Quattro leggende del tennis mondiale sui nuovi campi del Cervo Tennis Club di Porto Cervo.
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Quattro leggende sui nuovi campi veloci del Porto Cervo Tennis Club. Muster, Enqvist, Rusedski e Santoro, fuoriclasse che hanno segnato almeno tre decadi della storia del tennis, si esibiranno da oggi nella seconda edizione del Porto Cervo star tennis classic. Un evento che si inserisce all’interno della strategia degli alberghi Marriott, gruppo che gestisce le quattro strutture della Costa Smeralda per conto della Qatar Holding, che punta sullo sport per allungare la stagione. «Un torneo di esibizione di grandissimo livello, che ci permette di rilanciare il progetto del Cervo Club, sul quale abbiamo iniziato con la ristrutturazione di alcuni campi e per il quale continueremo a lavorare con investimenti importanti per ospitare tutto l’anno oltre al tennis anche il paddle, nuoto, golf e sci d’acqua – ha spiegato Franco Mulas, Area manager degli alberghi Marriott Costa Smeralda -. Quest’anno abbiamo il piacere di ospitare questi quattro fuoriclasse, giocatori che hanno fatto la storia del tennis».
Nella conferenza stampa che si è svolta all’hotel Cala di Volpe, i quattro giocatori hanno raccontato interessanti aneddoti della loro carriera. Thomas Muster, campione austriaco, ha vinto un Roland Garros, tre tornei di Montecarlo e quattro Internazionali di Roma. Grande specialista della terra battuta, ha raggiunto il numero uno del ranking Atp nel 1996. «Ho iniziato a giocare a pallone, ma nel mio club sentivo sempre il rumore della pallina da tennis nei campi vicini, mi sono incuriosito e da lì iniziai a giocare e non ho più smesso». Il ricordo più bello: «La vittoria del Roland Garros». Thomas Enqvist, svedese, è stato per diversi anni nei primi cinque al mondo e ha vinto un Master Series Atp. «In Svezia l’atleta più popolare negli anni in cui ero ragazzino era un tennista: Bjorn Borg. Era il mio idolo e ho iniziato a giocare grazie a lui. Il ricordo più bello della mia carriera? La vittoria della Coppa Davis». Greg Rusedski, canadese ma britannico d’adozione, è stato numero 4 al mondo nel 1997. L’anno successivo vinse i Paris Masters in finale contro Pete Sampras «e quello è stato il momento più bello della mia carriera – racconta – il tennis è una passione che ha travolto tutta la mia vita, fin da quando, bambino, guardavo mio padre che insegnava questo sport e io, piano piano, ho preso in mano la racchetta e ho iniziato a giocare e vincere». Anche il padre di Fabrice Santoro era insegnante di tennis: «Avevo sei anni e a bordo campo c’erano queste racchette di legno pesanti quasi mezzo chilo. Io le impugnavo con due mani, perché erano molto pesanti, e spedivo le palle in campo. Non ho più smesso». Fabrice Santoro ha disputato tornei del Grande Slam per quattro decenni: una longevità che gli ha consentito di vincere diversi titoli Atp in singolare ma soprattutto nel doppio, in cui ha vinto ventidue tornei tra cui due Australian Open. «Il momento migliore è stata la vittoria della Coppa Davis nel 2001».
L’esibizione inizia oggi, alle 18,30, con la presentazione dei quattro giocatori e le due semifinali: Rusedski contro Santoro e, a seguire, Muster contro Enqvist. L’ingresso al Cervo Tennis Club è a offerta libera e l’incasso sarà devoluto in beneficenza. Domani, stessa ora, si disputeranno la finale per il terzo e quarto posto e la finale per stabilire il vincitore. Santoro ed Enqvist hanno partecipato anche all’edizione dello scorso anno: «Fu bel successo, con tanta gente, in un posto meraviglioso. Sono molto felice di esser tornato» assicura Santoro. Enqvist, vincitore l’anno scorso, ha partecipato a una clinic di due giorni: «Ho giocato con tante persone, soprattutto giovanissimi, che volevano migliorare il loro gioco. I nuovi campi sono molto belli e veloci, mi sono divertito».
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