18 July, 2024
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“Diventi Inventi 1997 – 2017”: vent’anni di canzoni, tra parole, musica, cuore e poesia. Il nuovo tour di Niccolò Fabi, oggi considerato uno dei più importanti cantautori italiani, farà tappa anche a Tharros il 19 agosto (inizio ore 21.30), organizzata da SEM Organizzazione per la rassegna “Pop ad Impatto Zero – Festival Internazionale Musica e Spettacoli 2017” e inserita nel calendario di eventi della Rete Sinis. Una tournée estiva partita a giugno e che andrà avanti fino a novembre nei più importanti palchi italiani per festeggiare i primi vent’anni di carriera del cantautore romano. Una festa, un viaggio che racconta le mille sfaccettature di un artista in continuo divenire, che ama esplorare il mondo, cercarsi e ritrovarsi tra le piccole cose, dove nulla è mai scontato e parte sempre dal cuore. Nell’unica tappa in Sardegna Niccolò (voce e chitarre), accompagnato dalla super band del cantautore e musicista torinese Alberto Bianco che vede Matteo Giai al basso, Filippo Cornaglia alla batteria e Damir Nefat alla chitarra, racconterà dal vivo il suo percorso artistico e musicale sotto il cielo stellato dell’Anfiteatro naturale di straordinaria bellezza incastonato nell’antica città fenicio-punica nel cuore della Penisola del Sinis, le cui splendide rovine si estendono verso il mare. Un anello di congiunzione tra passato e presente, ricco di sorprese che muove i primi passi partendo dal principio: è già on line infatti il video de “Il Giardiniere 2017”, rilettura del brano del 1997 che ha dato il titolo al suo primo disco, scelto dall’artista romano per creare un collegamento tra i primi anni del suo esordio e i tempi odierni e che anticipa la raccolta “Diventi Inventi 1997 – 2017” in uscita il prossimo 13 ottobre.

Più di ottanta canzoni, otto dischi di inediti, una raccolta ufficiale, un progetto sperimentale come produttore, un disco di inediti con il trio stellare Fabi-Silvestri-Gazzè, due Targhe Tenco: una nel 2013 per il disco “Ecco” quale miglior album in assoluto, l’altra assegnata all’ultimo lavoro discografico “Una somma di piccole cose”, considerato dalla giuria come miglior album dell’anno e definito dallo stesso autore come «Il disco che avrei sempre voluto scrivere». Un percorso artistico lungo quattro lustri, basato sulla ricerca della libertà espressiva, denso di idee, sperimentazione, collaborazioni, partecipazioni a diversi progetti, tante soddisfazioni, premi, live sempre sold out, ottime recensioni e un avvicinamento sempre più evidente alla musica d’oltreoceano.

Cantautore, produttore e polistrumentista Niccolò Fabi porta avanti la sua attività sui palchi e in studio basandola soprattutto sul rapporto imprescindibile tra parole e musica, sia come performer che come docente (oltre ad aver partecipato all”interno di rassegne culturali, insegna nella scuola Officina delle arti Pierpaolo Pasolini). Il suo impegno è rivolto anche nel sociale, come testimonia l’attuale collaborazione con l’ONG Medici con l’Africa – Cuamm. Recente anche la scrittura insieme al geologo Mario Tozzi dello spettacolo “Musica Sostenibile”, indirizzato alla comprensione e alla divulgazione di tematiche ambientali, spesso dimenticate.

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Gli eventi dell’Estate iglesiente in programma da oggi a sabato 19 agosto.

Mercoledì 16 agosto

Musica: PEO ALFONSI&FRIENDS in Concert. Ore 21.00, Piazza Pichi

Festa di Sancta Maria di Mezo Gosto: BALLO IN VILLA DI CHIESA, IV Rassegna Internazionale del Folklore. A cura della Pro Loco di Iglesias e dell’Associazione Candelieri della B.V. Ore 21.30, Piazza Sella.

Giovedì 17 agosto

Musica: GIO’ DI TONNO LIVE, protagonista del musical “Notre dame de Paris”, vincitore del Festival di Sanremo e del programma tv “Tale e quale show”. In apertura TBROTHERS BAND. Ore 21.30, Piazza Sella.

Venerdì 18 agosto

Spettacolo: NOTTEGGIANDO. Shopping, musica, cultura, spettacolo e mercatini per le vie del Centro Storico, a cura del Centro Commerciale Naturale “Centro Città”. Ore 21.00 Centro Storico.

Sabato 19 agosto

Cultura: L’ARTE PUBBLICA. Visiting professor Alessandra Pioselli, direttrice dell’Accademia di Belle Arti “Carrara” di Bergamo. Ore 20.30, Piazza San Francesco.

Spettacolo: TRIBUTO A ADRIANO CELENTANO. Ore 21.30, Piazza Sella.

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Nonostante tutte le rassicurazioni arrivate negli ultimi anni ogni qualvolta il tema è salito agli onori della cronaca e nonostante la Regione abbia sempre ribadito, l’ultima volta la scorsa settimana, il suo “NO”, la possibilità che la Sardegna venga individuata quale sito dove realizzare il deposito unico delle scorie nucleari, appare sempre più realistica ed ha scatenato la durissima reazione del deputato di Unidos Mauro Pili che iniziato una nuova campagna di sensibilizzazione a tutti gli amministratori locali e alla popolazione sarda.
Ieri, giorno di Ferragosto, Mauro Pili ha lanciato l’ennesimo appello, con il sindaco di Ottana (uno dei possibili siti del deposito nazionale delle scorie nucleari), Franco Saba, a tutti i sindaci e a tutti i sardi, contro quella che definisce “la sciagurata ipotesi” di realizzare in Sardegna il deposito unico delle scorie nucleari. «Si tratta di un progetto avanzato – spiega Mauro Pili – e in questi giorni è stato pubblicato sul sito della commissione di valutazione di impatto ambientale e strategico, il progetto nazionale per la realizzazione del deposito unico delle scorie nucleari. Nel piano contenuto in quel progetto, sul quale occorre fare osservazioni ed opposizioni entro il 13 settembre 2017 – aggiunge Mauro Pili – si leggono chiaramente alcune indicazioni che sono chiaramente esplicite: la Sardegna è stata esclusa da tutte quelle che sono le aree a rischio, cioè da tutte quelle aree che hanno, sul piano idrogeologico, sul piano vulcanologico, sul piano dei terremoti, qualsiasi tipo di pericolo. La Sardegna è l’unica regione, in quel piano, esente da rischi e quindi, come tale, la prima regione nella quale allocare il deposito delle scorie nucleari».
«Bisogna mobilitarsi – sottolinea ancora Mauro Pili – e se non lo fa la Regione Sardegna che continua a dormire e ad essere serva sciocca del Governo e dei governi, bisogna che lo facciano i sindaco con le delibere dei Consigli comunali, perché questa non è battaglia né di destra né di sinistra, perché il 13 settembre scadono i termini entro i quali presentare le osservazioni.»
«Se malauguratamente dovessero realizzare quel progetto – rimarca Mauro Pili -, è evidente che la Sardegna perderebbe quel grande potenziale turistico e naturalistico che ne fa una terra unica nel suo genere, nel cuore del Mediterraneo. Bisogna reagire, perché sottobanco succedono delle cose molto gravi. Qualcuno ha dichiarato che la Sardegna sarebbe esclusa per il trasporto via mare. Bisognerebbe avere l’accortezza di guardare quelli che sono i documenti allegati dalla Sogin che due anni fa ha siglato un contratto di 339.000 euro con un broker internazionale per assicurare il trasporto via mare di scorie radioattive. Bisogna studiare, parlare di meno quando non si conoscono i problemi e cercare di attrezzarsi per reagire a quello che sta per accadere in Sardegna. Devono farlo i sindaci che sono a contatto con quelli che sono i problemi dei cittadini e devono farlo i sardi che devono opporsi a questo scellerato progetto. In Sardegna – conclude Mauro Pili – serve uno sviluppo fondato sulla natura, sul turismo che si possa godere ogni giorno dell’anno, non solo a Ferragosto, con serenità, guardando ed apprezzando l’ambiente.»
Di seguito, la schema di deliberazione preparato da Mauro Pili, rivolta a tutti i Consigli comunali della Sardegna per dire NO alla realizzazione in Sardegna del deposito unico delle scorie nucleari.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ___________________________________

ESAMINATA E DISCUSSA

APPROVA LA SEGUENTE OSSERVAZIONE/OPPOSIZIONE AL PROGRAMMA NAZIONALE PER LA GESTIONE DEL COMBUSTIBILE ESAURITO E DEI RIFIUTI RADIOATTIVI

Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali – Divisione II Sistemi di Valutazione Ambientale, Via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma;

FAX numero: 06.5722.3040;

DGSalvaguardia.Ambientale@PEC.minambiente.it.

OGGETTO: OSSERVAZIONE/OPPOSIZIONE

Programma: Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi

Proponente: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento (RIN) e Ministero dello Sviluppo Economico

Settore di programmazione: Rifiuti

Scadenza presentazione osservazioni: 13/09/2017

Il Consiglio Comunale di __________________________,

sottopone alla Direzione generale in indirizzo la seguente osservazione/opposizione al Programma in oggetto:

nel Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi al punto 23 è illustrata l’analisi di coerenza esterna condotta valutando quella dei criteri per la localizzazione del Deposito (di esclusione -approfondimento), di cui alla Guida Tecnica ISPRA n. 29 del 2014, con gli obiettivi delle diverse norme esaminate;

nel programma si afferma che per l’obiettivo legato alla localizzazione e realizzazione del Deposito, si è altresì riscontrata una coerenza indiretta con le norme prese in considerazione per la definizione dei criteri di esclusione o approfondimento riportati nella Guida Tecnica ISPRA n. 29;

al punto 34 del piano sono richiamati i potenziali impatti ambientali generati dal Deposito Nazionale e si afferma quanto segue: Allo stato attuale non è possibile fare riferimento al luogo fisico dove verrà realizzato il Deposito Nazionale; il tema non può quindi essere preso in considerazione nella definizione dell’ambito di influenza potenziale del Programma Nazionale. Tale dato di fatto permette comunque di effettuare, per le azioni del Programma, alcune analisi ambientali già definibili, senza gravare lo studio di ipotetici approfondimenti che, in mancanza di un riscontro localizzativo certo, resterebbero in ogni caso fine a se stessi.
Pertanto sebbene non sia possibile valutare la significatività degli impatti dell’opera sulle componenti ambientali, come invece potrà puntualmente avvenire in sede di VIA (ai sensi del D.Lgs. 31/2010 e del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.), è opportuno ricordare che l’applicazione validata della Guida Tecnica 29 (GT29) dell’ISPRA condurrà alla selezione di un sito che rappresenterà la barriera naturale in grado di assicurare, insieme alle barriere ingegneristiche previste, l’isolamento dei rifiuti radioattivi dalla biosfera e quindi assicurare per il tempo necessario la protezione della popolazione, dell’ambiente e dei beni (Safety Assessment).
In particolare, per quanto attiene al deposito temporaneo di lungo periodo per lo stoccaggio dell’alta attività, che sarà realizzato presso il Deposito Nazionale, occorre inoltre evidenziare che, come sottolineato nella relazione illustrativa associata alla GT29, “un sito ritenuto idoneo per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività sulla base dell’applicazione di criteri di selezione delle caratteristiche chimico fisiche, naturali ed antropiche del territorio quali quelli individuati nella Guida Tecnica può ritenersi idoneo, fatte salve le suddette verifiche, anche per la localizzazione di un deposito di stoccaggio di lungo termine”.
Aspetti Radiologici
I fattori perturbativi potenzialmente generati dall’esercizio del Deposito Nazionale potrebbero consistere essenzialmente nella variazione del fondo naturale per irraggiamento e nella variazione di dose alla popolazione. In ogni caso tali eventualità vengono comunque escluse a priori in quanto nella GT29 è definito che gli obiettivi di radioprotezione per i membri della popolazione nelle normali condizioni evolutive di esercizio del sistema deposito, sia per la fase di esercizio, sia per quelle successive saranno fissati nel rispetto del criterio di non rilevanza radiologica stabilito nella legislazione nazionale.
Per le condizioni incidentali gli obiettivi di radioprotezione saranno stabiliti in modo tale che l’eventuale impatto radiologico sugli individui della popolazione derivante dalle suddette situazioni sia tale da escludere l’adozione di qualsiasi intervento di protezione della popolazione stessa, anche a fronte dei più severi scenari incidentali ipotizzabili, coerentemente con una struttura di deposito come quella di cui trattasi
Inoltre, come già precisato, i criteri di localizzazione definiti nella GT29 sono atti a selezionare aree con caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrauliche, idrogeologiche e geochimiche tali che, insieme alle strutture ingegneristiche, possano garantire la sicurezza e il confinamento dei rifiuti radioattivi.

nel punto 34 del programma è, come si è visto, richiamata reiteratamente la Guida Tecnica 29 (GT9) di Ispra che costituisce il fondamento tecnico del programma nazionale che non esplicita una localizzazione ma rimanda tutto, facendoli propri, ai criteri di esclusione indicati nella Guida Tecnica 29/Ispra;

l’Ispra nel giugno 2014 aveva pubblicato, con notevole ritardo, la guida tecnica n. 29 relativa ai criteri per l’individuazione del sito per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
il documento non indica una precisa località ma tutti i documenti e gli studi richiamati portano all’individuazione di un sito chiaramente riconducibile alla Sardegna;

il piano pubblicato dall’Ispra per individuare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una sovrapposizione di documenti con un comune denominatore: escludere tutte le aree a rischio;

l’Ispra, attraverso la GT29, arriva ad individuare un sito senza esplicitarlo ma che appare facilmente riconducibile alla Sardegna per esclusione di tutto il resto;

carte e mappe che indicano rischi, pericoli e che in sintesi affermano che la Sardegna sarebbe la terra più sicura per le scorie nucleari;

nel documento dell’Ispra denominato guida tecnica n. 29 sono indicati criteri ma, ad una più attenta e dettagliata analisi, attraverso la decodifica della carte allegate nei vari link, si arriva ad individuare un percorso chiaro che definisce la Sardegna come regione esclusa da qualsiasi rischio e quindi con le caratteristiche per l’ubicazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;

attraverso la Valutazione Ambientale Strategica si delega la scelta del sito ai criteri di esclusione individuati dall’Ispra con la conseguenza di ratificare una scelta già fatta attraverso quei presupposti;

nella Guida Tecnica 29 risultano escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione;

la Sardegna, secondo tutti i piani connessi e richiamati, non rientra in alcun modo in queste prime tre priorità di esclusione;

le simulazioni geosatellitari riportate nella GT29 e conseguentemente nel Programma sottoposto a VAS confermano che, secondo i dati Ispra, la Sardegna sarebbe l’unica regione d’Italia a corrispondere a questi criteri individuati;

il database realizzato dagli Stati Uniti (Database of individual seismogenic sources) richiamato dall’Ispra e conseguentemente dal Programma nazionale individua in modo esplicito nella Sardegna l’unica regione che sarebbe esente da pericoli;

la Sardegna per le ragioni che si richiamano di seguito non può e non deve essere minimamente presa in considerazione nemmeno come ipotesi dai criteri per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
la Sardegna ha reiteratamente dichiarato la propria esplicita netta e chiara contrarietà a qualsiasi ipotesi di deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;

il 15 e il 16 maggio 2011 si è svolto un referendum consultivo in Sardegna con il 97,13% dei votanti che si è espresso in modo contrario alla realizzazione del deposito di scorie nucleari nell’isola;

esistono proposte in tal senso che la Sardegna ha avanzato undici anni fa condividendo l’impostazione del fisico Carlo Rubbia che aveva messo a punto un piano di ricerca per l’abbattimento della radioattività delle scorie;

dai criteri per l’individuazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi deve essere esclusa la Sardegna che hanno sia sul piano normativo costituzionale che popolare escluso la volontà di ospitare tale deposito nazionale dei rifiuti radioattivi per il gravoso e inaccettabile impatto sul paesaggio della Sardegna, inteso nel senso più ampio del valore del paesaggio;

la Corte costituzionale ha più volte affermato che il riparto delle competenze legislative individuato nell’articolo 117 della Costituzione deve essere riferito ai soli rapporti tra lo Stato e le regioni ad autonomia ordinaria, salva l’applicazione dell’articolo 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, peraltro possibile solo per le parti in cui le regioni ad autonomia ordinaria disponessero, sulla base del nuovo titolo V della parte seconda della Costituzione, di maggiori poteri rispetto alle regioni ad autonomia speciale;

il legislatore nazionale è intervenuto con il codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il cui articolo 8 è esplicito nel dichiarare che «restano ferme le potestà attribuite alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome di Trento e Bolzano dagli statuti e dalle relative norme di attuazione»;

con l’articolo 135 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al citato decreto legislativo n. 42 del 2004, il legislatore statale, nell’individuare gli strumenti della pianificazione paesaggistica (rivolta non più soltanto ai beni paesaggistici o ambientali ma all’intero territorio), affida alle regioni la scelta di approvare «piani paesaggistici» ovvero «piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici», con ciò confermando l’alternativa tra piano paesistico e piano urbanistico territoriale già introdotta con l’articolo 1-bis del decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1985, n. 431. ;

la regione Sardegna, proprio sulla base dell’esplicito trasferimento di funzioni di cui alle norme di attuazione dello statuto speciale contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 22 maggio 1975, n. 480, già con la legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, aveva appositamente previsto e disciplinato i piani territoriali paesistici nell’esercizio della propria potestà legislativa in tema di «edilizia ed urbanistica»;

l’articolo 12 della citata legge n. 45 del 1989 prevedeva anche apposite «norme di salvaguardia» con efficacia temporanea in attesa dell’approvazione dei piani territoriali paesistici particolarmente per ciò che concerne il recepimento nella regione Sardegna del modello di pianificazione paesaggistica fondato sul piano urbanistico-territoriale, appunto attualmente contemplato nel richiamato articolo 135, comma 1, del codice dei beni culturali e del paesaggio;

la Corte costituzionale ha ripetutamente dichiarato inammissibili le questioni sollevate dallo Stato concernenti l’asserita violazione del riparto delle competenze legislative e della disciplina statale in materia di tutela del paesaggio, considerato che i ricorsi dello Stato in materia si sono mossi dall’erroneo presupposto secondo il quale la regione Sardegna risulterebbe priva di potestà legislativa in tema di tutela paesaggistica;

risulta di tutta evidenza che la materia della tutela del paesaggio ricade, in applicazione delle norme di attuazione dello Statuto, tra le competenze della regione Sardegna;

a ciò si aggiunge in termini perentori e prevalenti la vocazione turistica ambientale della Sardegna e le caratteristiche del paesaggio sardo costituiscono un esempio unico nell’ambito del Mediterraneo, tale da rappresentare fonte primaria di crescita economica e sociale. Ogni ambito territoriale paesaggistico rappresenta una specifica peculiarità del variegato insieme ambientale della regione, tale da rendere ognuno di essi funzionale all’altro. Dalle zone interne agli ambiti costieri, compreso l’orizzonte marino, il paesaggio della Sardegna risulta un bene da tutelare e salvaguardare da qualsiasi tipo di alterazione;

la conformazione del territorio sardo e il potenziale sviluppo turistico dell’intera isola, ancora in gran parte da valorizzare e promuovere, sarebbero gravemente compromessi dalla possibile realizzazione di un qualsiasi deposito di scorie radioattive;

la Convenzione europea sul paesaggio, resa esecutiva con la legge 9 gennaio 2006, n. 14, intende il paesaggio come «una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni». Il che equivale a dire che l’intero territorio, nei suoi vari ambiti, è «paesaggio», nell’accezione puramente geografica del termine, ossia contesto territoriale, che si caratterizza variamente in ragione della percezione che di esso e delle sue diverse specificità hanno le popolazioni che vi abitano, percezione che si determina in conseguenza non solo dell’azione di fattori naturali ovvero umani, ma anche delle loro reciproche interrelazioni;

la definizione di paesaggio e in particolar modo la sua estensione alla percezione dei fattori naturali ovvero umani e delle loro reciproche interrelazioni rende evidente l’esigenza di tutelare il paesaggio percepito, con particolare riferimento alle caratteristiche di rilievo naturalistico, ambientale e turistico;

la Sardegna è percepita dalle popolazioni che vi abitano, ma non solo da esse, come una terra alimentata dal sole e dal mare, e questa percezione costituisce un fattore fondamentale del paesaggio;

in questo contesto si inquadra l’esigenza di precludere il territorio regionale sardo ad insediamenti, come il deposito unico di scorie nucleari, che minerebbero pesantemente il percepito ambientale, naturalistico e paesaggistico della Sardegna;

la realizzazione di impianti di produzione di energia nucleare e il deposito di scorie costituirebbe uno di quegli elementi in grado di compromettere in modo grave e indelebile il «paesaggio sardo» in tutte le sue accezioni e la sua percezione;

tale osservazione/opposizione è fondata nel pieno rispetto della competenza esclusiva della regione in materia di urbanistica (articolo 3, lettera f) dello Statuto), che ricomprende la tutela del paesaggio, la protezione della natura (ai sensi dell’articolo 58 delle norme di attuazione dello statuto, emanate con decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1979, n. 348) e la protezione dell’ambiente (articolo 80 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616), la competenza concorrente in materia di salute (articolo 4, lettera i), dello Statuto e ora anche articolo 117, terzo comma, della Costituzione), di protezione civile e governo del territorio (articolo 117, terzo comma, della Costituzione, applicabile alla regione Sardegna in virtù dell’articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001);

A TAL FINE IL CONSIGLIO COMUNALE DI
____________________________

• esprime la totale contrarietà al Programma nazionale in oggetto in relazione alla sua indefinita individuazione del sito e l’esplicita determinazione a far discendere la scelta dai criteri individuati dalla Guida Tecnica n.29 dell’Ispra;

• esprime la totale contrarietà all’individuazione della Sardegna quale sito per l’ubicazione del deposito nazionale di scorie radioattive per le ragioni ambientali, naturalistiche, economiche, sociali, costituzionali e statutarie richiamate;

• esprime la richiesta esplicita di esclusione della regione Sardegna dalle ipotesi di siti per il deposito unico nazionale di scorie radioattiva anche per l’insostenibile e oneroso carico di servitù statali, dalle basi militari alla petrolchimica, dall’essere la regione più gravata da aree inquinate da attività industriali alla nefasta distrazione dello Stato in tema di energia e trasporti.

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Un appuntamento al giorno sino a fine mese accompagnerà stintinesi e turisti in questa seconda meta di agosto. Dopo i fuochi d’artificio, organizzati lo scorso 14 agosto dal Comune per festeggiare i 132 anni del paese, il cartellone degli eventi predisposto dall’assessorato comunale alla Cultura e Spettacoli, guidato da Francesca Demontis, regalerà ancora tante emozioni. Due gli eventi clou del mese, dal 25 al 27: la regata di vela latina, arrivata alla 35ª edizione, e “Isola in vetrina”, la rassegna promozionale di prodotti della Sardegna. Venerdì 18 agosto, intanto, tutti in piazza dei 45 per la sagra del maiale allo spiedo.

Lo spettacolo pirotecnico del 14 agosto ha raccolto un grande successo. Sul lungomare Cristoforo Colombo un pubblico delle grandi occasioni non è mancato all’appuntamento che, nell’idea dell’amministrazione comunale, vuole essere, da una parte, occasione per festeggiare l’arrivo del Ferragosto e, dall’altra, per ricordare la storia del paese. Il 15 agosto del 1885, infatti, “nasceva” Stintino a opera delle 45 famiglie, in prevalenza di origine ligure, ponzese e alcune sarde, che “sfrattate” dall’Asinara arrivarono su questo fazzoletto di terra per fondare il piccolo paese.

Il 17 agosto ritorna la “Notte a Colori”, l’appuntamento con la lunga notte di appuntamenti per le vie del paese e tanta animazione per bambini e famiglie. Il 18 agosto la piazza dei 45 ospiterà la “Sagra del maiale allo spiedo” e sarà l’occasione per un assaggio di una specialità preparata da abili arrostitori.

Quindi tre appuntamenti con l’AperiMut al Museo della tonnara: il 17 agosto alle ore 19.00 con la conferenza archeologica di Alessandro Teatini su “Una nuova luce per l’archeologia di Porto Torres, antica Turris Libisonis”; quindi il 18 agosto alle ore 19.00la presentazione del libro “Afonie indispensabili. Incontri di-versi” del poeta Gavino Puggioni; il 19 agosto, infine, con la presentazione del libro del fotografo Bruno Manunza “Funghi, colori e forme del sottobosco”.

Per i bambini e le famiglie, poi, tutti i giovedì appuntamento con il “Circomobile in piazza” in largo Cala d’Oliva. I martedì e i mercoledì, invece, tutti sulla banchina del Porto Vecchio per gli appuntamenti con il cinema (22 agosto Beata Ignoranza, 29 agosto La La Land e il 30 agosto Inside Out).

Due gli appuntamenti che torneranno puntuali negli angoli caratteristici del paese. I porti Mannu e Minori e il mare della Pelosa, dal 25 al 27 agosto, faranno da palcoscenico alla regata di vela latina arrivata all’edizione numero 35.

Nelle stesse giornate “Isola in vetrina”, l’appuntamento con la rassegna dei prodotti della Sardegna richiamerà un gran numero di visitatori per le vie del paese.

 

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Si è svolto questa mattina, dalle 9.00 fin dopo mezzogiorno, il sopralluogo nella villetta di via Cristoforo Colombo 31, in località Medadeddu, alla periferia di Carbonia, nella quale alle prime luci dell’alba dello scorso 2 agosto ha perso la vita una donna di 58 anni, Anna Maria Merola, vittima di un’asfissia a causa del violento incendio che ha avvolto l’abitazione. Da quel giorno la villetta si trova sottoposta a sequestro penale.

Il maresciallo maggiore Vincenzo Pitagora, comandante del Comando Stazione dei carabinieri di Carbonia, su delega del sostituto procuratore Paolo De Angelis, ha avvisato il marito della vittima, Giuseppe Lorenzo Demurtas; i due figli Pietro e Roberto; i genitori della vittima, Gildo Merola e Mariangela Manca; la sorella della vittima, Maria Antonietta Merola; le fidanzate dei due figli, presenti nell’abitazione il giorno in cui si è verificato l’incendio ed ha perso la vita Anna Maria Merola; che questa mattina si sarebbe svolto il sopralluogo da parte del Comando dei carabinieri, e di personale specializzato, unitamente ad un consulente tecnico esperto, l’ingegner Domenico Salimbeni, preventivamente nominato dal dottor Paolo De Angelis, per un esame approfondito alla pompa di calore e a tutto l’impianto elettrico, per accertare anomalie dello stesso che potrebbero aver causato un corto circuito o simili. Al sopralluogo hanno partecipato anche i consulenti delle parti (genitori e sorella di Anna Maria Merola da una parte, il marito e i due figli dall’altra), e i vigili del fuoco. All’interno e all’esterno dell’abitazione, sono state effettuati tutti i rilievi del caso, con ampia documentazione fotografica e filmati. Al termine del sopralluogo, l’abitazione è stata richiusa e resta sottoposta a sequestro penale.

 

 

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Giovedì 17 agosto, in via Baccarini, a Sant’Antioco, alle ore 22.00, si concluderà la seconda edizione di “CinErrante – Rassegna di cinema in movimento”. Nel corso della manifestazione, organizzata dal Circolo del Cinema “Immagini” (F.I.C.C.), in collaborazione con la Indòru – Boutique del suono e patrocinata dal comune di Sant’Antioco, saranno proiettati grandi classici del cinema nella caratteristica cornice del centro storico del paese, valorizzando i suoi scorci più suggestivi. Quest’anno la manifestazione è dedicata ai musical hollywoodiani, con un focus sulle pellicole che hanno consacrato il genere e sono rimaste indelebili nella memoria collettiva grazie agli interpreti indimenticabili.

La terza ed ultima serata, infatti, sarà dedicata ai grandi divi che hanno reso celebre il genere, a partire da Fred Astaire, protagonista anche della prima serata di questa edizione. “Mr Fred e altre stelle – racconti suonati dei più classici musical di Hollywood”, così è intitolato l’ultimo appuntamento, prevede una selezione di scene tratte dalle più famose pellicole musicali degli anni Trenta, accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo da Chiara Figus, voce e chitarra, Matteo Gallus, violino, Emanuele Contis, sax, Andrea Granitzio, pianoforte, e Sandro Fontoni, contrabbasso.

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Nell’esclusiva cornice della Miniera di Rosas, l’Associazione Miniere Rosas organizza la terza edizione di “Rosso in miniera”, l’evento che unisce la cultura mineraria con quella enogastronomica. Venerdì 25 agosto, dalle 19.00, i minatori racconteranno la loro vita e il loro lavoro all’interno della galleria Santa Barbara con imperdibili testimonianze dal passato, tra gioie e fatiche, accompagnando i visitatori indietro nel tempo.

La degustazione si svolgerà tra la Laveria ed il suggestivo piazzale, con la partecipazione di otto cantine: Cantina Santadi, AgriPunica, Cantina Mesa, Cantina Mulleri, Cantina Melis, Cantina Esu, Cantina Contini e Cantina Meana.

Tra le novità in programma, un contest fotografico: le foto migliori con l’hashtag #Rossoinminiera verranno pubblicate sulle pagine ufficiali e ai fotografi saranno riservati dei premi esclusivi.

La prenotazione per l’evento è fortemente consigliata ed il prezzo del biglietto per la degustazione è di 10,00 € a persona. Si consigliano delle scarpe comode ed una giacca per l’ingresso in galleria.

Per restare aggiornati sull’evento e per maggiori dettagli, è possibile visitare il sito internet www.ecomuseominiererosas.it e le fanpage di Facebook e Instagram. Per info e prenotazioni 07811855139 e minieradirosas@libero.it .

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Titoli di coda, a Nureci (OR), per Mamma Blues. Nel piccolo borgo della Marmilla, va in scena la terza e ultima serata della rassegna, quest’anno alla sua edizione numero dieci. E con Mamma Blues, al termine di un lungo filotto di serate musicali e di iniziative culturali che si sono tenute tra Oristano e altri undici centri della sua provincia, cominciato il 30 luglio, arriva ai titoli di coda anche il festival Dromos, che saluta il suo pubblico e dà appuntamento all’anno venturo per la sua edizione numero venti.

A tenere banco, in questo appuntamento finale, sono i brasiliani Bixiga 70, sul palcoscenico dell’Arena Mamma Blues, alle 22.30, con la loro trascinante miscela di ritmi africani e carioca, jazz e funk, afro-beat, malinké, candomblé, samba e cumbia: Anderson Quevedo e Daniel Nogueira ai sassofoni, Daniel Verano alla tromba, Doug Felicio al trombone, Mauricio Fleury alle tastiere e alla chitarra, Cris Scabello alla chitarra, Marcelo Dworecki al contrabbasso, Décio 7 alla batteria, Gustávo Cék e Rômulo Nardes alle percussioni.

Il gruppo, che prende il nome dal quartiere di San Paolo dove ha base (Bixiga, appunto) e cita la band di Fela Kuti Afrika 70 come fonte di ispirazione, è composto da dieci musicisti di diversa provenienza che operano come collettivo, scambiandosi i ruoli di compositori e gestendo direttamente il loro studio di registrazione. Con l’album “Ocupai”, del 2014, hanno ottenuto un’attenzione internazionale e inviti in Europa, Stati Uniti e Marocco. Approdati all’etichetta Glitterbeat con il loro ultimo album, “III” (pubblicato a settembre 2015) i Bixiga 70 offrono un’ulteriore prova della loro coinvolgente miscela musicale. La band ha anche collaborato con The Souljazz Orchestra, Criolo, Emicida, Banda Black Rio, e dopo l’affermazione in patria si è fatta conoscere e apprezzare anche all’estero partecipando a festival internazionali di prestigio come Roskilde, TFF Rudolstadt, SOB’s New York e Sierra Nevada World Music Festival – San Francisco, fino all’esplosiva esibizione al Womex (dell’ottobre del 2016) di Santiago de Compostela, in Spagna.

Il compito di aprire l’ultima serata del festival spetta, alle 22.00, ai Country’s Cousins, formazione isolana nata dalla voglia di suonare la parte più arcaica e primitiva della musica blues e country. Gli stessi strumenti utilizzati dal quartetto sono minimali – kazoo, washboard, cigar box guitar – o addirittura autocostruiti, per affrontare una scaletta composta da brani accomunati dalla ricerca più profonda delle radici della musica del diavolo.

Dalla scena musicale sarda provengono anche i Groove Elation (Andrea Sanna, tastiere; Andrea Parodo, basso; Rubens Massidda, chitarra, voce; Nicola Vacca, batteria), formazione di matrice funky ed anima rock, protagonista del dopoconcerto, in programma dalla mezzanotte (circa) allo spazio de giardini sottomonte.

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L’Associazione Culturale Gruppo Origine, con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia, ha organizzato per giovedì 17 agosto, alle 21.30, il concerto della cantante Carla Cocco, che si esibirà sul palco dell’Anfiteatro di Piazza Marmilla.

Una gradita presenza per tutti i cittadini, che potranno ascoltare la voce profonda dell’artista nata a Carbonia nel 1978, la cui carriera è stata fino ad ora costellata di successi e riconoscimenti. Il percorso musicale di Carla Cocco parte da lontano: nel 1995 si è distinta nel panorama locale interpretando brani di Aretha Franklin, la cantautrice americana considerata un’icona della musica gospel e soul.

All’età di 18 anni si è trasferita a Roma, per inseguire il suo sogno: cantare, suonare e comporre. Nel 1997 ha superato il provino per la trasmissione musicale “Sarabanda” in onda su Italia 1, facendo parte del cast del programma fino al 2001.

Nel 2003 ha vinto la sezione cantautori del “Festival del Mare” con un brano intitolato “Mamma”.

Nel 2006 il musicista Stelvio Cipriani l’ha scelta per interpretare alcune sue canzoni, nell’ambito del concorso nazionale “Prove d’autore”.

Nel 2010 si è aggiudicata, insieme ad Andrea Saponaro e Gabriele Valdes, il XV Premio Mediastars, per aver realizzato il miglior jingle nella sezione “Televisione e cinema”.

La cantante carboniense ha all’attivo tre album musicali: il primo, “Carla Cocco”, è uscito nel 2004; il secondo nel 2008: “Una carezza, nessun valore”; il terzo nel 2012, intitolato “Respiro”.

Negli ultimi anni Carla Cocco ha ricevuto attestati di stima anche oltre i confini nazionali.

Il 15 settembre 2013 è stata ospite del Festival Brasil, dove ha cantato, in duetto con il musicista brasiliano Toquinho, il brano “La voglia e la pazzia”.

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Dal 18 al 20 agosto, l’Antica Tonnara di Su Pranu, a Portoscuso, ospiterà la seconda edizione del Big Blue Festival, una tre-giorni dedicata al mare, alla natura, alla sostenibilità, all’ambiente, organizzata dall’associazione ArgoNautilus con il patrocinio dell’assessorato della Cultura, Turismo e Spettacolo del comune di Portoscuso.

Evento nell’evento: “SoloMare” prima proiezione sulla parete esterna della Tonnara di Su Pranu, delle immagini naturalistiche di Marco Colombo già autore delle foto dedicate alle specie a rischio di estinzione proiettate sulla Mole Antonelliana di Torino, in occasione della giornata Mondiale della Terra #earthday 2017. 

Tra gli ospiti della seconda edizione: il fotografo naturalista Marco Colombo, vincitore di numerosi concorsi fotografici, tra cui il Wildlife photographer of the year 2016 della BBC, ricercatore e divulgatore della ricchezza rappresentata dalla biodiversità italiana, e già noto al grande pubblico per le partecipazioni a programmi televisivi come Linea Blu di Raidue e GEO di Raitre; i fotografi autori della pubblicazione “Sardegna: 20 fotografi di Natura” edito da Carlo Delfino, curato da Domenico Ruiu: immagini ed emozioni della nostra Terra, realizzate in un’ottica di sostegno alla biodiversità e alla flora e fauna endemica della nostra terra; il geologo e paleontologo Luigi Sanciu, direttore del GeoMuseo Monte Arci di Masullas, del Museo Aquilegia di Cagliari e direttore scientifico del Parco della Giara protagonista di un intervento sui monumenti naturali del nostro territorio; Stefano Vascotto, autore della guida “Sardegna in Kayak, la Costa dell’Iglesiente” per un turismo sportivo alternativo e una nuove prospettive per il rilancio del nostro territorio.

Saranno ospiti anche le associazioni ANMI Portoscuso, e South Kite Sardinya, in un’ottica di promozione e valorizzazione della costa e dei siti di interesse comunitario della zona che ci circonda.

A corredo dell’evento, la Mostra Fotografica “Kadossene” di Andrea Medde, scenari e scorci dal mare dell’Isola e la proiezione del film-documentario di Leonardo di Caprio “Before the Flood” e del film di animazione dello Studio Ghibli “La tartaruga rossa”.

Ogni pomeriggio dalle ore 17,00 spazio ai bambini con i Workshop ludico scientifici: “Wunderkammer: brutto mostro sarai tu!” e “A lezione da Nettuno, Posidonia e le sue sorelle” per insegnare ai bambini, divertendoli, il rispetto, la biodiversità, le risorse del mare. A cura di Massimo Lumini e del Nat14.