18 July, 2024
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Dopo l’impresa di Ferrara, il Cagliari ritorna alla Sardegna Arena per affrontare il Sassuolo (inizio ore 20.45, dirige Claudio Gavillucci di Latina, assistenti di linea Claudio La Rocca di Ercolano e Alessandro Costanzo di Orvieto, quarto ufficiale Francesco Paolo Saia di Palermo, addetti al VAR Marco Guida di Torre Annunziata e Antonio Giua di Olbia), a quattro giorni dalla seconda partita interna consecutiva, in programma domenica pomeriggio contro il Chievo. L’obiettivo odierno è la terza vittoria consecutiva, per confermare l’ottimo periodo di forma e di umore, e capitalizzare così al meglio il calendario favorevole.

Il Sassuolo dell’ex Cristian Bucchi si presenta alla Sardegna Arena con un solo punto, una classifica sicuramente bugiarda per quella che è la qualità dell’organico, che oggi sarà privo di quello che forse è il suo uomo migliore, Berardi, indubbiamente l’uomo di maggior classe.

Massimo Rastelli invita tutti alla prudenza. «Il Sassuolo non attraversa un momento brillante per quel che riguarda i risultati ma è una squadra che ha mantenuto più o meno la stessa ossatura di quando ha conquistato la qualificazione all’Europa League – ammonisce il tecnico rossoblu -. A Bergamo non meritava di perdere e ha messo in difficoltà la Juventus. Ha qualità in mezzo e in attacco, i difensori sono forti ed esperti. Mi aspetto un Sassuolo agguerrito: attenderà un nostro errore, una rincorsa non effettuata, un attimo di pausa per colpire».
«Dovremo far girare palla velocemente per eludere il loro pressing e trovare le combinazioni giuste per far male – aggiunge Massimo Rastelli -. Veniamo da due vittorie consecutive, non dobbiamo esaltarci, ma affrontare ogni gara con lo spirito giusto. Ci aspettano due partite in casa, sono altrettante occasioni che dobbiamo cogliere per mettere fieno in cascina. Confido inoltre nell’apporto del pubblico: nella Sardegna Arena giochiamo in tredici.»

 

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Con il convegno “Akinas – Vitigni unici dalla biodiversità della Sardegna” si è conclusa la prima edizione del progetto “Territori del vino e del gusto”, organizzato dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio in collaborazione con l’assessorato dell’Agricoltura, col supporto delle agenzie regionali Laore e Agris e il coinvolgimento delle amministrazioni comunali interessate, delle quattro Strade del Vino della Sardegna e del Consorzio di tutela del Carignano. Il convegno, all’Auditorium del Cis – Intesa San Paolo, ha dato l’occasione per stilare un bilancio della rassegna “Territori del vino e del gusto” e ha ospitato la presentazione della ricerca sui vitigni autoctoni della Sardegna che potrebbero portare importanti sviluppi sul fronte della produzione enologica sarda. 
“Territori del vino e del gusto” ha seguito due binari: da fine giugno a settembre ha proposto 8 eventi aperti al pubblico in altrettanti Comuni della Sardegna (Baunei, Nuoro, Orosei, Atzara, Aggius, Sant’Antioco, La Maddalena e Cabras), con l’obiettivo di presentare a turisti e cittadini il patrimonio enogastronomico, culturale, paesaggistico, architettonico e artigianale dei territori coinvolti attraverso degustazioni in piazza, convegni e con il coinvolgimento di buyers e giornalisti di Germania, Austria e Svizzera. A suggello, una coda di appuntamenti scientifici, svoltisi in grandi centri di studio e commercio dei vini di qualità come Milano (Università Bicocca, lo scorso 7 settembre) e Asti (in concomitanza con il Douja d’Or 2017, il 15 settembre) più, appunto, la chiusura a Cagliari.
«Chiudiamo questa prima edizione – ha detto l’assessore del Turismo Barbara Argiolas – con la consapevolezza che l’incrocio tra il nostro patrimonio culturale con quello produttivo può diventare un valore aggiunto per la Sardegna, grazie alla storia millenaria del vino nell’isola e al lavoro che la Regione, mediante le agenzie Laore e Agris, sta mettendo in campo per avere vigneti sempre più produttivi e curati e favorire al ritorno dei giovani all’agricoltura grazie a progetti di qualità legati al vino. Come dimostrano le esperienze in altre parti d’Italia e del mondo, la vinocoltura ha un valore anche per il turismo: le nostre eccellenze – e fra queste sono da annoverare anche i vitigni autoctoni – rappresentano infatti pienamente i nostri territori, il nostro paesaggio, la nostra cultura e come tali possono offrire al turista l’occasione per vivere una esperienza autentica e unica, attraverso itinerari che valorizzino le risorse delle aree interne dell’isola e il nostro patrimonio di saperi.»
«Turismo, agricoltura e produzioni agroalimentari, espressione dei diversi territori dell’Isola, sono il modo migliore per raccontare la Sardegna in tutto il mondo – ha sottolineato l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. Con questa manifestazione, che merita di essere riproposta, abbiamo legato la tradizione e la storia alle ricchezze ambientali, le bellezze del paesaggio rurale sardo alle migliori eccellenze dei nostri cibi. Milioni di turisti sono alla ricerca di esperienze uniche e nuove. Di viaggi che li accompagnino nella ricerca di storie, alimenti tipici e identità delle terre che li accolgono.»
E la volontà di continuare il percorso inaugurato con “Territori del vino e del gusto” è confermata da Maria Ibba, direttrice dell’agenzia LAORE: «Il progetto – ha detto – ha consentito di sperimentare e promuovere nuove forme di integrazione tra il settore agricolo e alimentare e quello turistico. Ha permesso di dare risalto e il giusto riconoscimento alle rispettive eccellenze e costituisce un esempio, anche per il futuro, di come pubblica amministrazione e imprenditorialità su obiettivi precisi e condivisi possano conseguire risultati e produrre favorevoli impatti sul mondo della produzione. Oggi abbiamo parlato di innovazione della ricerca, di trasferimento alle imprese e di scommesse e successi raggiunti.»
Il direttore di Agris Roberto Zurru ha evidenziato «come l’attività di ricerca in agricoltura sia utile per creare condizioni di supporto agli agricoltori. Il nostro obiettivo è creare valore economico in maniera sostenibile, cercando di salvaguardare le nostre risorse». Zurru ha sottolineato la soddisfazione per i risultati raggiunti dalla ricerca e dalla divulgazione, in un lodevole sforzo di collaborazione multidisciplinare, con l’auspicio di un confronto diretto con le imprese che sole potranno indicare le loro priorità per lo sviluppo delle attività nella direzione prospettata.
Il risultato del progetto Akinas è stato presentato da Gianni Lovicu di Agris: la ricerca ha restituito alla Sardegna e alle sue aziende un gran numero di vitigni, spesso veri e propri unicum (cioè coltivati e vinificati a livello mondiale solo in Sardegna), capaci di migliorare e diversificare il vino prodotto nell’isola. I vitigni recuperati dal progetto Akinas rappresentano una ulteriore possibilità di sviluppo di nuovi prodotti enologici e di marketing di quelli esistenti. 

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Sarà un testimonial di prestigio internazionale come il velista Andrea Mura ad aprire i lavori del convegno “Psiche e Sport. Benessere fisico, alte prestazioni, integrazione sociale”, promosso dall’Ordine degli psicologi della Sardegna per sabato 23 settembre alla Sala convegni del C.U.S., in Via Is Mirrionis n° 3, a Cagliari con inizio alle 8,15. Il convegno, che rientra fra le iniziative per “Cagliari Città Europea dello Sport”, apre idealmente le “Settimane del Benessere Psicologico 2107“, che si terranno da ottobre a novembre. E’ prevista  la partecipazione di esperti in materia di sport e psicologia di rilievo nazionale ed europeo, come, fra gli altri, Anne-Marie Elbe, president of the European Federation of Sport Psychology (FEPSAC).

«Abbiamo scelto questo tema – ha detto Angela Quaquero, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna -, da un lato per il nesso profondo fra psiche e attività sportiva, per la crescita armonica e per l’equilibrio psicologico della persona; e dall’altro per la funzione che le attività sportive possono svolgere in fatto di integrazione sociale e, nello specifico, per l’integrazione multiculturale: uno dei temi di maggiore attualità nei tempi nostri, in cui il ruolo degli psicologi è indispensabile:»

“Esperienze di navigazione in solitaria: in regata e non”, è questo il tema che il velista Andrea Mura affronterà nel suo intervento, in apertura dei lavori alle 9,45. Andrea Mura, skipper di “Vento di Sardegna”, ha al suo attivo traguardi straordinari come la vittoria nel 2010 la Route du Rhum, nel 2012 la Twostar, e la Quebec – Saint Malò. Nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno”. Nel 2013 e nel 2017 ha vinto la “Ostar”, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti in solitaria. 

Dopo i saluti delle autorità sono previste quindi le relazioni di Anne-Marie Elbe su “Lo sport come strumento di inclusione nelle società multiculturali”; di Fabio Lucidi su “Meccanismi socio-cognitivi nell’uso di sostanze dopanti: ricerca e intervento“, presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP) è Professore presso la Sapienza – Università di Roma e insegna Psicologia dello Sport nei corsi di laurea magistrale in Psicologia dello Sviluppo, dell’Educazione e del Benessere, e in Psicologia della Salute, Clinica e di Comunità.

Seguiranno dopo il Coffee-break, le relazioni di Fabio Zarra, psicologo responsabile Foresteria del Cagliari Calcio, su “Foresteria e Settore giovanile:esperienze di vita e Psicologia dello Sport”. Sarà quindi Nardino Degortes, docente presso la Scuola Regionale dello Sport CONI Sardegna a parlare di “Aspetti mentali negli sport di resistenza”. L’ultima relazione prevista è quella di Marco Guicciardi, docente di Psicologia dello Sport nei corsi di laurea in Psicologia e Scienze Motorie nell’Ateneo cagliaritano, che parlerà di “Attività fisica e benessere: gli psicologi, una risorsa per lo sport“. Dopo il dibattito e la chiusura dei lavori è prevista una interessante iniziativa sportiva con l’esperienza pratica gratuita di Nordic Walking (camminata nordica), a cura dell’Associazione ASD Sensorizzonte, guidata dalla dott.ssa Silvia Talana, con il raduno alle ore 15.00 presso il C.U.S. Iscrizioni presso il convegno o, nei giorni precedenti, al numero 070 655591.

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Dopo l’Assotziu Consumadoris Sardigna e la Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna, anche Italia Nostra prende posizione sulla mozione di censura presentata dal gruppo del Partito democratico nei confronti del sottosegretario dei Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni e del sovrintendente dello stesso ministero dei Beni culturali Fausto Martino.

«Assistiamo in questi giorni a una serie di gravi censure nei confronti di quanti dissentono dalle disastrose politiche di gestione del territorio e del paesaggio avviate dalla giunta e dal Consiglio regionale della Sardegna, da parte della stessa Giunta regionale e dai consiglieri del partito di maggioranza – sostengono il presidente nazionale di Italia Nostra Oreste Rutigliano ed il presidente di Italia Nostra Sardegna Graziano Bullegas -. Primo bersaglio sono state le Associazioni ambientaliste e la società civile accusate di raccontare falsità, poi la Sottosegretaria ai Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni, rea di aver denunciato la palese continuità tra le politiche in materia urbanistica della precedente giunta di centrodestra e l’attuale. Infine, è stato oggetto di pesanti critiche un pubblico funzionario, il soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, Fausto Martino, accusato di un atteggiamento “inappropriato”, solo per avere svolto con il necessario rigore il ruolo cui è delegato per la difesa del patrimonio culturale.»

«Lo stesso assessore dell’Urbanistica nella sua lettera al Ministro, nell’affermare “con gli uffici locali del ministero dei Beni e delle attività culturali c’è stata un’estenuante difficoltà di interlocuzione sin dal momento dell’insediamento dell’attuale governo regionale”, riconosce che il problema non riguarda solo il rapporto con l’attuale Soprintendente, nominato un anno e mezzo dopo l’insediamento della Giunta regionale, ma che si tratta di un conflitto con le sedi periferiche del MiBact, con origini pregresse, sorto dall’insofferenza nei confronti degli organi di tutela e delle leggi che la dispongono – aggiungono Oreste Rutigliano e Graziano Bullegas -. Niente a che vedere, dunque, con il dovere di difendere le prerogative e le competenze della Regione, tra le quali non rientrano certo atti contrastanti con la normativa vigente in materia di tutela del paesaggio e dei beni culturali.»

«Appare chiaro che è solo dall’intolleranza verso un funzionario “scomodo”, colpevole di fare con solerzia il proprio dovere, che scaturiscono gesti istituzionalmente non corretti – evidenziano Oreste Rutigliano e Graziano Bullegas -. E’ bene ricordare alcune delle cause dei contrasti tra la Giunta regionale e la soprintendenza di Cagliari, comprensibilmente dimenticate dalla mozione presentata dai consiglieri PD:

• L’illegittima applicazione della legge sul condono edilizio del 2003, varato dal Governo Berlusconi, che in Sardegna è stata applicata anche in aree tutelate, malgrado le norme dello Stato lo vietassero;

• L’illegittima interpretazione del piano casa, applicato in deroga al Piano paesaggistico regionale;

• L’ordinanza di sospensione dei lavori adottata dalla Soprintendenza contro la “forestazione produttiva” della rinomata foresta Marganai perché priva di nulla osta paesaggistico e l’interpretazione normativa che ne è scaturita fortemente avversata dalla Regione Sardegna;

• Il parere contrario per violazione dei vincoli paesaggistici espresso dalla Soprintendenza di Cagliari nell’ambito del procedimento autorizzativo per la rimessa in funzione dell’impianto dell’Eurallumina. Unico parere negativo, purtroppo, avverso un nuovo disastro ambientale preannunciato. Scelte del tutto coerenti con le finalità istituzionali del Ministero.»

«Italia Nostra reitera, pertanto, la manifestazione di piena solidarietà nei confronti della sottosegretaria ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni e del soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, Architetto Fausto Martino – concludono Oreste Rutigiliano e Graziano Bullegas – e chiede al Governo di confermare il sostegno già manifestato dal ministro Dario Franceschini nei confronti del rappresentante del Mibact e del suo operato.»

 

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«La schizofrenica riforma della sanità sarda che si vorrebbe approvare nei prossimi giorni rischia di creare tragici disastri nel sistema dell’assistenza ai nefropatici e ai dializzati sardi!» Lo sostiene in un’interrogazione urgente il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che segnala il possibile smantellamento della struttura di dialisi territoriale, che oggi assiste i nefropatici di Cagliari, Isili, Muravera e Monastir. 

«Nel nuovo atto aziendale dell’ATS non vi è traccia di tale struttura – aggiunge Michele Cossa – nonostante essa garantisca oggi quasi 20.000 prestazioni di dialisi l’anno e rappresenti un’eccellenza sarda e nazionale per l’integrazione dei servizi di dialisi con quelli di terapia nutrizionale e di gestione del paziente in telemedicina, associati a capacità gestionali e manageriali che hanno consentito importanti risparmi economici abbinati al miglioramento della qualità delle prestazioni:»

«E’ per questo che i Riformatori sardi chiedono un’immediata marcia indietro della Regione, che reintegri immediatamente la previsione della struttura ed eviti di aggiungere ulteriori disastri al disastro già annunciato, ricordando che l’unico modo per non intasare gli ospedali sardi di prestazioni inappropriate – conclude Michele Cossa – è proprio quello di rafforzare la risposta territoriale alla cronicità, non certo quello di farne uno spezzatino, cancellandola di fatto e negando il diritto alla salute dei pazienti nefropatici sardi!»

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«Quella di Ryanair è una crisi grave che mostra tutti i limiti di un’azienda cresciuta in breve tempo, ai confini delle regole e illudendo i cittadini che si potesse avere un viaggio aereo dovunque a 9,90 euro. Ora si vede che quella politica era possibile grazie a milioni di euro di fondi pubblici all’anno (150 in Italia, 20 nella sola Sardegna negli anni scorsi) e sfruttando ai limiti della dignità e della sicurezza i propri lavoratori.»

A sostenerlo è Silvio Lai, senatore del Partito democratico.

«Le autorità italiane e europee devono vigilare con attenzione su una vicenda che ha creato e sta creando evidenti disagi, causati da politiche e strategie imprenditoriali che destavano perplessità ancor prima dei fatti di questi giorni, perché si è di fronte ad un bivio – aggiunge Silvio Lai -. Le condizioni di lavoro e di sicurezza non possono essere portate ai limiti e ai lavoratori di Ryanair va data solidarietà e sostegno in una battaglia che non è risolvibile solo con più soldi. Inoltre i cittadini che si sono visti annullare i voli già programmati e pagati alla compagnia aerea Ryanair devono poter ottenere regolarmente il rimborso anche dei danni subiti per la cancellazione del loro volo.»

«La gravità di quanto sta accadendo in questi giorni è evidente e crediamo non basti solo affrontare il tema dei rimborsi – sottolinea ancora Silvio Lai -. La compagnia irlandese deve dire chiaramente e soprattutto dimostrare di essere in grado di poter garantire nel futuro i servizi del trasporto aereo, in caso contrario dovranno essere valutare tutte le possibili conseguenze e decisioni a tutela dei cittadini. In questo contesto non si può non tenere in considerazione quanto emerso nelle scorse settimane anche per le trattative che riguardano Alitalia. È chiaro – conclude Silvio Lai – che il suo futuro non può essere avvicinato a chi non si dimostra nelle condizioni di poter rappresentare un’idea di impresa che garantisce moralità per i propri dipendenti e mette a rischio la sicurezza di personale e passeggeri.»

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Domani, giovedì 21, alle 17.00, al Caesars Hotel – via Darwin, Cagliari – si apre il corso sul tema “Percorso multi disciplinare integrato del paziente con carcinoma del colon retto”. Ai lavori – che proseguono fino a sabato 23 settembre – sono attesi i principali esperti isolani e nazionali. L’evento è curato da Michele Boero (responsabile scientifico) con Giuseppe Binaghi (presidente onorario), Raffaele Sulis e Antonio Maccioni (presidenti).

Dai medici di medicina generale a chirurghi, gastroenterologi-endoscopisti, oncologi, internisti, fisiatri, anestesisti, radioterapisti ma anche quanti si occupano di diagnostica per immagini, stadiazione e terapia quali anatomo-patologi, radiologi, medici nucleari e terapisti del dolore costituiscono la filiera che si occupa della patologia. Il comitato scientifico del corso è composto da Maria Bernardetta Aloi, Nicola Cillara, Daniele Farci, Raimondo Murgia e Michela Piga.

Domani, dopo i saluti delle autorità, il calendario prevede, tra l’altro, la lezione magistrale di Stefano Cascinu, direttore Oncologia-Policlinico Modena, su “Lo stato dell’arte del carcinoma del colon retto: dalla ricerca alla pratica clinica”. Di rilievo la tavola rotonda “Creare salute in epoca da spending review: una sfida sostenibile?”, moderata da Giacomo Mameli con Luigi Arru (assessore regionale Sanità), Michele Boero (segretario nazionale Associazione italiana medicina nucleare), Ottavio Davini (direttore radiodiagnostica Città scienza e salute, Torino), Francesco Enrichens (direttore sanitario Ats Sardegna), Mario Scartozzi (direttore Oncologia medica Aou Cagliari), e Paolo Tecleme (direttore Asl Cagliari). Il corso prevede anche gli interventi di Luca Saba (direttore Radiologia Aou – Università di Cagliari) e Francesco Scintu (direttore Chirurgia colo-proctologica Aou Cagliari)

Il carcinoma del colon-retto è una patologia diffusa tra le popolazioni residenti in zone ad elevato sviluppo economico; i dati italiani del 2013 riportano 18.756 decessi correlati  a questa malattia e 52.400 nuovi casi sono stati stimati nel 2016. A fronte di questa elevata incidenza si è verificato negli ultimi anni un costante miglioramento degli approcci diagnostici e terapeutici: continua crescita del numero dei biomarkers disponibili, innovazioni tecnologiche nel campo della diagnostica per immagini, miglioramento degli approcci chirurgici e radioterapici nelle fasi iniziali della malattia e terapie farmacologiche nelle diverse fasi, hanno permesso importanti risultati in termini di sopravvivenza. Ma sono potenzialmente in grado di creare condizioni di eccessiva variabilità se non inserite in un sistema standardizzato e coordinato di buone pratiche. «Va definito – spiega il dottor Boero – nel management della patologia un percorso strutturato e condiviso utile per offrire al paziente cure appropriate e tempestive».

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E’ durissima la presa di posizione di Daniele Reginali, segretario del Partito democratico di Carbonia Iglesias, sulla sanità del Sulcis Iglesiente (lo stesso partito del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, “padri” della riforma della rete ospedaliera approvata dall’Esecutivo e prossimo all’approdo in Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

«La situazione dei servizi sanitari nel nostro territorio è preoccupante, quanto registriamo nel Sulcis Iglesiente è al limite del dramma – attacca Daniele Reginali -. La cosiddetta riforma rischia di avere solo un effetto: creare il caos, tagliare i servizi e favorire la mobilità passiva verso altri territori. Negli ultimi quattro anni si è registrato un progressivo peggioramento dei servizi, dell’assistenza e del supporto ai cittadini. Mai, prima d’ora, si erano registrate situazioni come quelle che quotidianamente viviamo o vengono denunciate. Non si può parlare di risultati eccellenti e di riforma all’avanguardia. Basti pensare alla sala d’attesa di un pronto soccorso (Iglesias o Carbonia), file al Cup oppure fare i conti con un servizio che di punto in bianco è stato soppresso per mancanza di medici.»

«E’ lo sfascio come denunciano i pazienti – aggiunge Daniele Reginali -. Definizione che non si può non condividere perché la situazione è preoccupante. Naturalmente la denuncia non può bastare. Chi ha portato avanti questa politica che avvantaggia i grandi centri a discapito delle periferie e in nome di conti da risanare in maniera quasi ragionieristica, deve prendere atto che è necessaria un’inversione netta, che tenga conto delle esigenze dei territori, degli investimenti fatti sulle attuali strutture che rischiano di essere depotenziate, e delle professionalità che operano. E’ indispensabile che l’assessore regionale e la giunta facciano una seria riflessione. Dovere della politica è quello di risolvere i problemi dei cittadini, non crearne altri. Cosa che, invece – conclude Daniele Reginali -, sta accadendo in questi anni.»

 

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L’assessorato dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha pubblicato l’avviso “Includis” per i progetti di inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità. Il progetto “Includis”, finanziato dal PoFse 2014-2020 ot 9 – priorità i – obiettivo specifico 9.2. azione 9.2.1., prevede un intervento complessivo di 6 milioni di euro.

«Attraverso questo provvedimento – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale del gruppo Articolo UNO – Sdp – si vuole promuovere su tutto il territorio regionale la realizzazione di un sistema diffuso e articolato di servizi per l’accompagnamento al lavoro di persone con disabilità, finalizzato al recupero delle capacità di socializzazione e, più in generale, a un reinserimento sociale partecipato. In particolare, si intende così contribuire all’incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro attraverso lo sviluppo di percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva e di sostegno all’inserimento sociale e lavorativo di tali destinatari.»

«Attraverso progetti come “Includis” vogliamo dare il nostro contributo per una società giusta e solidale dove l’obiettivo primario deve sempre essere la felicità delle persone, di ogni singola persona.  Continueremo ad impegnarci per costruire una comunità inclusiva dove a ciascuno viene data la possibilità di contribuire a costruire un mondo migliore. Il bando “Includis” dà la possibilità lavorativa concreta per 6-12 mesi a migliaia di persone con difficoltà e darà un’opportunità anche a un centinaio di persone nel nostro territorio. Il Welfare che stiamo cercando di ridisegnare – conclude Luca Pizzuto – prevede inclusione, solidarietà, emancipazione e lavoro.»

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Da 14 anni gira il mondo in bicicletta e, sino a oggi, in sella alla sua due ruote ha percorso 70mila km, ha visitato cinque continenti, 73 paesi e più di mille città. E in questo suo lungo viaggio, nel 2016 ha incontrato anche Papa Francesco. Si tratta di Jozsef Zelei, ungherese, per questo suo pellegrinare, che lo ha portato in tutti i paesi dell’Europa, in America del Nord e in quella del Sud, in Australia e in Nuova Zelanda, è stato soprannominato l’ambasciatore della pace in bicicletta. Nei prossimi giorni, tra il 26 e il 28 settembre, sarà a Stintino e sarà ricevuto dal sindaco Antonio Diana.

La tappa stintinese si inserisce all’interno del progetto che Jozsef Zelei ha avviato lo scorso 24 agosto: percorrere in bicicletta il tragitto da Budapest all’Asinara, seguendo il percorso che dovettero affrontare i prigionieri di guerra ungheresi durante il primo conflitto mondiale, quando furono deportati appunto sull’isola dell’Asinara.

Stintino, Porto Torres e l’Asinara rappresentano quindi la tappa finale del viaggio che lo ha visto toccare Budapest, Szeged, Subotica, Belgrado, Nis, Propukije, Kursumlija, Podujevo, Pristina, Prizen, Debar, Struga, Elbasan, Divjake, Vlore, Brindisi, Capistrano, Vittoria, Malta, Palermo, Cagliari.

Il progetto dell’ambasciatore della pace in bcicletta si intreccia con la ricorrenza del centenario della Grande Guerra. Nel 2014, infatti, il ciclista ungherese ha percorso le frontiere orientali e sud occidentali dell’Europa, compresi il luoghi dove vennero scavate le trincee.

Un progetto che, inoltre, bene si lega a quello che anche Stintino ha avviato proprio nel 2014, per i cent’anni della prima guerra mondiale. Stintino, a luglio del 2014, con il convegno “Commemorazioni di pace: i profughi serbi e i prigionieri austroungarici nell’isola dell’Asinara” ricordò uno tra gli episodi più tristi di quella fase storica. Una vicenda che è ancora poco nota a molti e che si svolse proprio sull’isola dell’Asinara.

Il programma della visita di Jozsef Zelei prevede l’arrivo a Stintino il 26 settembre e l’incontro con il sindaco quindi il 27 a Porto Torres con l’amministrazione comunale e il 28 settembre il trasferimento sull’isola dell’Asinara, dove il ciclista ungherese ha chiesto di poter erigere una piccola lapide per commemorare le vittime ungheresi della Prima Guerra Mondiale. All’evento è prevista la presenza del primo consigliere dell’ambasciata ungherese a Roma, il console onorario in Sardegna Gabor Pinna.

«Tutto il percorso – ha fatto sapere l’ambasciatore della pace in bicicletta in una lettera inviata al sindaco Antonio Diana – sarà documentato dai media ungheresi, così come la commemorazione sull’isola di Asinara quindi trasmessa sui più importanti canali ungheresi.»