18 July, 2024
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12 vini sardi hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento dei “Tre Bicchieri” della Guida del “Gambero Rosso 2018”. Quest’anno in Sardegna sono stati assaggiati circa 600 vini di un centinaio di aziende (è un record). Le ultime annate sono state calde ma non eccessivamente e la qualità delle uve in tante zone dell’Isola è stata ottimale. I territori sotto osservazione sono diversi e le soddisfazioni arrivano dalla Gallura per i rossi (i bianchi si sono affermati da tempo), da Usini, grande zona per Vermentino e Cagnulari, passando per il centro Sardegna con Oristano, Mandrolisai, Barbagia e Ogliastra (queste ultime grandi zone per il cannonau). Al Sud Serdiana si rivela un grande paese del vino con ben quattro aziende presenti in Guida, mentre il Sulcis è sempre una garanzia. Salgono sul gradino più alto del podio quattro Vermentino e quattro Cannonau, a confermare il prestigio delle due varietà più presenti nell’Isola: Il Tuvaoes di Cherchi e il Costarenas di Masone Mannu sono vere e proprie novità, ottime performance anche per Siddùra e Pala.
Tra i bianchi non ottenuti da vermentino, la particolare Cuvée di Torbato firmata Sella & Mosca è tra i vini che hanno convinto di più. I Cannonau premiati arrivano da diverse zone, a partire da Mamoiada (grande territorio per l’uva rossa) passando per la Gallura e Serdiana, al Sud. Cantina Giba è, invece, nuovamente protagonista col rosso sulcitano ottenuto da uve carignano. Concludiamo con due vini da meditazione premiati, diversissimi tra loro per varietà, territorio da cui nascono e vinificazione, ma accomunati da assoluta bontà: sia il Latinia della Cantina Santadi sia la Vernaccia di Oristano Jughissa sono tra le migliori versioni di sempre.

I vini della Sardegna premiati con Tre Bicchieri

Alghero Torbato Terre Bianche Cuvée 161 ’16 – Tenute Sella & Mosca

Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. ’14- Giovanni Montisci

Cannonau di Sardegna Mamuthone ’15 – Giuseppe Sedilesu

Cannonau di Sardegna Senes Ris. ’13 – Argiolas

Cannonau di Sardegna Sincaru Ris.’ 14 – Vigne Surrau

Carignano del Sulcis 6Mura ’12 – Cantina Giba

Latinia ’11 – Cantina Santadi

Vermentino di Gallura Sup. Costarenas ’16 – Masone Mannu

Vermentino di Gallura Sup. Maìa’ 15 – Siddùra

Vermentino di Sardegna Stellato ’16 – Pala

Vermentino di Sardegna Tuvaoes ’16 – Giovanni Maria Cherchi

Vernaccia di Oristano Sup. Jughissa ’08 – Cantina Sociale della Vernaccia.

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L’obiettivo è dare ai partecipanti un’opportunità di formazione in un settore che richiede sempre di più personale qualificato e responsabile. E l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Diana, nella convinzione che la formazione consenta ai giovani, e non solo, di ottenere una opportunità in più per confrontarsi a pieno titolo sul mercato del lavoro, pubblica l’avviso per il corso di secondo livello per “barman american bartending”. Per iscriversi c’è tempo sino al 27 settembre.

L’avviso e la modulistica per la domanda sono stati pubblicati sul sito web del Comune. Il corso è riservato a 15 persone residenti sul territorio comunale, di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Nel caso di un numero di domande superiori a 15, sarà data priorità ai più giovani d’età. L’amministrazione prosegue così la politica già avviata negli anni scorsi che punta alla formazione dei giovani. Ad aprile dello scorso anno il Comune aveva già avviato con successo un corso base per barman. Adesso l’Amministrazione stintinese propone un ciclo di lezioni per una professionalizzazione ulteriore nel settore.

Il corso, oltre a far capire le differenze che esistono tra le figura del bartender, del barman e del barista, si affronteranno i temi relativi all’enologia, alle tecniche di versaggio quindi lo studio delle dosi, la realizzazione di alcuni tra i più popolari cocktail, l’introduzione alle decorazioni e, ancora, la conoscenza delle attrezzature degli strumenti utile alla professione, merceologia, tecniche di vendita.

«Puntiamo ancora una volta – afferma il vicesindaco e assessore del Lavoro e Formazione professionale Angelo Schiaffino – a dare ai nostri concittadini un’interessante opportunità formativa per una professionalità che è molto richiesta nel settore turistico-ricettivo.»

Per gli interessati quindi c’è tempo ancora sino al 27 settembre per presentare domanda all’Ufficio protocollo del Comune. All’atto dell’iscrizione sarà necessario versare una quota di partecipazione di 100 euro. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Servizi sociali il martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

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Sono 3.000 le firme raccolte nel primo Referendum day per “l’inserimento del principio insularità in Costituzione”, in 70 piazze dell’isola, più di un quarto di quelle necessarie per la consultazione referendaria. L’obiettivo sono le 100.000 firme che rendano palese l’unità dei sardi per l’ottenimento di un obiettivo storico.

Mezza Sardegna si è mobilitata a 10 giorni dal via per la raccolta firme dato dal Comitato promotore, un movimento del tutto trasversale, costituito da uomini di cultura e delle Istituzioni, Sindaci, imprenditori e cittadini disposti a battersi per la propria isola,appartenenti a tutte le aree politiche.

I risultati di questa prima giornata sono giudicati dai promotori entusiasmanti; grazie a centinaia di volontari sparsi nei comuni sardi, da Cagliari a Sassari, Olbia, Oristano, Iglesias, Carbonia e Nuoro fin nei comuni più piccoli, sono state raccolte oltre 2.000 firme. In pochi giorni le adesioni superano, dunque, le 3.000, più di un quarto di quelle necessarie ad indire la consultazione referendaria.

E’ stato  fatto un grande passo verso l’obiettivo posto dal Comitato promotore: 100.000 firme al 31 dicembre, data ultima per la raccolta, che rappresenterebbe una partecipazione corale dei sardi capace di rendere palese la loro unità verso un obiettivo storico.

Di seguito i Comuni coinvolti nell’iniziativa: Cagliari, Alghero, Arzachena, Berchidda, Iglesias, Domusnovas, Villamassargia, Olbia, Olmedo, Palau, San Gavino, Sassari, Sinnai, Tuili, Carbonia, Pula, Selargius, Guasila, Giba, Quartucciu, San Sperate, Sestu, Bonorva, Monserrato, La Maddalena, Oristano, Laconi, Terralba, Cabras, Santa Giusta, Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Pau, Morgongiori, Musei, Baradili, Busachi, Mogoro, Milis, Piscinas, Senis, Villanova Truschedu, Masullas, Zeddiani, Olzai, Fonni, Masullas, Ottana, Pau, Samugheo, Teti.

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Le infezioni delle protesi impiantate negli arti rappresentano un problema da non sottovalutare, soprattutto nella popolazione in età avanzata. Le terapie prevedono la necessità di più interventi chirurgici e lunghe cure antibiotiche, con un ingente costo in termini di sanità pubblica e un impatto, talvolta anche complesso, sulla salute psicologica e fisica del paziente. Una situazione che potrebbe essere evitata attraverso una più attenta diagnosi di questo tipo di infezioni e un loro migliore trattamento ospedaliero. È quanto emerso nei giorni scorsi durante una riunione operativa che si è svolta al Mut, museo della Tonnara di Stintino, e che ha visto riuniti attorno al tavolo il team della Medical microbiology research laboratory, della Facoltà di Medicina dell’Università inglese dell’East Anglia a Norwich, e i loro colleghi sassaresi del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo turritano.

I due gruppi di studiosi, che collaborano da diversi anni all’identificazione dei batteri che causano le infezioni da protesi, sono diretti rispettivamenti dai professori John Wain e Salvatore Rubino. Una collaborazione, quella tra i dipartimenti delle due Facoltà, che si è tradotto anche in scambio di ricercatori, studenti e dottorandi di ricerca.

Lo studio presentato a Stintino dal gruppo inglese, che potrebbe avere importanti risvolti nella futura medicina personalizzata, ha messo in evidenza come si sia arrivati all’identificazione dei batteri che, individuati sulla cute dei pazienti, causano infezioni delle protesi. I microrganismi – è stato detto – sono in grado di produrre una biopellicola (biofilm) con la quale eludono l’intervento sia delle difese immunitarie che degli antibiotici. La ricerca ha portato a identificare qualsiasi battere, produttore di biopellicola.

I due gruppi di ricerca puntano adesso a sviluppare metodologie genomiche per la valutazione del contenuto batterico della cute e del liquido sinoviale. Un’operazione che – hanno messo in evidenza – permetterà di valutare il rischio che questi microrganismi possono esercitare per eventuali infezioni delle protesi impiantate chirurgicamente che, spesso, possono richiedere ulteriori interventi chirurgici con reimpianti della stessa protesi, oltre a prolungate terapie antibiotiche.

Con le tecnologie di sequenziamento di ultima generazione del genoma – sostengono gli studiosi – potrà essere possibile determinare, in tempi rapidissimi, l’intera sequenza genica del DNA di tutti i batteri presenti nei campioni prelevati dai pazienti. Così sarà possibile identificare in tempo reale quei batteri che producono la biopellicola e che sono i maggiori responsabili dei problemi scaturiti dagli impianti chirurgici. Attraverso la loro identificazione sarà possibile adottare, in maniera repentina, la terapia appropriata.

Durante il meeting, inoltre, si è discusso su come la tecnologia possa essere sfruttata in collaborazione con l’Università di Sassari e l’Azienda ospedaliero universitaria e come sviluppare nuove capacità diagnostiche, per garantire un trattamento puntuale e precoce delle infezioni causate dal biofilm.

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Domenica 24 settembre la sala polifunzionale del comune di Carbonia ospiterà circa un centinaio di arbitri appartenenti all’AIA (Associazione Italia Arbitri) – Sezione di Carbonia per un raduno formativo in cui verranno presentate ai direttori di gara le principali novità regolamentari della stagione 2017-2018. All’incontro presenzierà, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Carbonia, il presidente del Consiglio Daniela Marras.

L’AIA della Sezione di Carbonia, attualmente presieduta da Gian Luca Piras, opera in città e nel territorio da oltre 50 anni e cura, per conto della Federazione Italiana Giuoco Calcio, il reclutamento, la formazione e l’impiego degli arbitri. Quello di domenica sarà un incontro intensivo, dalle ore 8.30 alle 19.30, che consentirà di approfondire ogni sfaccettatura legata alla figura del giudice di gara. Una figura che riveste un ruolo importante di terzietà e imparzialità nel gioco del calcio.

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Sabato mattina verrà celebrato il primo Referendum day. Verranno raccolte le firme in 70 comuni dell’Isola. Il comitato referendario, convinto che sia terminata la stagione delle elemosine di Stato, invita tutti i cittadini a firmare. Firmare significa puntare alle compensazioni infrastrutturali (trasporti, energia, reti tecnologiche, alta formazione, sanità, fiscalità di vantaggio), legate allo svantaggio dell’insularità, che consentano diritti di cittadinanza e punti di partenza uguali al resto d’Italia. I tavolini verranno organizzati nei comuni di cui si allega l’elenco. Luoghi e orari di raccolta sono elencati su facebook nella Community Insularità in Costituzione @insularitaincostituzione.

Cagliari, Alghero, Arzachena, Berchidda, Iglesias, Domusnovas, Villamassargia, Olbia, Olmedo, Palau, San Gavino, Sassari, Sinnai, Tuili, Carbonia, Pula, Selargius, Guasila, Giba, Quartucciu, San Sperate, Sestu, Bonorva, Monserrato, La Maddalena, Oristano, Laconi, Terralba, Cabras, Santa Giusta, Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Pau, Morgongiori, Musei, Baradili, Busachi, Mogoro, Milis, Piscinas, Senis, Samugheo, Villanova Truschedu, Masullas, Zeddiani, Olzai, Fonni, Masullas, Ottana, Pau, Samugheo, Teti.

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Il FAI-Fondo Ambiente Italiano aderisce all’Appello promosso dalla Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna sottoscritto da autorevoli personalità impegnate nella tutela del paesaggio e dei beni culturali. Il FAI ha già espresso in svariate occasioni critiche e perplessità sul testo della riforma urbanistica approvato dalla Giunta e, come recentemente ha scritto il presidente Andrea Carandini in una lettera aperta rivolta al presidente Francesco Pigliaru, auspica l’elaborazione di un nuovo testo base come del resto è stato deliberato dalla Commissione consiliare competente lo scorso mese di luglio.

Nell’aderire all’Appello il FAI conferma la linea di difesa del Piano Paesaggistico della Sardegna e torna ad esprimere solidarietà con il lavoro attento della Soprintendenza nello svolgere il suo ruolo istituzionale.
Il FAI manifesta inoltre la disponibilità ad una collaborazione con la Consulta per affrontare nel merito le questioni relative alla tutela e alla cura dei paesaggi dell’isola.

 

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Si è svolto questa mattina, presso la Caserma “S. Pisano” di Teulada, il passaggio di consegne al comando del XVIII Battaglione “Poggio Scanno” dei Bersaglieri, tra il tenente colonnello Marco Pelliccioni ed il tenente colonnello Alessandro Latino. Hanno presenziato alla cerimonia, tra gli altri, il consigliere regionale Paolo Luigi Dessì, i sindaci dei comuni di Teulada Daniele Serra, di Sant’Anna Arresi Teresa Pintus, di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia maggiore Pino Licari.

La breve cerimonia ha avuto il suo clou con l’intervento di saluto del comandante uscente Marco Pelliccioni, che ha ringraziato tutti gli uomini del Battaglione, schierati sul piazzale, l’ingresso del nuovo comandante Alessandro Latino e, infine, il discorso del colonnello Gabriele Cosimo Garau, 83° comandante del III Reggimento Bersaglieri, arrivato a Teulada due mesi fa ma già inserito perfettamente nel nuovo incarico professionale e nel nuovo ambiente.

Alleghiamo un ampio album fotografico della cerimonia.

                                    

            

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La Giunta, accogliendo la proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu, ha approvato il Piano della Prestazione Organizzativa della Regione che incide sull’efficacia e l’efficienza del’attività amministrativa. Per la prima volta l’Amministrazione regionale ha messo a punto un documento organico, redatto in coerenza con i contenuti e con il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, con il coinvolgimento di diverse strutture della Regione.

Spanu evidenzia che «il documento è stato elaborato tenendo conto di indirizzi strategici definiti concordemente con tutti i componenti della Giunta in raccordo con i direttori generali. Gli obiettivi – spiega l’assessore del Personale – sono stati individuati sulla base delle priorità e delle strategie del programma di governo in linea con il “Programma triennale della trasparenza” e con il “Piano triennale di prevenzione della corruzione”».

«Il Piano – aggiunge Folippo Spanu – contiene un primo schema che riassume, in una tabella, gli obiettivi strategici suddivisi per missioni e programmi. Un secondo schema, che costituisce il cuore del Piano della Prestazione Organizzativa, riassume per ciascuna direzione generale e per gli altri settori organizzativi gli obiettivi strategici e gli obiettivi delle direzioni indicando i tempi di realizzazione utili per la misurazione e valutazione delle perfomance.»

Il piano contiene, infine, una sezione dedicata al Sistema di valutazione che richiama le indicazioni già formulate dalla Giunta (delibera del 2 dicembre 2016) e che rappresentano atto di indirizzo per il rinnovo dei contratti collettivi regionali e per l’area della dirigenza e del personale.

«E’ un ulteriore passo – conclude l’assessore Spanu – per valutare, in termini oggettivi, la qualità dell’organizzazione e innalzare, conseguentemente, il livello dei servizi che la Regione offre a cittadini e imprese.»

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L’attività fisica come medicina: è il principio-base degli “Indirizzi operativi sulla promozione/prescrizione dell’attività fisica e sulla prescrizione dell’esercizio fisico nelle persone con patologie croniche”, approvati oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru.
«Il Piano della prevenzione 2014-2018 – ha detto Luigi Arru – include un’azione specifica diretta a promuovere e diffondere a livello regionale la pratica dell’attività e dell’esercizio fisico in persone con patologie croniche conclamate. Secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, attività fisica è ogni movimento del corpo che comporti un dispendio energetico, incluse le attività effettuate lavorando, giocando, dedicandosi alle faccende domestiche, viaggiando e impegnandosi in attività ricreative. Per risultare benefica per la salute l’attività fisica deve essere praticata con regolarità e secondo determinati livelli di intensità. L’esercizio fisico è una sottocategoria dell’attività fisica, caratterizzata dal fatto di essere pianificata, strutturata, ripetitiva e volta a migliorare o a mantenere lo stato di forma e di benessere dell’individuo. Esiste una vasta letteratura internazionale – ha detto ancora l’assessore – e ci sono molte evidenze scientifiche riguardo all’efficacia dell’attività fisica e dell’esercizio fisico nel trattamento di numerose condizioni patologiche, con benefici simili a quelli ottenuti con interventi farmacologici e ricadute positive sia sui sintomi, sia sulla qualità complessiva di vita. Nonostante tali evidenze, la prescrizione dell’attività fisica e dell’esercizio fisico nella prevenzione secondaria e terziaria delle malattie croniche sensibili risulta ampiamente sotto-utilizzata rispetto agli interventi tradizionali di tipo farmacologico. Per questo abbiamo istituito un gruppo di lavoro multi-disciplinare al quale è stato assegnato il compito di contribuire alla redazione delle linee di indirizzo regionali, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili». 
Gli indirizzi saranno lo strumento operativo che dovrà consentire al Servizio sanitario regionale, in partnership con Enti locali, associazioni dei malati, CONI (tramite gli Enti di promozione sportiva), di promuovere e sviluppare i programmi di prescrizione dell’attività. E’ previsto un percorso formativo/informativo diretto dei medici prescrittori e dei laureati in scienze motorie (Lsm) con specializzazione in attività preventiva e adattata (APA); la sperimentazione di un modello organizzativo per la prescrizione dell’attività fisica autonoma (AFA) e per la prescrizione e somministrazione dell’esercizio fisico adattato (EFA) a persone con patologie croniche conclamate, basato sull’integrazione multidisciplinare e multiprofessionale degli operatori sanitari (medici dello sport, medici di Medicina generale, specialisti di riferimento per le diverse patologie “sensibili”: cardiologi, diabetologi, neurologi, oncologi, geriatri, psichiatri, operanti sia nel contesto territoriale che ospedaliero) e sul coinvolgimento attivo del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria, con le sue articolazioni organizzative; la sperimentazione nel territorio con soggetti a medio rischio clinico, da realizzare in ambiente extra-sanitario, in collaborazione con i gruppi di interesse del territorio, in particolare i Comuni e gli Enti di promozione sportiva; la sperimentazione di percorsi di prescrizione e somministrazione in modo controllato e tutorato dell’esercizio fisico adattato (EFA) a soggetti ad alto rischio clinico, da realizzare in ambiente sanitario.