19 November, 2024
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L’Istat certifica un calo della disoccupazione anche in Sardegna, ma la situazione resta drammatica.

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L’Istat certifica un calo della disoccupazione anche in Sardegna. L‘istituto di statistica certifica sensibili miglioramenti tanto del tasso di occupazione, che sale al 51,2%, che del tasso di disoccupazione che scende al 15%, il valore più basso dal 2012. La Sardegna stacca il resto del Mezzogiorno (dove il dato medio del tasso di disoccupazione resta al 19,2%), e conferma i miglioramenti già evidenziati di recente dai dati amministrativi diffusi dall’Inps e, nei giorni scorsi, dall’Aspal, che attraverso un’elaborazione dei dati del Sil (il Sistema Informatico del Lavoro), aveva calcolato 13mila occupati in più nell’Isola, con una variazione percentuale di quasi il 3%.
«Oltre alla chiarezza dei dati, che man mano che andiamo avanti certificano un consolidamento dell’orientamento positivo, ci sono almeno due punti da mettere in evidenza: il riallineamento del tasso di disoccupazione al 2012, cioè prima della fase più acuta della crisi che abbiamo attraversato, ed il posizionamento deciso della Sardegna ben al di sopra della media del Mezzogiorno – commenta il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Significa che stiamo facendo la nostra parte per portare la Sardegna fuori dalla congiuntura negativa, con l’impegno sulle politiche attive per il lavoro e utilizzando bene le opportunità fornite dalle politiche nazionali – aggiunge il presidente Pigliaru -. Da non dimenticare le azioni dirette portate avanti dalla Regione a partire dai mille cantieri di Iscol@, con i tremila posti di lavoro diffusi in tutta l’Isola. Oltre 40 cantieri sono arrivati grazie al nostro investimento sulla fibra, con la banda ultralarga per 314 Comuni. E se circa 300 cantieri sono stati aperti e vanno avanti grazie alla scelta di attivare il mutuo infrastrutture, moltissimi sono partiti grazie al bando a sportello con il quale abbiamo ‘salvato’ 70 milioni di fondi europei della programmazione 2007-2013 destinandoli ai Comuni per i loro interventi più urgenti. Va detto, in aggiunta, che le politiche del turismo hanno successo, iniziando a mostrare effetti anche in un trimestre di spalla. Sta tornando l’occupazione e con l’occupazione torna la fiducia. Andiamo avanti in questa direzione – conclude Francesco Pigliaru -, perché i numeri ci confermano che è quella giusta».
«Vogliamo inserire l’analisi approfondita di questi dati all’ordine del giorno del prossimo incontro con le parti sociali, per esaminarne insieme e nel dettaglio tutti gli aspetti – dice l’assessore del Lavoro Virginia Mura -. Mi sembra comunque che si possa dire che la difficile strada intrapresa con decisione dalla Giunta con la definizione di nuove politiche attive per il lavoro, in linea con alcune coraggiose scelte nazionali, stia dando i primi significativi risultati. Gli indicatori, tutti di segno positivo e con l’importante ripresa del lavoro femminile – conclude l’assessore del Lavoro – denotano un miglioramento del clima di fiducia del tessuto imprenditoriale nei confronti delle politiche avviate e ci danno più forza per andare avanti, ben consapevoli che c’è ancora tanto da fare». 
Nel secondo trimestre del 2017 l’Istat misura un calo del tasso di disoccupazione al 15%, contro il 16,7% dello stesso periodo dell’anno passato. Calano sia la componente maschile (che passa dal 16,7% al 15,6%) che quella femminile (che scende addirittura dal 16,6% al 14,3%). La performance della Sardegna si differenzia totalmente da quella del resto del Mezzogiorno, dove il tasso di disoccupazione resta sostanzialmente stabile (da 19,3% al 19,2%), e si avvicina all’andamento nazionale, che registra un calo dall’11,5% al 10,9%. Secondo l’Istituto di statistica i disoccupati in Sardegna scendono da 112.400 dello stesso periodo del 2016 a 100.600 (-10,5%, di cui -7,3% della componente maschile e un incoraggiante -15,1% di quella femminile). Cresce il tasso di occupazione dal 50,3% al 51,2%, con un aumento sia della componente maschile (da 58,5% a 59,4%) che femminile (da 42,0% a 42,8%). Gli occupati passano, complessivamente da 562.000 a 568.200 (+1,1%). Guardando gli andamenti tendenziali dei singoli settori, spicca il +23,6% delle costruzioni, a seguire il +10,3% del commercio, alberghi e ristoranti ed il +2,0% dell’industria in senso stretto. Flessione invece del -5,0% per altre attività dei servizi. Invariato il dato dell’agricoltura. 

Fin qui i numeri dell’Istat, ma poi ci sono la realtà quotidiana e la reale percezione di tutti i sardi. La situazione nell’Isola era e resta drammatica, con punte particolari nel Sulcis Iglesiente.

Il Parlamento europe
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giampaolo.cirronis@gmail.com

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