21 November, 2024
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Questa sera, al festival Time in Jazz, a Berchidda, l’Art Ensemble of Chicago.

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E’ in programma questa sera uno dei concerti più attesi del trentesimo festival Time in Jazz, a Berchidda. Alle 21.30 il palco di Piazza del Popolo ospita l’Art Ensemble of Chicago, storica formazione all’avanguardia sul fronte della “creative improvised music” dalla fine degli anni Sessanta. Attivo per quasi un quarto di secolo con l’organico “classico” – ovvero Roscoe Mitchell e Joseph Jarman ai sassofoni, il trombettista Lester Bowie, il contrabbassista Malachi Favors ed il percussionista Famoudou Don Moye – il gruppo ha registrato decine di dischi e si è esibito in tutto il mondo iscrivendo il proprio nome nella storia della musica. Dopo il ritiro di Jarman, e venuti a mancare Lester Bowie nel 1999 e Malachi Favors nel 2004, Roscoe Mitchell e Famoudou Don Moye hanno proseguito il cammino, avvalendosi di musicisti ospiti e tenendo ben vivo l’Art Ensemble of Chicago ancora nel ventunesimo secolo. Lo scorso febbraio, il gruppo si è riunito per una residenza artistica a Londra, esibendosi dal vivo in concerti da tutto esaurito, accolti con gioia dai critici musicali e dai fan di lunga data dell’AEoC, gli stessi che non mancheranno al concerto di questa sera con Roscoe Mitchell ai sassofoni, Hugh Ragin alla tromba, Junius Paul al contrabbasso e Famoudou Don Moye alla batteria.

La quinta giornata del festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in pieno svolgimento da martedì 8 a mercoledì prossimo (16 agosto) tra Berchidda e altri centri del nord Sardegna, avrà proposto intanto altri appuntamenti. La musica comincia come sempre a metà mattina: alle 11.00, tappa a Mores per il piano solo di Dino Rubino, nei pressi della chiesa campestre di San Giovanni Battista. Siciliano di Biancavilla, classe 1980, pianista dallo spiccato senso melodico (ma apprezzato anche come trombettista) Rubino conta quattro dischi a suo nome e un quinto in arrivo prodotto dalla Tùk Music e dall’etichetta francese Bonsai Music. Il concerto è organizzato grazie all’iniziativa di un nutrito numero di amici di Time in Jazz col sostegno di alcuni sponsor locali e attraverso due azioni di autofinanziamento: una lotteria e un pranzo campestre.

Altra performance solistica in programma nell’appuntamento del tardo pomeriggio con cui il festival fa visita a Bortigiadas: alle 18.00, nella chiesa di San Nicola, si esibisce Francesco Bearzatti; e sarà un’occasione per apprezzare il virtuosismo, il lirismo e la freschezza del tenorsassofonista e clarinettista friulano, reduce dal concerto della sera prima alla testa del suo Tinissima Quartet. Classe 1966, Bearzatti ha compiuto studi musicali in Italia prima di trasferirsi a New York, nel 1990, per immergersi nel “vero” jazz, e poi a Parigi, nel 2000, dove Aldo Romano lo ha inserito nel suo gruppo “Sidney Bechet”. Nel corso del tempo ha dimostrato non solo di essere un sassofonista dalla tecnica impeccabile e dal sapere enciclopedico, ma un vero musicista, animato da una curiosità senza limiti e di una personalità tanto complessa quanto singolare. Nel 2006 fonda il quartetto Tinissima con cui porta avanti con rigore e coerenza diversi progetti e registra il primo album, dedicato a Tina Modotti, fotografa rivoluzionaria: un vero e proprio successo cui seguiranno con uguale entusiasmo “X (Suite for Malcolm)”, “Monk’n roll” e “This Machine Kills Fascists”, il progetto proposto anche a Time in Jazz.

Di rientro a Berchidda, alle 19.45, prima del concerto dell’Art Ensemble of Chicago, le vie e le piazze del paese saranno animate dalla miscela jazz, funk, soul, hip-hop, R&B e rock degli Huntertones, energica band statunitense a base di fiati che vede Dan White al sax tenore, Chris Ott al trombone e beat box, Jon Lampley alla tromba e al susafono, Josh Hill alla chitarra elettrica, Adam Deascentis al basso e John Hubbell alla batteria.

Al termine, invece, del concerto dell’Art Ensemble of Chicago, ci si trasferisce nello spazio jazz club allestito nella “piazzetta degli incontri”, davanti al Centro Culturale “Pietro Casu”, che domani, prima di dare di nuovo spazio alla musica dei Rent A Trio, ospiterà la presentazione di “Racconti di Jazz” (Edizioni Postcart), una sorta di diario personale dove Pino Ninfa, fotografo e viaggiatore instancabile e curioso, racconta le emozioni che hanno creato in noi la leggenda del jazz e che da sempre seducono scrittori e fotografi. Da Sonny Rollins a Michel Petrucciani, da Caetano Veloso a Giorgio Gaslini, da Enrico Pieranunzi a Paolo Fresu, i racconti intimi e appassionati del fotografo ci aiutano a comprendere l’energia che può sprigionarsi dall’incontro tra musica jazz e fotografia.

©Roger Thomas 2017 – mingus999@hotmail.com /The Art Ensemble of Chicago / Cafe Oto, London / Wed 1st February 2017 / Roscoe Mitchell – flute, saxes / Hugh Ragin – trumpet, flugelhorn and piccolo trumpet / Junius Paul – double bass / Don Moye – drums /

©Roger Thomas 2017 – mingus999@hotmail.com /The Art Ensemble of Chicago / Cafe Oto, London / Wed 1st February 2017 / Roscoe Mitchell – flute, saxes / Hugh Ragin – trumpet, flugelhorn and piccolo trumpet / Junius Paul – double bass / Don Moye – drums /

©Roger Thomas 2017 – mingus999@hotmail.com /The Art Ensemble of Chicago / Cafe Oto, London / Wed 1st February 2017 / Roscoe Mitchell – flute, saxes / Hugh Ragin – trumpet, flugelhorn and piccolo trumpet / Junius Paul – double bass / Don Moye – drums /

©Roger Thomas 2017 – mingus999@hotmail.com /The Art Ensemble of Chicago / Cafe Oto, London / Wed 1st February 2017 / Roscoe Mitchell – flute, saxes / Hugh Ragin – trumpet, flugelhorn and piccolo trumpet / Junius Paul – double bass / Don Moye – drums /

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