22 November, 2024
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Verrà inaugurata martedì 8 agosto, a Silanus, presso Casa Aielli (Via Municipio), alle ore 19.00, la mostra fotografica “100 centenari” di Luigi Corda, realizzata in collaborazione con ArtBackers.

Si tratta dell’esito di un progetto volto a testimoniare tramite i ritratti di cento centenari sardi, una generazione di uomini e donne che hanno attraversato e travalicato un secolo di luci e ombre, per approdare al nuovo millennio divenendo straordinari testimoni di un passaggio epocale. Un viaggio che svela l’identità di cento delle persone che hanno contribuito alla nostra storia, alla ricerca di quel filo comune che cerca di spiegare quale sia la ricetta per arrivare a cento anni. La terra privilegiata in cui si è svolto il resoconto fotografico, la nostra Sardegna, è un parco genetico molto speciale, da anni oggetto di ricerche e studi internazionali. Gli straordinari casi di longevità in questi ultimi anni hanno infatti richiamato l’attenzione degli studiosi sull’Isola, divenuta ancora una volta osservatorio scelto da scienziati, genetisti e biodemografi. I volti vividi ritratti, carichi di un’espressività che l’unicità del cammino di ciascuno disegna e ridisegna, ci mostrano come la vecchiaia possa regalare una nuova gioia di vivere, una sconosciuta dimensione della propria esistenza, in cui il centenario diviene una ricchezza per la comunità e il portavoce di valori antichi che si armonizzano coi mutamenti del tempo. I centenari sono in questo caso i viaggiatori di un secolo intero, di un’epoca che ha visto guerre, scoperte e innovazioni. Un periodo speciale, che quando viene percorso da un individuo nella sua interezza gli regala il ruolo straordinario di osservatore e testimone prescelto.

«La mostra “100 centenari” – spiega il sindaco di Silanus, Gian Pietro Arca – si inserisce perfettamente all’interno del progetto NOIS, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Silanus. Un’iniziativa che racconta l’identità del nostro paese con immagini in bianco e nero che danno vita a un vero e proprio percorso fotografico, attraverso il quale vengono rivelati i luoghi di Silanus, ma soprattutto le sue persone; si parte dal complesso archeologico di Santa Sabina (S.S. 129) per proseguire all’interno del paese, dove la comunità si svela pian piano al turista, mentre visita i luoghi di produzione, ascolta i racconti dei suoi abitanti e scopre in prima persona le tipicità locali. La mostra di Luigi Corda unisce questi due aspetti: da una parte la fotografia come strumento attraverso cui raccontare qualcosa, dall’altra uno dei tratti salienti della nostra comunità: la longevità come risultato di un’elevata qualità della vita. L’esposizione comprende infatti anche i ritratti di due nostri concittadini, due dei centenari che hanno reso Silanus noto per essere “il paese della longevità”.»

NOIS è promosso dall’amministrazione comunale di Silanus in collaborazione con l’Associazione Borghi Autentici d’Italia, gli operatori di Silanus Comunità Ospitale, il CRS4 e la Pro Loco di Silanus, e realizzato con il patrocinio della Camera di Commercio di Nuoro e con il contributo di Fondazione di Sardegna. Finalità del progetto è la valorizzazione del patrimonio di conoscenze storiche, culturali e umane di Silanus e di metterle a sistema per promuovere lo sviluppo economico e sociale del paese.

Altra iniziativa promossa nell’ambito dell’evento è il concorso fotografico Genius loci, che premierà le immagini capaci di evocare con più enfasi soggetti, ambienti, situazioni, aspetti, luoghi dell’abitato e del territorio di Silanus, valorizzandone al meglio il “genius loci”, cioè quelle particolari caratteristiche che rappresentano il “carattere” e l’identità del luogo. Il regolamento del concorso è pubblicato sul sito del comune di Silanus, nella sezione NOIS.

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Sono 1.688 le imprese del “settore moda” che in Sardegna si occupano di tessile, abbigliamento, calzature e di altre numerose produzioni, impiegando oltre 1.800 persone. Il 71,8% della realtà produttiva sarda è rappresentato dalle imprese artigiane (1.212 attività) che offrono lavoro a 1.444 addetti.

Sono questi gli ultimi dati sul comparto moda isolano rilevati dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte UnionCamere 2016-2017), che descrivono una piccola ma consolidata e vivace economia regionale che per il 23,6% si occupa della produzione di abbigliamento, per il 13,8% di quella dei filati e per il 5,6% della lavorazione della pelle. Tra gli altri settori il 20% è coperto dalla produzione di gioielli e monili mentre altre lavorazioni coprono la restante percentuale.

Anche tra gli addetti dell’artigianato, il 43% si concentra tra tessile (20,2%), abbigliamento (17,6%) e articoli in pelle (5,2%).

Tra le province, 511 imprese artigiane, operano in provincia di Cagliari, 399 in quella di Sassari, 218 a Nuoro e 84 a Oristano.

«Un settore, quello della moda, di grande eccellenza e tradizione, anche nella nostra regione – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – fatto di una vasta rete di piccoli artigiani, che dal disegno al taglio realizzano capi e oggetti uniciLa sartoria artigianale nonostante, o forse grazie alla crisi, è un settore ancora vivace – aggiunge Antonio Matzutzi – e il sarto-sarta è una professione “a tutto tondo” riscoperta da giovani e meno giovani che voglio distinguersi. Il segnale più incoraggiante sul risveglio del settore è che il 17% delle imprese sono imprese giovani con titolari sotto i 35 anni. Un bel risultato visto che solo qualche anno fa una delle maggiori difficoltà era proprio il ricambio generazionaleLa ricetta vincente – conclude il presidente Matzutzi – è, dunque, presentarsi sul mercato con creatività e qualità. Lo spazio c’è. Oggi sappiamo che tra le professioni più richieste ci sono quelle di sarta modellista, professionalità importante in cui la disponibilità è ancora superiore all’offerta

Nel 2016 le esportazioni sarde del settore moda sono cresciute del 21,3% vendendo i prodotti fuori Italia per 25,4 milioni di euro. Il 78,8% delle esportazioni del settore sono riconducibili al comparto tessile-abbigliamento-calzaturiero con 9 milioni per gli articoli in pelle, 6 per l’abbigliamento, 5 milioni per il tessile. Ben 4 sono andati all’occhialeria e 1 alla gioielleria, settori cresciuti ognuno del 100%.

L’analisi sulla dinamica dell’export per provincia dice come tra le 8 province sarde le esportazioni si concentrino principalmente a Cagliari (56,3), seguita da Olbia-Tempio (23,6%). Tra le province dell’isola con oltre l’1% delle esportazioni del settore, 3 registrano un aumento dell’export superiore alla media (+21,3%): primeggia Oristano (+436,6%), Carbonia Iglesias (+179,8%) e Sassari (+43,5%).

Nel 2016 i primi 10 mercati – per quota dell’export – che rappresentano complessivamente il 70% dell’export di tessuti, abbigliamento, articoli in pelle, calzature, gioielli e occhiali made in Sardegna, sono: Tunisia (12,3%), Francia (12,0%), Germania (11,0%), Hong Kong (6,4%), Regno Unito (5,7%), Stati Uniti (5,5%), Russia (4,8%), Paesi Bassi (4,6%), Svizzera (4,5%) e Cina (3,2%). Considerati questi 10 principali mercati di sbocco dell’export di questi prodotti osserviamo come nel corso del 2016 la crescita delle vendite oltre confine è positivamente influenzata dall’incremento delle esportazioni verso Tunisia, Cina e Svizzera dove si registrano aumenti a tre cifre; seguono con aumenti meno intensi ma sopra la media Regno Unito (+80,7%), Hong Kong (+25,2%), Francia (+15,7%), Stati Uniti (+14,5%), Russia (+8,7%) e Paesi Bassi (+4,9%). Un rallentamento delle esportazioni dei prodotti in esame lo registriamo in Germania che mostra un calo del -3%.

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Si moltiplicano le prese di posizione fortemente critiche sullo stop imposto dalla Regione Sardegna in conferenza di servizi, a Roma, all’autorizzazione alla Portovesme srl per l’utilizzo delle vasche interne allo stabilimento per lo smaltimento temporaneo degli scarti di lavorazione.

«A distanza di circa di una settimana dall’ultimo problema che ha scongiurato all’ultimo momento la fermata della Portovesme srl, ci si ritrova oggi, ad affrontare una condizione semplicemente assurda – dice Alessandro Massidda, segretario regionale Fialc Cisal -. Malgrado il parere favorevole del ministero dell’Ambiente, della Provincia e dello stesso comune di Portoscuso sull’utilizzo provvisorio delle vasche situate all’interno dello stabilimento, che scongiurerebbero temporaneamente la fermata della Portovesme srl (fino alla definizione della procedura per la realizzazione della nuova discarica), la Regione Sardegna, esprime il parere sfavorevole sulla possibilità di utilizzo delle vasche. Questo vorrebbe dire sentenziare la chiusura della fabbrica, con la perdita di migliaia di buste paga nel territorio più povero dell’intero paese.»

«Ribadiamo che non è più accettabile un atteggiamento tanto irresponsabile da parte della Regione, incapace oramai di dare risposte su tutti i fronti, sulle innumerevoli vertenze aperte da troppo tempo – aggiunge Alessandro Massidda -. Una regione totalmente inutile, assente su tutti i fronti, una classe politica che dovrebbe essere cacciata per l’incapacità di gestire anche le vertenze più semplici. Non si permetterà per nessuno motivo al mondo, che questa classe di menefreghisti, causi la chiusura dell’ultima grande fabbrica del territorio.»

«Se hanno deciso di far chiudere la Portovesme srl e tutto il settore industriale della Sardegna, lo dicano chiaramente, abbiano almeno il coraggio di affermare pubblicamente, senza nascondersi, il loro vile intento, cioè quello di far morire l’intero territorio oramai agonizzante – sottolinea ancora il segretario regionale della Fialc Cisal -. Non c’è più tempo per le mediazioni, questa classe politica di menefreghisti e incapaci, va cacciata immediatamente, oramai dovrebbe essere chiaro anche agli ultimi strenui difensori di questa classe politica, che anche un commissario, sarebbe più efficace ed incisivo di questi inutili personaggi, che stanno distruggendo l’economia della Regione, portandola a livelli di paesi da terzo mondo.»

«Se avessero un briciolo di dignità, dovrebbero dimettersi domani mattina – conclude Alessandro Massidda -, considerando che stanno giocando sulla pelle di migliaia di famiglie disperati.»

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Il presidente dell’Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus, Marco Mameli, ieri ha inviato un esposto «sullo stoccaggio di rifiuti anche pericolosi da realizzarsi in vasche preesistenti, presenti entro l’impianto di produzione della Portovesme S.r.l. Comune di Portoscuso», al ministero dell’Ambiente, al comune di Portoscuso, al comune di Carbonia, alla provincia del Sud Sardegna, al presidente della Giunta Regionale della Sardegna, agli assessorati della Difesa dell’Ambiente e dell’Industria e all’Arpas.

Marco Mameli sostiene che «tale soluzione tampone non risulta sufficiente a garantire lo stoccaggio dei rifiuti per il tempo minimo necessario alla conclusione dell’iter autorizzativo ed alla costruzione della nuova discarica e quindi non è in grado di garantire la continuità produttiva dello stabilimento e la conseguente occupazione. A fronte di un fabbisogno minimo di smaltimento per almeno 10-12 mesi, le vasche in questione possono sopperire al fabbisogno massimo di circa 2 mesi, lasciando irrisolto il problema; lo stoccaggio dei rifiuti nelle vasche si configura come attività di Deposito preliminare di rifiuti pericolosi per un quantitativo superiore a 10 t/g (trattasi di oltre 600 t/g)».

Marco Mameli sostiene, tra l’altro, che l’attività di deposito preliminare debba essere soggetta ad AIA e a VIA e che gli impianti di smaltimento di rifiuti pericolosi debbano avere una distanza minima di m 2.000 dai centri abitati, distanza che non risulta sussistere nel presente caso.

Il presidente dell’Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus chiede che non venga autorizzato lo stoccaggio temporaneo di rifiuti pericolosi e non pericolosi nelle predette vasche, per assenza di presupposti legittimi a supportare l’intervento; non si pervenga ad un’autorizzazione attraverso una procedura anomala ed irrituale per presunti motivi “emergenziali”, che come dimostrabile non sussistono e non comportano rischi e conseguenze di carattere socio-economico (fermata degli impianti). E, qualora l’azienda intenda perseguire la soluzione proposta, sottoponga il progetto alle necessarie procedure autorizzative di VIA ed AIA.

Chiede, infine, che la Procura della Repubblica di Cagliari voglia accertare e valutare se, nei fatti, atti e comportamenti riportati, siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei soggetti responsabili. Con espressa riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale successivo procedimento penale.

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Il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, ha pubblicato sul suo profilo facebook il suo commento sull’esito del vertice su Alcoa svoltosi al Mise e su quello della conferenza dei servizi sulla Portovesme srl e un giudizio sulle altre vertenze aperte nel territorio.

«Sono di queste ultime ore le notizie negative o positive che coinvolgono in pareri contrastanti i tanti che intervengono per dare il proprio giudizio – scrive Fabio Enne -. Io proverò ad esprimere le mie modestissime considerazioni partendo da una certezza che sento di divulgare per il semplice motivo che la sento nella pelle e nel cuore e se non bastasse utilizzerò ogni metodo possibile per realizzarla nei fatti.
Non si permetterà nel modo più assoluto la chiusura della Portovesme srl. La fabbrica non può chiudere a causa delle l’incapacità della Regione Sarda né potrà chiudere neppure per responsabilità diverse.
Questa mia convinzione é supportata da avvenimenti vissuti negli anni passati, più spinosi, ma risolti da una determinazione delle forze sociali della quale esprimerò un mio giudizio alla fine della mia comunicazione.»
«Alcoa, a mio avviso, prosegue in un binario morto seppure condivisibili alcuni passi avanti che tutti sapevamo scontati – aggiunge Fabio Enne -. Altro rinvio a settembre per una fabbrica chiusa da 5 anni oggi nessuno può sostenere ci siano realmente nuovi orizzonti positivi. Manca un confronto con l’unica multinazionale interessata la Sider Alloys, alla quale la Cisl aveva chiesto un incontro anche informale per capire le sue reali intenzioni di intrapresa industriale. Manca l’accordo tra Invitalia e Alcoa, manca il passaggio all’imprenditore interessato.
Manca ancora tutto ma sopratutto manca il lavoro alle centinaia degli ex dipendenti che attendono soluzioni davvero positive.»
«Eurallumina ancora ferma da quasi 9 anni. Quali sarebbero allora le notizie che hanno fatto stappare le bottiglie di spumante ai miscredenti abituati a festeggiare quando non ci sono ragioni per farlo – sottolinea ancora Fabio Enne -? Abbiamo la Sanità sull’orlo del ridicolo. Abbiamo la vertenza Aias per la quale continuano le nefandezze che mai avremmo potuto immaginare coperte dalla Regione. Abbiamo un territorio minato dall’incapacità istituzionale regionale ed anche degli Enti locali. Abbiamo i nostri giovani senza speranza e abbiamo tante persone non più giovani che stanno rasentando la povertà estrema.»
«Beh, anche se in modo molto sintetico ho voluto rappresentare un pezzo delle situazioni che determinano angosce, paure e ingiustizie. Queste bestialità le stanno compiendo senza generare un piano di sviluppo anche diversificato. Non si promuovono tavoli sul turismo, sul commercio, sull’edilizia, agricoltura, servizi e tutti gli altri settori essenziali ad abbattere la crisi e l’occupazione devastante nel territorio.
Eppure c’è chi festeggia perché l’ordine è quello di festeggiare anche tra le catastrofi sociali. Lungi da me quello di rappresentare o gradire una parte politica di schieramento… ma è doverosa una constatazione.
Ogni volta che alla Regione, al Governo, negli Enti locali amministra una parte politica, ogni volta, rivendicare i giusti diritti diventa sempre difficile perché coloro che brindano e si ergono a protezione delle nefandezze, lo fanno anche se il loro ruolo è quello di tutelare e difendere gli interessi collettivi. Ma essere stupidi sudditi e schiavi partitici è purtroppo più forte di loro. Noi non ci arrendiamo – conclude Fabio Enne – e siamo ormai nella fase di esasperare il fatto di avere già perso la pazienza.»

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Venerdì 28 luglio Bruno Rombi presenta a Calasetta, in anteprima assoluta, il suo ultimo libro di racconti “Il mare è una sirena”, in cui la rievocazione di luoghi e avvenimenti, della massima parte degli anni del secolo scorso, riporta in primo piano una serie di figure mitiche, fondamentalmente legate al côte marino di Calasetta.
Riemergono dall’ombra e ritornano a vivere su una pagina bianca, che acquista un senso, profili semplici e leggendari di personaggi noti alla cronaca, come Masino Manunza, Ricchettu, Sabetta e Bulau, o del tutto inediti come il mitico simbolico Francesco: tutti personaggi che trasmettono qualche brivido di nostalgia e più di un rimpianto.

L’appuntamento è fissato alle ore 19.30, nella sala consiliare. La presentazione è organizzata dall’Auser di Calasetta, con la collaborazione dell’assessorato della Cultura del comune di Calasetta e di Sardegna Solidale – Centro Servizi per il Volontariato.

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La consigliera regionale del Partito democratico Daniela Forma ha depositato una proposta di modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale per limitare l’ammissione del voto a scrutinio segreto solamente a quei casi nei quali il voto riguardi singole persone.

«La votazione a scrutinio segreto – spiega Daniela Forma – dovrebbe essere limitata quanto più possibile e per più ordini di motivi. Il primo è certamente quello che nell’esercizio delle proprie funzioni, per le quali si è ricevuto il voto dei cittadini, il legislatore dovrebbe essere tenuto a rendere conto del proprio operato e delle posizioni da lui assunte nella massima trasparenza. Inoltre, su questioni particolarmente sensibili o che tali potrebbero diventare a causa dell’esito di un “voto celato”, al legislatore non viene data la possibilità di fare la propria dichiarazione di voto ed argomentarla, salvo poi ritenersi libero di poter rilasciare dichiarazioni di qualunque tipo senza riscontro formale del proprio operato e quindi del proprio voto reale.»

«Per queste ragioni – conclude Daniela Forma – sarebbe auspicabile prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di modificare tempestivamente il Regolamento interno del Consiglio Regionale perché troppo spesso, ultimamente, si fa ricorso al voto segreto per avvallare provvedimenti per i quali si farebbe fatica ad assumerne la responsabilità e altrettanto spesso ci si trincera dietro il voto segreto per “salvare la propria immagine pubblica” da delle decisioni altrimenti scomode e impopolari.»

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Il presidente del Corecom, Mario Cabasino, ha illustrato questa mattina nella Seconda commissione del Consiglio regionale il programma delle attività 2017 del comitato regionale delle comunicazioni.

«Un anno record per le conciliazioni con i gestori di telefonia e pay tv – ha dichiarato Cabasino – e stimiamo di chiudere l’anno con oltre 1.500 istanze concluse positivamente per i consumatori sardi, per un controvalore complessivo che supera i 400mila euro.»

L’ulteriore dato positivo annunciato dai vertici del comitato è l’apertura, dopo quella di Sassari che si è aggiunta nel 2015 alla centrale di Cagliari, della sede gallurese di Tempio. Il Corecom alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva sarà infatti ospitato nei locali del Comune per aprire il terzo sportello sardo dedicato alle conciliazioni.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti – ha spiegato Cabasino – pur nella limitatezza dell’organico siamo riusciti a garantire i servizi delegati dall’Agcom ma serve un ulteriore sforzo per acquisire le cosiddette deleghe di secondo livello che riguardano il registro degli operatori della comunicazione e il monitoraggio delle tv private nonché il “terzo grado” delle sentenze conciliatorie.»

Su invito del presidente della commissione, Gavino Manca, il responsabile del comitato delle comunicazioni ha inoltre svolto alcune considerazioni sul testo unico per la lingua sarda, attualmente all’esame del parlamentino della Cultura. Mario Cabasino si è soffermato in particolare sull’articolo 19 del provvedimento, quello dedicato all’informazione e all’editoria. «Serve incentivare una programmazione in limba di qualità – ha affermato il presidente Corecom – e fissare criteri premianti per chi riserva almeno il 30% del suo palinsesto alla programmazione in lingua sarda». Un’ulteriore sottolineatura è stata riservata alla necessità di diversificare i tempi di trasmissione previsti per la radio da quelli ipotizzati per le televisioni.

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«Registriamo un avanzamento significativo della trattativa di cessione e riavvio dell’impianto di Portovesme. Anche grazie all’impegno di Governo e Regione procede con decisione il percorso verso la soluzione delle criticità legate al costo dell’energia e alle bonifiche. Il Ministro ha infatti reso noto che l’accordo per la cessione dello stabilimento del primario da Alcoa a Invitalia e successivamente da Invitalia a Sider Alloys è in dirittura d’arrivo: abbiamo dunque discusso del contenuto essenziale del contratto di Sviluppo per la manutenzione straordinaria e il riavvio dello stabilimento che il Governo mette a disposizione di Sider Alloys.»

Lo dichiara l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che insieme al coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi ha partecipato all’incontro che si è svolto oggi al Mise tra il ministro Carlo Calenda, Invitalia, le organizzazioni sindacali e la Regione, a cui ha preso parte anche il deputato Francesco Sanna.

«Ci aspettiamo ulteriori sviluppi dal prossimo incontro di metà settembre – ha aggiunto l’assessore dell’Industria -, nel quale potrà essere definita la tempistica precisa della cessione dell’impianto da Alcoa a Invitalia e da quest’ultima a Sider Alloys. In quell’occasione dovranno inoltre essere valutati gli elementi del piano industriale e verificate le eventuali tutele necessarie per i lavoratori, per il tempo necessario al riavvio dello stabilimento.» 

«I tempi di sviluppo del dragaggio del porto industriale, opera che condiziona i costi di produzione dell’alluminio sono stati rispettati e sono in linea con i tempi necessari per mettere a regime l’impianto di Portovesme – ha sottolineato il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi -. Anche il programma di bonifiche, che condiziona l’accordo fra Alcoa e Invitalia, è in attuazione per la parte riguardante i suoli, ed in fase avanzata di definizione per ciò che concerne la falda acquifera.»

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L’Amministrazione comunale di Iglesias ha convocato un’assemblea per il giorno lunedì 31 luglio, alle ore 17.00, presso la “Sala Lepori”, in via Isonzo, al fine di informare e formare le utenze circa l’attivazione ed il funzionamento delle Isole ecologiche interrate posizionate nelle località di Cruccueddu e S’Arriali, alla quale dovranno partecipare esclusivamente i residenti presso le seguenti località: Cuccuru Murtas, San Lorenzo, S’Arriali e Cruccueddu.

Nell’occasione, gli utenti dovranno presentarsi muniti di documento di riconoscimento e del tesserino di accesso all’Ecocentro comunale.

Per qualsiasi informazione in merito è possibile contattare il contact center San Germano al n° verde 800778822.