22 December, 2024
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Cresce la polemica, a Sant’Antioco, sulla vicenda dei servizi igienici della spiaggia di CoeQuaddus.

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Venerdì scorso, l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco è intervenuta, con un comunicato stampa pubblicato nel sito internet istituzionale, per “fare chiarezza” sull’emergenza venutasi a determinare nei servizi igienici della spiaggia di CoeQuaddus.

«E’ nostra intenzione fare chiarezza su questa vicenda – ha spiegato il sindaco Ignazio Locci -, soprattutto alla luce dei problemi di interruzione del servizio emersi con ripetuta insistenza nelle settimane passate fino a oggi. Il problema che con regolarità obbliga, infatti, alla chiusura dei bagni è il riempimento delle fosse settiche che, di conseguenza, devono necessariamente essere sbloccate (ogni dieci giorni circa) al costo di 700 euro più Iva. Tali circostanze hanno visto l’Amministrazione comunale chiamata più volte in causa, nonostante non abbia mai mancato di intervenire nei momenti di maggiore criticità, disponendo lo svuotamento delle suddette fosse.»

Il sindaco, Ignazio Locci, ha precisato che «la gestione dei servizi igienici è stata affidata, unitamente ai parcheggi a pagamento, alla ditta “Traffic” tramite bando ad evidenza pubblica predisposto dalla precedente Amministrazione. Tale ditta ritiene di non dover provvedere alla cura delle fosse e, dunque, ogniqualvolta queste si saturano, decide di chiudere i servizi igienici. Noi riteniamo che questa competenza sia invece della “Traffic” e per questo le addebiteremo le fatture, nella convinzione di avere ragione ed ottenere indietro i fondi comunali spesi fino a oggi».

«Abbiamo predisposto un ulteriore intervento di spurgo – ha aggiunto Ignazio Locci – e reso i bagni nuovamente fruibili al servizio di residenti e turisti. Ma non è tutto: in data 24/07/2017 è stato compiuto un sopralluogo presso la struttura di CoeQuaddus e, dalla successiva relazione degli Uffici comunali competenti, si evidenziano alcuni aspetti che aiutano a definire meglio i contorni della questione e a sgomberare il campo dalla disinformazione e dalla strumentalizzazione. La fossa settica avrebbe dovuto raccogliere soltanto i liquami dei servizi igienici, ma fino ad alcuni giorni fa era utilizzata, senza autorizzazione, dalla ditta privata di somministrazione di cibi e bevande che opera all’interno delle aree di pertinenza dei bagni pubblici. La ditta in questione, infatti, possedeva due serbatoi di acqua potabile (adesso rimossi) al servizio della propria attività commerciale, che scaricavano nella fossa settica. Non solo: il trasferimento dell’acqua dai serbatoi al chiosco in uso alla ditta di somministrazione di cibi e bevande avveniva tramite pompa elettrica alimentata, senza alcuna autorizzazione, da un’utenza a carico del Comune (e quindi dei contribuenti). E ancora: sempre senza alcuna autorizzazione, la suddetta ditta utilizzava alcuni locali dei servizi igienici come deposito bibite e prodotti vari. Infine, in generale risulta che nelle aree di pertinenza dei servizi igienici, la ditta di somministrazione di cibi e bevande, sempre senza alcuna autorizzazione, aveva depositato a suo tempo materiali vetusti e obsoleti (ora finalmente rimossi).»

«Ciò detto, ripristinata la legalità, ci impegniamo a mantenere in funzione i servizi igienici fino alla conclusione della stagione estiva. Sia chiaro che non accettiamo il principio secondo cui debba essere sempre il Comune, e quindi i contribuenti, a pagare. Così come respingiamo con forza – ha concluso il sindaco Ignazio Locci – che qualcuno faccia il furbo sulle spalle della collettività.»

Sulla vicenda, oggi registriamo la presa di posizione del gruppo di minoranza Genti Noa che, in una nota, scrive che «nonostante le intenzioni espresse dal titolo, il testo del documento del sindaco non chiarisce proprio un bel niente! Leggiamo nel comunicato che la chiusura dei bagni è dovuta al riempimento delle fosse settiche che devono essere svuotate ogni dieci giorni circa. Per questo, a detta di Ignazio Locci, l’Amministrazione comunale non ha mai mancato di intervenireı».

«Se davvero, come dice Locci, l’Amministrazione comunale ” non ha mai mancato di intervenire nei momenti di maggiore criticità, disponendo lo svuotamento delle suddette fosse”, perché abbiamo dovuto assistere per tutta l’estate ad una apertura a singhiozzo dei servizi igienici di Coguadhus? – aggiunge Genti Noa – E ancora: Perché il problema si è presentato solo adesso, anno nel quale si è insediata la nuova Giunta, e mai negli anni scorsi? Queste sono sempre stata le uniche cose che ci interessava sapere, al netto di tutte le controversie citate da Ignazio Locci che coinvolgono la ditta “Traffic” che, a suo dire, avrebbe dovuto garantire il servizio di svuotamento delle fosse ma non lo ha fatto.»

«Riteniamo, altresì, un pessimo esempio di “reazione scomposta” il fatto che nel suo comunicato Ignazio Locci coinvolga la “ditta privata di somministrazione di cibi e bevande che opera all’interno delle aree di pertinenza dei bagni pubblici”. In questo caso, infatti, gli argomenti sollevati non hanno niente a che vedere con i bagni fuori servizio ma riguardano, a nostro avviso, l’utilizzo di insinuazioni ai danni di operatori commerciali onesti e rispettosi della legge che, giustamente, faranno valere le loro ragioni nelle apposite sedi – sottolinea ancora il gruppo Genti Noa Ci pare un attacco personale insomma, tanto più grave ed inopportuno, perché effettuato usufruendo del sito internet del comune di Sant’Antioco, cosa, questa, che non si era mai vista. E, a dirla tutta, a Sant’Antioco non si era neanche mai visto che un politico rendesse pubbliche delle questioni che, di norma, vengono gestite dai preposti uffici tecnici…ma tant’è.»

«In ogni caso, se Ignazio Locci riteneva che fosse stato perpetrato un abuso ai danni della comunità, avrebbe dovuto rivolgersi all’autorità giudiziaria e non certo utilizzare un sito istituzionale per dare evidenza pubblica a simili argomenti. Non ci sfugge il fatto che Ester Fadda, oltreché consigliere comunale di opposizione è compagna di vita e collaboratrice del titolare dell’attività commerciale citata da Locci. Sicuramente non esiste un rapporto di causa e di effetto tra il ruolo pubblico di Ester Fadda e gli attacchi di cui sopra, ma invitiamo comunque Ignazio Locci ad affidarsi alla calma per gestire il contraddittorio politico che, per definizione, non dovrebbe mai violare la sfera personale degli individui. Infine – conclude Genti Noa – esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Ester Fadda che potrebbe sentirsi intimidita da questo stato di cose, nella assoluta certezza, comunque, che ciò non intaccherà minimamente il suo spirito libertario.»

 

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