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La direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato il decreto che determina la conclusione negativa motivata della Conferenza dei Servizi decisoria relativa al sito di bonifica di interesse nazionale del “Sulcis – Iglesiente – Guspinese”, indetta con nota del 6 giugno 2017, concernente il “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud . Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis” della Società Gasdotti Italia Spa.
La decisione è maturata in considerazione del fatto che non sono pervenute le integrazioni documentali richieste nei termini indicati dalla nota del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare del 19 giugno 2017 e che, in assenza delle integrazioni documentali richieste, non è possibile proseguire l’istruttoria sul documento “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud . Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis” .
Il parere negativo della conferenza dei servizi blocca, di fatto, l’iter del processo autorizzativo del progetto presentato lo scorso 16 maggio nella sala conferenze della provincia del Sud Sardegna, in avvio della procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dai dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete, con 1.500 km di rete e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana, società che ha sede a Frosinone, il direttore tecnico Paolo Alessio, l’architetto Marcello Michetti e il dottor Claudio Mordini, presenti anche tre dirigenti del Servizio di Valutazione Ambientale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidati dalla dottoressa Rosanna Carcangiu.
Il cantiere, nella sua totalità, consisteva nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale nel territorio regionale, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (PEARS). Il progetto prevedeva la costruzione della dorsale del gas naturale in Sardegna; la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas naturale in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres); gli impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte di queste già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione previste erano tre: Centro-Sud, da Sarroch verso Oristano e verso sud-est, da Cagliari al Sulcis; Centro-Nord, da Oristano a Porto Torres, com deviazione verso Ottana e Nuoro (quest’ultima in regime di rete regionale), Nord-Est, da Codrongianus a Olbia.
Ora, per rilanciare il progetto, sarebbe necessario un riavvio dell’iter autorizzativo.