La RSU Eurallumina rende pubblico un documento dell’aprile 2015 sulla posizione dei lavoratori delle imprese d’appalto.
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Sin dal principio della nostra lunga vertenza è stata questa RSU a sostenere, non solo con le parole ma con i fatti, che coloro che per primi, per giustizia sociale, avrebbero dovuto riavere il proprio posto di lavoro, erano i lavoratori delle imprese d’appalto. Una posizione netta e mai cambiata nel tempo, sottolineata dai fatti (vedi riapertura servizio mensa interna, con il 100% dei lavoratori storici che hanno ripreso a lavorare) e da un documento di proposta che rendiamo pubblico. Il documento in questione è stato inviato alla FULC del Sulcis Iglesiente nel mese di “Aprile 2015” e che la FULC ha giustamente rigirato alle segreterie dei metalmeccanici (gli unici che, per delega sindacale, sono deputati ad occuparsi di queste problematiche). Documento che, nello specifico, contiene la netta posizione della RSU in tutela dei lavoratori “Storici” in appalto dello stabilimento e il tentativo, con annesso suggerimento, per ridurre al minimo la possibilità di situazioni ambigue e difficilmente controllabili, di strumentalizzazioni e/o di sfruttamento del disagio dei lavoratori ed esasperazione derivata dalla mancanza del lavoro. Una situazione prevedibile con lungo anticipo, che questa RSU ha previsto e che doveva essere anticipata come da nostro suggerimento, col fine di evitare la “guerra tra poveri”. Il suggerimento fatto dalla RSU Eurallumina riguardava la semplice preparazione di una lista che riportava l’elenco dei lavoratori cosiddetti “Storici” (con specificato: azienda di provenienza, mansione, specializzazione, ecc. ecc.), lista dalla quale avrebbero dovuto attingere le imprese che si accingevano ad eseguire lavori di manutenzione nello stabilimento. «Questo ad oggi non è stato fatto e non se ne conosce la motivazione».
Nella riunione odierna della RSU, presente in fabbrica dalle 8.00 della mattina per fare il punto sulla vertenza e programmare le azioni da svolgere nei prossimi giorni, si è ribadito che, se nella procedura autorizzativa necessaria per dare il via agli investimenti mirati alla ripartenza della fabbrica, si fosse tenuto fede alla tempistica specifica ed inizialmente prevista, oggi (mese di agosto 2017), avremmo avuto in fabbrica la presenza di 240 (duecentoquaranta) lavoratori delle imprese d’appalto, tra carpentieri/montatori, saldatori, tubisti ed elettro-strumentali, numeri che avrebbero permesso l’assorbimento di tutti i lavoratori storici, lasciando lo spazio anche per nuove assunzioni. Ma la situazione attuale, relativamente alle presenze dei lavoratori in fabbrica, nonostante sia nettamente migliorata nel tempo (presenza in fabbrica imprese d’appalto : 2010 – 12,41 uomini/giorno • 2016 – 32,19 uomini/giorno) è ancora insufficiente, proprio perché la vertenza non è ancora conclusa e per la quale stiamo ancora lottando. In qualsiasi caso, la soluzione prospettata dalla RSU Eurallumina, anche se con enorme ritardo, è ancora valida e può comunque essere messa in pratica: «Che si prepari, per giustizia sociale (con la partecipazione degli stessi lavoratori) l’elenco dei “Lavoratori storici”, che si consegni all’ ufficio competente per il rapporto con le Imprese di Eurallumina e alle singole Imprese che nello stabilimento lavorano».
Da tutto questo si evince però, che la sola ed unica strada che ci divide dal riottenere la piena occupazione per tutti, diretti e appalti, è la chiusura positiva della vertenza, ormai alle battute finali, per la quale stiamo lottando da più di 8 anni, lotta che non si è mai interrotta e che proseguirà anche nei prossimi giorni.
RSU Eurallumina
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