24 November, 2024
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E’ stato inaugurato questa sera, in un clima di grande festa, in Piazza della Memoria, a Serbariu, il nuovo murale realizzato e donato alla città di Carbonia dall’artista Debora Diana. Nata a Serbariu 48 anni fa, da tempo residente a Roma per motivi di lavoro, Debora Diana ogni anno (ormai da 8 anni) offre alla sua comunità di origine un murale che racconta uno spaccato della vita quotidiana, impegnando gratuitamente 15 giorni delle sue ferie estive. L’opera di quest’anno ha come personaggi due fanciulle che fanno da custodi della piazza e della sua memoria, essendo il luogo in cui alcuni secoli fa venne realizzato il cimitero del paese. Debora Diana ha ringraziato Giovanna Piria e Fabio Diana che hanno collaborato con lei per la realizzazione del murale. Alla presentazione hanno partecipato, con familiari, amici d’infanzia dell’artista, residenti e non, alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Carbonia, guidati dal vicesindaco Gian Luca Lai e dalla presidente del Consiglio comunale, Daniela Marras.

Al termine, abbiamo intervistato Debora Diana, che ci ha spiegato come è nato questo nuovo murale e i suoi programmi per il futuro, che la vedono promotrice di un progetto ancora più ambizioso che, con la partecipazione di una ventina di artisti, vedrà la Piazza della Memoria trasformata in un vero e proprio museo a cielo aperto. nel più vasto museo a cielo aperto che comincia a diventare Serbariu, dopo l’ottava opera realizzata da Debora Diana.

                                                            

 

 

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E’ iniziato con una prevedibile sconfitta sul campo della Juventus campione d’Italia il nuovo campionato del Cagliari. 3 a 0 il risultato finale, sicuramente troppo severo per quello che è stato l’andamento della partita, soprattutto nel primo tempo. Il Cagliari, senza Marco Borriello, passato con una trattativa lampo alla Spal dopo la rottura maturata ieri, insieme al difensore Bartosz Salamon, ha saputo tenere il campo a testa alta e, dopo aver subito il primo goal di Mario Mandžukić, alla prima occasione costruita dalla Juventus, è andato vicino al pari co0n una bella conclusione di Diego Farias, respinta alla grande da Gianluigi Buffon, poi graziato da Paolo Faragò che ha calciato sopra la traversa. Al 35′ il Cagliari ha avuto un’occasione per pareggiare ancora più clamorosa, quando l’arbitro Fabio Maresca, con l’ausilio del VAR, ha concesso ai rossoblu un calcio di rigore, per un fallo commesso da Alex Sandro su Duje Čop. Diego Farias s’è fatto ipnotizzare da Gianluigi Buffon, fermandosi sul dischetto e poi calciando centrale, rendendo facile la parata del portierone bianconero.

Il doppio pericolo scampato ha messo le ali alla Juventus che allo scadere del tempo ha raddoppiato, con una bella azione di Paulo Dybala, lanciato da Miralem Pjanić. Paulo Dybala dopo aver stoppato il pallone, se l’è portato avanti aiutandosi col braccio, l’arbitro ha lasciato proseguire e per Alessio Cragno non c’è stato scampo.

Il secondo tempo ha avuto poca storia. Paulo Dybala ha colpito una traversa con un bel tiro a giro dal limite, poi i due tecnici hanno iniziato la girandola dei cambi ed è arrivato il terzo goal, autore Gonzalo Higuaín, con un sinistro on diagonale molto preciso, su assist di Alex Sandro. Il Cagliari, tutto sommato, ha lasciato l’Allianz Stadium a testa alta ed ora già guarda alla prossima trasferta, in programma sul campo del Milan.

«Il risultato è troppo pesante per quanto si è visto oggi in campo, soprattutto nel primo tempo dove abbiamo tenuto la pressione alta, chiudendo le traiettoria di passaggio ed essendo pronti a ripartire con qualità – ha commentato il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. La Juventus ha sbloccato il risultato praticamente alla prima occasione, avremmo potuto pareggiare con Faragò e il rigore ci avrebbe dato la possibilità di riequilibrare la gara. Poi siamo stati ingenui sul secondo gol di Dybala, preso in contropiede mentre noi stavamo gestendo il pallone. Nella ripresa abbiamo avuto un’altra buona occasione per accorciare le distanze con Faragò, quindi sul terzo gol di Dybala la partita si è definitivamente chiusa.»

La società, intanto, prosegue le trattative per completare l’organico. Resta calda la pista che porta al centravanti del Napoli Leonardo Pavoletti ed in serata ha preso piede la trattativa con il Fenerbahçe per il trasferimento in Sardegna del difensore olandese Gregory Van der Wiel, 29 anni, che dovrebbe arrivare con la formula del prestito oneroso. Lunedì sono previste le visite mediche e la firma.

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Verrà inaugurato domenica sera, alle 18.00, in Piazza della Memoria, a Serbariu, il nuovo murale realizzato e donato alla città di Carbonia dall’artista Debora Diana. Nativa di Serbariu e da tempo residente a Roma per motivi di lavoro, Debora Diana ogni anno (ormai da diversi anni) offre un murale che racconta uno spaccato della vita quotidiana della sua comunità d’origine, impegnando gratuitamente 15 giorni delle sue ferie estive.

«Quando salgo per la prima volta sul ponteggio, ogni anno, penso sempre di non farcela… ma poi l’entusiasmo di rendere la mia terra ancora più bella, gli stimoli di tutti voi che mi sostenete in questa mia passione, l’aiuto concreto dei veri amici – senza i quali tutto avrebbe un sapore diverso – mi portano sempre a questo traguardo – ha scritto Debora Diana nel suo profilo facebook -. E sì, anche questa volta ci siamo: domenica scoprirò il mio ultimo murale e sarebbe bello farlo insieme a te!»

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«Mi auguro che le spese sanitarie per gli stranieri temporaneamente presenti sul territorio regionale, ospitati peraltro nella stragrande maggioranza dei casi senza averne alcun titolo, rimangano a carico del Ministero dell’Intero e non siano scaricate sul fondo sanitario regionale  della Sardegna che si paga il 100% del servizio Sanitario regionale». E’ l’osservazione fatta dal coordinatore regionale di “Energie per l’Italia” Tore Piana, autore sul tema, di un’interrogazione con richiesta scritta inviata direttamente al presidente delle Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore della Sanità Luigi Arru, perché si faccia chiarezza su quella che, a detta di Tore Piana, «ha il sapore dell’ennesima beffa ai danni dei contribuenti che risiedono in Sardegna».

«Partendo dall’assurto che, stando al documento predisposto dal ministro dell’Interno Marco Minniti, si attribuisce alle regioni l’impegno di rendere gratuite le cure sanitarie agli immigrati presenti nei rispettivi territori – sottolinea Tore Piana – visto e considerato che tali costi dovrebbero per la loro natura essere a carico del Governo centrale e non pesare nella nostra Regione, mi chiedo come sia possibile “pretendere” che siano i nostri cittadini a dover sostenere le spese delle cure sanitarie di oltre 6.000 immigrati che, oggi, sono presenti sul territorio della Sardegna, e per cui già spendiamo, solo per ospitarli, 210mila euro ogni giorno, senza che la maggior parte di questi ne abbiano alcun titolo.»

«Siamo alla follia!» ribadisce Tore Piana. Da qui l’invito alla presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, traendo esempio da quanto fatto dai governatori di Liguria, Lombardia e Veneto «che si sono palesemente ribellati a questo sistema – afferma Piana – a rendere noto almeno a quanto ammontano ad oggi le spese sanitarie sostenute per gli immigrati presenti in Regione e se intende chiedere il rimborso di queste spese sanitarie al Governo quale reintegro della spesa pubblica sanitaria sostenuta».

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Nuova dura presa di posizione del consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, sulla riforma della sanità all’esame della commissione Salute del Consiglio regionale.

«Condividiamo le perplessità e le preoccupazioni già preannunciate dai diversi territori, che saranno avanzate nel confronto con il Consiglio delle Autonomie locali e dei sindaci, su un testo che pare demolire una grossa fetta della sanità isolana – dice Edoardo Tocco -. Abbiamo la sensazione che le divergenze all’interno della maggioranza stiano producendo queste lungaggini inutili e controproducenti su un testo già contestato. Non occorre che manager e direttori generali vengano nuovamente all’interno del parlamentino, con un’audizione che ha portato già ad un parere negativo sulla riforma – aggiunge Edoardo Tocco -. Sarebbe l’ammissione dell’incapacità di fatto della giunta di gestire l’iter legislativo di un provvedimento di indubbia rilevanza per il settore socio sanitario. Mi auguro che si tenga conto delle esigenze espresse dai diversi territori, contro un disegno che mira a ridimensionare alcuni poli di eccellenza. Si prenda come esempio il Brotzu, che corre il rischio di vedersi privato di diversi centri con un indietreggiamento a presidio di secondo livello e polo di emergenza. Non vorremmo – conclude Edoardo Tocco – che la riforma scardinasse alcuni punti di riferimento della sanità sarda, compromettendo la garanzia di qualità dei servizi sinora erogata dagli ospedali e dalle strutture socio sanitarie isolane.»

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L’Associazione LAMAS e SardegnaSoprattutto, sulla scia della discussione su governo del territorio e urbanistica che la rivista online sta da mesi animando, organizzano all’Hotel La Pineta di Pattada, il 28 agosto 2017, un seminario di confronto tra studiosi, tecnici, giornalisti e intellettuali al fine di stabilire lo stato dell’arte e le condizioni del suolo, e del suo consumo, in Sardegna. A partire da quanto l’isola ha, in termini di strumenti legislativi, creato – soprattutto il Piano Paesaggistico Regionale del 2006 -, e per definire per ciò che realmente sono le ultime scelte dell’attuale giunta regionale in campo urbanistico e paesaggistico (in primis il disegno di legge sul Governo del territorio Sardo del 16 marzo 2017).

La giornata sarà scandita da cinque tavoli: Sardegna: mito, realtà, narrazione e tre processi; Sardegna tra sostenibilità e consumo del suolo; Suolo della Sardegna: una ricchezza non riconosciuta; Misfatti contro la terra;

Quando si parla di “sostenibilità” cosa si intende? Il primo, che parrebbe distante dal focus urbanistico, inerisce a quel rapporto troppo spesso deviato, nelle nostre comunità, tra generi, luoghi e ruolo di entrambi. I restanti quattro tratteranno del precario equilibrio (quasi sempre disatteso) tra utilizzo del suolo e sua preservazione. I fulcri saranno “sostenibilità” e “sviluppo”, al fine di formalizzare proposte ed esempi di utilizzo e riutilizzo di luoghi senza erodere e piombare ulteriori superfici.

Superfici che in Sardegna, tra il 2015 e il 2016, secondo l’ISPRA, si sono ridotte di un ulteriore 4%. I tavoli, che partiranno da dati scientifici, grazie all’apporto di tecnici e professionisti, non trascureranno l’aspetto sociale e antropologico della questione: quali i rischi di un definitivo stravolgimento degli assetti territoriali nelle coste e nell’entroterra? Come l’urbanistica si fa strumento di controllo politico, e come la politica cede ad interessi economici non a favore dei sardi sul lungo periodo?

L’obiettivo della giornata è quello di produrre Materiali per un’urbanistica sostenibile in vista del Convegno Sostenibilità come opportunità di sviluppo della Sardegna che, col supporto dell’associazione Paesaggio Gramsci, si svolgerà ad ottobre. I fondamentali? Il PPR del 2006, appunto, la Carta europea del suolo, la non ideologica ricerca di uno sviluppo economico sostenibile, dei sardi per i sardi.

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Per gli anziani della Sardegna il pericolo di truffe, raggiri, furti e rapine si materializza soprattutto d’estate. E le cronache locali degli ultimi giorni riportano un incremento dei tentativi da parte dei truffatori che si spacciano per finti ispettori della previdenza, finti esattori del gas o dell’acqua, finti poliziotti, finti passanti gentili che portano i sacchetti della spesa, finti amici del figlio oppure automobilisti a cui pare essere stato rotto lo specchietto, fortunati che trovano collane d’oro per terra, esecutori testamentari in cerca di eredi.

La fantasia, e la “professionalità”, non mancano ai malintenzionati che prendono di mira in particolare le persone più deboli e fragili, meno abituate al sospetto verso il prossimo. L’arma migliore per difendersi consiste nel conoscere i trucchi usati dai malintenzionati e le situazioni a rischio.

«Bisogna stare in guardia perché gli imbroglioni di mestiere sono abilissimi, impudenti e sanno giocare su delicati meccanismi psicologici – afferma il presidente di Anap Confartigianato Sardegna, Paola Montis – per questo i più deboli ed esposti devono affidarsi con fiducia a chi li può difendere. Da settembre organizzeremo iniziative in tutta l’isola.»

Per questo, ANAP Confartigianato Sardegna ha deciso di rendere gli anziani più informati e quindi più sicuri, mettendo a disposizione degli anziani e delle loro famiglie un semplice vademecum, in distribuzione e reperibile sul sito www.anap.it, con le regole d’oro per difendersi da truffatori e malintenzionati, che contiene semplici informazioni e consigli utili per evitare i rischi di truffe, raggiri, furti e rapine. Si tratta di accurate regole di comportamento suggerite dalle Forze di Pubblica Sicurezza per non finire vittime di malintenzionati in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici, ma anche mentre si utilizza Internet. Le occasioni di potenziale pericolo sono ovunque e, per ogni circostanza, sul manualetto vengono indicati i “trucchi” messi in atto dai malintenzionati e le “risposte” di prudenza da adottare. Su tutte, l’invito a rivolgersi sempre a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, per segnalare comportamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo.

«E’ necessario che gli anziani non si vergognino a denunciare queste situazioni, come spesso accade – aggiunge Paola Montis – perché le truffe vengono fatte a ogni livello, anche a professionisti, imprenditori, facendo leva sulle fragilità, fattore che impedisce di ragionare correttamente

Gli espedienti dei malfattori sono sempre i soliti ma con tante varianti: l’abilità è prendere l’obiettivo alla sprovvista e guadagnare in pochi minuti la sua fiducia.

La prima regola per affrontare queste situazioni è quella di rivolgersi sempre alle Forze dell’Ordine per segnalare atteggiamenti sospetti e denunciare situazioni di pericolo. Poi, ci sono alcuni consigli da seguire sia a casa che nei luoghi pubblici. In banca o alla posta, per esempio, è preferibile ritirare solo il denaro necessario, non andare negli orari di punta e assicurarsi che nessuno veda il codice pin quando viene digitato. In autobus, invece, mai tenere il portafoglio nelle tasche esterne. Quando si è in macchina e qualcuno contesta un danno bisogna chiamare subito i vigili. In casa mai aprire agli sconosciuti: tutte le aziende di luce, gas o telefonia, infatti, preannunciano il loro arrivo tramite avvisi condominiali. I truffatori in genere vestono in modo elegante e hanno modi gentili: è necessario avere il giusto atteggiamento di diffidenza anche se conoscono nomi, cognomi o fingono di conoscere familiari e amici. Su internet, infine, mai scrivere informazioni personali o dati bancari.

«I peggiori nemici delle persone anziane sono la solitudine e il senso di isolamento che li espone ai fenomeni di criminalità – riprende la presidente di Anap Confartigianato Sardegna – il problema della sicurezza è centrale se si considera che in Sardegna la popolazione over 65 è del 22,1%, ovvero più di 366mila persone, mentre l’Italia è il Paese europeo con la maggiore quota di over 65, 13.370.000 persone, sul totale della popolazione, vale a dire il 2,8% in più rispetto alla media Ue”. “Un numero destinato a salire rapidamente: nel 2050, infatti, in terzo dei sardi sarà anziano – sottolinea – persone sempre più vulnerabili e insicure visto che, secondo i dati di Confartigianato, l’82,3% degli anziani diffida del prossimo e questa percentuale, dal 2011 al 2016, è aumentata dell’1,3%.»

L’azione fa parte della “Campagna Nazionale contro le truffe agli anziani”, giunta alla terza edizione, promossa da Anap, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato, insieme al Ministero dell’Interno, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza.

«La Sardegna è una regione che registra un costante allungamento dei tempi di vita, ma questo costituisce anche un elemento di fragilità – conclude la presidente Montis – gli anziani sono infatti il bersaglio preferito di truffatori e malintenzionati. Il nostro compito è sostenere chi è più esposto ai rischi. La campagna che stiamo conducendo, assieme alle Forze dell’ordine, è un esempio delle tante iniziative che realizziamo a favore della comunità, soprattutto nei settori del welfare e a difesa delle categorie più vulnerabili

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Prendono il via martedì 22 agosto, a Nuoro, i Seminari Jazz, quest’anno alla loro edizione numero ventinove, in programma nel capoluogo barbaricino fino a venerdì primo settembre. Appuntamento di primo piano nel panorama nazionale della didattica jazzistica, i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro si presentano al taglio del nastro con un numero di iscritti da record: sono infatti ben centotrenta gli allievi (novantacinque dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che seguiranno le lezioni alla Scuola Civica di Musica in via Mughina. E saranno, come sempre, undici dense giornate di studio e pratica del jazz, tra lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo di insegnanti in cattedra da tre edizioni a questa parte, coordinati dal direttore artistico, il pianista Roberto Cipelli: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Max De Aloe, volto nuovo della passata edizione con il suo corso di armonica cromatica, cui affianca quest’anno quello di fisarmonica. Due docenti, Dado Moroni e Salvatore Spano, per le lezioni di pianoforte, dove si conta il più alto numero di iscritti, ben ventisette. Tanti, ventuno, anche gli allievi della classe di canto jazz e laboratorio vocale di Francesca Corrias.

 

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Verrà inaugurata domenica 20 agosto, a Neoneli OR) la mostra di pittura di Marcello Bertini nell’ambito di Neoneli nel cuore, il progetto elaborato con l’Amministrazione comunale dal gruppo di artisti e creativi toscani di APE, Arte Pensiero pErsone, e coordinato dalla critica d’arte e comunicatrice, docente e social reporter Giovanna M. Carli: un progetto all’insegna delle tradizioni, dell’artigianato e dell’identità locale, avviato nei giorni scorsi con dei laboratori creativi di Anna Nicastro e Claudio Tafani e una masterclass dello stesso Bertini, per un gemellaggio attraverso le arti tra il paese nel Barigadu e la cittadina di San Casciano in Val di Pesa, nel Chianti.

La personale dell’artista toscano – scelto dalla curatrice Giovanna M. Carli sia per le raffinatezze compositive che per la resa paesaggistica, originale e poetica, dei suoi dipinti – presenta al pubblico una quarantina di dipinti, molti inediti, ispirati alla vite, al vino, ai vicoli, al genius loci, in uno scambio tra Toscana e Sardegna, Chianti e Barigadu. Una mostra che unisce dunque la vocazione enologica delle due terre, avvicinando Neoneli e San Casciano in Val di Pesa attraverso la pittura pensata, poetica e virtuosa di Marcello Bertini.

Vernissage alle 18.00, al Salone Corrale, dove la mostra resterà aperta fino al 20 ottobre. “Il paesaggio di Neoneli e la Toscana. Tra materia e luce, tra natura e sogno”, questo il titolo, rientra nel cartellone della prossima edizione (l’ottava) di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico in programma nel piccolo centro del Barigadu nel consueto periodo di inizio autunno, dal 28 settembre al primo ottobre. La mostra è inserita anche nella Tredicesima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione nazionale promossa dall’AMACI, Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno del ministero dei Beni e delle Attività culturali, che si terrà il 14 ottobre.

 

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Quattro leggende sui nuovi campi veloci del Porto Cervo Tennis Club. Muster, Enqvist, Rusedski e Santoro, fuoriclasse che hanno segnato almeno tre decadi della storia del tennis, si esibiranno da oggi nella seconda edizione del Porto Cervo star tennis classic. Un evento che si inserisce all’interno della strategia degli alberghi Marriott, gruppo che gestisce le quattro strutture della Costa Smeralda per conto della Qatar Holding, che punta sullo sport per allungare la stagione. «Un torneo di esibizione di grandissimo livello, che ci permette di rilanciare il progetto del Cervo Club, sul quale abbiamo iniziato con la ristrutturazione di alcuni campi e per il quale continueremo a lavorare con investimenti importanti per ospitare tutto l’anno oltre al tennis anche il paddle, nuoto, golf e sci d’acqua – ha spiegato Franco Mulas, Area manager degli alberghi Marriott Costa Smeralda -. Quest’anno abbiamo il piacere di ospitare questi quattro fuoriclasse, giocatori che hanno fatto la storia del tennis».

Nella conferenza stampa che si è svolta all’hotel Cala di Volpe, i quattro giocatori hanno raccontato interessanti aneddoti della loro carriera. Thomas Muster, campione austriaco, ha vinto un Roland Garros, tre tornei di Montecarlo e quattro Internazionali di Roma. Grande specialista della terra battuta, ha raggiunto il numero uno del ranking Atp nel 1996. «Ho iniziato a giocare a pallone, ma nel mio club sentivo sempre il rumore della pallina da tennis nei campi vicini, mi sono incuriosito e da lì iniziai a giocare e non ho più smesso». Il ricordo più bello: «La vittoria del Roland Garros». Thomas Enqvist, svedese, è stato per diversi anni nei primi cinque al mondo e ha vinto un Master Series Atp. «In Svezia l’atleta più popolare negli anni in cui ero ragazzino era un tennista: Bjorn Borg. Era il mio idolo e ho iniziato a giocare grazie a lui. Il ricordo più bello della mia carriera? La vittoria della Coppa Davis». Greg Rusedski, canadese ma britannico d’adozione, è stato numero 4 al mondo nel 1997. L’anno successivo vinse i Paris Masters in finale contro Pete Sampras «e quello è stato il momento più bello della mia carriera – racconta – il tennis è una passione che ha travolto tutta la mia vita, fin da quando, bambino, guardavo mio padre che insegnava questo sport e io, piano piano, ho preso in mano la racchetta e ho iniziato a giocare e vincere». Anche il padre di Fabrice Santoro era insegnante di tennis: «Avevo sei anni e a bordo campo c’erano queste racchette di legno pesanti quasi mezzo chilo. Io le impugnavo con due mani, perché erano molto pesanti, e spedivo le palle in campo. Non ho più smesso». Fabrice Santoro ha disputato tornei del Grande Slam per quattro decenni: una longevità che gli ha consentito di vincere diversi titoli Atp in singolare ma soprattutto nel doppio, in cui ha vinto ventidue tornei tra cui due Australian Open. «Il momento migliore è stata la vittoria della Coppa Davis nel 2001».

L’esibizione inizia oggi, alle 18,30, con la presentazione dei quattro giocatori e le due semifinali: Rusedski contro Santoro e, a seguire, Muster contro Enqvist. L’ingresso al Cervo Tennis Club è a offerta libera e l’incasso sarà devoluto in beneficenza. Domani, stessa ora, si disputeranno la finale per il terzo e quarto posto e la finale per stabilire il vincitore. Santoro ed Enqvist hanno partecipato anche all’edizione dello scorso anno: «Fu bel successo, con tanta gente, in un posto meraviglioso. Sono molto felice di esser tornato» assicura Santoro. Enqvist, vincitore l’anno scorso, ha partecipato a una clinic di due giorni: «Ho giocato con tante persone, soprattutto giovanissimi, che volevano migliorare il loro gioco. I nuovi campi sono molto belli e veloci, mi sono divertito».