“Campo Progressista” chiede tempi rapidi per l’approvazione definitiva della doppia preferenza di genere.
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Dopo il primo sì alla doppia preferenza di genere della commissione Autonomia, i consiglieri regionali di “Campo Progressista” Annamaria Busia e Francesco Agus chiedono tempi rapidi per l’approvazione definitiva del provvedimento da parte del Consiglio regionale.
«Ieri la Commissione si è espressa a larghissima maggioranza, tutte le forze politiche, a parte due consiglieri indipendenti del Psd’Az, hanno votato a favore – ha detto Francesco Agus (consigliere di Cp e presidente della Commissione Autonomia) – vista questa ampia convergenza non sembrano esserci più ostacoli per un’approvazione rapida del provvedimento. La nostra proposta è che il testo arrivi in aula subito dopo la riforma della rete ospedaliera. Non vorremmo che in seguito, tra legge urbanistica e manovra finanziaria, si creasse un ingorgo istituzionale tale da impedire l’approvazione della norma. Su questo abbiamo ottenuto ampie rassicurazioni dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau.»
«Il dibattito di ieri in Commissione fa ben sperare – ha aggiunto Annamaria Busia, consigliera di “Campo Progressista” e prima firmataria della proposta di legge per lo stralcio della norma sulla doppia preferenza di genere dalla riforma della legge elettorale – il clima sembra cambiato ma noi non abbassiamo la guardia. Il rischio che qualcuno chieda il voto segreto è sempre dietro l’angolo, su questo occorre vigilare.»
Per rafforzare la pressione sulla politica andranno avanti anche i ricorsi presentati da un pool di avvocati cagliaritani. «Il prossimo 13 ottobre si terrà la prima udienza in Tribunale – ha spiegato l’avvocatessa Margherita Zurru – presenteremo gli atti dei primi 15 sottoscrittori che hanno deciso di intervenire nel processo per chiedere il rispetto del principio della parità di genere nella legge elettorale sarda secondo quanto stabilito dalla Costituzione e dall’art. 16 dello Statuto. La causa andrà avanti fino a quando non ci sarà il voto finale del Consiglio, solo allora potranno essere ritirati i ricorsi per il venir meno dell’oggetto del contendere.»
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