19 November, 2024
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Sono una cinquantina gli emendamenti alla rete ospedaliera presentati dai Riformatori sardi, in gran parte gli stessi che sono stati presentati e poi respinti durante i lavori della commissione Sanità.

I principali emendamenti riguardano:

– l’ immediata trasformazione, senza fasi intermedie del polo ospedaliero di Alghero Ozieri in presidio di I livello;

– il suo inserimento nelle reti di neuro riabilitazione e riabilitazione intensiva, oltre alle discipline e servizi già esistenti (Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, Cardiologia, Neurologia, Riabilitazione e Radiologia con TAC, ecografia e RMN), con l’attivazione della funzione di Semintensiva generale e le discipline di Oncologia e Lungodegenza. Inoltre, si prevede che L’attività del punto nascita-pediatria e dell’Ostetricia e ginecologia di Alghero possano essere garantite anche tramite equipes di specialisti che, nell’ambito della disciplina di riferimento e possano essere composte anche da professionisti operanti nell’Hub di Sassari. La funzione del presidio di Alghero Ozieri dal 2018 sarà infine completata con l’istituzione di un servizio di rianimazione di 4 posti letto;

– per forzare la nomina del direttore dell’Areus, che ancora non è stata fatta, si prevede l’attivazione della rete ospedaliera dopo 90 giorni dalla nomina medesima;

– l’istituzione della stroke unit presso l’ospedale di Olbia;

– la classificazione dell’ospedale de La Maddalena come ospedale di base e il mantenimento della camera iperbarica:

– Punto nascita La Maddalena: «Considerate le condizioni di insularità di La Maddalena e le conseguenti difficoltà nel trasporto degli ammalati in condizioni di urgenza/emergenza, specie durante i mesi invernali e le ore notturne, l’ospedale P. Merlo è classificato, in via del tutto eccezionale e in deroga agli standards previsti dalla presente ristrutturazione della rete ospedaliera della Sardegna, come Presidio di base, con le attribuzioni previste dal precedente comma e l’aggiunta del servizio di Ostetricia al quale vengono assegnati 4 posti letto. Il servizio opererà come spoke dell’Hub di Olbia e, a tal fine, l’ATS Sardegna e l’Area Socio Sanitaria della Gallura assicureranno l’integrazione della pianta organica del reparto di Olbia.»

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Sei opere d’arte che, una volta completate, saranno esposte in via permanente nella piazzetta della strada panoramica e, inoltre, faranno parte integrante del presepe a grandezza naturale che ogni anno viene allestito in paese. Le stanno realizzando sei artisti che, in questi giorni, partecipano al primo simposio internazionale di scultura, “TraMare incontri”, che sino all’8 ottobre si svolgerà a Stintino.

La piazzetta della strada panoramica è diventata un vero e proprio laboratorio artistico a cielo aperto. Gli artisti, quattro della Sardegna – Cinzia Porcheddu, Diego Contu, Franco Cadeddu e Michele Mura -, uno della Puglia – Renzo Durante – ed un altro ancora del Vietnam – Van Hoang Huynh -, stanno lavorando sei blocchi di marmo di Orosei, offerti dalla ditta Scancella & Bonfigli. Per loro un’esperienza di lavoro comune, oltre che occasione di scambio di conoscenze. Diversi i temi sui quali gli artisti potranno spaziare, dalla natura all’ambiente, dalla cultura alla storia.

Data la particolare iniziativa, in questi giorni gli appassionati, e anche i più curiosi, possono assistere alla realizzazione delle opere che, dal pensiero degli artisti e attraverso le loro mani, si materializzano nel blocco di pietra.

«Questo coinvolgimento – spiegano gli organizzatori – fa in modo che gli spettatori, oltre che testimoni dell’evento, si sentano anche custodi delle sculture che, in un certo senso, diventano di loro proprietà.»

Nei giorni scorsi il primo cittadino Antonio Diana ha fatto visita agli artisti all’opera nella piazzetta. «Siamo convinti – ha detto il sindaco – che un’iniziativa come questa possa rappresentare un’occasione per promuovere il nostro paese oltre che un’opportunità per i nostri artisti isolani di esprimere la loro creatività e avviare un confronto con i loro “colleghi” della penisola e del resto del mondo».

L’iniziativa, organizzata dall’artista Cinzia Porcheddu, che è anche il direttore artistico del simposio, è promossa dell’associazione Il tempo della Memoria con il patrocinio del comune di Stintino e la collaborazione di numerose strutture ricettive del paese: Hotel Cala Reale, ristorante La perla del Golfo, ristorante Capo Falcone, ristorante Valentina, ristorante e snack bar La Musciarra e i ristoranti “Filippo”, “Antonio” e “Lina”.

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Verrà presentato mercoledì 4 ottobre, alle ore 17.00, nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella Sala Conferenze della Torre Civica, in piazza Roma a Carbonia, l’evento “Carbonia Film Festival presenta How To Film The World”.

Interverranno il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, il direttore artistico del Carbonia Film Festival Francesco Giai Via ed il direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, Paolo Serra.

Il “Carbonia Film Festival” nasce nel 1999, con il nome di “Mediterraneo Film Festival”nel 2016, sotto la Direzione Artistica del critico Francesco Giai Via, cambia nome e diventa “Carbonia Film Festival”. Il Festival si svolge ogni due anni nell’omonima città del sud ovest della Sardegna e presenta il meglio della produzione internazionale legata ai temi del lavoro e della migrazione.

Quest’anno il Festival, che è legato alle attività del neonato centro di conservazione, produzione e promozione della memoria storico audiovisiva del territorio, ovvero “La Fabbrica del Cinema di Carbonia”, ha inteso proporre un momento intermedio tra due edizioni biennali del Festival che si chiamerà “Carbonia Film Festival presenta How To Film The World” (Cagliari 12 ottobre – Carbonia 13-14-15 ottobre 2017).

Il focus dell’evento è incentrato sulla formazione che verrà declinata attraverso degli incontri con le scuole medie superiori della città, al mattino, mentre durante i pomeriggi si terranno le masterclass, che saranno seguite da un gruppo di 12 ragazze e ragazzi da tutta Italia selezionati attraverso bando pubblico, con i prestigiosi ospiti nazionali e internazionali della kermesse, i quali alla sera presenteranno i propri lavori al pubblico presso la Cineteca Sarda e il Cinema Odissea di Cagliari (12 ottobre) e presso la cornice dello storico Cine-Teatro Centrale di Carbonia (13-14-15 ottobre 2017). 

E’ stata già annunciata  la presenza, nei giorni della kermesse, di un prestigioso ospite: il regista ungherese László Nemes, vincitore nel 2016 del premio Oscar al miglior film straniero per “Il Figlio di Saul”.

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Anche il vicesindaco Gian Luca Lai e l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu parteciperanno, in rappresentanza del comune di Carbonia, alla celebrazione della dodicesima Giornata per la Custodia del Creato 2017, che si svolge questo pomeriggio, sabato 30 settembre, dalle ore 15.00 alle 20.00, lungo un tratto del Cammino minerario di Santa Barbara. Un percorso di 5,6km con partenza dai parcheggi dello scavo Cungiaus della Miniera di Monteponi ed arrivo nel Santuario del Buon Cammino. La celebrazione della dodicesima Giornata per la Custodia del Creato 2017 è un’iniziativa organizzata dalla Diocesi di Iglesias, in collaborazione con la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Il percorso del pellegrinaggio si snoderà lungo le colline di Monteponi, gravemente danneggiate dall’incendio del 26 giugno. All’arrivo al Santuario del Buon Cammino è prevista una degustazione di frutti della terra offerti da Coldiretti. Nel sagrato del Santuario si svolgeranno diverse iniziative: un concerto del pianista coreano Junhee Kim, il saluto dell’abbadessa Madre Elisabetta, canti, letture e riflessioni a cura delle Sorelle Povere di Santa Chiara, interventi della pastora Elizabeth Green (Chiesa Battista), del Padre Nikolay Volskyy (Chiesa Ortodossa) e del vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda.

 

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Alle 10.00 si riunisce il Consiglio comunale di Stintino. All’ordine del giorno dell’assemblea civica presieduta da Marilena Gadau sono previste la discussione sulla revisione straordinaria delle partecipazioni (ex art. 24 D.lgs. 19 agosto 2016, n. 175) e la ricognizione delle partecipazioni possedute. Tra gli argomenti anche la presa d’atto del rinnovo automatico della compagnia barracellare di Stintino, per il triennio 2017-2019, e la conseguente designazione del capitano.

Si aggiungono la variazione al bilancio triennale 2017-2019, annualità 2017, ed il riconoscimento di un debito fuori bilancio.

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Edizione speciale la numero quindici del Grande Teatro dei Piccoli. Dal 14 ottobre al 24 dicembre la stagione di teatro per famiglie targata Is Mascareddas fa ritorno con una doppia programmazione tra Monserrato, al MoMoTI e il capoluogo Cagliari, al Teatro Massimo. Otto gli spettacoli portati in scena da una selezione tra le migliori compagnie di teatro ragazzi italiane: da Ravenna il narratore e animatore Vladimiro Strinati e la formazione Drammatico Vegetale, una realtà consolidata come quella dello stabile d’innovazione per l’infanzia di Sassari La Botte e il Cilindro, da Gorizia il CTA, Centro Teatro Animazione e Figure, da Empoli Giallo Mare Minimal Teatro, da Modena I Burattini della Commedia. Completano il parterre di formazioni in campo per la stagione i padroni di casa e per la danza un’altra storica compagnia isolana come l’ASMED.

La formula del calendario è quella consueta: otto fine settimana con recite tutte il sabato e la domenica alle 17.00 per le famiglie e il lunedì alle 11.00 per le scuole.

Il via alla stagione – sabato 14 e domenica 15 ottobre per le famiglie (e lunedì 16 ottobre per le scuole) – è a Monserrato al MoMoTI, il teatro di Is Mascareddas in via 31 marzo 1943, con lo spettacolo de La Botte e il Cilindro “Il lupo e l’agnello”, adattamento firmato da Francesco Enna delle più celebri favole del greco Esopo e del latino Fedro. Nella piéce diretta da Pier Paolo Conconi, Stefano Chessa, Luisella Conti e Nadia Imperio si divertono a raccontare le fiabe utilizzando diversi linguaggi: narrazione, pupazzi, coreografie ed ombre.

Il 21 e 22 ottobre per le famiglie e il 23 ottobre per le scuole l’esordio della stagione a Cagliari nella sala M2 del Teatro Massimo (in viale Trento) con “Cip Cip Bau Bau”, del CTA di Gorizia. Un appuntamento, questo, inserito nel programma della rete dei festival d’autunno a Cagliari 10Nodi. La nuova produzione della centro teatrale friulano racconta ai più piccoli una lingua particolare e affascinante, quella che intorno a loro parlano tanti piccoli amici a quattro zampe, o che svolazzano con becco e piume.  

Il 4 e 5 novembre per le famiglie (e il 6 per le scuole) si ritorna al MoMoTI per l’arrivo di maestro burattinaio: il modenese Moreno Pigoni de I Burattini della Commedia con lo spettacolo di teste di legno “Il Dottore Innamorato”. Nella commedia brillante della tradizione emiliana il protagonista è il dottor Balanzone desideroso di prendere moglie. La prescelta è la figlia di Sandrone, la bella Lisetta.

L’11 e 12 novembre per le famiglie e il 13 novembre per le scuole un altro appuntamento al Teatro Massimo, inserito nel programma di 10Nodi: “Accadueo”, della compagnia di Empoli Giallomare Minimal Teatro, spettacolo con otto piccole storie originali sull’acqua. In scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista multimediale Giulia Rubenni, creatrice dal vivo di forme, veri e propri quadri, che tramite la videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta.

Il 25 e 26 novembre e il 27 novembre al Teatro Massimo va in scena “Il Vento e la Fanciulla”, produzione di teatro danza proposta da ASMED, una fiaba che prende spunto da antiche leggende Mongole diretta da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con coreografia di Cristina Locci e musica di Michele Uccheddu. Sul palcoscenico con il regista e la coreografa Matteo Corso, Luana Maoddi, Sara Manca. I costumi sono di Stefania Dessì con le allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali Sandro Pertini (Cagliari) e con la collaborazione di Uwe Endler.

Il mese di dicembre si apre al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”. Scritto da Strinati con Danilo Conti, che ne firma la regia, ed Antonella Piroli, la pièce attinge dalla suggestione e dalla riscrittura di fiabe come ColaPesce, Il Sale. Il tema è quello del rapporto con la natura, con la genesi dell’esistenza, con le fiabe e i miti popolari che ci propongono uomini che conoscono il valore degli elementi.

Con “Uno, due, tre…”, dei ravennati Drammatico Vegetale si conclude la stagione al Teatro Massimo il 16 e 17 dicembre per le famiglie e il 18 dicembre per le scuole: una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian, per attori e animazioni con oggetti e immagini. Un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole, ideato da Pietro Fenati, in scena con Elvira Mascanzoni. 

Ultimo appuntamento al MoMoTI il 23 e 24 dicembre per le famiglie (e venerdì 22 dicembre per le scuole) con “Giacomina e il popolo di legno”, omaggio de Is Mascareddas a due personalità fondamentali nella cultura del Novecento in Sardegna: Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi. Sessanta pupazzi e marchingegni sono animati da Tonino Murru, Donatella Pau e Cristina Papanikas. La regia è di Karin Koller, le musiche originali del sassofonista e compositore nuorese Gavino Murgia. Il disegno luci è ideato da Loïc François Hamelin.

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Un milione di panadas sulle tavole di tutto il mondo sono state festeggiate a Olbia, nell’evento organizzato dall’azienda “Sa Panada”impresa leader in Sardegna per la produzione di questi gioielli della gastronomia sarda, nell’incontro con i giornalisti, i buyer, gli chef e gli esperti in agroalimentare di tutta Italia.

Un milione di fagottini di pasta morbida e croccante, tondi, dal ripieno soffice di carne e verdure, stanno conquistando l’alta gastronomia in tutto il Mondo. Da consumare caldi, magari con un buon vino sardo, le panadas, è questo il nome di queste piccole delizie, quotidianamente partono da un piccolo paese nel nord est della Sardegna e arrivano in ogni angolo del Pianeta.

Non importa se attraverso gli acquisti sul web, oppure a bordo degli aerei superlusso degli sceicchi arabi o facendole gustare dall’ApeCar nei posti più belli dell’Isola. Di certo c’è che da Mosca a Roma, dalla Francia all’Inghilterra, dagli hotel extralusso della Costa Smeralda fino alle lussuosissime “boutique del gusto” e alle più importanti catene di distribuzione alimentare, questi gioielli della tradizione alimentare sarda hanno trovato un posto di prestigio nella cultura gastronomica internazionale.

Tutto grazie all’abilità imprenditoriale di due giovani e agguerrite manager, Martina e Valentina Meloni, 22 e 27 anni, di Oschiri che in un moderno e tecnologico stabilimento producono, artigianalmente, ogni giorno, diverse migliaia di panadas ripiene di carne suina, melanzane, zucchine e peperoni, carciofi e patate, gamberetti e zucchine, ma anche di agnello, tacchino, tutti prodotti freschi, genuini e nostrani.

Dopo un articolato passaggio generazionale, complice un meticoloso tirocinio familiare con la nonna prima e la mamma poi, le sorelle Meloni hanno saputo reinterpretare, gusto, immagine e distribuzione di questi piccoli scrigni che, in origine, venivano realizzati quasi esclusivamente per le feste importanti e che, da millenni, per le popolazioni sarde rappresentano veri e propri pasti completi, sani e nutrienti.

L’azienda “Sa Panada” nasce nel 1989 grazie alla mamma Laura, che comincia a produrre in un piccolo laboratorio. Negli anni si susseguono cambiamenti e crescite ma, soprattutto, sono le intuizioni sui gusti dei consumatori in continua evoluzione, che portano la piccola realtà a crescere e ad innovarsi.

Nel 2015 il decisivo passaggio di consegne: le due sorelle prendono definitivamente le redini dell’azienda, identificando come nuova mission la valorizzazione di uno dei prodotti tipici sardi meno conosciuti oltre i confini regionali.

Martina si occuperà della commercializzazione, portando il prodotto anche sulla Piazza Rossa di Mosca, da Eataly e facendolo assaporare da S’Abe Sardinian Street Food, la prima ApeCar in Sardegna con prodotti tipici sardi, mentre Valentina, laureata alla Luiss di Roma, avrà il compito della certificazione del prodotto e, soprattutto, della comunicazione e dell’immagine dell’azienda, sempre sotto l’occhio esperto e vigile di Laura.

Da quel momento la linea produttiva cambia e si evolve senza mai perdere il carattere artigianale e senza far perdere alle panadas la loro genuinità. Viene realizzato un innovativo macchinario che supporta il ritmo produttivo dei collaboratori; vengono sperimentati nuovi ingredienti per i ripieni che portano alla creazione di una linea vegan. Arriva anche la linea gourmet, per i palati più raffinati e le tavole più esigenti.

Poi arriva la grande opportunità del crudo surgelato.

La panada può essere anche surgelata e, quindi, trasportata e venduta anche su mercati lontani, laddove i consumatori hanno maggiori esigenze dettate da ritmi quotidiani più frenetici, mantenendo come “must”, però, la possibilità di consentire sempre la massima resa di qualità e gusto, ossia quella di poterla assaporare subito dopo la cottura.

Questo perché il ripieno, che nella fase di produzione viene inserito a crudo, cuoce all’interno del fagottino di pasta con il vapore generato durante la cottura in forno, mantenendo così inalterate le caratteristiche organolettiche, i profumi e i sapori delle materie prime.

Poche settimane fa una nuova “rivoluzione”, quella orientata alla ridefinizione del “brand identity”.

Un nuovo logo e un nuovo packaging, più moderni, più “cool” e più comunicativi, danno l’addio al vecchio logo e alle vecchie confezioni che hanno fatto la storia dell’azienda per tuffarsi in nuovi monditutti da esplorare e conquistare. Il primo è quello dei punti vendita di Eataly in tutta Italia, catena specializzata nella selezione e vendita dei migliori prodotti alimentari nazionali.

«Facciamo il nostro lavoro con tantissima passione e puntiamo sempre al miglioramento – afferma Martina – seguiamo elevati standard qualitativi partendo dalla selezione di materie prime semplici e di qualità, e per questo non utilizziamo conservanti né additivi. Insomma, vogliamo portare sulle tavole dei nostri clienti panadas buone e genuine.»

«Siamo un’azienda giovane e tutta al femminile – aggiunge Valentina – abbiamo festeggiato da poco i primi 15 anni di attività del nuovo e moderno Pastificio ma alle spalle abbiamo i 30 anni di esperienza di nostra madre.»

«Grazie alla preparazione surgelata – sottolinea ancora Martina – abbiamo aperto nuovi canali distributivi oltre alla GDO, come l’Ho.Re.Ca, lo Street Food, il Fast Food, abbiamo anche un ecommerce e partecipiamo a fiere nazionali (TuttoFood di Milano) ed internazionali (ProdExpo di Mosca) per promuovere e valorizzare i nostri prodotti e la Sardegna.»

In soli 2 anni di gestione, i prodotti di “Sa Panada” arrivano anche nelle vetrine e sugli scaffali dei gruppi ISA, SIMPLY-Auchan e Superemme-SuperPan, sui tavoli delle mense universitarie e di strutture pubbliche, nei punti ristoro dell’Aeroporto di Olbia – Costa Smeralda, e vengono servite nei catering a bordo dei jet privati e anche nel “Fast Food-Made in Sardinia” Tie Break con due punti vendita a Sassari. Per la loro versatilità di impiego e di abbinamenti vengono richieste per degustazioni e show cooking. Grazie a un progetto di Confartigianato, le panadas arrivano anche nel mercato euroasiatico, a cominciare da Mosca.

Nel frattempo non si ferma la ricerca e lo sviluppo di nuove tipologie; con lo Chef Gianfranco Pulina si realizza la panada di filiera, prodotta interamente con materie prime sarde, che presto sarà sul mercato, mentre si sperimenta una nuova linea gourmet.

«Può sembrare tanto ma non ci fermiamo qui – concludono Martina e Valentina – i nostri obiettivi futuri? Aprire dei punti vendita di proprietà nei luoghi strategici delle maggiori città, sviluppare un franchising, consolidare lo street food. Insomma, le sfide sono molte, sono tutte strade che percorreremo. Un viaggio ricco di opportunità che faremo portandoci dentro i nostri valori, come recita il nuovo slogan.»

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Il Comune di Carbonia ha aderito all’iniziativa “Puliamo il mondo”, proposta da Legambiente con la collaborazione di Anci e con i patrocini di ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di UPI (Unione delle Province d’Italia). “Puliamo il mondo” fa parte del progetto “Clean up the World”, un evento internazionale in difesa dell’ambiente, nato a Sydney nel 1989, che oggi coinvolge più di 120 Paesi e 35 milioni di cittadini in tutto il mondo.

La manifestazione “Puliamo il mondo” si svolgerà sabato 7 ottobre, a Carbonia. «La finalità – ha detto il sindaco, Paola Massidda – è sensibilizzare il mondo giovanile e i cittadini al rispetto, alla salvaguardia e alla pulizia dell’ambiente, attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni ambientalistiche locali. La tutela e la valorizzazione del decoro urbano sono tra gli obiettivi prioritari della nostra Amministrazione comunale, che intende promuovere e diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile anche attraverso il volontariato ambientale».

«Per consentire lo svolgimento dell’iniziativa – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente, Gian Luca Lai –  il comune di Carbonia ha provveduto ad acquisire, tramite la società De Vizia, una serie di kit – da adulto e da bambino – contenenti materiale e gadgets che il giorno della manifestazione verranno consegnati ai volontari. Ciascun volontario sarà coperto da idonea assicurazione. Sono state individuate principalmente due aree che verranno interessate dai lavori di pulizia: la pineta AIAS di Cortoghiana e la Grande Miniera di Serbariu, con un interessamento anche della pista ciclabile che corre lungo l’asse Passante Ovest. Il raduno è alle ore 8.30 di sabato 7 ottobre all’ingresso della pineta di Cortoghiana, presso la via Rinaldo Loi, e nell’area parcheggi della Grande Miniera. La chiusura delle operazioni di pulizia è prevista per le ore 13.00. L’iniziativa è rivolta agli alunni delle scuole medie e superiori e, più in generale, a volontari di ogni genere ed età.»

Per favorire una buona riuscita di “Puliamo il mondo”, il comune di Carbonia invita tutte le associazioni ambientalistiche e le scuole a partecipare alla manifestazione.

I volontari che hanno intenzione di aderire all’iniziativa sono invitati a comunicare il proprio nominativo agli uffici del comune di Carbonia, chiamando il numero di telefono 0781 694266.

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Dopo un giorno di tregua, stanotte sono ripresi gli sbarchi di migranti sulle coste del Sulcis. 5 algerini sono arrivati a Porto Tramatzu su un barchino della lunghezza di 5 metri, equipaggiato con un motore Suzuki da 30 cavalli. Una volta identificati, verranno trasferiti nel centro di prima accoglienza di Monastir. Le favorevoli condizioni meteorologiche fanno pensare che possano verificarsi nuovi sbarchi nelle prossime ore.

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«Gli iglesienti non possono curarsi, la Regione ha cancellato gli ospedali di Iglesias trasformando i suoi cittadini in una mercanzia. La Costituzione afferma che il diritto alla salute è un diritto fondamentale, ad Iglesias negato dalle politiche regionali e dall’incapacità di organizzare i servizi, da interessi che nulla hanno a che fare con quel diritto costituzionale. Cas@ Iglesias ed i Riformatori Sardi di Iglesias da anni denunciano una strategia regionale che ha portato al disastro attuale, così come l’assenza del sindaco di Iglesias che lungi dal difendere gli interessi della sua Città e dei suoi cittadini, ha preferito sottostare alle imposizioni del Partito Democratico, unico vero responsabile, unitamente ai suoi alleati. L’adeguatezza delle misure per la prevenzione delle malattie e per la cura della salute sono diritti  sconosciuti. Siamo ormai al collasso ma non ci arrendiamo.»

Cas@ Iglesias e i Riformatori sardi di Iglesias in una nota denunciano quella che definiscono «la morte annunciata della sanità iglesiente».

«La proposta che ancor oggi avanziamo, in estrema sintesi, è la salvaguardia di ciò che resta, mantenendo la rianimazione ed il punto nascita ad Iglesias, in attesa della realizzazione di un ospedale unico e nuovo per il Sulcis Iglesiente – si legge nella nota -. Un DEA di I livello degno di questo nome, secondo scuola, in grado di garantire, oltre alle prestazioni di Pronto Soccorso, anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, capace di assicurare interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia), oltre le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, prestazioni trasfusionali, e di diagnostica per immagini.

E’ chiaro che si dovrà ripensare all’utilizzo dei presidi di Iglesias. Lo chiediamo a gran voce da anni. Iglesias non può fare a meno di un presidio ospedaliero in grado di gestire i servizi h24, 7 giorni su 7. Inaccettabile dal punto di vista umano ed aziendale, la gestione attuale dei reparti, aperti cinque giorni alla settimana. Assistiamo quotidianamente a viaggi della speranza da un ospedale all’altro, assenza totale di confort ospedaliero e scarsa attenzione degli standard di sicurezza per il paziente. Occorre terminare i lavori del CTO in pochi mesi per poter finalmente riattivare tutti i servizi che fino a tre anni fa venivano garantiti alla città di Iglesias. Chiediamo ancora una volta l’attivazione dell’Hospice, quella della Dirindin era stata una sceneggiata.»

«Se possiamo vantare un eccellente servizio presso il consultorio familiare di Iglesias, grazie alle professionalità che lo gestiscono, non si può dire altrettanto per i tempi di attesa per i referti – prosegue la nota -. 90 giorni per il risultato. Inaccettabile. Questo accade perché il servizio di screening attivato negli anni scorsi è concluso. Scaduti i contratti a termine dei tecnici addetti non sono stati rinnovati, con tutto ciò che ne consegue. Chiediamo il ripristino immediato di questo prezioso servizio. »

«Riteniamo necessario e imprescindibile dare vita ad un servizio di prevenzione serio ed efficiente. Servizio di Mammografia e Ecografia per la prevenzione del tumore al seno, quattro donne su sei, che si rivolgono ai presidi ospedalieri cagliaritani per un operazione al seno, provengono dal Sulcis. La percentuale delle giovani è in aumento esponenziale – sottolinea ancora la nota di Cas@ Iglesias e dei Riformatori sardi di Iglesias -. Invitiamo la dott.ssa Giua a verificare questi dati e ad accelerare l’iter per l’attivazione di un servizio di senologia multidisciplinare (Breast Unit) specializzato nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con tumore al seno, dove la gestione del percorso della paziente è affidato a un gruppo di professionisti dedicati e con esperienza specifica in ambito senologico. Un dato, le donne trattate in questi centri hanno una percentuale di sopravvivenza più alta del 18% rispetto a chi si rivolge a strutture non specializzate, e hanno anche una migliore qualità di vita.»

«Proponiamo, infine, un tavolo di confronto tra tutte le associazioni che hanno a cuore la sanità Iglesiente, capace di lavorare nell’interesse del cittadino, di difendere quel diritto alla salute oggi negato. La Regione Sardegna, ma in particolare il Sulcis Iglesiente paga l’assenza di uno studio Epidemiologico anche e soprattutto in relazione alle attività industriali e minerarie. Lo Studio è necessario per poter riorganizzare seriamente i servizi nel nostro territorio. Quella dei registri – concludono Cas@ Iglesias e i Riformatori sardi di Iglesias – è la premessa per poter scrivere un piano sanitario regionale degno di questo nome.»