24 November, 2024
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Dal Tribunale di Nuoro arriva un’ulteriore bocciatura alle richieste di riduzione del 50 per cento delle tariffe per i periodi di non potabilità. Il caso preso in esame riguarda un cliente di Siniscola che in prima battuta aveva ottenuto lo sconto dal Giudice di Pace. La sentenza di primo grado, però, non si basava sulle normative vigenti e sulla reale situazione del caso preso in esame.

Lo scrive, in una nota, il gestore unico del servizio idrico Abbanoa.

Innanzitutto si chiedeva di applicare una normativa abbondantemente superata – si legge nella nota di Abbanoa -, un vecchio metodo tariffario Cip (Comitato interministeriale prezzi) risalente al ’75, che non era più in vigore addirittura prima che nascesse Abbanoa. Le attuali tariffe si basano a livello nazione sulle disposizioni dell’Autorità per l’Energia elettrica, Gas e Servizi idrici AEEGSI mentre a livello regionale sono stabilite dall’Ente di Governo d’Ambito.  In entrambi i casi sono escluse decurtazioni per i periodi di non potabilità. I Gestori non possono essere penalizzati per le condizioni a volte disastrose in cui versano gli impianti che si sono visti affidare. Devono essere impegnati e controllati affinché attuino gli interventi di regolarizzazione e ammodernamento di questi impianti: sono interventi ai quali è destinata una parte importante della tariffa, che anche per questo deve essere integralmente riscossa.

Per quanto riguarda il caso di Siniscola, tra l’altro, nel periodo della fattura contestata non risulta nemmeno in vigore un’ordinanza di non potabilità nella zona dove era presente l’utenza. Quelle presentate dal cliente riguardavano o altri periodi o altre località. Per questi motivi il Tribunale di Nuoro ha annullato la sentenza del Giudice di Pace e condannato il cliente a pagare sia le spese di primo grado sia quelle dell’appello pari a circa 1500 euro. E’ stata confermata la legittimità di quanto fatturato da Abbanoa, circa 2.400 euro: importo basato su consumi che lo stesso cliente non ha contestato. «Non può essere accolta la domanda della parte appellante volta ad accertare l’inadempimento contrattuale della società appellante – si legge nella sentenza – per l’effetto, non può essere disposta neppure la decurtazione del corrispettivo preteso a titolo di canone per la fornitura d’acqua».

La sentenza del Tribunale di Nuoro – si legge ancora nella nota di Abbanoa – si aggiunge ad altri provvedimenti sulla stessa materia presi da diversi Tribunali. Un caso simile aveva riguardato di recente un’impresa della Maddalena che ugualmente chiedeva la decurtazione delle bollette per i periodi di non potabilità. I giudici del Tribunale di Tempio hanno ugualmente confermato la legittimità delle tariffe applicate da Abbanoa e sottolineato come il vecchio metodo tariffario Cipe del ’75 è stato del tutto superato dalle nuove normative che regolano il servizio a livello nazionale.

Spesso il tema della potabilità, con richiamo a normative ormai del tutto superate come quella del ‘75, viene strumentalizzato per evitare, oppure rinviare quanto più possibile, il pagamento del servizio di cui si è beneficiato che, tra l’altro – conclude la nota di Abbanoa -, non riguarda solo l’idrico, ma anche la raccolta dei reflui fognari e la loro depurazione.

 

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«La situazione di Casa Serena è inaccettabile, la struttura è in emergenza costante». Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, ha diffuso una nota nella quale lancia l’allarme su Casa Serena e invita il sindaco Emilio Gariazzo a dimettersi.

«Il sindaco di Iglesias chieda scusa e si dimetta. Casa Serena e il Margherita di Savoia sono il simbolo dell’incapacità politica e amministrativa di questa Giunta – attacca Valentina Pistis -. Faccio appello al Governatore Pigliaru: Casa Serena è un’emergenza per la comunità di Iglesias, trovi i denari per completare il Margherita di Savoia per poter garantire una vita dignitosa ai 50 ospiti e delle condizioni di lavoro umanamente sopportabili per i lavoratori impiegati in tutti i servizi.»

«Dopo aver effettuato numerosi sopralluoghi presso le due strutture, aver partecipato alle commissioni consiliari (convocate su richiesta del nostro gruppo) che si sono tenute nelle scorse settimane, aver verificato di persona la situazione critica all’interno della struttura per gli anziani, attualmente attiva, non posso che, in qualità di amministratore, sollecitare un intervento decisivo e risolutore del Presidente della Giunta regionale – aggiunge Valentina Pistis -. La struttura di Casa Serena drena oltre quattro milioni di euro all’anno dal bilancio comunale. Spendiamo, incomprensibilmente, oltre quattromila euro al mese per la sua manutenzione. Manutenzione affidata a Iglesias Servizi, società In House del Comune di Iglesias. Nonostante questo la struttura è pericolante, gli impianti (idrico e elettrico) fatiscenti, gli infissi (interni ed esterni) danneggiati; assenza di climatizzazione, perdite d’acqua ingenti, gravi infiltrazioni, attrezzature datate, spesso inutilizzabili. Totale assenza di gestione del parco e del verde: spazzatura e ratti la fanno da padrone sul retro della struttura.»

«Siamo venuti a conoscenza che un ospite ha imbiancato la sua camera, che altri cucinano in autonomia – sottolinea ancora il capogruppo di Cas@ Iglesias -. Il settore infermieristico registra una gravissima carenza di organico (non ultime le dimissioni di ieri di altre due infermiere; dal primo agosto ad oggi si sono dimesse in quattro) e l’assenza di un coordinatore. L’infermeria non è a norma, spesso sprovvista dei materiali necessari per l’espletamento corretto delle mansioni quotidiane; non esiste una check list delle bombole di ossigeno e dei pazienti che ne devono fare uso; non esiste un registro ufficiale con le pagine numerate per annotare le consegne da un turno all’altro; i farmaci non sono sotto chiave.»

«A Casa Serena le emergenze sono contanti e quotidiane, la situazione non è più umanamente sopportabile. Non resta che ultimare il Margherita di Savoia e trasferire ospiti e dipendenti nella nuova struttura, offrendo, finalmente, una qualità della vita realmente migliore. Occorre affidare la gestione sanitaria della nuova struttura a delle figure professionali che possiedono titoli e qualifiche – conclude Valentina Pistis -, in modo tale da poter garantire in maniera definitiva la migliore assistenza ai nostri anziani.»

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Ancora un appuntamento e una nuova produzione del Crogiuolo per il NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna diretta da Rita Atzeri.

Francesco “Chichittu” Serra è il titolo della messa in scena che debutta venerdì 1 settembre, alle 19.00, a Talana, in località Su Lompathu. Lo spettacolo – che chiude idealmente il festival nel festival dedicato ai comuni dell’Isola con meno di tremila abitanti – è stato scritto da Rita Atzeri e Vinicio Cannas, la regia è della stessa Atzeri, che sarà in scena con Antonio Luciano, Giovanni Trudu, Marta Gessa e Daniela Vitellaro (e con i piccoli Riccardo Podda, Lorenzo e Marisa Angius) e con i Tenores Murales di Orgosolo a fare da contrappunto musicale.
A essere raccontata è la storia, vera, di Francesco Serra, rapito all’età di 4 anni a Talana, venduto nelle coste del Nord Africa, privato della propria identità e degli affetti più cari, trattato da servo, fino a quando la nonna putativa, in punto di morte, lo invita a fuggire, svelandogli il mistero della sua origine. Francesco, ormai giovane uomo, viaggia da una regione all’altra del continente nordafricano, unendosi e mercanti e a una pattuglia inglese, che sfortunatamente finisce su un campo minato: gli unici sopravvissuti sono Francesco e un soldato inglese.

Grazie a un commerciante di lupini, Chichittu, con l’identità di Giuseppe Di Bello, raggiunge l’Italia, la Sicilia. Lì conosce l’amore e inizia la ricerca sulla sua vera identità. Attraverso gli articoli di alcune riviste viene riconosciuto dai suoi fratelli e dalle sue sorelle. Il ricongiungimento con i familiari a Talana non è coronato dalla gioia di rivedere la madre, già scomparsa. Per mancanza di lavoro dalla Sardegna torna in Sicilia, dove muore nel 2011. La vicenda è ricostruita nella messa in scena partendo dall’intervista che una giovane giornalista fece a Francesco Serra alla fine degli anni ’90. Nello spettacolo presente e passato si fondono in un continuo rimando a ricordi lontani, teatro documento che tocca il tema universale dell’identità, dell’eterna ricerca di sé.

Seguirà una degustazione di prodotti tipici.

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Dal 7 al 9 settembre, a Luogosanto, si svolgerà la “Festa manna di Gaddura”: la ‘Civitas’ Mariana si prepara a rinnovare le celebrazioni religiose e la festa laica per la 789esima edizione. Sono passati, infatti, quasi 800 anni dall’istituzione di questo evento che fin dal Medioevo rappresenta un momento di riconoscimento e appartenenza della comunità gallurese. L’edizione 2017 organizzata dall’amministrazione comunale, dalla Pro Loco e dal Comitato Fidali 73 presieduto da Maddalena Masoni, prevede un cartellone estremamente ricco di appuntamenti, sia religiosi sia laici: l’8 settembre, il giorno più importante della festa, sarà celebrato con il massimo della solennità nel pomeriggio, con la “Missa manna” che sarà officiata dal vescovo di Tempio Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti; mentre la sera, a partire dalle 22.00, ci sarà il concerto di Alx Britti. Il cantautore e chitarrista romano salirà sul palco di Piazza Incoronazione per suonare un repertorio ormai ventennale che comprende alcune famose hit, entrate a far parte dei grandi classici della musica leggera italiana, come: “La vasca”, “Solo una volta (o tutta la vita)”, “Oggi sono io” e “7.000 caffè”.

«La “Festa manna di Gaddura” rappresenta il culmine del calendario estivo di eventi di Luogosanto, che comprende anche tantissime feste campestri legate alle numerose chiese situate nel nostro territorio – dice il sindaco, Agostino Pirredda -. È il giusto riconoscimento per celebrare il centro religioso più antico della Gallura: la nostra Basilica risale al 1200, è arricchita dal privilegio della Porta Santa e Luogosanto nel 1954 è stata incoronata “Regina di Gallura”. Tuttora il nostro paese rappresenta un luogo estremamente importante per l’identità del nord est della Sardegna». Nei secoli la festa veniva organizzata con la collaborazione delle confraternite dei centri urbani limitrofi: Bortigiadas, Aggius, Tempio, Olbia, Monti e Calangianus continuano a onorare la “Festa manna” organizzando il calendario degli eventi insieme agli abitanti di Luogosanto: «Questa è una bellissima tradizione che siamo riusciti a mantenere viva a distanza di ben 800 anni – spiega Pirredda – anche grazie al contributo fondamentale delle confraternite dei paesi galluresi che, oggi come in passato, usano trasferirsi a Luogosanto durante i giorni dedicati alle celebrazioni in onore della Madonna, Regina Incoronata di Gallura».

La “Festa manna di Gaddura” inizia il 30 agosto con la celebrazione dei primi riti religiosi: la Novena. Fino a giovedì 7 settembre nella Basilica di Luogosanto si svolgeranno delle messe solenni officiate dai parroci delle chiese galluresi. Il 7 settembre si svolgeranno le processioni con le bandiere dei Comuni che partecipano alla festa e, alle 18.00, è prevista la prima Santa messa solenne cantata, presieduta dal vescovo di Lanusei Antonello Mura. A seguire la processione pomeridiana e alle 22,30 in piazza si esibirà il trio comico “I Tressardi” preceduti da un concerto di musica folk. L’8 settembre alle 9,30 partirà la processione solenne per le vie della ‘Città Mariana’; alle 11.00, il vescovo di Tempio Ampurias monsignor Sebastiano Sanguinetti presiederà la Santa messa solenne e cantata “Missa manna” concelebrata dai parroci delle diocesi. Canterà il Coro polifonico “Regina di Gallura” di Luogosanto. Alle 18.00, in piazzetta Martino Cossu, si esibirà il gruppo folk “Civitas Mariana” e alle 22.00, in Piazza Incoronazione, l’evento clou con il concerto di  Alex Britti. Il 9 settembre, in onore di San Giuseppe, alle 18.00, si svolgerà la processione lungo le vie del paese con la banda musicale di Calangianus “Michele Columbano”; alle 19.00 la Santa Messa officiata dal parroco di Luogosanto don Sandro Serreri; alle 19,30 in piazza della Basilica concerto della banda musicale di Calangianus e infine, alle 22, in piazza Incoronazione il concerto del gruppo etnorock Istentales.

Un evento collaterale molto importante è la mostra del pittore Ernesto Severina, triestino di nascita ma luogosantese d’adozione. L’artista ha illustrato sei delle cinquanta fiabe de “Lo cunto de li cunti, ovvero lo trattenemiento de peccerille”, il “pentamerone” di Gianbattista Basile scritto in lingua napoletana e pubblicato nel 1635. L’inaugurazione della personale avverrà mercoledì 6 settembre alle 19, in collaborazione con la Biblioteca di Locusantu e la libreria Bardamù di Tempio. La mostra rimarrà in esposizione fino al 30 settembre.

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Dirittura d’arrivo per il Seminario Jazz di Nuoro, che venerdì (1 settembre, a partire dalle 19.00) suggella la sua edizione numero ventinove con il consueto concerto-saggio finale che vedrà impegnati tutti gli allievi (affiancati, qui e là, da alcuni dei docenti), quest’anno in scena nell’area archeologica del Nuraghe Tanca Manna, all’interno del moderno abitato del capoluogo barbaricino.

Alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, mentre le attività didattiche (e in particolare le classi di musica d’insieme) sono volte alla preparazione di questo evento conclusivo, domani (giovedì 31 agosto) si completano altri due impegni collaterali alle lezioni: reduce dal concerto della sera prima al Teatro Eliseo, il pianista americano Kenny Barron, ospite speciale di questa edizione dei corsi nuoresi, tiene alle 15 la sessione conclusiva della sua masterclass; trenta minuti dopo, alle 15.30, parte invece l’ultimo dei “Quattro passi nel jazz” , la serie di incontri divulgativi, aperti al pubblico, del musicista e storico della musica del Novecento Enrico Merlin: tema del giorno, le donne nel jazz, una storia costellata non solo di cantanti come Billie Holiday e Ella Fitzgerald, ma anche di grandi strumentiste, da Mary Lou Williams all’International Sweethearts of Rhythm (un’orchestra degli anni ’40 composta esclusivamente da donne), da Carla Bley a Maria Schneider.  

In serata ultimo appuntamento nei cortili del Museo del Costume con la rassegna di concerti collegata al Seminario. Al centro dei riflettori, a partire dalle 21, il Collettivo Nuoro Jazz composto da Francesca Corrias alla voce, Massimo Carboni al sax tenore, Giovanni Sanna Passino alla tromba, Giovanni Agostino Frassetto al flauto, Salvatore Spano al pianoforte, Angelo Lazzeri alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e Gianni Filindeu alla batteria: sono gli otto musicisti sardi che costituiscono il corpo docente dei Seminari Invernali che si tengono a Nuoro dal 2003, un’iniziativa nata come “ponte” tra un’edizione e l’altra dei Seminari estivi per estenderne, valorizzare e integrare il percorso didattico. Grazie alla possibilità di combinare differenti formazioni al suo interno, il collettivo affronta repertori e generi con riferimenti stilistici ad ampio spettro, riflettendo così nel suo interno le diverse anime del jazz contemporaneo. Nel concerto convivono dunque brani standard e composizioni originali, libera improvvisazione e arrangiamenti scritti, in un immaginario sonoro  che trova il suo più profondo significato proprio nel confronto, nella condivisione e nell’insieme.

 

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Dopo due giorni che hanno fatto registrare il tutto esaurito cala il sipario domani, giovedì 31 agosto, sulle “Notti musicali”, il prestigioso festival inserito all’interno dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari.

Alle 21.00 nell’Aditorium del Conservatorio salgono sul palco la stella del flauto Julien Beaudiment e l’eclettico pianista Enrico Pace: il duo affronterà la Sonata per violino e pianoforte di Richard Strauss.

Al trio composto dai grandissimi Frans Helmerson, Mihaela Martin ed Enrico Pace (componenti del celebre Michelangelo string quartet) è invece affidata la seconda parte della serata: sulle note del Piano trio n. 22 di Felix Mendelssohn l’ensemble chiuderà questa edizione delle Notti Musicali.

Le notti musicali non è il solo appuntamento con i concerti pensati all’interno dell’Accademia di musica di Cagliari: sempre domani, ma alle 18.00, nella sala esterna del Thotel proseguono i concerti di “Venti di note. Dal mondo a Cagliari”, un’occasione per  ascoltare i giovani virtuosi in un contesto informale.

Nobuko Imai
photo: Marco Borggreve
always credit name photographer
bach@xs4all.nl

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Succedeva nel lontano 1904, a Buggerru. Un’ondata di scioperi da parte dei minatori per cercare una risposta alle loro rivendicazioni e ottenere un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Il 4 settembre si riunirono davanti alla sede della direzione generale per sostenere il loro delegato, Giuseppe Cavallera, medico piemontese e pioniere del socialismo in Sardegna, ma i titolari della miniera chiamarono l’esercito che fece fuoco. Tre minatori morirono sul colpo, molti furono feriti. Un eccidio che rimase per sempre nella memoria dei sardi e dei lavoratori e che portò alla proclamazione del primo sciopero generale in tutta Italia per l’affermazione dei diritti per una esistenza libera e dignitosa.

Per ricordare quei drammatici avvenimenti e i luoghi in cui si svolsero, ritorna dal 1° al 4 settembre “Cavallera a Buggerru”, la manifestazione celebrativa, organizzata dal comune di Buggerru in collaborazione con l’Associazione Enti Locali, dedicata ai protagonisti della storia della Sardegna e alla memoria dei caduti, simbolo della lotta di una intera isola per il riscatto sociale. Quattro giornate tra musica, escursionismo, celebrazioni religiose, convegni, proiezioni di filmati e testimonianze delle storie di miniera, dedicate al ricordo di quei tragici eventi, alla scoperta di uno dei luoghi più belli e affascinanti del Sulcis-Iglesiente. Non solo memoria indelebile ma anche un’occasione importante per promuovere e valorizzare attraverso eventi culturali, incontri e spettacoli “lungo i sentieri della memoria” il patrimonio materiale ed immateriale di Buggerru, paese sulla costa sud-occidentale della Sardegna di straordinaria bellezza, ricco di storia, siti minerari, cultura, enogastronomia, natura e panorami mozzafiato.

Si parte venerdì 1° settembre nel piazzale antistante gli ex Forni di calcinazione. Alle ore 21.00 il Festival Internazionale Corale “Al Sole della Sardegna” vedrà risuonare l’eco delle incantevoli voci di alcuni Cori provenienti da diverse parti del mondo e dell’isola, come l’ensemble “La Villanelle” (Belgio); “Iraurgi Abesbatza” (Spagna); il “Coro di Iglesias” e il “Coro polifonico Sid Addir Babay” di Fluminimaggiore. Evento organizzato in collaborazione con il Festival Corale Verona Garda Estate.

Sabato 2 settembre nel cortile del Museo del Minatore il concerto “Scavi: storie di miniera” con le musiche originali dal vivo di Mauro Palmas, musicista e autore di spicco della musica sarda e mediterranea, dalla carriera ultratrentennale ricca di collaborazioni con musicisti autorevoli della scena jazz e mediterranea nazionale e internazionale, e di tante produzioni originali. Un live in cui verranno narrate le vicende e le storie umane della gente di miniera tratte dal testo di Mariangela Sedda che dà il titolo allo spettacolo. Storie e vicende ancorate alla Sardegna, alla descrizione minuziosa dei territori negli anni in cui le miniere furono protagoniste di benessere e sviluppo economico e dei cambiamenti che gli anni e il lavoro hanno prodotto nelle comunità dagli anni Trenta fino agli Cinquanta, al culmine dello sviluppo delle città minerarie. In scena Simonetta Soro, voce narrante e Mauro Palmas alle mandole. Arrangiamenti musicali di Mauro Palmas e Silvano Lobina.

Domenica 3 settembre per tutti gli appassionati di escursionismo l’imperdibile itinerario a piedi o in mountain bike “Sulla rotta del minerale”. Partenza alle ore 9.00 dal porto di Buggerru per seguire le tracce degli antichi sentieri dei minatori. Destinazione Cala Domestica, dove è previsto un piccolo ristoro per tutti i partecipanti. Per il rientro sarà disponibile un servizio di bus navetta. L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Giorgio Mameli”.

Lunedì 4 settembre, a partire dalle 9.30, nel Cortile del Museo del Minatore e piazza intitolata ai morti dell’eccidio di Buggerru del 1904, una giornata interamente dedicata alla memoria dei caduti. Alla celebrazione religiosa seguirà la cerimonia di deposizione della corona di fiori (CGIL). Alle 11.00, nella Sala convegni “La Centrale elettrica” il convegno dedicato ad uno dei più importanti protagonisti del primo sciopero generale in Italia, Giuseppe Cavallera, pioniere del socialismo in Sardegna. Intervengono: Laura Cappelli, Sindaco di Buggerru; Autorità locali e regionali; Michele Carrus, segretario regionale CGIL; Franco Mannis, storico; Antonio Guaita, medico; Anna Cavallera, pronipote di Giuseppe Cavallera. Seguirà la proiezione di testimonianze filmate di ex minatori e storie di miniera, e un dibattito moderato dal giornalista Francesco Carta.

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Si rinnova l’appuntamento con la manifestazione “Autunno in Barbagia”, mostra itinerante della tradizione barbaricina, divenuta ormai la bandiera dell’autunno in Sardegna.

Il circuito comprende 32 paesi della provincia di Nuoro, che si occuperanno di organizzare numerosi eventi dedicati ad arte, storia, folklore, artigianato ed enogastronomia, in vetrina nelle tipiche “corti” delle antiche dimore isolane. Gli eventi si articoleranno durante sedici week end da settembre a dicembre. Quattro i nuovi centri che da quest’anno arricchiranno il circuito: Ottana, Orotelli, Oniferi ed Ortueri.

Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, che si è svolta oggi presso la Camera di Commercio di Nuoro, hanno fatto gli onori di casa il presidente della Camera di Commercio di Nuoro, Agostino Cicalò, ed il presidente dell’Azienda Speciale Aspen, Vincenzo Cannas.

Anche quest’anno la manifestazione ha diversi partner ufficiali: Regione Autonoma della Sardegna, Banco di Sardegna, Tirrenia e Moby, Grimaldi Lines e Tiscali, che con il loro prezioso supporto contribuiscono alla creazione di un circuito sempre più solido e radicato nel territorio.

«L’ultima volta che ci siamo incontrati a Cagliari, ai primi di agosto – ha dichiarato il presidente della CCIAA di Nuoro, Agostino Cicalò – per parlare di Autunno in Barbagia, eravamo a un passo dal decreto attuativo del Governo sul riordino delle Camere di Commercio, e in quel momento avevamo quasi perso le speranze. Alla fine, con grande soddisfazione, l’abbiamo spuntata, raggiungendo un risultato di grande pregio. I numeri di questa struttura ci danno ragione, grazie al Segretario Generale e al personale della CCIAA che tutti i giorni si adoperano per svolgere un eccellente lavoro, e che hanno di fatto convinto il Governo nelle sue scelte. Un ringraziamento all’intensa attività del sen. Giuseppe Luigi Cucca che è stato promotore dell’emendamento e ha difeso fortemente il nostro territorio nelle sedi opportune. Grazie anche all’assessore Filippo Spanu che, nella Conferenza Stato-Regioni, ha costruito un percorso che ci ha permesso di vincere la partita, per niente facile, contro la Sicilia. Stiamo dimostrando di essere efficienti, così come lo sono i Comuni del nostro territorio, i veri protagonisti di Autunno in Barbagia sempre pronti a spendersi per un’ottima riuscita della manifestazione e per un’eccellente ricaduta economica.»

«Rispetto alle precedenti edizioni vanno registrate alcune novità – ha dichiarato il presidente dell’Azienda Speciale ASPEN, Vincenzo Cannas – come la crescita del numero dei paesi del circuito: sono ben 32 i Comuni che hanno aderito alla manifestazione, a differenza dei 28 degli anni scorsi, testimonianza del notevole sviluppo dell’evento. In alcuni paesi abbiamo riscontrato, con soddisfazione, un miglioramento tra le attività proposte: il cuore delle iniziative sono sempre gli antichi cortili, che per l’occasione ospitano le tradizioni secolari. Le amministrazioni comunali hanno sempre un occhio di riguardo verso la riscoperta dei valori e dei riti quotidiani di una volta: le massaie impastano il pane e i dolci per la famiglia, ricamano con maestria gli abiti tradizionali, mentre gli uomini pigiano le uve appena raccolte, gli artigiani lavorano con precisione e cura la ceramica, il ferro battuto e la filigrana, e i falegnami si dedicano all’intaglio del legno. Tutte queste attività rappresentano ciò che il pubblico ama di Autunno in Barbagia e, quando vediamo gli hobbisti diventare impresa, i viticoltori aprire delle cantine ecc., allora vuol dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo».

«Da settembre a dicembre, in tutti i fine settimana, Autunno in Barbagia offre dei programmi interessanti, un’alternativa alla noiosa domenica sul divano. In questa edizione stimiamo di superare i 500.000 visitatori, di coinvolgere più di 2.000 imprese e raggiungere i 10 milioni di euro di vendite dirette.»

Giannina Balia, Capo Area Nuoro Banco di Sardegna: «La nostra è la banca del territorio e siamo ben felici di essere partner dell’iniziativa per il terzo anno consecutivo, sostenendo il circuito con una parte attiva all’interno degli eventi. Realizzeremo anche quest’anno la carta di credito ricaricabile con la grafica di Autunno in Barbagia, che l’anno scorso ha avuto molto successo. Inoltre saremo presenti in alcuni dei paesi con un nostro camper, dove si potranno ricevere informazioni sui prodotti bancari e sulle agevolazioni per le imprese. Anche quest’anno, inoltre, realizzeremo alcuni incontri incentrati sulle tematiche economiche e sociali care alla nostra Barbagia, come quelli del 2016 a Fonni e ad Austis».

Ivan Caddeo, Relazioni Esterne Moby e Tirrenia: «Moby e Tirrenia sono felici di proseguire la partnership con questa manifestazione, alla quale daremo massima visibilità tramite i nostri siti internet e i canali social. Il nostro intento è quello di continuare in futuro e, dove possibile, rendere ancora più performante questa collaborazione».

Elena Bilardi, in rappresentanza del partner Grimaldi Lines ha dichiarato: «Proseguiamo volentieri la partnership con il circuito di Autunno in Barbagia, ci piace l’idea di investire in un evento importante e amato come questo. La nostra compagnia sta crescendo, insieme al flusso di passeggeri, e speriamo che, anche in occasione degli appuntamenti di ottobre e novembre, si confermi un buon numero di presenze. Noi forniamo ai turisti informazioni dirette sulle navi, attraverso i canali social ed il sito web e, a bordo, consegniamo con piacere i pieghevoli informativi con i programmi delle manifestazioni. Abbiamo inoltre creato una convenzione grazie alla quale, acquistando il biglietto per venire in Sardegna, si può usufruire di uno sconto interessante».

L’intensa attività di comunicazione promossa dalla Camera di Commercio e dall’Aspen si suddivide tra strumenti tradizionali e strumenti innovativi, con una forte e costante presenza sul web, affiancando al sito ufficiale della manifestazione i vari canali social (Facebook, Twitter e Instagram) attraverso i quali coinvolgere in maniera diretta i visitatori e tutti coloro che abbiano interesse a scoprire questa importante manifestazione.

«La scorsa edizione – aggiunge il presidente Cicalò – abbiamo rilevato un’ottima risposta sui canali social della manifestazione: esiste una vera e propria community di appassionati che, attraverso fotografie e racconti real-time, è riuscita a rendere interessante Autunno in Barbagia anche per il target dei giovani-giovanissimi e raggiungibile con uno smartphone da tutto il mondo. Sempre più di frequente ci si da appuntamento nel web, magari scambiando qualche commento sulle foto pubblicate, e poi ci si incontra ad Austis o Belvì, per esempio, per passare insieme il weekend, scoprendo nuovi sapori e chiacchierando con gli artigiani dei nostri paesi. Abbiamo pubblicato su Facebook alcuni video che mostrano in diretta la realizzazione de ‘sos durchicheddos nugoresos’ (i dolci nuoresi) raggiungendo più di 100.000 visualizzazioni, oppure ‘is caschettes’ di Belvì, o la preparazione della ricotta, la vendemmia, l’artigiano al lavoro, il rito del matrimonio: insomma, la tradizione, nel senso più ampio del termine, è sempre una ricetta vincente.»

Autunno in Barbagia anche quest’anno parla in limba, con uno slogan che invita a conoscere il cuore della Sardegna: «A lu connosches su coro de sa Sardigna?». Andiamo a scoprirlo insieme, in autunno!

  

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Domani, giovedì 31 agosto 2017, con inizio alle ore 10.00, presso l’assessorato regionale del Turismo si terrà la conferenza stampa di presentazione del ciclo di eventi denominato “Ricominciamo in miniera”, in programma dal 4 settembre al 1° ottobre in varie località del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

La manifestazione è organizzata dal Parco Geominerario in collaborazione con l’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, le amministrazioni comunali e le associazioni culturali interessate.

Saranno presenti l’assessore Barbara Argiolas e Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco Geominerario.

Come nella buona tradizione contadina, in Sardegna a settembre iniziava la nuova annata agraria. Seguendo la tradizione bizantina, i sardi chiamano il mese di settembre “Cabudanni” (Campidanese), “Cabudanne o Cabudannu” (Logudorese), “Capidanne” (Nuorese), ovvero “Capodanno”, periodo in cui si riavviano i  contratti di locazione dei campi, i contratti con i braccianti che li lavoravano, con i pastori e le donne di servizio.

Il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, seguendo la tradizione isolana, avvia il “nuovo anno” promuovendo le iniziative che le comunità minerarie offrono all’attenzione del più vasto pubblico. Non dimentichiamo che anche le miniere venivano “coltivate“, pertanto pensiamo che una buona prassi sia quella di partire dal Capudanni, perché si semini, si sostengano le colture e si raccolga. Nell’estate ci si riposa e si fa festa, perché il mare di Sardegna, già da oggi  contribuisce a tener viva la storia mineraria, ma se programmiamo per tempo e con attenzione, i numeri che oggi raggiungiamo potrebbero nel tempo esser ancora maggiori.

Settembre è il mese ideale, dopo la calura estiva, per programmare un momento di riflessione percorrendo una parte o tutti i 400 km di antichi tracciati che compongono il Cammino Minerario di Santa Barbara, itinerario storico, culturale, ambientale e religioso, all’interno di due aree del Parco Geominerario, quella del Sulcis Iglesiente e del Guspinese – Arburese.

Continuano inoltre le attività per la fruizione degli storici siti minerari di Serbariu a Carbonia, Galleria Henry a Buggerru,  Direzione, foresteria e cantieri di Levante a Montevecchio (Guspini – Arbus), Porto Flavia a Masua -Iglesias, Miniera Rosas a Narcao, Miniera Su Zurfuru a Fliminimaggiore, Pozzo Gal a Ingurtosu – Arbus, il Museo dell’ossidiana  a Pau ed il Geosito Su Carongiu de Fanari a  Mausllas;  la Miniera di antimonio di Su Suergiu a Villasalto e il Museo Nivola a Orani.

Gli appuntamenti.

• 4 settembre, Buggerru. Commemorazione dell’anniversario del tragico “Eccidio” avvenuto il 4 settembre 1904. Circa 2.000 minatori, provenienti anche dalle miniere vicine, manifestavano contro la circolare del giorno prima,  considerata una ulteriore vessazione,  che imponeva dal 4 settembre la riduzione da due ad un’ora per la pausa mensa. La dirigenza francese della miniera preoccupata per l’alto numero degli operai presenti chiese la presenza del Regio Esercito che intervenne con due compagnie. La chiamata di tre operai per preparare i locali della falegnameria per ospitare i soldati non fu gradita agli scioperanti che con il lancio dei sassi alle finestre ne chiedevano il rilascio, con una tensione crescente tanto che l’esercito sparò sugli opera uccidendo tre manifestanti e ferendone undici. 

• 10  settembre, Montevecchio – Guspini. L’Associazione degli ex minatori “Sa Mena” celebrano l’ottava giornata dedicata alla memoria, con la Santa Messa alle ore 10 e la mostra  di macchinari e documenti delle concessioni del guspinese.

• 23 settembre, Miniera di Montevecchio – Guspini. Giornata Europea del Patrimonio. Presentazione del libro di Paolo Fadda “Montevecchio – L’Ingegnere che la fece più grande”. L’opera completa il precedente “L’Uomo di Montevecchio” dedicato all’imprenditore Giovanni Antonio Sanna. All’iniziativa interverrà l’economista Paolo Savona. Saranno presenti i Castoldi, eredi di Giovanni Antonio Sanna, che proseguirono l’avventura mineraria dell’unico imprenditore minerario isolano che seppe tenere testa alle società minerarie francesi, tedesche e inglesi attive nell’Isola. 

• 30 Settembre – 1 ottobre, Lula. Cortes Apertas. Dopo due anni riprendono le visite alla miniera di “Sos Enattos”, gioiello dell’arte mineraria incastonato fra i silenziosi e selvaggi paesaggi del Monte Albo. 

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Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti sulle coste del Sulcis. Tra la notte e questa mattina sono arrivati altri 25 algerini. I primi 13 sono stati rintracciati dai carabinieri alla prima spiaggia di Porto Pino e, una volta sottoposti alle visite mediche,sono stati trasferiti al centro di accoglienza di Monastir. Gli altri 12 sono stati rintracciati questa mattina a Teulada, giovani in buone condizioni di salute, per i quali è stata seguita la stessa procedura.

Sulla questione degli arrivi di migranti algerini sulle coste del Sulcis, interviene l’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu.

«Come eurodeputato proprio pochi giorni fa sono stato in missione presso la sede di Frontex a Catania e sono stati gli stessi operatori a confermare, numeri alla mano, come la ‘rotta Sarda’ sia un pericoloso canale di ingresso per clandestini e terroristi in Europa – scrive in una nota l’eurodeputato di origini sarde -. Nello specifico, gli operatori di Frontex ci hanno illustrato come dall’Algeria verso la Sardegna il numero di partenze sia aumentato solo negli ultimi 12 mesi del 320%, un dato enorme che evidenzia un fenomeno massiccio e fuori controllo. La Sardegna è meta di sbarco ideale per la mancanza di hotspot, con la garanzia di documenti temporanei e di biglietti gratuiti di sola andata da usare entro 7 giorni dall’arrivo per altri Paesi d’Europa, quando a fare da tramite non sono i passeur che attraversano la Corsica. Tutto questo – conclude Stefano Maullu – rappresenta un bengodi per chi in Europa vuole entrare con lo scopo di fare terrorismo e delinquere.»

Foto d’archivio.