L’assessore Spano e il ministro dell’Ambiente Galletti hanno partecipato alla sottoscrizione da parte di Aglientu e di Trinità d’Agultu della Carta di partenariato “Pelagos” .
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Grande soddisfazione per il ruolo svolto dalla Sardegna nel Santuario dei cetacei e per quanto fatto dai sindaci e dalle comunità che hanno aderito è stata espressa, oggi a Sassari, dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. L’esponente della Giunta ha partecipato, assieme al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, alla sottoscrizione da parte di Aglientu e di Trinità d’Agultu della Carta di partenariato “Pelagos” per proteggere i mammiferi marini dalle minacce generate dalle attività umane. La cerimonia della firma è stata ospitata a Palazzo Ducale dal primo cittadino Nicola Sanna, alla presenza delle autorità della Capitaneria di porto e dei sindaci (o loro rappresentanti) degli altri centri costieri che hanno già aderito a Pelagos.
I due centri costieri si aggiungono agli altri undici del Nord Sardegna – Castelsardo, Sorso, Porto Torres, Valledoria, Stintino, Sassari, Arzachena, La Maddalena, Santa Teresa Gallura, Palau e Badesi – che negli ultimi anni sono impegnati con istituzioni della Francia e del Principato di Monaco, oltre che di Liguria e Toscana, in azioni concertate e armonizzate tra i Paesi firmatari per la protezione dei cetacei e dei loro habitat contro tutte le eventuali cause di disturbo. Il Santuario Pelagos è stato infatti istituito quindici anni fa per proteggere i mammiferi marini dalle minacce generate dalle attività umane. La sua rilevanza naturalistica è rafforzata dalla presenza nel territorio pertinente alla Sardegna dai due parchi nazionali dell’Asinara e La Maddalena, dell’area marina protetta Isola dell’Asinara, di nove Sic, Siti di interesse comunitario, di quattro Zps, Zone di protezione speciale, e del Monumento naturale Orso di Palau.
«La Regione – ha detto Donatella Spano – ha investito moltissimo in progetti di valorizzazione con fondi regionali ed europei verso le aree protette affinché ci sia una fruizione sostenibile e continuerà a farlo proponendo con il Ministero un altro Sito di interesse comunitario a mare nell’area del Santuario.»
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