All’Aou di Sassari un ambulatorio per la disassuefazione dal fumo di sigaretta.
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Maggiori controlli sul rispetto del divieto di fumo ma anche attività di sensibilizzazione alla disassuefazione da fumo di sigaretta. Sono alcune attività che l’Aou di Sassari sta portando avanti, da una parte, incrementando la vigilanza nelle sue strutture e, dall’altra, con i programmi che vengono portati avanti dall’ambulatorio del fumo della clinica di Pneumologia.
Il fumo di tabacco rappresenta la principale causa prevenibile di morbilità e mortalità a livello globale. Sono circa 90mila ogni anno in Italia i morti per patologie correlate al fumo. Secondo alcuni dati recenti, in Sardegna fuma circa il 27 per cento della popolazione, mentre la prevalenza di fumatori nel sassarese è pari al 28 per cento.
L’obiettivo dell’Aou è quello di rendere migliore l’esperienza del paziente in ospedale perché «il nostro compito – afferma la direzione generale – è quello di tutelare la salute dei nostri pazienti, oltre che di tutti i cittadini che frequentano le nostre strutture ospedaliere. Inoltre, vogliamo tenere in ordine e pulite le aree degli ospedali e degli uffici, evitando l’abbandono di cicche di sigaretta».
Dal 2003 la legge numero 3, all’articolo 51, dà disposizioni per la tutela della salute dei non fumatori. Disposizioni che nel 2016, con il decreto legislativo numero 6, sono state ulteriormente rafforzate con l’estensione del divieto di fumo nelle aree ospedaliere, sia all’interno che all’esterno.
Nei presidi ospedalieri dell’Aou sono presenti numerosi cartelli che ricordano questo divieto. Adesso, in virtù di questo, la direzione strategica intensificherà i controlli.
Accanto a questa attività l’Azienda sta valutando anche l’ipotesi di costituire un gruppo di lavoro per la definizione di un programma di diffusione della cultura antifumo all’interno dell’ospedale.
Contro il fumo da sigarette, l’Aou di Sassari si muove anche in un’altra direzione. Da tempo, infatti, nella stecca bianca di viale San Pietro, nella clinica di Pneumologia diretta dal professore Pietro Pirina è attivo l’ambulatorio disassuefazione da fumo dove ogni mese si svolge un corso di tre sedute, con successivi controlli mensili. Dal 2006 a oggi, sono circa un centinaio all’anno gli utenti che partecipano al ciclo di incontri organizzato dalla struttura.
«In tanti, quando smettono di fumare, notano subito la differenza – afferma Francesca Polo, medico referente per l’ambulatorio disassuefazione da fumo -: non hanno più la tosse la mattina, dormono meglio, mangiano con piacere e apprezzano i sapori dei cibi, riescono a fare le scale con meno affanno. Insomma, sono felici, anche dal punto di vista economico perché risparmiano sul costo delle sigarette.»
Dopo 24 ore senza fumo il battito cardiaco si regolarizza e diminuiscono i rischi di aritmie cardiache. A distanza di qualche giorno la pressione arteriosa si abbassa e migliorano olfatto e gusto e la pelle diventa più rosea ed elastica. A distanza di un anno si dimezza il rischio di infarto cardiaco.
I medici dell’ambulatorio, poi, ci tengono a sottolineare che il rischio tumori si riduce in modo proporzionale al perdurare dell’astinenza.
«Le ricadute ci sono – afferma la dottoressa – in particolare quando, dopo aver smesso di fumare, i pazienti si accorgono di aver acquistato del peso, per condizioni di stress e sopratutto se non si segue bene la terapia. È per questo che bisogna essere fortemente motivati.»
Prima dell’ammissione al corso, gli specialisti sottopongono i pazienti a visita pneumologica, all’esame spirometrico quindi a un questionario che misura la dipendenza e la loro motivazione a smettere di fumare. Fatti i primi passi, l’utente viene inserito nelle sedute di terapia di gruppo, alle quali partecipano i medici della clinica. Tra gli argomenti degli incontri, oltre alle indicazioni e ai consigli per smettere di fumare, vengono date anche indicazioni sullo stile di vita adeguato e la corretta alimentazione. In genere, inoltre, viene iniziato il trattamento farmacologico o con compresse, oppure con sostituti della nicotina, cerotti e inalatori, per ridurre il desiderio di fumare e per contrastare l’astinenza. Tutto questo per cercare di far smettere di fumare senza soffrire.
Se al momento a fumare sono più gli uomini rispetto alle donne, «è anche vero – afferma ancora Francesca Polo – che queste ultime stanno risalendo di numero rispetto ai maschi». E se per le donne arriva il consiglio di non fumare in gravidanza, «perché si possono avere danni al feto, aborti, nascite premature, morti in culla, asma e leucemie. A preoccupare – sottolinea ancora la specialista – è anche il dato nazionale che riguarda i giovani fumatori tra i 15 e i 17 anni: in Italia sono circa 1.200.000».
Secondo un dato recente, infatti, a fumare è il 22 per cento dei quindicenni sardi, rispetto al 13,7 per cento del dato medio nazionale per la stessa fascia d’età.
Per questo motivo, gli specialisti dell’ambulatorio ogni anno scendono in piazza per partecipare alla giornata nazionale contro il fumo da tabacco, a maggio.
«Ci rechiamo anche nelle scuole – riprende -, e lo scorso anno abbiamo incontrato i ragazzi della scuola media numero 3 di via Monte Grappa, perché la prevenzione deve iniziare dai più giovani.»
Il centro, inoltre, in stretta sinergia con l’istituto Negri di Milano, sta anche per concludere uno studio sulla sigaretta elettronica per valutare se può essere un ausilio per la cessazione del fumo. Entro fine ottobre saranno inviati all’istituto lombardo un centinaio di questionari che sono stati sottoposti ai pazienti dell’ambulatorio, sia che fumino oppure no la sigaretta elettronica.
Gli interessati a intraprendere un percorso di disassuefazione da fumo possono chiamare ai numeri 079 228370 e 079 2151095 per ricevere maggiori informazioni.
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