E’ un disastro senza precedenti quello provocato dall’incendio sviluppatosi ieri sera e per tutta la notte nei boschi di Gonnasfanadiga ed Arbus.
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E’ un disastro senza precedenti quello provocato dall’incendio sviluppatosi ieri sera e per tutta la notte nei boschi di Gonnasfanadiga ed Arbus. Una stima precisa della superficie interessata dal disastro non è stata ancora fatta ma si tratta sicuramente di diverse migliaia di ettari. Nelle operazioni di spegnimento, rese difficilissime dalle temperature elevatissime e dal forte vento, sono intervenuti tre Canadair e sei elicotteri della flotta regionale. I detenuti della Colonia penale di Is Arenas, nel territorio di Arbus, sono stati costretti a trascorrere la notte in spiaggia, controllati dagli uomini della Polizia Penitenziaria, con le motovedette di Capitaneria di porto, Carabinieri e Guardia di finanza che monitoravano la zona in mare. Questa mattina il personale e gli ospiti dalla Colonia penale sono rientrati nelle camere.
Ci sono stati momenti di paura anche in alcune strutture turistiche della zona minacciate da vicino dalle fiamme e sono stati evacuati anche degli agriturismi.
Il bilancio del rogo è tragico, sia per la devastazione del patrimonio boschivo, sia per i numerosi capi di bestiame che sono stati arsi vivi, impossibilitati a mettersi in salvo per la vastità della superficie investita dalle fiamme.
L’incendio di ieri aggrava sensibilmente il già drammatico bilancio degli incendi estivi in Sardegna. Tra giugno e luglio sono divampati 2.150 roghi, 620 in più rispetto allo stesso periodo del 2016, quando furono 1.530, come riporta il dossier della Coldiretti Sardegna.
La fotografia allegata, nella quale si vedono diversi capi di bestiame arsi vivi tra le fiamme, è tratta da uno dei filmati realizzati stamane in diretta dal deputato Mauro Pili, che ha seguito fin dalle prime fasi gli sviluppi dell’incendio, pubblicando un dettagliato reportage su facebook.
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