Domani e dopo, a Cagliari, esperti a confronto in città nel convegno internazionale “Selling and collecting: printed book sale catalogues and private libraries in early modern Europe”.
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Domani, mercoledì, 20 settembre, dalle 16.00, la Cittadella dei musei – piazza Arsenale, n.1, Cagliari, e dopodomani, giovedì 21, dalle 9.00, e la Sala settecentesca della Biblioteca universitaria – via Università, Cagliari – ospitano il convegno internazionale dal titolo “Selling and collecting: printed book sale catalogues and private libraries in early modern Europe”. I lavori sono curati da Giovanna Granata, docente di Storia del libro (dipartimento Pedagogia, psicologia e filosofia, facoltà studi Umanistici, Università di Cagliari) in collaborazione con Angela Nuovo (ateneo di Udine).
Al convegno prendono parte studiosi di fama internazionale e giovani ricercatori per un confronto su un innovativo e fecondo campo di ricerca con gli studiosi dell’ateneo di Cagliari in prima linea. I relatori affrontano un argomento di rilievo e impatto nell’ambito della storia del libro e delle biblioteche: i cataloghi di vendita prodotti da librai ed editori nella prima età moderna, esaminati in connessione con il tema del collezionismo privato al quale si deve la conservazione di molti di questi materiali. L’evento è un’importante occasione per far conoscere e valorizzare a livello internazionale il patrimonio librario antico presente in Sardegna. Gli specialisti esplorano il tema della circolazione del libro a stampa tra ‘500 e ‘600 da due diversi punti di osservazione. Da un lato, i cataloghi di tipografi e librai come espressione delle tecniche di pubblicizzazione e di vendita che ne hanno sostenuto la diffusione. Dall’altro, focus sulle biblioteche private, in quanto espressione del grande fenomeno del collezionismo che ha garantito la ricezione, l’accumulo e, spesso, la sopravvivenza fino ai nostri giorni dei prodotti usciti dalle tipografie.
«L’attenzione per i due aspetti ha caratterizzato e contribuito a rinnovare gli studi di storia del libro e delle biblioteche in questi ultimi decenni che sono stati segnati da pubblicazioni e momenti di riflessione dedicati ora all’uno ora all’altro tema: il commercio librario, da un lato, con le sue logiche e le sue modalità organizzative. La costruzione delle grandi raccolte bibliotecarie private, dall’altra, mossa da progetti di impianto e respiro enciclopedico che valgono al tempo stesso come paradigmi culturali di un’epoca. Solo in maniera occasionale – spiega la professoressa Granata – i due ambiti sono stati messi in relazione tra loro e sono stati esaminati in una cornice unitaria. Il convegno muove dalla constatazione che le biblioteche private, proprio in ragione del loro dinamismo, non solo hanno rappresentato un mercato importante, ma hanno anche guardato con attenzione alle occasioni e agli strumenti messi a punto dagli operatori del libro nei primi secoli della stampa per far conoscere e commercializzare i loro prodotti.»
In breve, esistono pochi esemplari superstiti di un genere così fragile, quale è quello rappresentato dai cataloghi di editori e librai, che sono prevenuti al presente attraverso biblioteche private che li hanno conservati e collezionati. Tra queste, merita un cenno la biblioteca del giurista sardo Monserrat Rossellò (1568-1613), confluita nella Biblioteca universitaria di Cagliari.
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