatro Impossibile, il secondo all’interno all’Auditorium con l’attore Elio Turno Arthemalle e l’astrofisico Ignazio Porceddu.
Anche nel corso dell’ultimo incontro di giovedì 6, tutte le fasi degli incontri verranno curate dalla compagnia Teatro Impossibile in stretta collaborazione con i ricercatori e il personale scientifico dell’Osservatorio. Gli spettacoli avranno contenuto divulgativo: conterranno infatti informazioni sul sistema solare e su alcuni dei principi base necessari per la comprensione dell’astronomia.
Nel caso di visitatori extracomunitari verrà garantito il servizio di mediazione linguistica.
Il progetto “Osservatorio Impossibile”, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, mira dunque a valorizzare e promuovere la conoscenza scientifica come strumento di crescita e formazione, attraverso la sperimentazione di nuove attività di divulgazione e di didattica che utilizzino tecnologie e attività culturali. I quattro appuntamenti sono stati preceduti da un ciclo di incontri preparatori dal titolo “Senza frontiere né confini”, tenutisi nelle varie strutture di Casa Emmaus.
Ci saranno anche i movimenti e le associazioni del Sulcis Iglesiente alla marcia di protesta contro la riforma della sanità in Sardegna, in programma giovedì 6 luglio, con un corteo per esprimere la contrarietà al riordino del settore.
«Il piano di riorganizzazione si sta traducendo nello sfascio della sanità – spiega il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu – con lo spostamento selvaggio del personale, l’accorpamento e la chiusura dei reparti, la trasformazione degli ospedali in ambulatori. E’ ormai palese che sui presidi che si racchiudono nel Cto, nel Santa Barbara e nel Sirai si intende operare attraverso dei tagli senza logica, non tenendo conto dei bisogni dei pazienti sul territorio ed acuendo lo stato di malessere del personale. L’obiettivo è di arrivare alla chiusura dei servizi attraverso la mancanza di numeri.»
«La Sardegna ha il triste primato dei tempi d’attesa per le visite specialistiche e nel Sulcis Iglesiente la situazione è sempre più drammatica, con i pazienti sballottati da una struttura all’altra – conclude Rubiu -. Ci ritroviamo ad un punto di non ritorno, con i sardi che manifesteranno il loro disappunto ad una riforma folle e scellerata che crea solo disservizi, facendo crescere le tensioni sociali e allontanando i territori dai luoghi di cura.»
Entra nel vivo il progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia” che coinvolge la Regione Sardegna e il Governatorato di Jendouba e rappresenta una tappa degli accordi di partenariato promossi dalle regioni italiane coordinate dalla Sardegna e guidate, lo scorso anno, dal presidente Francesco Pigliaru nella missione in Tunisia.
Una delegazione tunisina, guidata dal segretario generale del Governatorato Tarek Ghodhbani, e costituita da rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni di categoria, è impegnata, sino al prossimo 9 luglio, in una serie di incontri istituzionali e visite presso diverse aziende sarde, che operano principalmente nel settore agricolo e nell’ambito dell’agroalimentare, per un proficuo trasferimento di esperienze e buone pratiche.
Ieri, a Cagliari, l’avvio ufficiale da parte della Presidenza della Regione, rappresentata dal capo di gabinetto Gianluca Serra, dei lavori della missione della delegazione tunisina. I contenuti e le finalità dell’iniziativa sono stati illustrati oggi alla stampa dall’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu insieme a Tarek Ghodhbani, a Emilio Gariazzo sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio Ausi (Consorzio per le Attività Universitarie del Sulcis Iglesiente), Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, Giovanna Medde, direttore del Servizio rapporti internazionali e con l’Unione europea, nazionali e regionali della Direzione generale della Presidenza e ad Anna Catte, direttore dell’Autorità di Gestione del Programma ENI CBC Med 2014 -2020 che si è soffermata sull’imminente avvio del primo bando. «Il progetto di cooperazione tra la Regione e il Governatorato di Jendouba – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu – è da inquadrare nella strategia del presidente Pigliaru e della Giunta di dialogo e apertura verso la sponda nord dell’Africa e verso l’Africa subsahariana. Vogliamo essere un’isola aperta al confronto e alle relazioni che possono portare vantaggi reciproci. Per affrontare i cambiamenti epocali che stanno caratterizzando il continente africano e porre un argine al fenomeno delle migrazioni è fondamentale intensificare i rapporti che generano positive ricadute nei territori.» «Attraverso questi progetti – ha dichiarato il capo delegazione Tarek Ghodhbani – vogliamo trarre utili insegnamenti dalle vostre esperienze imprenditoriali. Il dialogo e il confronto sono indispensabili per il nostro sviluppo.»
L’obiettivo del progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia”, che si basa sul principio della reciprocità, è quello di contribuire a migliorare la qualità dello sviluppo nel territorio di Jendouba con una particolare attenzione all’economia sociale e solidale. Nel contempo l’intervento mira a valorizzare nel Sulcis Iglesiente le nuove ed innovative forme di crescita economica. L’attuazione delle attività, che si svolgono in Tunisia e in Sardegna, è affidata al Consorzio Ausi che si avvale della collaborazione della Kip International School. Il progetto ha una durata di 12 mesi ed è stato finanziato dal ministero degli Affari Esteri insieme alla Regione e al Consorzio Ausi. Le risorse disponibili ammontano a 440 mila euro.
Il territorio di Jendouba. Il Governatorato di Jendouba, nel nord-ovest del paese, è a 150 chilometri dalla capitale Tunisi. Ha una popolazione di 400 mila abitanti e un’economia basata sulla produzione agricola. Confina con l’est dell’Algeria con una zona frontaliera di 135 chilometri e al nord si affaccia verso l’Europa, attraverso il Mediterraneo, con un litorale di 25 chilometri. «Nei prossimi giorni – ha annunciato Anna Catte – la Regione lancerà il primo bando del programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo 2014-2020 per il finanziamento di progetti di cooperazione del valore di 84,6 milioni di euro.» Tra le tematiche messe a bando, le sfide legate alla crescita economica dei territori attraverso lo sviluppo delle piccole e medie imprese, al ruolo propulsivo dell’innovazione e ricerca, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà e infine alla protezione dell’ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici.
All’interno della componente transfrontaliera della Politica Europea di Vicinato (European Neighbourhood Instrument), il Programma ENI CBC “Bacino del Mediterraneo” costituisce la più importante iniziativa di cooperazione in termini di paesi coinvolti e di risorse disponibili: sono presenti 13 paesi di cui 7 europei (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) e 6 paesi della sponda sud del Mediterraneo (Egitto, Giordania, Israele, Libano, Palestina e Tunisia), con un budget di oltre 209 milioni di euro. Il Programma è stato adottato dalla Commissione Europea il 17 Dicembre 2015 e si pone l’obiettivo di incoraggiare uno sviluppo congiunto e integrato tra le due sponde del Mediterraneo.
Si è chiusa sabato mattina al parco di Villa Satta (IED Cagliari) la maratona di cinque giornate, dal 27 giugno al 1° luglio, della X edizione di Cortoindanza, il premio alla scrittura coreografica in forma breve organizzato da Tersicoreae diretto da Simonetta Pusceddu, con la proclamazione dei riconoscimenti ai migliori progetti. L’overture è stata affidata alla creazione “La ballata di Filomena” di Lucrezia Maimone (Piccolo Auditorium, Cagliari), premio alla scrittura Cortoindanza 2013, con la drammaturgia di Anthony Mathieu, produzione compagnia Zerogrammi (Torino) e Tersicorea (Cagliari). Selezionata tra le tantissime opere individuate nelle diverse annualità del Cortoindanza, come la più meritevole dal punto di vista del criterio della multidisciplinarietà e dello sviluppo della drammaturgia originale in forma breve, la scrittura di Lucrezia Maimone racconta di Filomena, l’Ulisse delle sue avventure, unica eroina consapevole del suo destino. Una lotta che porta avanti con forza instancabile per ritrovare la libertà perduta. Danza e teatro incalzano per dar vita a questa ballata dedicata a tutti coloro a cui costa respirare. Le giornate del 28 e del 29 giugno erano riservate esclusivamente alla commissione artistica per la valutazione delle opere.
Cortoindanza ha visto anche quest’anno, per il suo decimo compleanno, una serie di opere in embrione di giovani talenti provenienti da diverse parti d’Europa. Venerdì sera si sono esibite al T.off le nove compagnie finaliste che si sono distinte per l’alto livello degli artisti e per una spiccata sensibilità e maturità artistica, selezionate tra un centinaio di proposte. Tutti primi autori e con una formazione importante presso le scuole più prestigiose di danza come quella di Sharon Fridman o Maguy Marin. Le loro creazioni sono state molto apprezzate dagli undici esperti della giuria, composta da coreografi e danzatori delle compagnie tra le più importanti in Italia e in Francia, e da professionisti del teatro circense, della musica, della comunicazione e dei linguaggi artistici contemporanei, il cui obiettivo principale è quello di premiare l’originalità delle proposte culturali che esprimanouna forte testimonianza dell’arte contemporanea nel mondo e sostenere tutti i progetti selezionati con l’assegnazione di quattro incentivi, distribuiti fra tutti: riconoscimenti, menzioni speciali, residenze artistiche e circuitazione delle opere.