19 November, 2024
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Cagliari ospiterà dal 27 al 29 settembre la seconda edizione della Summer School per l’alta dirigenza, organizzata da AssoArpa.

La scelta della Sardegna come sede dell’importante evento formativo è stata discussa e valutata dall’Ufficio di Presidenza di AssoArpa anche in considerazione del ruolo svolto dall’assessore della Difesa dell’Ambiente delle Regione Sardegna, Donatella Spano, che svolge altresì la funzione di coordinare la Commissione Ambiente ed Energia nell’ambito della della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Gli argomenti che verranno trattati sono di particolare interesse per l’attività delle Agenzie per la protezione dell’ambiente e dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente, anche in considerazione del ruolo centrale che gli stessi svolgono all’interno del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente istituito con la legge 132/2016.

Proprio questa norma rappresenterà l’argomento di apertura di questa seconda edizione della Summer, durante la quale, i rappresentanti delle varie regioni, faranno il punto sul fatto e sul da farsi.

Le tematiche che verranno affrontate spazieranno dallo stato di attuazione della L. 132/2016 nell’ambito della legislazione regionale ad argomenti di approfondimento tecnico, quali le acque sotterranee e l’inquinamento delle falde, gli strumenti di gestione e di innovazione delle Arpa.

Un altro importante e sempre più attuale argomento oggetto di discussione sarà quello relativo alla comunicazione ed alla informazione in campo ambientale. Quest’ultima tematica, di importanza strategica per tutti gli Enti, anche in considerazione dell’aumentata attenzione al tema ambiente e salute, rappresenta lo strumento attraverso il quale i cittadini ricevono le informazioni relative allo stato dell’ambiente e della salute delle persone.

All’evento parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, esperti, studiosi e tecnici.

L’occasione sarà pertanto propizia per confrontarsi, aggiornarsi e costruire le necessarie sinergie per raggiungere risultati ottimali in campo ambientale.

Alessandro Sanna

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Un incendio si è sviluppato ieri sera nel parco automezzi del caseificio di Santadi. Le fiamme, sviluppatesi intorno alle 21.30, hanno completamente distrutto due autocisterne per il trasporto latte, un camion frigo ed un rimorchio. Le cause dell’incendio non sono state ancora accertate ma è molto probabile che siano dolose.

Sul posto sono intervenuti i mezzi dei vigili del fuoco che hanno lavorato per oltre tre ore per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’intera area. Con loro i carabinieri della stazione di Santadi e della Compagnia di Carbonia che hanno avviato le indagini per risalire alla natura delle fiamme e, nel caso venisse accertato il dolo, i responsabili.

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Miniera di Olmedo occupata,  la solidarietà dei minatori del Sulcis

Questa mattina i segretari della Filctem del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente Emanuele Madeddu e Francesco Garau, i rappresentanti delle Rsu di Campo Pisano e Furtei e Funtana Raminosa dell’Igea ed i delegati Rsu della Carbosulcis, hanno portato solidarietà ai minatori che occupano la miniera di bauxite di Olmedo per sostenere una battaglia ritenuta giusta ed opportuna.

«I minatori – sostengono Emanuele Madeddu e Francesco Garau -, non solo rivendicano il diritto al lavoro, ma si battono, insieme alle Organizzazioni Sindacali di Sassari, affinché questo sito produttivo in grado di funzionare senza assistenza e sostegno pubblico.»

«Riteniamo che le intenzioni di acquisizione prospettata con l’ultimo bando debbano portare al riavvio della coltivazione, questo è l’unica soluzione che deve essere messa in campo per dare sostegno e dignità al territorio di Sassari. E’ importante il ruolo della Giunta regionale – comcludono Emanuele Madeddu e Francesco Garau – che dovrà garantire il riavvio della produzione e dello sfruttamento della miniera di bauxite.»

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Incontri letterari e di approfondimento, musica, arte e cucina nel cuore della Sardegna, tra le colline del Barigadu. A Neoneli (OR), dal 28 settembre al 1° ottobre, ritorna Licanìas, il festival culturale ed enogastronomico, quest’anno alla sua ottava edizione, promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’agenzia Altrove.

Tanti gli ospiti – scrittori, musicisti, chef, studiosi e critici del cibo e del vino – in arrivo nel piccolo paese in provincia di Oristano, Borgo Autentico d’Italia e Città del Vino, caratterizzato dalle sue tipiche case in trachite: tra i nomi di spicco, il poeta e performer Guido Catalano, la cantante Ginevra Di Marco, Nada, la demografa Giulia Rivellini, il giornalista enogastronomico Daniele Cernilli, lo scrittore Giuseppe Culicchia. E tanti gli appuntamenti in programma, compresa l’immancabile gara di cucina con la presenza di otto chef, impegnati nella preparazione di ricette originali a base di fregula, la caratteristica pasta sarda di semola di grano duro.

«Neoneli, come tanti altri paesi della Sardegna, vive il problema dello spopolamento. Ma non è soltanto per contrastare questo fenomeno che portiamo avanti Licanìas – spiega il sindaco Salvatore Cau -. In una comunità la cultura serve a prescindere, e un’iniziativa come questa si fa perché è importante per la crescita della collettività.»

Festival inclusivo, Licanìas mira a radicarsi nel territorio: rientra in questa prospettiva una serie di laboratori didattici e altri momenti dedicati ai bambini e agli adolescenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di Neoneli ma anche dei vicini centri di Ula Tirso, Nughedu Santa Vittoria e Ardauli. E si punta anche ad attrarre pubblico e spettatori dal resto della Sardegna e altrove. Un obiettivo evocato dall’illustrazione che campeggia sulle locandine di questa edizione: il disegno ritrae, infatti, una ragazza in arrivo da lontano, bicicletta, zaino in spalla e un libro in mano, che si affaccia su uno scorcio di colline verdi sotto la scritta “Neoneli. Culture e sapori dei paesaggi rurali”. Un’apertura verso l’esterno già provata anche attraverso le anteprime dei mesi scorsi che hanno proposto una serie di incontri culturali con ospiti e temi differenti in vari centri dell’isola (Mamoiada, Fordongianus, Cagliari, Arzachena, Tramatza) e il recente “gemellaggio” artistico con il borgo toscano di San Casciano Val di Pesa all’insegna delle tradizioni, dell’artigianato e dell’identità locale.

 

 

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Sale il clima dello scontro tra le forze politiche di maggioranza e opposizione sulla riforma della rete ospedaliera.

«La maggioranza traballa sotto i colpi delle comunità locali in rivolta contro la ristrutturazione della rete ospedaliera proposta dalla Giunta, il PD si spacca su tutto, ma la novità è che ora si sfila pure il secondo partito della maggioranza, il Partito dei Sardi, che minaccia di non votare il provvedimento – attaccano Michele Cossa e Franco Meloni, dei Riformatori sardi -. Il Partito dei Sardi scopre improvvisamente che la programmazione regionale è stata fatta all’incontrario, che l’Areus non è ancora partita e che nella distribuzione dei primariati e nella classificazione degli ospedali sono stata fatte ingiustizie profonde.»

«Bene, noi Riformatori nei mesi scorsi abbiamo detto e ripetuto esattamente questi punti e li abbiamo portati all’attenzione dell’opinione pubblica. Senza che vi fosse alcun segno di vita da parte dei partiti della maggioranza, incluso il Partito dei Sardi – aggiungono Michele Cossa e Franco Meloni -. Dov’era allora il Partito dei Sardi nei mesi scorsi, e perché ha assistito in silenzio o quasi al percorso del provvedimento nelle istituzioni, e come mai si è svegliato solo adesso?»

«Ci chiediamo fino a dove la Giunta, pur di salvare baracca  e burattini, si spingerà a fare concessioni più o meno populistiche sui diversi aspetti del progetto che più disturbano i partiti della maggioranza, lo stesso Pd e i sindaci – sottolineano ancora Michele Cossa e Franco Meloni -. Sono passati quattro anni dall’inizio della legislatura, la qualità dei servizi sanitari non è affatto migliorata, l’insoddisfazione regna sovrana e persino l’obiettivo del risparmio sembra svanito, la spesa è cresciuta nell’ultimo anno di ben 40 milioni.»

«Cosa aspettano la Giunta e la maggioranza – concludono Michele Cossa e Franco Meloni – a prendere atto del loro fallimento e a rimettere nelle mani dei sardi  il loro mandato?»

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Durante la seduta odierna, il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai è intervenuto sull’ordine dei lavori a nome del gruppo Articolo Uno – SDP per sottolineare che, sulla vicenda AIAS, nonostante l’ordine del giorno dello scorso mese di aprile e la conseguente delibera di Giunta, tutto sia rimasto invariato e i lavoratori ancora attendono diversi stipendi arretrati. La delibera in particolare riguardava il mancato rinnovo delle convenzioni con il Sistema sanitario sardo di coloro che erano in arretrato con i pagamenti degli stupendi ai dipendenti.

Per questo motivo è stato chiesto conto ai presidenti della Giunta regionale Francesco Pigliaru e del Consiglio Gianfranco Ganau, della mancata applicazione di questi provvedimenti.

«Il gruppo consiliare Articolo Uno – SDP – scrivono in una nota Eugenio Lai, Daniele Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda  -, continuerà a vigilare sull’esito di questa vertenza e a sostenere tutti i lavoratori coinvolti in questa grave vicenda.»

 

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Una delegazione di lavoratori Eurallumina ha messo in atto oggi una nuova iniziativa di mobilitazione, in via Roma, a Cagliari, per monitorare le attività procedurali autorizzative in corso e in carico all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente.

I lavoratori guardano già alla scadenza della cassa integrazione per riorganizzazione produttiva, il prossimo 31 dicembre. E’ possibile una deroga, per il 2018, che dovrà essere valutata sulla base degli investimenti fatti rispetto a quelli programmati. Le iniziative di mobilitazione proseguiranno per tutto il prossimo mese di ottobre.

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Si tratta della terza in poco più di un mese, per un totale di 200 milioni di euro. Le precedenti mettevano a disposizione 22 milioni per comparto agricolo, Province, Protezione Civile, Vigili del fuoco e 30 milioni per affrontare la crisi dell’ovicaprino. «Ora mettiamo in gioco 150 milioni nuovi che utilizziamo per partite importanti – spiega Raffaele Paci -. 31 milioni li utilizziamo per fare estinzione anticipata del debito pubblico regionale e riusciamo così ad aprire altrettanti spazi finanziari per i Comuni, una cosa che ci hanno chiesto più volte e che facciamo molto volentieri. Poi ci sono 117 milioni destinati alla sanità per ridurre il disavanzo, dare ossigeno alle aziende sanitarie e comprare i farmaci innovativi, 2 milioni e mezzo per gli indennizzi sulla lingua blu, 2 milioni alla Protezione Civile per il ristoro dei danni delle calamità naturali, 1 milione e 400mila euro per i lavoratori in utilizzo presso i Comuni e 600mila euro per i danni causati dalla lymantria.»

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«Oggi, tenendo fede a un preciso impegno assunto, l’Insar ha pubblicato il primo elenco ufficiale delle 126 persone aventi diritto all’esodo che a partire dal prossimo 3 ottobre saranno chiamate a firmare gli atti necessari per le erogazioni degli importi previsti. L’assessorato all’Ambiente ha inoltre concluso le procedure relative all’autorizzazione necessarie per l’avvio del cantiere di Furtei che consentirà ad Igea di prendere in carico entro il 10 ottobre i primi 62 lavoratori selezionati.» 
L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu ha commentato così gli ultimi sviluppi del percorso che riguarda i lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex bacino “Ati-Ifras”.
«Il prossimo 11 ottobre – ha aggiunto Filippo Spanu – conosceremo i tempi precisi di presa in carico ulteriori 56 lavoratori all’interno di Igea nonché il contenuto ed i numeri dei progetti degli enti pubblici che prenderanno in carico tutti gli altri. Sono impegni seri per il cui rispetto serve una azione molto articolata e che coinvolge tanti responsabili. Andiamo avanti con l’intenzione di superare gli ostacoli: questo è l’impegno fino a che tutti i lavoratori, nei tempi più brevi, non avranno trovato la loro strada. Ho detto più volte ai sindacati, ed anche ai lavoratori in presidio, dei quali è chiaro il profondo disagio, che la principale preoccupazione che ci guida è quella di completare le procedure nel modo migliore possibile, correggendo così una vicenda che si è trascinata per tanti anni senza garantire certezze.»
«Perseguire l’obiettivo – ha concluso Filippo Spanu – di dare una prospettiva a tutti i lavoratori seguendo le indicazioni della legge approvata dal Consiglio regionale, senza creare illusioni e senza infrangere le altre leggi, è complicato ma noi siamo testardamente convinti che si possa raggiungere il traguardo. Per questo cerchiamo di fornire scadenze reali che sappiamo di poter rispettare. Nell’ultima riunione ne abbiamo dato alcune e stiamo mantenendo gli impegni.»

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«E nostra intenzione valutare con la massima attenzione le proposte dei Sindaci e proseguire un confronto di merito, sia nella fase di presentazione degli emendamenti che in quella del loro esame da parte della commissione, prima dell’ingresso della legge in Consiglio.»

Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd Pietro Cocco, raccogliendo una proposta del presidente dell’Anci Emiliano Deiana, al termine della riunione congiunta fra la commissione sanità, i capigruppo consiliari, l’Anci ed una delegazione di Sindaci, cui hanno preso parte anche i presidenti della Giunta Francesco Pigliaru e del Consiglio Gianfranco Ganau e l’assessore della Sanità Luigi Arru.

A nome dei Comuni, il presidente dell’Anci Deiana aveva sollecitato in particolare una riflessione più approfondita su alcuni punti della riforma ritenuti ancora non sufficientemente definiti: ruolo delle strutture ospedaliere nelle zone svantaggiate, mantenimento dei presidi chirurgici e delle unità di pronto soccorso. Le ragioni di questa richiesta, ha chiarito, “derivano non da interessi particolari ma dalla necessità di arginare il profondo malessere delle nostre comunità legato all’ulteriore taglio dei servizi essenziali”.

Dopo l’intervento dei rappresentanti di tutti i Comuni, l’assessore Luigi Arru ha ribadito la disponibilità a migliorare il testo, che ritiene comunque aderente alle esigenze dei territori, anche per le numerose deroghe introdotte rispetto alla normativa nazionale. «Puntiamo ad una sanità – ha proseguito – dove tutti i professionisti e gli operatori lavorino al meglio in una rete efficiente in grado di potenziare le cure primarie extra ospedaliere e di contenere al massimo la mobilità sanitaria (circa 5.000 sardi vanno fuori dall’Isola soprattutto per le patologie tumorali)». Sui punti nascita, argomento sollevato con forza dal sindaco di La Maddalena Luca Montella, l’assessore ha affermato che non si dà nulla per scontato auspicando la prosecuzione di un confronto sui dati reali: uno di questi è che «per strutture al di sotto dei 100 parti l’anno non è stata concessa alcuna deroga in Italia».

Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Emilio Usula (Misto-Rossomori) e Michele Cossa (Riformatori). Emilio Usula ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla riforma della rete ospedaliera della Regione Puglia che, pur essendo una realtà non sovrapponibile alla Sardegna, soprattutto, per il dato popolazione, prevede una “copertura” molto ampia delle strutture sanitarie sul territorio.

Il consigliere Michele Cossa, invece, ha raccomandato la ricucitura dello “strappo” fra Regione e Sindaci, perché «il semplice ascolto non basta e non si può fare una riforma contro le autonomie locali».