18 July, 2024
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La Giunta regionale ha stanziato, su proposta dell’assessore della sanità, Luigi Arru, e a seguito di una ricognizione su tutti i presidi del territorio, oltre 81 milioni di euro per 74 interventi di messa a norma antincendio del patrimonio edilizio sanitario regionale.

«Facciamo un grande sforzo finanziario per rimediare allo stato di inadeguatezza delle strutture sanitarie rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa antincendio, con particolare riferimento agli obblighi di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private – spiega l’assessore Luigi Arru -. La ricognizione ha riguardato anche le strutture della ASSL di Nuoro (nelle more della definizione del contenzioso sul contratto di Project Financing) dove sono stati presi in considerazione solo quegli interventi di messa a norma antincendio non previsti dal contratto. Successivamente alla formalizzazione della sentenza sul contenzioso, prevista per il mese di settembre, si procederà al completamento della ricognizione e alla successiva programmazione degli interventi di messa a norma antincendio in tutti i presidi presenti nel territorio della ASSL di Nuoro.»
Nel mese di agosto 2016 la Giunta ha approvato il documento per l’attuazione del Programma investimenti, finalizzato all’adeguamento alla normativa antincendio delle strutture sanitarie del SSR, che prevedeva la realizzazione di 60 interventi di messa a norma, per una spesa complessiva di circa 56 milioni.
Per mezzo delle risorse stanziate con la delibera CIPE n. 16 dell’8 marzo 2013 (€ 2.609.200) ha trovato immediata copertura economica solo una minima parte degli interventi ricompresi nel programma, mentre i restanti interventi avrebbero dovuto trovare copertura mediante futuri stanziamenti statali. Considerata l’incertezza dell’entità e dei tempi di questi trasferimenti, valutata l’urgenza e l’indifferibilità dell’opera di messa a norma antincendio, si è scelto di finanziare con fondi regionali tutti gli interventi urgenti.
Per quanto attiene alle procedure per l’erogazione dei finanziamenti e per il monitoraggio degli interventi, i singoli interventi di edilizia sanitaria compresi nel programma saranno attuati con la stipula di una convenzione con le Aziende Sanitarie, con un cronoprogramma procedurale e finanziario relativo ad ogni intervento,

Gli 81 milioni saranno ripartiti secondo la seguente tabella:

ASSL Sassari € 15.888.500

ASSL Olbia € 3.090.000

ASSL Nuoro € 804.000

ASSL Lanusei € 5.300.000

ASSL Oristano € 13.979.310

ASSL Sanluri € 1.774.064

ASSL Carbonia € 4.314.680

ASSL Cagliari € 4.107.000

AO Brotzu € 20.819.585

AOU – Sassari € 8.060.000

AOU – Cagliari € 3.500.000 

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Appuntamento a Bauladu, in provincia di Oristano, per il diciannovesimo festival Dromos, con un’icona della musica alternativa italiana. Questa sera, alle 21.30, all’anfiteatro comunale, è di scena Giovanni Lindo Ferretti con il concerto “A cuor contento” con cui il cantante e autore emiliano, cofondatore dello storico gruppo punk CCCP Fedeli alla Linea (1982-1990), dei C.S.I. – Consorzio Suonatori Indipendenti (1992-2001) e dei PGR (2001-2009), da qualche anno è tornato sui palchi di club e festival. Il concerto ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP e dei C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music nel 2013, colonna sonora dell’omonima opera equestre. Sul palco con lui due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova, e allo stesso tempo fedele, veste elettrica. “A cuor contento” è anche un album, registrato durante il tour 2011.

Il concerto è inserito nella nona edizione del Du – Bauladu Music Festival ideato dalla Consulta Giovani Bauladu puntando alla valorizzazione delle ricchezze culturali e ambientali del territorio e delle produzioni locali. Ingresso a 15 euro più diritti di prevendita. Per i residenti biglietti a 5 euro. In collaborazione con il Bosa Beer Festival e Pani di Sardegna, è prevista una visita guidata al Birrificio Brumare di Bauladu, laboratori del gusto con degustazione di birre artigianali sarde e cibi a base di pane. Visite guidate in paese a cura dell’associazione di promozione sociale Jannaberta. Per info e prenotazioni: Infopoint – piazza Angioy, Bauladu / tel. 346 24 54 657.

Domani, martedì 8 agosto, Dromos fa tappa a Ula Tirso con un’attesa protagonista di questa edizione, Diane Schuur, in concerto alle 21.30 in piazza IV Novembre con ingresso libero. Voce potente quanto flessibile, una carriera che conta due Grammy Award e tre nomination, la cantante e pianista jazz statunitense, classe 1953, non vedente dalla nascita, presenta una serie di canzoni tratte dal suo vasto repertorio.

Mentre il cartellone musicale va avanti (fino a martedì 15) con la sua programmazione nei vari centri dell’Oristanese che compongono il circuito del festival, nel capoluogo Oristano è possibile visitare le tre mostre sul tema di questa edizione di Dromos che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”: prigioni intese come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica. Due, entrambe curate da Ivo Serafino Fenu e Chiara Schirru in collaborazione con AskosArte, sono aperte al pubblico fino al primo ottobre: l’Hotel Mistral 2 ospita “Identity bodies”, una selezione di opere di Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed, Pietro Sedda; la Pinacoteca comunale Carlo Contini è invece la sede di “The Brig”: coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura, col contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra presenta opere di importanti artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo: Romina Bassu, Filippo Berta, Leonardo Boscani, Giusy Calia, Angelo Cricchi, Gianni De Val, Daniele Duo’, Daria Endresen, Elisabetta Falqui, l’autore della fotografia scelta come immagine del manifesto del festival, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Tonino Mattu, Michele Mereu, Gianni Nieddu, Sabrina Oppo, Quartierino Blatta (Paola Porcu e Tania Zoccheddu), Ivan Pes, Egle Picozzi, Claudia Spina.

Al Centro di Salute Mentale (presso Ospedale Vecchio, piazzale San Martino), infine, è allestita la mostra fotografica “Infiniti invisibili”, prodotta in collaborazione con il Centro per l’Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: quattordici scatti del fotografo Pierluigi Colombini, da vedere fino al 31 settembre.

 

 

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Nell’estate 2017, anche in Sardegna esplode il consumo di cibi e condimenti della dieta Mediterranea, prodotti dalle 1.878 le imprese agroalimentari artigiane. Prodotti eccellenti, gustosi e ricercati che, quando consumati nella giusta quantità, non intaccano il peso e il girovita. Infatti, se gli italiani sono tra i più in forma al mondo, il merito è anche di un’alimentazione in cui prevalgono qualità e genuinità dei prodotti artigiani.

A rilevarlo è l’elaborazione dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte Ocse 2015 e UnionCamere 2017) sul “Cibo salva linea”.

«La genuinità delle nostre specialità artigiane – sostiene il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi – fa bene alla salute, mantiene in forma, fa muovere l’economia sarda e contribuisce a mantenere alta la bandiera del food made in Sardegna nel mondo. La “ricetta” dei prodotti artigiani è il rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione tradizionali – aggiunge Antonio Matzutzi – e un’attenzione sempre più diffusa a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela

In questa rovente estate, nell’economia alimentare dei sardi la spesa maggiore sarà dedicata al condimento per eccellenza, l’olio d’oliva: 85 milioni di euro, per una media di 118 euro a famiglia. Per il simbolo del cibo made in Italy, la pizza, i sardi spendono 115 euro a famiglia, 83 milioni di euro in totale. Nell’alimentazione estiva non può mancare il gelato: i nostri corregionali ne consumano per 52milioni di euro, per un controvalore medio di 72 euro a famiglia. Quasi a pari merito la birra, che vale 71 euro a famiglia e 51 milioni di euro. Tra gelati, birre, street food, pizza, olio d’oliva, le famiglie italiane spendono 9,7 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la salute, gli ultimi dati medici, infatti, confermano come la dieta mediterranea faccia bene alla linea degli italiani. La quota di obesi nel nostro Paese è pari al 9,8% della popolazione adulta, una percentuale che ci assegna il record dei più snelli tra i 7 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e il terzo posto tra gli Stati dell’Ocse (dopo Giappone e Corea del Sud) dove il tasso medio di obesità è del 19,5%.

Come scritto, nell’alimentazione sarda a custodire i segreti del gusto made in Sardegna, garantendo la qualità e la varietà del nostro cibo sempre più apprezzato da italiani e turisti stranieri, sono i produttori artigiani: Confartigianato Imprese Sardegna ha calcolato che per soddisfare la domanda di gelati, birre, pizza, street food, olio si muove un esercito di 1.878 imprese e circa 3.138 addetti.

Tra i settori più dinamici vi è quello della birra. Ai sardi piace gustarla ma anche produrla. Per questo il settore birrario si espande registrando una crescita delle imprese e dei consumi. Infatti, alla fine del 2016 le aziende sarde registrate presso le Camere di Commercio, erano 29 di cui 16 artigiane.

La rilevazione di Confartigianato Sardegna mostra che a livello provinciale a vantare il maggior numero di produttori artigiani di gelati, birre, olio d’oliva, pizza, street food e cibo da asporto c’è Cagliari con 847 imprese in totale, segue Sassari con 627, Nuoro con 254 e Oristano con 151

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Il presidente dei Riformatori sardi Roberto Frongia ed il consigliere regionale Michele Cossa contestano la decisione di Igea di sopprimere il servizio di analisi ambientale.

«Sopprimere il servizio di analisi ambientale significa abdicare ad un pezzo del ruolo strategico della società, servizio che in passato ha predisposto una serie di Piani della Caratterizzazione, acquisiti dal ministero dell’Ambiente – dicono i due esponenti dei Riformatori sardi -. E’ bene rammentare come il Laboratorio Chimico (fino al 2016 con certificazione di qualità), gestito dal servizio soppresso, si sia occupato negli anni di verificare la presenza di inquinanti nelle matrici di suolo e sottosuolo e nelle acque, rivelando, tra l’altro, una cattiva gestione della falda sotterranea da parte della stessa società.»

«La Regione dovrebbe garantire, inoltre, che pompaggi estemporanei e forzati possano alterare il delicato equilibrio idrogeochimico della falda iglesiente onde evitare drammatiche variazioni chimiche durante i prelievi, come già accaduto – aggiungono Roberto Frongia e Michele Cossa -. Inoltre non possiamo non sottolineare la mancanza di una gestione strategica della società, ovvero risulta palesemente assente il modo di condurre l’organizzazione in base ad una qualsiasi strategia. Tutto ciò deriva dall’assenza del controllo analogo da parte della Regione.»

«È necessario che la Regione intervenga con urgenza, anche sull’adeguatezza dell’organizzazione del lavoro e delle figure professionali preposte a gestire le scelte, tenendo ben presente che la mancanza di un controllo analogo coinvolge la responsabilità del presidente della Giunta regionale che avrebbe dovuto allestire strutture organizzative e di professionalità interne capaci di consentire  un adeguato espletamento delle funzioni di vigilanza, indirizzo e di controllo – concludono Roberto Frongia e Michele Cossa -, affinché la partecipazione societaria sia accompagnata dal diligente esercizio di quei compiti di supervisione che la qualità di socio, comporta.»

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Al termine del precedente avviso, durato 4 giorni (dalle 20.00 del 2 alle 20.00 del 6 agosto 2017), il Centro Funzionale Decentrato – Settore Meteo dell’Arpas ha pubblicato ieri sera un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse per altri 3 giorni, dalle 20.00 di ieri sera alle 20.00 di mercoledì 9 agosto.

Tutti aspettavamo il maestrale che avrebbe abbassato sensibilmente le temperature e invece nei prossimi giorni le temperature in Sardegna si manterranno su valori molto elevati con il superamento dei 40 gradi, in particolare nelle zone interne della Sardegna meridionale ed occidentale.

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La programmazione di estiva di Mare e Miniere si conclude questa sera (inizio ore 22,00) a Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe, con il concerto “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas” che vedrà protagonista la cantante Anna Lisa Mameli, accompagnata per l’occasione da Corrado Aragoni (piano, arrangiamenti e direzione musicale), Tonino Macis (chitarra), Massimo Spano (contrabbasso), Alessandro Garau (percussioni). Mescolando una selezione di brani del repertorio della cantante messicana, con parti recitate, la Mameli ricostruirà la vita artistica di Chavela Vargas, voce simbolo della musica sudamericana. Interprete straordinaria del repertorio popolare messicano, e “tante vite” da raccontare, Chavela Vargas nasce in Costarica nel 1919 e cresce lontana dagli affetti della famiglia, sperimentando fin da piccola il dolore della solitudine e dell’emarginazione. Appena adolescente, sale su un aereo e scappa in Messico, “il maschio d’America”, come amava definirlo, che l’avrebbe accolta e, come un padre, le avrebbe insegnato il coraggio della libertà e della coerenza; il Messico che avrebbe visto la sua arte nascere e trionfare.

Recentemente scomparsa, all’età di 93 anni, dopo una vita avventurosa, ricca di amori (Frida Kahlo fra questi), disperazione, sconfitte e rinascite, Chavela Vargas ci offre un raro esempio di dignità, forza e determinazione, che, pur filtrata dalle imprescindibili fragilità dell’animo umano, conserva integro e cristallino il suo messaggio di verità. Verità che si fa bandiera di una esistenza umana e artistica profondamente significativa e priva di compromessi. In ogni verso delle sue canzoni, Chavela porta in scena frammenti della sua storia e della sua anima, e in ogni melodia, la sua voce “tragica” rende sonori la solitudine e il silenzio. Le canzoni di Chavela Vargas, le sue verità e le sue storie, ci accompagnano con forza, intensità, leggerezza e crudele ironia, nel suo mondo così terreno e così surreale, facendoci tornare, come recita il verso di una sua canzone, «alle cose semplici, ai vecchi luoghi dove abbiamo amato la vita».

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Dopo le anteprime di giugno e luglio in vari centri dell’Isola, Neoneli ospita da lunedì 7 al 25 agosto una nuova serie di iniziative ed eventi in attesa della prossima edizione (l’ottava) di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico di casa nel piccolo centro del Barigadu, in provincia di Oristano, in programma nel consueto periodo di inizio autunno, dal 28 settembre al primo ottobre.

Si intitola “Neoneli nel cuore” il progetto elaborato con l’Amministrazione comunale di Neoneli dal gruppo di artisti e creativi toscani di APE, Arte Pensiero pErsone, e coordinato dalla critica d’arte e comunicatrice, docente e social reporter Giovanna M. Carli. Una residenza ed una resilienza artistica e culturale nel cuore della Sardegna: tre laboratori creativi, una masterclass di pittura, un’opera di land art e una mostra sul paesaggio e sulla vite di Neoneli e quelli di San Casciano in Val di Pesa, nel Chianti, per un gemellaggio attraverso le arti all’insegna delle tradizioni, dell’artigianato e dell’identità locale.

Si comincia lunedì 7 agosto con i laboratori per bambini e ragazzi a cura di Anna Nicastro, Insegnante alla scuola primaria “Gianni Rodari” di Cerbaia, San Casciano in Val di Pesa, dal titolo “Dire, Fare, Creare“, che sfocerà nell’allestimento di una mostra finale.

A partire dai materiali e dagli oggetti del luogo, il creativo Claudio Tafani realizzerà invece con gli abitanti un’opera di land art nei vigneti del paese. Il suo laboratorio si intitola “Vite di Vite”. 

Dal 16 al 25 agosto, si tiene poi una masterclass del pittore ed incisore Marcello Bertini che condurrà dei percorsi d’arte, aperti al pubblico, previa iscrizione, con la realizzazione di pitture poetiche incentrate sul paesaggio viti-vinicolo, sulla vite e il vino all’insegna dello scambio tra Neoneli e San Casciano in Val di Pesa. 

L’artista toscano sarà anche il protagonista della mostra personale, curata da M. Giovanna Carli, che si inaugura domenica 20 agosto (alle 18.00) al Salone Corrale per restare aperta fino al 20 ottobre. Titolo: Marcello Bertini.  Il paesaggio di Neoneli e la Toscana . Tra materia e luce, tra natura e sogno”. Sostenuta dal comune di Neoneli e con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Consiglio regionale della Toscana e del comune di San Casciano in Val di Pesa, la mostra rientra nel cartellone del prossimo festival “Licanìas”, che si terrà a Neoneli dal 28 settembre al primo ottobre, ed è inserita nella Tredicesima Giornata del Contemporaneo, in programma il 13 ottobre, promossa dall’AMACI, Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno del ministero dei Beni e delle Attività culturali.

 

 

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Si è rinnovato, a Santadi, il rito del Matrimonio Mauritano, giunto alla 49ª edizione. Gli sposi sono Andrea Bogani, originario di Firenze, e Cristina Cani, originaria di Santadi. Ad officiare l’antico rito del Matrimonio Mauritano, don Giampiero Marongiu, parroco di Santadi, e don Giuseppe Casti. Presenti in prima fila numerosi sindaci, tra i quali il primo cittadino di Santadi, Elio Sundas.

La giornata di festa è iniziata alle 8.00, al Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” di via Mazzini, con il rito della vestizione degli sposi ed è proseguita con il corteo, al quale hanno partecipato 30 gruppi folk, traccas, launeddas, cavalieri, autorità e sposi, che hanno colorato la prima caldissima domenica di agosto, da via Cagliari, lungo tutto il percorso cittadino.

La cerimonia religiosa ha avuto inizio alle 11.00, sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Nicolò, con la celebrazione liturgica del Matrimonio, con omelia in lingua sarda cantata dal Coro Kellarious di Selargius, diretto da Daniela Porru. Il rito, come vuole la tradizione, si è concluso concluso con “Sa Gratzia” che vede le madri cospargere il capo dei figli con chicchi di grano, petali di rose, granellini di sale ed alcune monetine, simbolo rispettivamente di abbondanza, felicità, saggezza, ricchezza. Le madri, infine, hanno rotto il piatto che conteneva “Sa Gratzia”, in segno scaramantico.

I festeggiamenti per il 49° Matrimonio Mauritano sono iniziati il 1° agosto, e si concluderanno questa sera. Alle 20.00, in piazza Chiesa, fronte Chiesa, è previsto “Su cumbidu”, invito alla popolazione con la torta nuziale e i dolci tipici; alle 20.30, sul Palco centrale di Piazza Marconi, festa della tradizione con i balli rituali e le danze di corteggiamento della Sardegna, presentata da Ambra Pintore.

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Non si ferma la campagna di rafforzamento del Carbonia Calcio, in vista del prossimo campionato di Promozione. Dopo aver ufficializzato i ritorni in maglia biancoblu del difensore Nicola Boi e del centrocampista Riccardo Milia, la direzione sportiva del nuovo Carbonia ha definito ieri mattina gli accordi per il tesseramento di due giovani, un attaccante ed un esterno d’attacco.

L’attaccante è Momo Konatè, classe 1998, originario del Mali; l’esterno d’attacco è Lorenzo Loi, classe 1994, originario di Iglesias, con alle spalle esperienze con la maglia dell’Arzachena, in serie D, e con il Porto Corallo e il La Palma Cagliari, in Eccellenza.

L’organico con il quale il confermato tecnico Andrea Marongiu affronterà il prossimo campionato di Promozione comincia a prendere forma. L’obiettivo è confermare i risultati delle ultime due stagioni e, possibilmente…migliorarli. E, considerato che il Carbonia ha concluso il campionato 2015/2016 al terzo posto ed il campionato 2016/2017 al secondo posto…i tifosi cominciano a sognare in grande…

Momo Konatè firma la lista per il passaggio al Carbonia Calcio.

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Il gruppo del Partito dei sardi in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione rivolta alla Giunta e in particolare agli assessori della Difesa dell’ambiente, e degli Enti locali, finanze e urbanistica chiedendo per quali motivi la stazione forestale e di vigilanza ambientale di Bortigiadas, chiusa oltre un anno fa per gravi carenze di sicurezza dell’immobile, non sia stata riaperta in altra sede, nonostante ci sia la disponibilità di nuovi locali, a norma e completamente gratuiti, offerti dal comune di Perfugas tramite una comunicazione del sindaco inviata il 5 aprile 2017 all’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente.

Dal 4 maggio 2016 il personale in servizio a Bortigiadas è stato provvisoriamente trasferito presso i locali della stazione forestale di Tempio Pausania, locali che paradossalmente non consentono agli agenti di svolgere regolarmente le proprie mansioni, dato che presentano, a loro volta, gravi carenze sotto il profilo della sicurezza. «Nella sede di Tempio non sono stati ancora garantiti gli strumenti necessari per l’espletamento del servizio, considerata l’impossibilità di consultare l’archivio e la mancata installazione del fotocopiatore, del fax e delle linee telefoniche fisse, oltre al fatto che i cavi per la connessione alla rete internet sono posati sul pavimento, precariamente bloccati con il nastro adesivo», precisa Roberto Desini, primo firmatario dell’interrogazione.

E, intanto, il vasto territorio boschivo compreso fra l’Anglona, il Monte Acuto e la Gallura, resta scoperto dalla vigilanza costante contro il rischio idraulico e di incendi, proprio perché manca una stazione adeguata del Corpo forestale. La sede forestale di Bortigiadas, infatti, copriva come giurisdizione anche il territorio di Erula e Perfugas. «Mentre Bortigiadas si trova a breve distanza da Tempio, la posizione baricentrica di Perfugas ne fa la sede ideale per l’apertura di una nuova stazione in quel territorio, considerata sia la disponibilità manifestata dall’amministrazione comunale, sia il fatto che circa l’ottanta per cento degli eventi incendiari della giurisdizione si verificano proprio nel territorio di questo comune, dove, tra l’altro, già si trovano due punti di monitoraggio per il rischio idraulico», aggiunge il consigliere regionale Alessandro Unali.

Per questi motivi il gruppo Partito dei sardi chiede alla Giunta regionale:

  • per quali motivi, a oltre un anno dalla chiusura della stazione forestale di Bortigiadas, non si sia ancora provveduto a individuare la nuova sede;
  • quali atti e misure intenda adottare per garantire immediatamente le migliori condizioni di lavoro al personale assegnato alla stazione forestale di Bortigiadas e attualmente trasferito provvisoriamente presso i locali di Tempio Pausania e ottimizzare dal punto di vista logistico e organizzativo i servizi pubblici forniti dal corpo forestale nel territorio Bortigiadas-Perfugas-Erula;
  • se non ritenga opportuno, alla luce della manifestazione di interesse presentata dal sindaco di Perfugas, che si è dichiarato pronto a mettere a disposizione un immobile a titolo gratuito, e della posizione baricentrica di tale Comune nell’ambito della giurisdizione Bortigiadas-Perfugas-Erula, valutare la possibilità di trasferire a Perfugas la sede della stazione forestale.

Richieste analoghe in merito alla situazione che si è creata con la chiusura della stazione di Bortigiadas, sono state indirizzate alla Regione sia dalla Uil, sia dal S.A.F.-Sindacato Autonomo del Corpo Forestale Sardo.