18 July, 2024
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E’ una stagione estiva record quella in corso, che dai dati sui volumi di acqua erogata in rete e depurata rappresenta la stagione più impegnativa da quando Abbanoa gestisce il servizio idrico integrato della Sardegna. Paragonando i dati sull’erogazione di acqua potabile in agosto è evidente una richiesta che va oltre quella dello scorso anno.

Nonostante le restrizioni notturne che a causa dell’emergenza idrica interessano i Comuni approvvigionati dagli invasi più in sofferenza, proprio in virtù della domanda diurna crescente gli impianti di potabilizzazione al servizio delle zone costiere hanno aumentato la produzione di acqua potabile distribuita in rete.

Date le condizioni emergenziali, Abbanoa sta facendo fronte all’emergenza grazie a un’attenta attività di programmazione degli interventi che ha interessato, nel corso dell’inverno, gli impianti e le reti. Il dato di partenza del sistema sardo: 

  • Criticità degli impianti di potabilizzazione (oltre 40) e depurazione (oltre 350)  e dei sollevamenti idrici e fognari;
  • inadeguatezza delle infrastrutture di adduzione (le condizioni critiche degli acquedotti, ovvero del sistema che porta l’acqua dai potabilizzatori ai serbatoi comunali, con interi tratti che hanno oltre mezzo secolo di attività alle spalle);
  • ridotte fonti di approvvigionamento (l’85% della risorsa proviene da invasi artificiali, ma la siccità interessa sempre di più anche le fonti locali, usate per il 15%);
  • elevato livello di perdite idriche (55% contro una media nazionale del 36%), vera emergenza a cui Abbanoa sta facendo fronte con progetti innovativi di ricerca attiva delle perdite sul modello del “progetto Oliena” che verrà man mano esteso a 230 Comuni;

In Gallura è l’impianto dell’Agnata a fare la differenza. Il potabilizzatore che alimenta Olbia, Arzachena, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Monti, Sant’Antonio, e Telti ha registrato un aumento del 10% passando da una produzione che in agosto 2016 si attestava a 1.160 litri al secondo fino agli attuali 1.275 litri al secondo. Guardando al Sud Sardegna la produzione dell’impianto di Sarroch che serve anche Villa San Pietro, Pula e la fascia costiera fino a Chia, è passato dai 180 litri al secondo del 2016 ai 195 di questo agosto. Carloforte, Calasetta e Sant’Antioco si confermano località ad domanda crescente: l’impianto di Bau Pressiu (che alimenta tutto il Sulcis) è passato da una produzione di 289 a 315 litri al secondo.

Significativo l’andamento dei consumi a Posada, la cui produzione (impianto fresco di importanti lavori di efficientamento) è passata da appena 19 litri al secondo a 30 litri al secondo con uno sforzo enorme da parte di Abbanoa a causa della scarsissima qualità dell’acqua in arrivo dall’invaso del Maccheronis. Aumento anche per Taddore, che rifornisce di acqua anche una delle località entrate nel top delle scelte turistiche della stagione 2017, Orosei: la produzione è passata da 137 a 143 litri al secondo. 

La produzione dell’acqua potabile è ottenuta dal trattamento nella quasi totalità di acque di invasi, pertanto risente di diversi fattori legati sia alle oscillazioni della richiesta nell’arco dell’anno e sia alle variazioni climatiche: la stagione siccitosa che ha interessato anche la Sardegna ha innescato una vera emergenza sul fronte della qualità dell’acqua. In questo momento la risorsa in arrivo agli impianti necessita di trattamenti spinti e attenzione fuori dai normali standard.

Abbanoa già dall’inizio dell’estate ha infatti intensificato l’attività di potabilizzazione per continuare a garantire acqua di qualità, contestualmente il Gestore ha aumentato i controlli sull’acqua in arrivo agli impianti e in distribuzione nelle reti. Nelle acque dei bacini, già a livelli bassissimi per la siccità, a causa del caldo e della luce proliferano le alghe e microalghe  (anche invisibili all’occhio umano) che si stratificano formando un “velo” che non consente all’ossigeno di penetrare negli strati sottostanti. E’ proprio in mancanza di ossigeno che si sviluppano particolari composti che alterano le caratteristiche organolettiche dell’acqua e che richiedono uno sforzo enorme per trasformare fanghiglia in acqua potabile. 

Esiste anche un minimo prelievo di acque sotterranee che, con esclusione di alcuni sistemi sorgentizi di origine carsica e di alcuni campi pozzi, sono costituiti da oltre un centinaio di piccole sorgenti e pozzi: il prelievo annuo da questo tipo di acque non supera però i 45 milioni di metri cubi e  la loro capacità di produzione è legata agli andamenti climatici: in questo momento le fonti locali sono a secco.

Grazie all’attività svolta nell’ultimo anno, manutenzioni straordinarie e completamento di importanti schemi depurativi si registra una tenuta del sistema fognario e depurativo e pochissime segnalazioni di disservizi che, laddove si sono verificati, risultano legati a eventi esterni quali blackout elettrici, risolti comunque in tempi brevissimi.

A Pula è stato attivato il nuovo impianto, che questa estate è entrato a pieno regime per la prima volta. Adeguato anche l’impianto di Chia che accoglie anche i reflui di Domus de Maria, il cui impianto, ormai obsoleto, è stato dismesso.

Chiusi tutti i vecchi impianti dello schema Tirso: i reflui di Riola Sardo, Nurachi, Baratili San Pietro, Simaxis, Solarussa, Siamaggiore con la frazione di Pardu Nou, Ollastra, Zeddiani e Zerfaliu  vengono oggi convogliati al depuratore del Consorzio industriale provinciale di Oristano (a cui erano già stati collegati Oristano con la frazione di Silì, Cabras, Santa Giusta e Palmas Arborea). Sempre nell’oristanese, anche Santa Caterina di Pittinuri (Cuglieri) può contare su  nuovo impianto, completato lo scorso anno ma entrato a pieno regime solo quest’anno (attivati anche due nuovi sollevamenti dello schema S’Archittu).

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La disavventura capitata ad un’anziana donna di Carbonia, derubata da finti tecnici del servizio idrico, ha portato Abbanoa a rinnovare l’invito a fare attenzione alle truffe.

«Come già capitato in altri centri dell’Isola, anche a Carbonia si è verificato il caso di un falso operatore di Abbanoa, privo di cartellino di riconoscimento e divisa, che è riuscito a raggirare un’anziana signora – si legge in una nota del Gestore unico -. Sebbene i tecnici di Abbanoa siano riconoscibili, è purtroppo possibile imbattersi in truffatori di professione che con la scusa di verificare che i lavori nelle strade non abbiano danneggiato i tubi interni  o di leggere il contatore o, ancora, di verificare se in casa ci siano perdite, trovano il modo di intrufolarsi nelle case, specie quando hanno a che fare con anziani o persone indifese.»

«Per non incorrere in situazioni di pericolo Abbanoa consiglia ai clienti che dovessero notare comportamenti anomali di sedicenti tecnici, di chiamare le Autorità competenti e di segnalare ad Abbanoa i casi di presunte truffe. Il numero verde 800 062 692 è utile anche per avere un riscontro immediato. Anche attraverso una telefonata, infatti, è possibile scoprire se l’identità di chi si presenta alla porta corrisponde con quella di un operatore Abbanoa o di un incaricato Abbanoa.

Gli operatori di Abbanoa che eseguono interventi domiciliari sulle utenze sono riconoscibili, esibiscono il tesserino e non chiedono mai di eseguire pagamenti sul momento. Il Gestore unico precisa infatti che in nessun caso il cliente deve consegnare denaro al personale. Tutti i pagamenti verso l’azienda vengono fatti, per chi non ha attivato la domiciliazione bancaria – conclude il Gestore unico -, con bollettino premarcato postale, bonifico bancario, oppure tramite il sito internet (Sportello online) e l’applicazione per i cellulari (Hype Wallet).»

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Domani, sabato 12 agosto, verrà aperta al traffico parte del terzo lotto della S.S. 195 Sulcitana, specificatamente, il tratto compreso tra lo svincolo Sarroch Zona Industriale e lo svincolo Sarroch – Villa San Pietro.

«L’apertura al traffico di questo tratto – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – seppur di sviluppo limitato (circa 2,5 km), costituisce un primo risultato dell’attività di controllo ed impulso svolto dalla Regione di concerto con gli Enti Locali, interessati direttamente dai lavori, avviato già dal 2016 e con l’intesa della Prefettura che ha accolto la richiesta della Regione di convocare il Comitato per la Sicurezza Pubblica il 4 luglio scorso per analizzare e risolvere le criticità legate e connesse ai ritardi nell’esecuzione delle opere. A dispetto della ridotta estensione del tratto riaperto, rispetto al complessivo itinerario Cagliari-Pula, la ritrovata percorribilità del tronco Sarroch-Villa San Pietro riveste una notevole importanza per la scorrevolezza e la sicurezza del traffico, in quanto restituisce alla Variante consortile CASIC il ruolo di itinerario preferenziale per gli spostamenti Cagliari-Pula – conclude Edoardo Balzarini -, permettendo la separazione dei traffici automobilistici privati da quelli strettamente connessi al Polo industriale di Sarroch.»

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«Annullare o sospendere tutti gli atti amministrativi e di gestione di Abbanoa che non rientrano nell’ordinaria amministrazione, comprese tutte le procedure relative agli appalti». È questa la richiesta avanzata dai consiglieri della maggioranza, Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta, Upc; Daniele Cocco, Art. 1 – Sdp; Roberto Deriu, Pd; Emilio Usula e Annamaria Busia, gruppo misto; nell’interpellanza presentata in Consiglio regionale ed indirizzata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

A giudizio degli esponenti del centrosinistra, infatti, è concreto il rischio che, tutto ciò che non attiene l’ordinaria amministrazione, possa “essere travolto” dalle conseguenze «dell’illegittimità dell’affidamento in house providing del servizio idrico integrato della Regione ad Abbanoa spa».

Antonio Gaia e i suoi colleghi, evidenziano quindi le conclusioni a suo tempo trasmesse, con procedimenti distinti e autonomi, dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) circa il rispetto delle norme nazionali e comunitarie in materia di affidamento in house ed in particolare la mancanza del «necessario requisito del cosiddetto controllo analogo, difettando ad Egas, il soggetto preposto a tale controllo, sufficiente potere in grado di influenzare in modo determinante obiettivi strategici e decisioni rilevanti di Abbanoa spa».

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L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha adottato l’atto aziendale. Questa mattina, dopo l’intesa con il rettore dell’Università degli studi di Sassari Massimo Cerpinelli, il direttore generale Antonio D’Urso ha approvato il documento organizzativo dell’azienda con la delibera numero 473 che è stata inviata in Regione. Spetta adesso agli uffici di via Roma a Cagliari, nel termine dei 30 giorni, la verifica di congruità dell’atto alle linee guida e, quindi, l’approvazione finale.

La versione dell’atto aziendale adottata oggi porta con sé alcune novità rispetto alla prima proposta, presentata nei giorni scorsi dalla direzione strategica ai direttori delle strutture e ai sindacati. Novità che tengono conto delle osservazioni, oltre sessanta quelle pervenute, che proprio i direttori e i dirigenti, i sindacati medici e quelli del comparto, nei termini fissati, hanno inviato ai direttori dell’Aou. Si avvia, così, verso l’iter finale il primo atto aziendale dell’Aou che, a dieci anni dalla sua nascita, darà gli assetti organizzative dell’azienda di viale San Pietro.

Nell’ultima riunione di presentazione dell’atto aziendale, intanto, la direzione generale ha incassato anche il parere positivo dell’organo di indirizzo, formato dal preside della Facoltà di Medicina Giuseppe Passiu che lo presiede e dai componenti Antonio Succu, Marcello Tidore e Francesco Sanna. L’organo ha riconosciuto che il documento organizzativo dell’azienda di viale San Pietro integra pienamente le tre funzioni della mission: la didattica, la ricerca e l’assistenza.

La versione deliberata questa mattina, intanto, porta da 13 a 12 il numero dei dipartimenti, con la previsione di 10 dipartimenti dell’assistenza integrata rispetto agli 11 progettati in precedenza.

Tra le novità di assoluto rilievo quella prevista nel dipartimento Tutela delle Fragilità dove sono inserite le strutture complesse di Neuropsichiatria infantile, Psichiatria, Psicologia ospedaliera e benessere organizzativo e il servizio psichiatrico di diagnosi e cura che, in ragione degli indirizzi e delle direttive regionali, transiterà all’Ats. La novità è rappresentata dalla creazione della struttura semplice dipartimentale di Coordinamento codice rosa e vittime di violenza che potrà trovare spazio all’interno del pronto soccorso. «Ho colto il suggerimento arrivato con una osservazione – spiega il direttore generale Antonio D’Urso – e basandomi sull’esperienza operativa avuta sul campo quando, da direttore sanitario, all’azienda sanitaria di Lucca nel 2012 attivammo la sperimentazione del Codice rosa, con risultati straordinari. Siamo convinti che anche qui potranno aversi risultati importanti, facendo affidamento sulla stretta sinergia tra Comune e centri antiviolenza quindi con la procura della Repubblica.»

L’obiettivo della struttura, in linea generale, è quello di favorire il riconoscimento precoce dei casi di violenza quindi assicurare efficaci percorsi dedicati. Si dovrà puntare quindi a coordinare e mettere in rete le diverse istituzioni e competenze, per dare una risposta efficace già dal momento in cui la vittima arriva al pronto soccorso. Sarà importante, poi, la sinergia tra istituzioni e strutture sanitarie perché, oltre alle cure erogate al pronto soccorso, venga avviata la presa in carico territoriale successiva, sulla base della valutazione delle esigenze di tutela e protezione delle vittime attraverso l’attivazione di percorsi che rispondano alle loro esigenze.

Le altre novità vedono il dipartimento dell’Emergenza urgenza con due strutture complesse di Rianimazione, la Lungodegenza passa dal dipartimento delle Specialità mediche a quello Medico. Nel dipartimento di Tutela della salute della donna e del bambino vengono previsti il pronto soccorso di Ostetricia e ginecologia con l’Obi (osservazione breve intensiva) quindi il pronto soccorso pediatrico con l’Obi.

E’ stato confermato, infine,il coordinamento della Breast unit all’interno del dipartimento oncoematologico.

 

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Tutto pronto per il doppio concerto di domani sera all’hotel Cala di Volpe: durante una conferenza stampa, svoltasi questa mattina, l’Area Manager di Marriott Costa Smeralda, Franco Mulas ha rivelato un colpo a sorpresa, oltre ai già annunciati Black Eyed Peas sul palco allestito a bordo piscina dello storico hotel, si esibirà anche Enrique Iglesias. «Si tratta di un artista che piace sia ai teenager che ai meno giovani. Durante la sua carriera ha raccolto un consenso davvero planetario. Con lui e con i Black Eyed Peas sul palco, assisteremo a una serata davvero divertente», Franco ha spiegato Mulas. Come da tradizione, il concerto sarà preceduto da una cena di gala curata dal ristorante Cala di Volpe alla quale parteciperanno circa 800 persone: «Stiamo andando verso il record assoluto di presenze, supereremo anche lo storico concerto di Robbie Williams, quando ci fermammo a 720 posti a sedere – ha annunciato l’Area Manager di Marriott Costa Smeralda, la catena alberghiera che gestisce gli hotel Cala di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo per conto del Qatar – sia la cena di gala che il concerto servono per raggiungere un obiettivo: far conoscere la Sardegna nel mondo e, di conseguenza, creare occupazione». Enrique Iglesias salirà sul palco alle 10,45, un’ora dopo sarà il turno dei Black Eyed Peas.

Luglio e la prima metà di agosto hanno fatto registrare dati superiori a quelli del 2016. La clientela è sempre internazionale: americani, inglesi, francesi, russi, arabi. «Al riguardo dobbiamo dire che i clienti storici provenienti dalle nazioni arabe sono presenti anche quest’anno – ha specificato Franco Mulas – non abbiamo subìto alcun contraccolpo derivante dalle frizioni diplomatiche che si sono verificate tra il Qatar e l’Arabia Saudita. Anzi, un membro della famiglia reale dell’Arabia Saudita è stato recentemente in uno dei nostri hotel, per circa venti giorni». Emanuele Massolini, Director of revenue and business development di Marriott Costa Smeralda, ha annunciato «una forte crescita di presenze nei quattro hotel anche ad agosto. Soprattutto nella seconda metà del mese, avremo 15 per cento in più rispetto all’anno scorso. È un dato molto confortante perché solitamente è possibile aumentare le presenze con percentuali a doppia cifra nei mesi di spalla, dove si creano spesso delle buone opportunità, mentre è molto più difficile ottenere questi risultati in un mese di punta come agosto».

Dopo il successo della prima edizione, ritorna, sui campi del Cervo tennis club, il Porto Cervo Star Tennis Classic: dal 19 al 20 agosto si sfideranno il campione in carica, lo svedese Thomas Enqvist, il francese Fabrice Santoro, lo svizzero Greg Rusedsky e l’ex numero uno al mondo, l’austriaco Thomas Muster, uno dei più forti giocatori di sempre sulla terra rossa. Claudio Cadeddu, Sales & Marketing manager di Marriott Costa Smeralda: «Stiamo mettendo in pratica molte nuove idee per il Cervo tennis club. Questa settimana abbiamo organizzato il primo torneo vintage sui nostri campi: tanti consorziati e turisti si sono cimentati con le racchette di legno e le divise rigorosamente bianche tipiche di qualche decennio fa. Il prossimo weekend ci sarà il torneo con quattro grandissimi nomi del tennis, e questo torneo sarà preceduto da una clinic di Thomas Enqvist. Il campione svedese sarà nostro ospite e per alcuni giorni darà lezioni agli appassionati sui campi del Cervo. Inoltre, in inverno vorremmo lanciare una academy nel nostro club approfittando dello splendido clima di cui possiamo godere anche nei mesi meno caldi. Intendiamo fare in modo che qui si possano formare dei giovani talenti».

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Insularità’: una battaglia talmente forte che sfonda anche ad agosto. La Sardegna si unisce intorno alla bandiera del principio di insularità! 

Mentre crescono le adesioni di importanti personalità al Comitato Scientifico, parte con il botto anche il comitato degli amministratori: sono già scesi in campo 70 sindaci, con oltre 300 tra consiglieri ed assessori, pronti a mettere a ferro e fuoco la Sardegna per ottenere ciò che ci spetta di diritto!

L’iniziativa referendaria per l’inserimento del principio dell’insularita in Costituzione, lanciata soltanto da una settimana, trova dunque spazi crescenti.

Tra i sindaci hanno aderito Andrea Lutzu (sindaco di Oristano), Roberto Ragnedda (Arzachena), Giorgio Alimonda (Portoscuso), Ivan Mameli (Barisardo), Roberto Uda (sindaco di Loceri), Diego Loi (Santu Lussurgiu), Antonio Cappai (Guamaggiore), Paola Secci (Sestu), Flavia Loche (Tonara), Tomaso Locci (Monserrato), Giusepppe Fasolino (Golfo Aranci), Massimo D’Agostino (Bonorva), Massimo Cannas (Tortolì), Antonello Figus (Santa Giusta), Marco Falchi (Muravera), Costantino Tidu (Teti), Gianfranco Trullu (Perdaxius), Marco Pisano (Mandas), Giovanni Porcu (Irgoli), Domenico Gallus (Paulilatino), Andrea Piroddi (Ilbono), Maristella Lecca (vice sindaco di Monserrato), Sandro Pili (Terralba), Claudio Pinna (Zeddiani), Martino Salis (Oliena), Celestino Pitzalis (Tuili), Luca Pilia (Isili), Andrea Nieddu (Berchidda), Fausto Orrù (Gonnosfanadiga), Giovanni Santo Porcu (Galtellì), Pietro Moro (Laerru), Gabriella Mameli (vice sindaco di Selargius), Vincenzo Cosseddu (Benetutti), Ester Satta (Olzai), Marco Atzei (Pompu), Mario Sassuolo (Siligo), Marco Floris (Siris), Andrea Santucci (Marrubiu), Serena Massa (Senis), Alessandro Scano (Decimoputzu), Pierandrea Deias (Nuxis), Giorgio Scano (Simala), Mauro Steri (Gonnosnò), Luciano Barone (Mamoiada), Antonio Diana (Stintino), Renzo Ibba (Morgongiori), Gianfranco Pinducciu (Telti), Gianni Orrù (Busachi), Pierpaolo Sitzia (Gonnoscodina), Agostino Pirredda (Luogosanto), Elio Mameli (Villaspeciosa), Alessio Piras (Selegas), Franceschino Serra (Pau), Giovanni Daga (Nuragus), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Antonello Demelas (Samugheo), Paolo Spezziga (Valledoria), Francesco Caggiari (Bortigali), Tito Loi (Osini), Pietro Arca (Sorradile), insieme a 312 amministratori comunali.

Un segnale molto forte quello che stanno dando gli amministratori locali con un numero di adesioni che cresce di ora in ora. 

La mobilitazione ha avuto una forte accelerazione a seguito dell’indizione dei referendum che si terranno in Lombardia e Veneto il 22 ottobre prossimo, finalizzati ad ottenere “particolari forme di autonomia” e maggiori risorse: un evento di forte impatto politico, destinato a modificare radicalmente il sistema di ripartizione delle risorse tra le regioni italiane. La Sardegna nella sua condizione di insularità ha uno svantaggio geografico permanente e grave, di cui la comunità nazionale sembra non accorgersi. Da qui l’idea di portare il caso Sardegna all’attenzione del dibattito politico e dell’opinione pubblica nazionale: il “caso Sardegna”, attraverso un referendum sardo.

In prima linea da oggi dunque anche i sindaci e tutti gli amministratori: «È stata una risposta immediata, forte e entusiasta – ha dichiarato Lucia Tidu del comitato promotore del referendum che coordina il gruppo Amministratori a sostegno del referendum -. Il segnale fortissimo dato dai sindaci e amministratori in pochi giorni ci porterà a fine agosto con la maggioranza dei sindaci sardi a una grande mobilitazione.»

«Una battaglia di tutti i sardi che va oltre tutte le appartenenze politiche – ribadisce Roberto Uda sindaco di Loceri (Pd) – e che porteremo avanti nei nostri territori». «Il riconoscimento dell’insularità in costituzione è centrale per lo sviluppo della nostra Sardegna – aggiunge Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci (Forza Italia) -, qualsiasi strumento che possiamo mettere in campo lo perseguiremo con la massima determinazione».

«Queste adesioni, che seguono di pochi giorni la formazione del Comitato scientifico – sottolinea Roberto Frongia, coordinatore del Comitato referendario -, servono a legare in modo formidabile la battaglia Referendaria ai  diversi territori sardi.»

 «Questa battaglia va al di là di ogni appartenenza politica e gli amministratori ne hanno dato un segnale fortissimo – dice ancora Lucia Tidu -. Questa è la nostra battaglia, la battaglia di tutti noi sardi uniti e coesi.»

«Contiamo di avere molte decine di migliaia di adesioni, per riaffermare che essere isolani non voglia dire essere isolati. Non per avere assistenzialismo ma semplicemente pari opportunità: vogliamo gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani. Nulla di più, ma neanche nulla di meno», conclude Roberto Frongia che ribadisce che la raccolta delle firme inizierà ai primi di settembre e si protrarrà sino alla fine dell’anno.

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Mercoledì 9 agosto si è svolta con successo la prima edizione regionale di “Calici di Stelle”, l’evento organizzato dal Movimento Turismo del Vino (MTV) in collaborazione con i comuni di Città del Vino, che ha visto la partecipazione di alcune delle aziende vinicole più rappresentative dell’isola: Argiolas, Audarya, Cantina Dorgali, Cantina Lilliu, Cantina Su’entu, Olianas, Pala, Sella & Mosca, Tenuta Muscazega, Tenute Delogu, Tenute Olbios e Vigne Surrau.

Oltre 6.000 appassionati, turisti e semplici curiosi hanno raggiunto i Giardini Pubblici per conoscere le cantine del Movimento Turismo del Vino, familiarizzare con le annate in degustazione, brindare alle stelle e trascorrere una piacevole serata. Oltre 1.500 le bottiglie stappate nelle 4 ore della kermesse che ha animato il cuore verde della città.

«Cagliari ha risposto con grande partecipazione a questo straordinario momento d’incontro – racconta Valentina Argiolas, presidente del MTV Sardegna – siamo andati oltre ogni più rosea previsione. Segno che quando si fa squadra tra cantine i risultati possono essere eccezionali.»

Degustazioni, street food di alta qualità, musica dal vivo e animazione per i più piccoli sono stati gli ingredienti del successo di questa prima edizione.

«Siamo felici di avere trasformato Calici di Stelle in un evento regionale itinerante – aggiunge Valentina Argiolas -. Nel 2018 ci sposteremo nel nord dell’isola, nel territorio di Arzachena, dove speriamo di coinvolgere un numero sempre maggiore di cantine e di rafforzare la collaborazione, così che la nostra offerta enoturistica diventi un’attrattiva sempre più interessante agli occhi del turista internazionale.»

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Una donna anziana di Carbonia, 87 anni, ieri mattina è stata derubata da finti tecnici del servizio idrico. Intorno alle 10.00, un uomo di circa 35-40 anni, con accento sardo, alto circa 1,75 metri, di corporatura robusta e di bell’aspetto, con una maglietta a maniche corte di colore blu e pantaloni di jeans corti, capelli castani corti, ha suonato al campanello dell’abitazione della signora, dicendole, senza qualificarsi o presentarsi, che doveva effettuare un controllo qualitativo dell’acqua. La donna lo ha fatto entrare in casa e lo ha accompagnato in bagno per l’effettuazione del controllo, dove sono rimasti per circa una decina di minuti, nel corso dei quali l’uomo ha fatto finta di parlare al telefono spiegando la situazione dell’acqua.

In quell’arco temporale, molto probabilmente un complice si è introdotto nell’abitazione, lasciata aperta, e si è recato nella camera da letto della donna, asportando quanto contenuto in una borsa custodita all’interno di un mobiletto. Del furto l’anziana donna si è accorta solo successivamente, dopo l’allontanamento del presunto tecnico dell’acqua. Dalla borsa è stata rubata una cifra da quantificare, con alcuni buoni fruttiferi, uno dei quali dell’importo di 25.000 euro, fortunatamente inesigibili.

La donna ha riferito ai carabinieri intervenuti di non aver mai visto prima il soggetto spacciatosi per tecnico dell’acqua. Una vicina di casa ha affermato di aver visto, nelle adiacenze dell’abitazione, due uomini, uno dei quali sui 60-70 anni, senza capelli ma con un cappellino di colore verde-grigio e l’altro di circa 50 anni che indossava jeans lunghi, capelli neri, alto circa 1,70 metri, che stazionava nei pressi dell’abitazione della donna derubata. La testimone ha notato un veicolo, presumibilmente un furgoncino, di colore grigio, con a bordo tre persone.

Il maggiore Giuseppe Licari, comandante della compagnia carabinieri di Carbonia, in una nota ricorda di non fare entrare sconosciuti in casa, di chiamare subito il numero di emergenza pubblica 112 ogni qualvolta qualche persona, qualificandosi per dipendenti Enel, Abbanoa, Servizi sociali ed altro, vogliano entrare in casa.

 

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Ieri pomeriggio, a Giba, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Renato Uccheddu, 52 anni, residente a Giba, celibe, con precedenti.

Nei giorni scorsi i carabinieri avevano notato un insolito via vai di giovani dalla casa dell’uomo, già noto ai militari, i quali sospettavano che potesse nascondere qualcosa di illecito. Nel pomeriggio di ieri, i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare nella sua abitazione, nel corso della quale Renato Uccheddu è stato trovato in possesso di 57 grammi di marijuana, in diversi contenitori di vetro occultati all’interno di un armadio, naturalmente sottoposti a sequestro.

L’Autorità giudiziaria, informata dai carabinieri, ha disposto l’accompagnamento presso la sua abitazione in stato di arresti domiciliari, in attesa del processo con rito direttissimo fissato per questa mattina presso il Palazzo di Giustizia del Tribunale di Cagliari.